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Autore: LadyMaria    03/10/2012    1 recensioni
[Lost in Austen ]
Martha giovane studentessa, dallo spirito forte e autoritario, si perde nella lettura dei romanzi di Jane Austen su consiglio della propria compagna di stanza. "Mansfield Park" è il romanzo che la lascia senza parole, quel tipaccio di Henry Crawford proprio non le piace... peccato però che succederà qualcosa che le farà cambiare idea.
(Questa storia nasce in ispirazione al telefilm "Lost in Austen")
Genere: Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: Spoiler!
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Marta cammina da sola per il campus e si perde nei propri pensieri. Si stringe nel maglione massiccio e sospira abbassando lo sguardo. Com’era possibile che lei fosse davvero Fanny Price?Era una cosa totalmente senza senso .Senza rendersene conto si scontra con qualcuno.
-Scusa io non stavo guardando dove mettevo i piedi- solleva lo sguardo e si sente il sangue gelare. Era Michael.
-Ma guarda,guarda chi si rivede….pare che sia il destino a portarti da me- la cinge per la vita e l’avvicina a sé.
-Michael lasciami….ti ho già detto di no  cento volte..- cerca di dimenarsi ,ma la presa di Michael si fa più forte .
-Stai calma e non ti succederà niente…- lui aumenta la stretta su di lei e la trascina con sé dietro un muricciolo. –Quanto vorrai ancora fare resistenza?-chiede stringendola sempre di più a lui e iniziando a baciarle il collo.
-Mi fai schifo,Michael….-cerca di allontanarlo ma lui le tappa la bocca con un bacio. Marta si dimena inutilmente e Michael inizia a sbottonarle i jeans.
-Più fai resistenza e più rendi la cosa interessante- commenta con un sorriso malizioso.
-Michael,smettila…..- dice disperata,lei sempre così forte e strafottente si sente per un attimo una preda nella bocca di un lupo feroce.
-Smetterla?- inizia a ridere –figurati….ho appena cominciato- fa scivolare la mano destra all’interno della sua camicetta aderente. Marta non sapendo più come reagire chiude gli occhi e trattiene il respiro. Tutto a un tratto la presa di Michael inizia a farsi più debole,apre gli occhi e si ritrova davanti Mr. Crawford. Tira un sospiro di sollievo e si aggrappa al suo collo. Michael è a terra,privo di sensi,evidentemente Henry lo ha colpito con un pugno.
Marta inizia a tremare,tutto lo spavento accumulato si riversa in lei e i muscoli iniziano tutti a contrarsi.
-Non vi preoccupate…vi riporto nella vostra stanza- la sorregge e l’aiuta a camminare. Una volta arrivati a destinazione la fa sdraiare e le chiede – Posso fare qualcosa?- il fatto che lei continui a tremare in quel modo lo spaventa a morte.
Marta scuote la testa –No,passerà….-dice per auto convincersi – è stato solo lo spavento…-.
Mr.Crawford si siede sul proprio letto e chiede –Esattamente che cosa voleva da voi quel ragazzo?-
Marta solleva un sopracciglio –secondo voi che cosa voleva?-
-Oh…..- esclama lui abbassando lo sguardo imbarazzato –capisco….-
Cala un silenzio di qualche minuto.
-C’è qualcosa che posso fare per voi? – chiede lui di nuovo.
-Andatevene…..è da quando ci siamo incontrati che sono cominciati i miei guai!- sibila lei rannicchiandosi su se stessa.
-Lo farei volentieri,ma non so dove andare…-ammette sinceramente continuando ad osservare gli strani comportamenti della ragazza. Trema,batte i denti,e si chiude in se stessa. Quello non è certo un comportamento normale.
-Io credo che voi non stiate affatto bene….dovrei chiamare un dottore…- fa per alzarsi ma la sente parlare di nuovo.
-No……sto bene…..fatevi gli affaracci vostri.-.
-Adesso basta! –esclama lui perdendo la pazienza e avvicinandosi al letto di lei – Ho cercato di essere buono e caro,ma quando è troppo è troppo! Me ne andrei volentieri se solo sapessi come fare,e come ha detto la vostra amica non posso!Non ho scelto io di venire qui,voi solo voi – la indica due volte – mi ci avete trascinato! Dannata voi e dannato chiunque vi dia retta….. io sono stanco di darvi retta…sono stanco di voi-. Nota che la ragazza alza il volto e inizia a lacrimare.
-Mi dispiace…-mugugna Marta – di avervi trascinato in questo mondo per voi infernale…mi dispiace perché non so come aiutarvi….- era proprio in preda ad una bella crisi di nervi. –io..io credevo di essere in un sogno quando mi sono ritrovata in casa Bertram. Avevo da poco letto il romanzo e pensavo fosse tutto frutto della mia immaginazione…..- si copre il volto con le mani e singhiozza –vorrei non avervi mai incontrato…..-
Mr.Crawford si sente veramente in pena per lei,ma tutte le volte che è stato trattato male non lo fanno retrocedere dalla sua cattiveria che in quel momento stava venendo tutta fuori.
-Non piangete come una bambina infante! – si allontana da lei.
-Purtroppo sono qui..questa è la dura realtà delle cose…vi ho confessato i miei sentimenti,non li ricambiate. Ebbene il mondo è pieno di belle – marca la parola belle- donne da poter conquistare. Addio Miss Marta…- esce dalla porta e inizia a camminare nel campus vicino alle fontane.
Marta rimane rannicchiata sul letto mentre stringe le ginocchia al petto – vi amo…- mormora da sola mentre le lacrime bagnano il cuscino. Non se n’era resa conto se non fino a quel momento,ma ormai l’aveva perduto per sempre.
Henry è seduto sul bordo della fontana e ammira i pesci che nuotano senza un apparente ordine logico. Sente una presenza vicino e istintivamente si volta. Gli appare una bellissima ragazza dai capelli lunghi castani e dagli abiti succinti.
-Ti sei perso?- chiede lei sfoggiando un sorriso.
-No,no…pensavo…- ammette lui con un ulteriore sorriso.
-Magari possiamo pensare insieme…-
Quella ragazza era intraprendente e in quel momento era ciò di cui lui aveva bisogno. –Perché no?- si alza e inizia a camminarle vicino.
Passano un’oretta piacevole e quando la ragazza lo invita a entrare nella sua stanza Henry scuote la testa –Non posso…..mi dispiace- e senza dare altre spiegazioni torna sui suoi passi. Quell’esperienza lo aveva cambiato,avrebbe potuto dormire con tutte le donne del mondo,ma nessuna sarebbe mai stata Marta.
 
  
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