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Autore: Escapist96    03/10/2012    3 recensioni
Tuomas sogna una donna che lui conosce, una donna molto importante per lui. Una donna che al mattino gli si presenta alla porta.
E poco dopo tutti i Nightwish sono chiamati a raccolta per incontrarla.
Chi è questa donna? E perchè Anette sembra così sconvolta all'idea di conoscerla? Leggere per scoprirlo!
"Running for her life
The dark rain from her eyes still falls
Breathtaking butterfly"
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Anette Olzon, Quasi tutti, Tarja Turunen
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
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NOTA PRE-CAPITOLO
Sappiamo tutti cosa e' successo in questi gironi nei Nightwish e devo dire che non sono piu' ocnvinta di voler ifnire questa storia... Mi ci sono volute ore per sederi davanti al computer e copiare questo capitolo che in realta' avevo gia' scritto a mano. Lo faccio solo perche' ormai manca un capitolo solo e non voglio lasciare tutto questo inconcluso, dato che ho lavorato molto e ci tengo onestamente... quindi... leggete se vi va, perche' a me fa piacere. Nonostante quello che e' successo e il fatto che mi sembri troppo strano in questo momento di scrivere di Nightwish uniti.
Buona lettura.

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La porta del locale si aprì senza alcun rumore e Tarja entrò decisa, seguita dai due uomini che la accompagnavano. Tuomas, subito dietro di lei, aveva un’espressione tesa che cercava di nascondere chiacchierando con Ewo, il più rilassato dei tre. Per lui era, dopotutto, un altro incontro di lavoro, per quanto con un collega con cui non aveva un buon rapporto.
Avevano chiamato quel ristorante più di una settimana prima, per assicurarsi di trovare il posto che volevano, e avevano richiesto di essere messi nella piccola sala sul retro, per non essere disturbati e poter parlare da soli. Non avevano voluto incontrarsi in albergo, con tutto il resto della band, e non avevano un ufficio vero e proprio essendo in tour, quindi si erano accontentati del locale suggerito da un membro dello staff.
Raggiunsero il tavolo dove Marcelo li aspettava seduto e l’uomo si alzò per salutarli educatamente, stringendo la mano a ciascuno di loro. I suoi occhi si oscurarono per qualche istante incontrando quelli di Tarja, ma scosse impercettibilmente la testa scacciando quei pensieri che non voleva mostrare ai presenti.
“Vogliamo sederci?” prese l’iniziativa Tuomas, a disagio in quel silenzio carico di significati per tutti - o quasi - loro.
Presero posto, Tarja seduta accanto a Marcelo da un lato, Tuomas e Ewo dall’altro, tutti a rappresentare le due parti che dovevano accordarsi per il concerto.
Fu la donna a parlare per prima.
“Ognuno di voi, di noi, si sarà fatto almeno un’idea di quello che si aspetta da questo concerto, non è vero?” domandò, poi proseguì senza aspettare risposta. “ Abbiamo avuto tutti almeno dieci giorni per pensarci, quindi dire che adesso è il momento giusto per fare proposte e domande e esporre i dubbi che abbiamo, va bene?”
Avendo avuto lei stessa l’idea del concerto, si assunse il compito di rispiegare al meglio la proposta originale: voleva un concerto in cui entrambi, i Nightwish e Tarja, fossero protagonisti, per ringraziare i fan e dimostrare di aver fatto la scelta giusta; non aveva intenzione di mischiare le due cose, non le sembrava adatto alla situazione, ma metterle in parallelo per una serata.
“Su questo abbiamo già concordato tutti” commentò Tuomas. Non disse che per accordarsi avevano dovuto discutere a lungo. Non lo disse, perché lui era il portavoce della band e le loro decisioni dovevano apparire unanimi. Quindi replicò come se non ci fossero stati dubbi.
“Come si possono tenere separate le due parti in un concerto solo?” domandò Marcelo, scettico. “Se vi esibiste uno dopo l’altra non avrebbe senso tutto questo perché sarebbe come avere due spettacoli diversi…”
Si zittirono tutti qualche secondo a pensare finchè Tuomas non prese la parola.
“Potremmo mettere due palchi vicini a far stare una band su ciascuno” propose. “E farvi suonare a turno”
“Non funzionerebbe” replicò Tarja, immediatamente. “Io sono in tutti e due i gruppi in diversi momenti e dovrei potermi muovere tra l’uno e l’altro!”
“Funzionerebbe…” la contraddisse a sua volta Ewo. “… se i due palchi avessero un’estremità in comune…”
“… oppure se fossero ad angolo e ci fosse una piattaforma coperta in mezzo dove far passare la cantante” concluse Marcelo, offrendo una soluzione pratica e semplice.
Le cantanti” lo corresse Ewo a mezza voce, ma con un tono abbastanza alto da essere perfettamente sentito da tutti.
“Prego?” chiese Marcelo, sorpreso, accompagnato da,,e occhiate altrettanto confuse di Tuomas e Tarja.
“Ho detto: far passare le cantanti”
“Perché le?” insistette l’altro.
Ewo non potè rispondere perché Tuomas lo anticipò.
“Intendi dire che anche Anette dovrebbe muoversi?” s’informò il tastierista.
“Dannazione, certo che sto parlando di Anette! Di chi altro? Quante cantanti vuoi avere? Grazie al cielo non ne abbiamo nessun’altra da far esibire!”
Davanti alle espressioni sempre più confuse degli altri, Ewo sospirò. “Andiamo… Davvero non avete capito?”
I tre scossero la testa, anche se un’idea cominciava a farsi strada nelle loro menti; prima che potessero parlare, però, il manager confermò i loro sospetti.
“Non pensate che fare esibire Tarja  con due band - per di più cantando anche canzoni degli ultimi cd - mentre Anette con una sola potrebbe sembrare un affronto ad Anette e ai suoi fan? Non pensate che potrebbe apparire come una presa di posizione in favore di Tarja?”
Nessuno replicò, tutti troppo intenti a metabolizzare quello che Ewo stava implicando con le sue parole, quindi l’uomo proseguì.
“Certo, alcuni - purtroppo molti - fan non sarebbero troppo dispiaciuti di vedere solo Tarja sotto i riflettori, ma sul lungo termine avrebbe pessime conseguenze per tutta la band… prima di tutto su Anette stessa!”
Tuomas si riscosse per prima e si ritrovò ad annuire, consapevole della verità nel discorso del suo manager, che si era sempre dimostrato ragionevole. Anette non doveva essere messa in ombra, non dopo tutto quello che aveva fatto per la band, non se lo meritava - lei che era piena di allegria, ottimismo ed entusiasmo per tutto e che aveva conquistato gran parte dei fan con la sua voce dolce, ma incredibilmente modulabile secondo le canzoni da interpretare.
“Quindi…” iniziò. “… che cosa proponi?”
“Che Anette dovrebbe cantare qualcosa di mio” s’intromise Tarja all’improvviso, incerta se esserne gelosa o meno e cercando un attimo dopo lo sguardo di Ewo per averne la conferma. “Mi sbaglio?”
Lui scosse la testa e rispose all’esitazione che aveva percepito nella voce della donna. “non dico molto… Sarebbe sufficiente una canzone, magari un duetto. Qualsiasi cosa per dimostrare che Anette ha la stessa importanza” suggerì.
Tarja rivide se stessa cantare le tracce della new era e decise che non c’era bisogno di rendersi gelosa. Poi le tornò in mente una scena della notte che aveva cambiato il suo rapporto con l’altra donna: Anette che la consola e lei stessa che si addormenta stretta a lei come una bambina mentre l’altra canta una sua canzone.
-Dopotutto…- disse fra sé e sé. -…è già successo… perché non farlo anche sul palco?-
“Per me va bene” annuì, nonostante non fosse ancora sicura che avrebbe funzionato come tutti loro volevano.
Guardò i tre uomini in attesa di una reazione, che non tardò ad arrivare. Con un sorriso soddisfatto, Ewo sollecitò gli altri due a dire qualcosa.
“Io sono d’accordo” si aggiunse Tuomas. “Non avrei nessun motivo per avere qualcosa in contrario!”
Rimasero ad aspettare qualche secondo perché anche Marcelo esprimesse ilo suo parere, nella speranza di riuscire a mettere completamente d’accordo le due parti, per una volta.
“Non ne sono convinto…” iniziò, assaporando per un attimo la possibilità di dire di no e prolungare la discussione, ma cambiò idea. “… ma sembra che voi lo siate quindi mi adeguerò alla maggioranza” affermò, stranamente remissivo.
Non chiesero spiegazioni per il suo comportamenti così accomodante - anche se, dentro di sé, Tarja si stesse chiedendo se non lo facesse per impressionare lei - ed Ewo tornò a porre domande.
“Qualche idea sulla canzone in questione?”
Tuomas alzò le mani in segno di resa. “Non guardate me!” esclamò.
“Tarja?” suggerì Marcelo. “Vuoi consigliare qualcosa tu?”
La donna si prese un attimo per pensare, ma la sua mente proponeva una canzone che non poteva essere ignorata.
Calling grace” sussurrò tra sé e sè, poi lo ripetè ad alta voce senza esitare.
Nessuno si oppose, ma Marcelo sgranò gli occhi leggermente. Poi sbattè le palpebre per cancellare quell’espressione sorpresa e la trasformò in parole rivolte alla donna.
“C’è qualche motivo particolare?” domandò, cercando di mantenere un tono neutro -nonostante lui stesso ricordasse cosa quel particolare testo dicesse - e di incontrare lo sguardo di Tarja per una risposta sincera. “Pensavo che tenessi a quella canzone… hai cambiato idea?”
Abbassò impercettibilmente la voce, senza nemmeno rendersene conto.
Dopo avergli riservato un’occhiata eloquente, che non voleva essere condivisa con nessun altro nella stanza, la risposta arrivò con parole che lei stessa faticò a pronunciare - ma senza farlo vedere all’esterno. “Nessun motivo” replicò.
“Ed è vero…” continuò, imperterrita. “… mi è sempre piaciuta e mi pare una ragione valida perché Anette la possa cantare per una volta!”
La sua voce, apparentemente tranquilla e amichevole, era in realtà sfumata di amarezza e delusione, due emozioni che facilmente raggiunsero Marcelo - l’unico ad aspettarsi di sentirle.
Senza accorgersene, Ewo risparmiò gli risparmiò una risposta che non avrebbe saputo -né voluto- trovare e che avrebbe, quindi, portato ad un silenzio pieno di imbarazzo.
Anette a cantarla per una volta?” ripetè, in un domanda sorpresa. “Vuoi dire che le lascerai cantare l’intera canzone?”
Tarja annuì immediatamente, senza pensarci due volte. “Pensate che non possa funzionare?” s’informò, guardandosi intorno in attesa di un parere.
“Io non dico che non possa funzionare!” esclamò Ewo. “Semplicemente pensavo che avresti suggerito un duetto”
Tuomas fece un cenno di approvazione con il capo e si unì al pensiero del manager con convinzione.
“Funzionerebbe, senza dubbio. Sappiamo tutti che in qualche modo Anette renderebbe -come ha fatto con molte altre- la canzone perfetta a modo su” -E io l’ho già sentita- commentò Tarja dentro di sé, aggiungendo in silenzio il suo pensiero alle parole del tastierista, poi lo ascoltò proseguire.  “Ma, forse, i fan vorrebbero sentirvi duettare, dato che la grande novità siete voi due insieme.” precisò.
Tarja non potè contraddirlo, consapevole che ragionamento di Tuomas seguiva una buona logica… buona… se non per il fatto che lei non voleva cantare quella canzone - nemmeno in un duetto - con quello che rappresentavano per lei le parole -per quanto scritte in un’altra occasione. Eppure non se la sentiva di cancellarla del tutto fuori dalla scaletta perché Marcelo aveva ragione, ci teneva molto.
Doveva trovare un compromesso o, lo sapeva, sarebbe stata lei quella costretta a cedere.
Calling grace è troppo breve per essere condivisa -non dura nemmeno tre minuti - se vogliamo che i fan vedano che abbiamo la stessa importanza!” rallentò un attimo su quelle parole, sentendo un nodo alla gola per quanto strano le sembrasse essere lei stessa a pronunciarle e quanto - ancora e nonostante tutto - avrebbe voluto non fossero vere ed essere l’unica, o la prima per lo meno.
“Se ci dividessimo una traccia così corta apparirebbe tutto troppo finto e forzato…” Mentre spiegava, Tarja si rese conto che quelle parole nate come scuse non erano solo inventate.
“Ma un duetto…” cercò di interromperla Ewo, a sua volta fermato da Tuomas. “Lasciala andare avanti, sentiamo cosa propone” replicò, notando che la donna non aveva ancora finito.
Ringraziato con un rapido cenno del capo, Tarja continuò. “Se volete che ci sia un duetto, si può fare. Ma non voglio che Calling grace sia fuori dal concerto” disse.
Tuomas e Ewo si guardarono rapidamente, per poi incrociare gli occhi di Marcelo.
“Una seconda canzone?” chiesero all’unisono i due manager.
“Ti andrebbe bene lo stesso se fossero due?” seguì Tuomas un istante più tardi, prima che la donna avesse il tempo di rispondere ai primi, con la voce piena di sorpresa ma anche di un velato compiacimento - che tradì con un breve e sottile sorriso.
La cantante scosse la testa e per qualche secondo si concesse una risata, anche se dentro di sé non potè fare a meno di notare che erano tutti sembrati sorpresi non tanto dall’idea stessa quanto più dal fatto che fosse arrivata da lei.
“Nessun problema nell’avere due canzoni!” esclamò. “Non per me per lo meno”
“Okay then…” commentò Tuomas. “In questo caso io non ho niente da ridire e sono d’accordo”
Ewo concordò immediatamente, ancora sorpreso perché la sua iniziale proposta - per il cui successo aveva creduto di dover discutere - non solo era stata accettata, ma anche ampliata.
“Quale canzone?” domandò Marcelo, senza esprimere la sua opinione.
“Non ne ho idea” commentò lei, tranquilla. “In questo caso è diverso”
Tuomas annuì. “Non possiamo scegliere a caso… dobbiamo trovare una traccia che vada bene per entrambe le voci, dato che essendo un duetto non la si può modificare solo nella parte di Anette, e che si possa dividere equamente.”
“E abbiamo tralasciato un dettaglio, in tutto ciò.” Aggiunse Ewo, attirando tutti gli sguardi su di sé. “Anette”
Di nuovo, gli altri tre lo fissarono confusi.
Anette” ripetè Marcelo, celando per una volta il suo dispiacere per l’esistenza dell’altra cantante. “Sbaglio o negli ultimi dieci minuti non abbiamo parlato di altro che di lei, o per lo meno tenendola in considerazione?”
“Non mi pare di averla dimenticata….” Cominciò Tuomas, interrompendosi all’improvviso mentre realizzava cosa il manager intendesse
“Per quanto Anette sia parte della band e in quanto tale non possa opporsi più di tanto alle decisioni della maggioranza o a quello che proponiamo noi oggi, sarebbe meglio sapere anche cosa ne pensa lei, perché questa proposta è diversa dalle solite” spiegò Ewo, per tutti.
“Il che magari potrebbe anche aiutare a scegliere la canzone, se lei ha qualche preferenza” aggiunse Tuomas.
-Tuomas sta dando per scontato che Anette abbia sentito i miei cd o lo sa per certo?- si chiese Tarja, pur sapendo lei stessa che l’altra donna conosceva la sua musica.
Annuì, all’unisono con Marcelo, per quanto lui non fosse entusiasta all’idea di dipendere da una decisione dell’altra.
“Allora questa scelta viene rimandata: domattina ne parliamo con Anette e ci aggiorniamo al riguardo per telefono” concluse Ewo, rivolto all’altro manager, prima di passare al successivo punto della lista che aveva stilato il girono prima.
Quando?” recitò, depennando la prima domanda dalla lista ma lasciandoci accanto un piccolo punto di domanda per ricordarsi che non l’avevano conclusa.
A prendere la parola per primo fu Tuomas.
“Dobbiamo organizzarlo in modo da non cancellare date del tour, o per lo meno il minor numero possibile, e dobbiamo considerare che ci serviranno più prove del solito, per organizzare tutto quel che serve e sapere commuoverci essendo due band diverse”
Ewo e Marcelo annuirono, ripassando mentalmente la lunghezza dei periodi di prove necessari per i vari concerti che ognuno dei due aveva organizzato in precedenza, mentre Tarja stette in silenzio lasciando gli uomini a decidere una data.
Nella propria mente, Marcelo calcolò che avrebbero avuto bisogno di qualche giorno perché Tarja si esercitasse al meglio sul suo repertorio da solista, che aveva temporaneamente messo da parte per tornare nei Nightwish, e altrettanto perché Anette conoscesse adeguatamente le due tracce a lei assegnate. In più sarebbero serviti un paio di giorni per mettere insieme le due donne in duetto, non di più considerato che tutti i concerti che stavano tenendo in quel periodo erano caratterizzati dalla loro co-presenza e collaborazione.
Intanto, Ewo estrasse da una valigetta, che aveva tenuto sotto il tavolo fino a quel momento, dei fogli con il fitto programma dei concerti che la band aveva di fronte e sorse con un dito fino a incontrare le interruzioni che si erano concessi.
-Non possiamo mettere il concerto durante le pause, perché hanno tutti bisogno di fermarsi per qualche girono e questo non farebbe che aumentare lo stress e la pressione…- si disse. -E abbiamo bisogno di tempo, ma non deve essere un periodo troppo lungo altrimenti i fan di Tarja potrebbero stancarsi di aspettare-
“Dicembre?” propose. “Abbiamo ancora diversi mesi davanti per organizzare il necessario e c’è tutto il tempo che serve per le prove”
“Si può fare” commentò Marcelo. “Un buon modo per riscaldare la Finlandia invernale!” Sorrise alla propria affermazione, pensando alla sua calda Argentina.
“Intorno a Natale? O il più lontano possibile?”
“Non esattamente il 25, sarebbe troppo difficile ottenere il massimo pubblico, ma non troppo distante, così che venga visto come un regalo” replicò alla domanda di Tuomas.
Il ragionamento di Marcelo era semplice e chiaro e non aveva bisogno di altre parole, o contestazioni.
“Quando allora?” domandò Ewo, per una volta fidandosi e concedendo all’altro manager di prendere una decisione da solo.
“Il 21 andrebbe bene?” propose. “Il solstizio di inverno, perfetto per il ritorno della Regina del Ghiaccio*”
Gli altri annuirono e la decisione venne scritta sul foglio su cui si stavano raccogliendo tutte le proposte.
Dove?” lesse ad alta voce Ewo, arrivando all’ultimo dei punti fondamentali di quella discussione.
Non ebbero bisogno di discutere a lungo.
Era piuttosto ovvio che dove tutto era finito sarebbe anche iniziato di nuovo: l’Hartwall Arena ad Helsinki.
Dove End of an era era stato filmato.
Dove avevano consegnato la lettera a Tarja.
Ma anche dove la band aveva mosso i suoi primi passi - per quanto non esattamente in quella stessa Arena: la loro Finlandia, la terra che aveva visto nascere quasi tutti loro e diventare i brillanti musicisti che erano.
Nessuno si oppose a quella scelta, perché magari un concerto così carico di significato positivo e di rinascita sarebbe riuscito a cancellare i ricordi dolorosi che quel luogo portava con sé. Sarebbe stato un buon modo per dimenticare la fine di un’era per risorgere del tutto. I Nightwish erano bruciati sul palco dell’Arena ed erano rinati dalle proprie ceneri una prima volta, forti come prima, quando avevano accolto Anette tra di loro. Ma l’Arena avrebbe visto il culmine di tutto quello che era nato in una piccola e fredda cittadina finlandese in cui degli amici si erano incontrati per creare capolavori. L’Arena avrebbe visto una nuova rinascita, che avrebbe riunito ciò che era stato perso con ciò che era arrivato in seguito.
The Birth of an Era.
 
 
NOTE DELL’AUTRICE
*The Queen of Ice (sul retro del libretto di My Winter Storm)
 
Eccomii! Questa volta non ci ho messo più di un mese ma solo due settimane ^^ *Braaava Marty*
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto anche se è solo un intervallo pratico prima del concerto (che arriverà nel prossimo capitolo), che sara' l'ultimo capitolo (e forse ci sara' un epilogo...)
A presto
Marty
  
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