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Autore: shadesofsunset    03/10/2012    4 recensioni
Eleanor aveva chiuso gli occhi da un paio d'ore quando uno strano rumore risuonò nelle sue orecchie.
*Wvrom Wvrom Wvrom*
Aprì gli occhi lentamente e cercò di capire da dove quello strano suono provenisse. Non notando niente cercò di riaddormentarsi.
*Wvrom Wvrom Wvrom*
Di nuovo quel rumore! Ma cosa...?
I suoi pensieri vennero interrotti da un insolito oggetto comparso davanti casa sua.
Oh mio dio, non è possibile...
Genere: Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Doctor - 11
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Insomma sono tornata. No, non sono morta. Ho avuto finalmente il tempo di scrivere.
All'inizio pensavo di fare più lungo. Ma dopo l'ultima battuta partirà un discorso molto più lungo e il capitolo sarebbe diventato pesante.
Comunque non so se avete visto la 7x05, i Pond comunque ci hanno lasciato. Io li lascerò così però.
Li lascerò in quella dolce casetta con la porta blu, li lascerò felici e contenti con il loro bambino, ed anche se il Dottore vi avverto che anche quì si distaccherà da loro, si saprà che loro sono a un Tardis di distanza.
Comunque bando alle ciance! :3 GO!
E fatemi sapere di cosa ne pensate di questo capitolo ;) più recensioni, prima aggiorno :P



Capitolo 11.

 

«Voi restate quì!» disse il Dottore indicandoli con il dito.
«Non puo dirci così! Non ti lasceremo andare da solo!» gli rispose Amy con gli occhi lucidi.
«Questa è la mia battaglia, vogliono me, e solo me. Quì sarete al sicuro. Fidati di me.» disse guardandola negli occhi.
Si abbracciarono. «Stai attento, uomo stropicciato.»
Lui sorrise e si sistemò il cravattino. Dirigendosi verso l'uscita tirò fuori il cacciavite sonico ed aprì la porta. «Se entro tre ore non sono di ritorno, andate via. Sai come fare Amy.» così dicendo chiuse le porte del Tardis e le siggillò con il cacciavite. Fece un bel respiro profondo e si girò, osservando il luogo in cui avevano portato la sua compagna.
Un cielo nero. Lui si trovava in una foresta di alberi morti e alzando gli occhi si vedeva più giù una rocca, dove sorgeva un forte di argento.
«Suggestivo.» disse ironicamente il Dottore.
Dopo una lunga camminata arrivò davanti al portone. Stranamente non c'era nessuno a sorvegliare.
Mi stanno aspettando.
Si sistemò di nuovo il cravattino urlando verso il cielo. «SONO QUì!»
Il grande portone si aprì e spedito entrò.
Davanti si trovò una grande sala vuota, con un'unica scala al centro.
«Ben arrivato Dottore, ti stavamo aspettando.» disse una figura comparsa vicino a lui.
Per la prima volta anche il signore del tempo provò i brividi.
«Portami da El. Naturalmente, seguimi.» disse l'ombra diregendosi verso la scala.
Arrivati al piano superiore attraversarono una stanza per poi trovarsi davanti ad una porta.
«Quì dietro c'è la tua compagna, prego.» disse l'ombra facendogli un piccolo inchino.
Lui si avvicinò ed aprì la porta.
Una stanza completamente nera, di tipo rettangolare, la cui fine c'era un tavolo e sopra una persona.
Corse, veloce come il vento, arrivò alla fine della stanza. C'era lei, proprio lei. Con i suoi lunghi capelli biondi.
«El, che cosa ti hanno fatto...» disse mentre accarezzava il volto della ragazza.
«È viva Dottore, almeno per adesso.» disse una voce alla fine della stanza.
«Cosa volete da lei?» disse guardandosi intorno.
«Quello che vogliamo da te Dottore, uccidervi.» disse la voce sogghignando.
«Lei cosa centra?» disse il Dottore prendendo la mano della ragazza senza sensi sul tavolo.
«Mmm, è ora che ti racconti una storia Dottore.» disse la voce avvicinandosi.
Una figura nera comparve davanti la sua vista. «Il mio popolo odia il tuo. Voi ci avete rilegato quì, a vivere come delle OMBRE!» concluse ulrando la figura.
«Chi sei?» disse il Dottore con voce solenne.
«Sono il re degli Huctaz. Ricordi adesso?»
Il Dottore abbassò il volto. «Sì, purtroppo sì. So quello che la mia gente vi ha fatto. Scommetto che adesso vuoi la tua vendetta, ma io neanche c'ero in quella battaglia! E lei poi..lei è solo un'essere umano, la creatura più dolce che possa esistere.» disse lui guardando il volto di El.
La voce rise «Oh Dottore, quello che i signori del tempo hanno fatto al mio popolo deve essere scontato fino alla fine! Dopo che la maggior parte dei signori del tempo sono...» la voce si fermò guardando il volto pentito del Dottore. «..dovrei ringraziarti per questo. Ma purtroppo sei uno di loro. Beh eliminare i pochi restanti è stato un giochetto. Il Maestro? L'abbiamo semplicemente fatto impazzire, e il resto lo sai.» disse sogghignando. «Ah, e la dottoressa Song. Beh lei è stata difficile da acchiappare, ma dopo averle fatto bere quel veleno il gioco si è concluso.»
Al Dottore scese una lacrima. «Voi, siete stati voi...» disse mentre sentiva la rabbia salire dentro.
«Oh sì. Beh adesso mancate solo voi due.»
Il Dottore strabuzzò gli occhi. «Cosa?»
«Ops, non lo sapevi? La tua amica lì è un signore del tempo. Non sei poi così solo Dottore.»
«Non può essere.» si disse.
«E invece sì. I suoi genitori prima che morissero la spedirono sulla terra. E pensa un po'. Alla fine l'hai trovata.» la figura scoppiò in una grassa risata.
Poi si avvicinò al Dottore fino a stargli fianco a fianco. «Sorpresa.»

 

   
 
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