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Autore: Sonskyn    02/10/2012    0 recensioni
Un sibilo. Pochi secondi dopo un’esplosione e una scia di colori sprizza nel cielo nero.
Un altro sibilo. Un’altra esplosione e un’altra scia. I colori dipingono quel manto oscuro.
Scintille colorate, luminose, di fuochi artificiali lanciati in aria come ad un matrimonio, cadono silenziose e illuminano la terra.
Sotto di esse un giovane, alto e magro, i capelli fiammeggianti e il viso spruzzato di lentiggini, guarda con il naso all’insù quel magico spettacolo e quelle scintilli si rispecchiano nei suoi occhi azzurri. Ride, spensierato, allargando le braccia come a voler cingere tutti quei colori che lo circondano.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: George, e, Fred, Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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 Storia partecipante al Contest "Sogno di una notte di fine estate" della pagina Facebook
Corridoio del settimo piano
c
he ha ottenuto il premio speciale per:


 "l’emozionante storia su Fred e George con interessanti riferimenti alla saga e una bella morale finale."



Scintille, colori e nuova voglia di vivere.


 

 
 

Un sibilo. Pochi secondi dopo un’esplosione e una scia di colori sprizza nel cielo nero.
Un altro sibilo. Un’altra esplosione e un’altra scia. I colori dipingono quel manto oscuro.
Scintille colorate, luminose, di fuochi artificiali lanciati in aria come ad un matrimonio, cadono silenziose e illuminano la terra.
Sotto di esse un giovane, alto e magro, i capelli fiammeggianti e il viso spruzzato di lentiggini, guarda con il naso all’insù quel magico spettacolo e quelle scintilli si rispecchiano nei suoi occhi azzurri. Ride, spensierato, allargando le braccia come a voler cingere tutti quei colori che lo circondano.
Non mi serve molto per capire chi è: Fred.
Ma quella tela appena dipinta porta con se un angolo ancora oscuro.
Lì, in quell’ombra il nero avvolge un’altra figura.
Una scintilla cade veloce di fronte ad essa. Un occhio, azzurro come quello di Fred.
Una seconda scintilla, poi una terza e una quarta, finché anche quell’angolino non prende un poco di colore e mette in mostra.. me, George.
Un’improvvisa esplosione, più grande delle altre, attira l’attenzione di entrambi. Un’enorme W appare nel cielo e vi rimane, scintillante, per qualche minuto. Ci guarda, luminosa, in tutta la sua bellezza e ci scruta. Scruta i nostri occhi, lo specchio delle nostre anime così simili, anzi la nostra anima, la stessa divisa nei nostri due corpi.
Poi, Fred abbassa lo sguardo e mi sorride pieno di gioia. Tiene le mani in tasca, quelle tasche sempre piene di dolciumi o scherzi, segno che sta bene, è spensierato. È felice.
«Ehi, Georgie» dice. «Tutto ok?»
«No» rispondo con la gola secca. «Per niente»
«Che ti è successo, Georgie?»
Non rispondo, lo guardo e basta.
Non voglio parlare, non voglio rovinare quel momento. Poche parole, basterebbero a distruggere la magia. Mi basta solo vederlo, saperlo vicino.
Fred sembra capirlo, perché chiude la bocca e sorride a fior di labbra.
«Ricorda: non serve a niente rifugiarsi nei sogni e dimenticarsi di vivere»
Sopra di noi i fuochi continuano ad esplodere e le scintille a cadere.
Ma poi, l’ultima esplosione. Le scintille precipitano a terra e si spengono, portando via tutti i colori del cielo.
«Ciao, Georgie. Salutami mamma»
L’ultima scintilla. Illumina gli occhi azzurri di Fred, il suo sorriso sghembo e si spegne, portandomi via la mia unica ragione di vita.
 
Mi risveglio. Ho la fronte imperlata di sudore e il cuscino umido di lacrime.
Mi volto e trovo Angelina stesa al mio fianco. Dorme silenziosa e beata, forse facendo un sogno bellissimo. Sorrido e le accarezzo i capelli neri.
Senza farmi sentire, scosto le lenzuola pulite e scendo dal letto, tastando con i piedi il pavimento in cerca delle pantofole.
Nel box Freddie Jr sonnecchia, russando leggermente. Ha la bocca aperta che mostra le gengive ancora prive di dentini, gli occhietti semi aperti e i pugnetti chiusi. La gioia che mi trasmette è tale che dimentico per un attimo Fred e il mio ricorrente sogno.
Lo prendo delicatamente tra le braccia e lo cullo. Mi ricorda molto quando da piccoli, mamma ci ninnava con una dolce melodia. Provo a canticchiarla al piccolo, ma le mie capacità canore hanno sempre lasciato a desiderare e non appena Freddie si agita e sembra svegliarsi, mi zittisco.
Lo guardo con gli occhi colmi di lacrime che, amare, mi rigano il volto e mi rendono consapevole dello sbaglio fatto fino a quel giorno. Non posso permettere che Fred Jr cresca con un padre vecchio dentro, senza gioia né serenità.
Fred ha ragione, devo ricominciare a vivere.
Se non per me, per lui.




 




NdA

Finalmente riesco a pubblicare anche questa storia *-*
Ne sono particolarmente soddisfatta, perché è la prima che scrivo su Fred e George (i miei personaggi preferiti), perché è uscita spontaneamente, senza difficoltà.

Comunque, in due parole vi spiego lo scopo del concordo:
bisognava scegliere una tra le immagini messe a disposizione dalla admin della pagina (nel mio caso è un dipinto ispirato a Doctor Who intitolato "The roar of our stars") e scrivere un sogno con protagonista il personaggio ritratto (nel mio caso è stato identificato come Fred).

Non appena ho visto quell'immagine, la storia si è dipinta nella mia testa immediatamente ed eccola qua.
Non credo ad un George depresso per il resto della sua vita, non voglio crederci, e questa è la mia versione della cosa.


Spero di non avervi annoiato con tutto questo blaterare inutile ^^
Vi lascio alle recensioni ;)

Baci,
Son
   
 
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