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Autore: AlexWrite    03/10/2012    2 recensioni
Giulia e Alessandro, due nomi, due personalità.
Lei, timida ed estroversa, Lui misterioso e complicato. I banchi di scuola li accomunano, stessa classe e stesse amicizie. Cosa accadrà quando lo sguardo di Lei punterà dritto negli occhi verdi del ragazzo seduto qualche banco distante?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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XIV Capitolo.

La porta si aprì, e inevitabilmente i nostri sguardi si incrociarono. Restammo in silenzio per qualche minuto, in cui i nostri occhi si esplorarono timidamente. Non volevo essere io a rompere quel silenzio, volevo che lui capisse, che si rendesse conto il motivo per il quale ero li: era troppo importante per lasciarlo andare. Dopo qualche minuto si decise a parlare.
- Cosa ci fai qui? – mi chiese timidamente. Aveva pianto, i suoi occhi erano lucidi, e leggermente arrossati.
- Ho appena finito di parlare con Claudia, mi ha detto tutto.
- Ah, allora mi credi?
- Ci credevo anche prima. Solo che non mi spiego ancora il perché tu non me lo abbia detto. Insomma, è vero che ci conosciamo da poco tempo e che forse avevamo altro di cui parlare, solo che non mi sembra un particolare inutile e indifferente della tua vita.
- Hai ragione, scusa. – ammise, abbassando leggermente gli occhi.
- Ehi, è tutto ok. Non importa, ormai è passato. Abbiamo sbagliato entrambe, non sei il solo a dover chiedere scusa.
Accennò un sorriso, uno di quei suoi sorrisi mozzafiato. Alzò lo sguardo, e i suoi occhi puntarono dritti i miei. Occhi verdi contro occhi color nocciola. Non ci sono paragoni, stravince lui 10 a zero. In quel momento però, mi sentivo strana, felice. I suoi occhi mi davano sicurezza, quella sicurezza che non avevo mai avuto. Ale mi prese per mano, e mi fece delicatamente entrare in casa. Andammo in camera sua, e sedendoci sul letto iniziammo a parlare del più e del meno, soffermandoci sui dettagli questa volta. Mi parlò di Claudia e di tutto ciò che era successo tra di loro. Dei suoi sentimenti, e delle sue emozioni. Sembrava strano anche lui, ma questa volta, era felice. Sembrava come se la sua felicità dipendesse da me. Ogni qual volta i nostri sguardi si incrociavano, sorridevamo, abbassando entrambi lo sguardo, come se ci vergognassimo dell’altro.
- Claudia mi ha detto che tu per lei non senti più nulla, è così? – chiesi timidamente dopo una mezz’oretta di chiacchiere.
- Si, è così. Non ho mai provato grandi sentimenti per lei, te l’ho detto, siamo stati costretti a frequentarci sin da piccoli per via dei nostri genitori. Certo, le volevo bene, e ancora oggi gliene voglio, ma non sarà mai amore, non sarà mai come ciò che sento per te.
- E cosa senti per me? – chiesi curiosa.
- Sento di potermi fidare. Quando sto con te, beh le cose sono diverse. Non voglio fare lo sdolcinato, ma da quando ci sei, la mia vita è migliore. L’ho capito subito che tu e Claudia siete diverse. Claudia rappresenta la tipica figlia di papà, quella ragazza che non accetta un “no” come risposta. Quella ragazza viziata, che pensa solo a stare con il ragazzo più bello e affascinante della scuola solo per farsi vedere bella e grande davanti alla amiche. Tu invece non sei così. A te non interessa la bellezza in una persona, ma il carattere, la personalità. Sei come me, insomma. Quando ci siamo incontrati la prima volta, mi sono fidato subito. Sapevo che non me ne sarei pentito, e così ho fatto. Ti ho raccontato la mia storia, ti ho raccontato dei miei genitori. In questi anni che sono rimasto solo, solo qualche persona ne è venuta a conoscenza, solo le persone di cui mi fidavo davvero, e tu sei una di quelle. Penso che venire qua sia stata un’opportunità meravigliosa. All’inizio odiavo questa città, mi opprimeva, ostacolava la mia felicità. Ma da quando ho incontrato il tuo sguardo il primo giorno di scuola, ho capito quanto bella invece sia, ho capito che io e te saremmo stati qualcosa. Ed è così. Non sei solo una amica per me, sei qualcosa di più. Ho promesso che ci saremmo conosciuti prima di diventar qualcosa di più che semplici amici, e così farò. Voglio conoscerti Giulia, lo voglio davvero.
Ero affascinata da quelle parole, mai nessuno aveva detto cose simili a me. Mi consideravano tutti la classica sfigatella, quella che va a scuola perché gli piace davvero imparare, quella che starebbe le ore sui libri classici, quella che crede nell’amore, quella che ai sogni non ha ancora smesso di credere. Beh, finalmente avevo trovato qualcuno che mi apprezzasse davvero, qualcuno che mi aveva capita, qualcuno che voleva davvero conoscermi, e non fermarsi solo all’apparenza giudicandomi. Anche io avrei voluto conoscere Ale, volevo farlo, anche se avevo paura. Si, vi chiederete come mai, ma avevo paura. Paura di soffrire ancora, come avevo sofferto in precedenza con Riccardo. Avevo dato l’anima per lui, e cosa mi ero ritrovata in mano alla fine? Nulla, solo un cuore spezzato e tante illusioni, troppe. Ma questa volta era diverso, non era Riccardo la persona che voleva conoscermi, era Ale. Il ragazzo dagli occhi verdi, che mi faceva provare emozioni anche solo con un semplice sguardo, il ragazzo fantastico, bello e solare. Non volevo soffrire, stare male, perciò glielo dissi direttamente, sarebbe stato più efficace, e sicuramente, avrebbe capito, lui.
- Anche a me piacerebbe conoscerti Ale, solo che ho paura di soffrire come con Riccardo. La storia la sai, è inutile che te la ripeta. Ho paura che tu un giorno venga li e faccia ciò che ha fatto lui, ho paura di perderti, sento che scomparirai dalla mia vita proprio come ha fatto lui, tradendomi con un'altra proprio sotto ai miei occhi.
- Ehi, guardami – disse prendendomi la faccia tra le mani e facendo in modo che i nostri sguardi si incrociarono per l’ennesima volta – io non sono come lui. Non lo sarò mai. Non sarei capace di far soffrire una ragazza come te. Io voglio conoscerti davvero, non per usarti come aveva fatto lui, ma perché mi piaci. Mi piaci così come sei Giulia, per me non devi cambiare.
A quelle parole gli gettai le braccia al collo, e lo abbracciai. Alcune lacrime rigarono il mio viso, mentre un angelo forse, mi accarezzava i capelli con la mano. Era un momento perfetto, l’immagine era perfetta. Io e lui, lui ed io. Nessuno era li a rovinare quel momento, nessuno ci avrebbe disturbati quella volta. Ci staccammo da quel caloroso abbraccio, ma i minuti successivi forse furono quelli che cambiarono la mia vita. I suoi occhi verdi fissarono i miei, e i nostri volti si avvicinarono. La distanza che ci divideva era quella di un respiro, troppo sottile per non essere infranta. Le nostre labbra si sfiorarono dolcemente, sentivo il suo respiro nella mia bocca. Ci avvicinammo sempre di più, fino a far diventare quel piccolo bacio, un vero bacio.





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Spazio autore:
Tadaaaaann! Ecco a voi il capitolo. Come promesso ho postato presto, ma vi avverto che non sarò sempre così veloce nell'aggiornare, ho anche io i miei impegni e non sempre trovo il tempo necessario per scrivere.
Che ve ne pare? Finalmente i due hanno fatto chiarezza e si sono baciati. Mi piacerebbe sapere che ne pensate, recensite in tanti.
Al prossimo aggiornamento. Un bacio.
Alex.




  
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