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Autore: junika    02/10/2012    6 recensioni
Axel non voleva sentire ragioni: né la pietra di Alius, né nessun altro doveva azzardarsi a intromettersi nelle faccende sentimentali del numero 10 della Raimon.
(è la prima cosa riguardante Inazuma Eleven che ho scritto, spero che vi piaccia)
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Axel/Shuuya, Nathan/Ichirouta
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Quella partita non aveva alcun senso, tutto quello che stava succedendo non aveva alcun senso.

"Perchè devo combattere contro di lui?" - pensò Axel Blaze mentre si stava per dare inizio a quella tragedia annunciata: la Raimon contro i Dark Emperors, o per essere più precisi, la Raimon contro i loro ex-compagni di squadra soggiogati dalla pietra di Alius.

Il numero 10 della squadra capitanata da Mark Evans non si arrendeva mai e ogni sua giocata era quasi sempre un gol assicurato, ma stavolta il suo coraggio da guerriero doveva fare i conti con il suo cuore traboccante d'amore.

Vedere come quella maledetta pietra riuscisse a cambiare le persone che sfruttavano il suo potere lo aveva disgustato, ogni volta si sentiva ribollire il sangue per la rabbia che gli impediva di agire coscientemente. In quel momento, però, il suo stato d'animo appariva ben diverso: quando i suoi occhi si posarono sulla figura sprezzante di Nathan Swift, il mondo sembrò crollargli addosso.

Quello che vedeva di fronte a lui non somigliava nemmeno lontanamente al ragazzo che conosceva, con cui aveva affrontato le mille difficoltà del Football Frontier e che, inevitabilmente, con tempo, aveva imparato ad amare.

La situazione non poteva essere più disperata: Axel Balze amava Nathan Swift, ma gli mancava la forza per poterlo affrontare, conscio del fatto che se non fosse sceso in campo non solo la sua scuola sarebbe stata distrutta, ma lui avrebbe perso la persona più importante della sua vita.

Nessuno fra i componenti della squadra sapeva di tutto ciò, lo aveva tenuto ben nascosto, perfino a se stesso nei primi tempi. All'iniziò non voleva proprio accettare questo sentimento, preferiva soffrire piuttosto che ammettere di essersi innamorato.

La sua stessa volontà ferrea lo tradì: perse la testa per Nathan fin dal primo momento che lo vide e non ci volle molto perché il numero 2 della Raimon conquistasse Axel Blaze.

Nella mente dell'attaccante le immagini di quel ragazzo dai cappelli azzurri, dolce e sorridente come pochi, riaffiorarono nel mare dei suoi ricordi, e come tali sembravano dovessero rimanere: il Nathan Swift contro cui avrebbe dovuto scontarsi ne era l'esatto opposto.

Axel non poteva permettere che una simile pazzia si compisse davanti ai suoi occhi e, a poco a poco, una rabbia cieca si impossessò di lui: al momento l'unica cosa di cui si preoccupava consisteva nel trovare una soluzione ad un problema che pareva non averne nessuna.

D'un tratto calciò un pallone con una violenza mai vista, quel tiro colpì in pieno il capitano dei Dark Emperors e a causa dell'impatto devastante il giocatore cadde a terra.

"Come hai osato!"-urlò Nathan mentre tentava di rialzarsi dopo aver incassato il colpo

"L'ho fatto per il tuo bene" - rispose serio Axel avvicinandosi al ragazzo

"Ma chi ti credi di essere" -ribattè Nathan pronto ad aggredire l'attaccante della Raimon.

Ma Axel lo bloccò afferrandogli un polso.

"Sono quello che ti farà tornare normale" aggiunse lui

"Piantala di darti tante arie" - gridò Swift

Axel non voleva sentire ragioni: né la pietra di Alius, né nessun altro doveva azzardarsi a intromettersi nelle faccende sentimentali del numero 10 della Raimon. Non mollò la presa sul polso del capitano dei Dark Emperors e usò quest'espediente per attirarlo a se.

Ora i loro volti erano pericolosamente vicini.

"Spiegami perché hai fatto una cosa tanto stupida" - gli chiese Axel con un tono che non ammetteva repliche

"A te cosa importa, io non..."- le parole gli morirono in gola. Non riusciva a reggere lo sguardo del ragazzo, capace di scrutare anche negli angoli più reconditi del suo cuore.

"Perchè, dimmelo Nathan"

"È tutta colpa tua, Axel"

In quel momento l'attaccante si sentì morire. Possibile che la causa del drastico cambiamento del difensore fosse proprio lui.

"Nathan..."

"È tutta colpa vostra: tu, Mark e Jude....siete stati voi la mia angoscia.....ma cosa te lo dico a fare, tanto un fuoriclasse come te non può capire come si può sentire uno come me"

"Ma che stai dicendo" - commentò esitante Blaze

"Tu non sai cosa ho dovuto sopportare: ogni partita che giocavamo io mi sentivo ogni giorno sempre più inferiore a voi tre e mentre voi miglioravate, io non facevo alcun progresso"

"Quindi....quindi.....ti sei avvicinato alla pietra di Alius solo per primeggiare su noi tre?" -chiese Axel in un montante di rabbia

"Esattamente" - rispose serio Nathan.

Al solo sentire quella dolorosa conferma, Blaze perse completamente la testa e mollò un sonoro schiaffo a Swift.

"Non ci posso credere...non ci posso credere....come hai anche solo potuto pensare di essere inferiore rispetto a me?"

"Questa è la verità dei fatti" - commentò il ragazzo

"Questa è soltanto una scusa, Nathan"- urlò rabbioso lui - "tu non sei inferiore a nessuno, mettitelo bene in testa!"

"Sì, certo, come no"

"Possibile che tu non lo capisca? Non ti serve la pietra di Alius per essere un grande campione, tu lo sei già..o almeno lo era il Nathan Swift che conoscevo"

"Intendi la versione patetica di me" - commentò saccente lui

"No, intendevo la versione autentica di te, quella che trasmetteva serenità e che rischiava tutto per i propri compagni di squadra...io sto parlando del Nathan Swift di cui mi sono innamorato!"

Axel nemmeno si accorse delle ultime parole che uscirono dalla sua bocca, tuttavia il capitano dei Dark Emperors le percepì molto chiaramente.

"Intendi dire che io ti piacevo quando ero debole?" - sussurrò Nathan abbassando gli occhi

"Tu non sei mai stato debole, Nathan" - gli disse Axel costringendo il ragazzo a guardarlo - "sei più forte di quanto pensi"

"Questo non è vero, io ho abbandonato la Raimon in balia della Alius Academy!"

Dopo quella confessione involontaria, il numero 10 della squadra di Mark Evans capì che la vera personalità del ragazzo stava gradualmente riemergendo da quell'abisso oscuro in cui era sprofondata.

"Per che cosa credi che combattiamo in questo momento?" - gli chiese l'attaccante abbracciandolo dolcemente - "se stiamo dando il massimo è perché vogliamo che le cose tornino alla normalità, perché vogliamo che tu e gli altri torniate quelli di sempre"

"Quindi..."

"Nessuno ti ha mai etichettato come traditore e ti giuro che, se qualcuno oserà rinfacciati la tua debolezza verso la pietra di Alius facendoti soffrire, io sarò lì per proteggerti" - disse Axel stringendo a sé Nathan più di quanto non stesse già facendo.

"Perdonami"- disse Nathan con una voce strozzata dal pianto che non tardò ad arrivare. Il ragazzo si lasciò andare ad un pianto disperato che pareva non doversi più arrestare. Sul volto di Axel si dipinse un lieve sorriso.

"Bentornato Nathan" - sussurrò dolcemente Blaze

Le lacrime ancora gli impedivano di vedere bene, ma anche così il numero 2 della Raimon poteva capire che il frammento della pietra che portava al collo era andato completamente distrutto.

"Come ho fatto ad essere così stupido...." - sospirò lui

Axel non rispose. Si limitava a stringerlo a sé ed ad accarezzargli i capelli. Un momento come quello lo aveva sognato parecchie volte, tuttavia gli sembrava qualcosa di irreale poter stare tanto vicino al ragazzo di cui si era follemente innamorato.

Non si sarebbe staccato, per nessuna ragione al mondo.

"Axel...." disse esitante Nathan guardandolo negli occhi

"Dimmi"

"Quella cosa che hai detto prima....sì insomma....ecco....stavi parlando sul serio?"

"Come potrei mentire su una cosa del genere" - disse il ragazzo con voce suadente

A quelle parole Nathan avvampò.

Non sapeva più cosa fare: reggere un gioco di sguardi con Axel Blaze era praticamente impossibile e sarebbe stato scontato chi avrebbe ceduto per primo. Rimase immobile e quasi non si accorse che il numero 10 della Raimon si stava pericolosamente avvicinando al suo viso.

Lo guardò e senza molte pretese attirò a sé il turchesino e lo baciò passionalmente.

   
 
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