Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber
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Autore: highfivekeats    03/10/2012    1 recensioni
Qualsiasi ragazza sarebbe gasatissima al fatto di avere Justin Bieber praticamente installato in casa, ma non me. Odio quel ragazzo. È antipatico, scorbutico e il peggio? Crede che tutte le ragazze – compresa me – cadano ai suoi piedi. Poco montato mi dicono.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La debole luce del sole costrinse i miei occhi ad aprirsi. Mi voltai, sperando che tutto quello che era successo stanotte fosse stato solo frutto della mia mente.
Invece era tutto reale.
Justin dormiva, avvolto nel lenzuolo. Sul suo volto c’era un piccolo sorriso.
Gli accarezzai flebilmente una guancia, sospirando. Mi alzai dal letto, presi la biancheria intima dal pavimento e la indossai. Camminai lentamente per la stanza in cerca dei miei vestiti; all’improvviso sentii due mani sui miei fianchi.
«Vuoi scappare da casa tua?»
Mi chiese Justin, poggiando le labbra sul mio collo. Mi irrigidii.
«Sto cercando i miei vestiti. Non posso stare nuda tutto il giorno, non credi?»
Dissi, sarcastica. Il mio tono di voce però non lasciava trasparire alcuna emozione.
«A me non dispiacerebbe, lo sai.»
Disse malizioso, salendo con le labbra fino alla mia mascella. Lo allontanai da me e mi chiusi in bagno; mi sedetti per terra.
«Non resterai lì dentro per sempre.»
«Invece resterò qui per sempre. O almeno finchè non te ne andrai.»
«E se avrai fame?»
«Mi arrangerò.»
«Andiamo, Vans. Esci.»
«Non chiamarmi Vans!»
«Stanotte non obiettavi quando ti chiamavo Vans.»
Le mie guance si colorarono di rosso.
«Stanotte non conta, ok?»
Mi accorsi solo dopo di aver detto una grande cazzata. Contava eccome.
«Quindi non conta, eh?»
«No…»
«Va bene, non conta.»
Sentii i suoi passi farsi sempre più lontani.
L’avevo ferito sicuramente. Idiota, idiota, idiota. Idiota!
Uscii dal bagno esitante, notai che i vestiti di Justin erano spariti. Sperai fosse di sotto.
Ma di sotto c’erano solo Chester e Niall.
«Justin è andato via.»
Mi disse Chester, come se mi avesse letto nel pensiero.
«Era triste. Il che mi sembra strano, dato che aspettava una cosa così da… molto.»
Aggiunse Niall, a bocca piena.
I sensi di colpa invasero il mio stomaco; mi sedetti sul divano.
«Che hai combinato?»
«Non voglio parlarne.»
 
«Sei una stupida.»
Mi rimproverò Hannah, mentre si intrecciava i capelli.
«Grazie, non lo sapevo.»
Replicai sarcastica, affondando la testa nel cuscino. Quel cuscino aveva ancora l’odore di Justin impresso sopra; più lo annusavo più stavo male.
«Non avrei mai pensato di stare così male per aver trattato male Justin.»
«Prima non eri innamorata di lui.»
Alzai la testa dal cuscino, fissai male Hannah.
«Io non sono innamorata di lui.»
Hannah rise sonoramente.
«Vans, non negarlo. Sai benissimo di essere innamorata di Justin. Altrimenti non ci avresti mai fatto sesso.»
«Quello che è successo stanotte non conta! Ero… dispiaciuta per lui e ho deciso di dargli ciò che voleva. Ecco.»
«Allora, se non conta, perché stai male dopo averlo detto a lui?!»
«Perché so che lui ci tiene a me.»
«Si, certo. Smettila di cercare di pararti il culo e ammetti che sei innamorata di lui.»
«Ma io non lo sono!»
Hannah si alzò, si avvicinò alla porta.
«Ti consiglio di farti un esame di coscienza.»
Se ne andò sbattendo la porta; tirai un cuscino al muro.
Scesi di sotto, trovai Selena in cucina.
«Ehi Sel. Non ti si vede da secoli.»
Dissi, abbracciandola.
«Sono stata un po’ impegnata… ho visto Hannah che se ne andava prima, sembrava incazzata. È successo qualcosa?»
«Niente di che…»
«A me puoi dirlo.»
Deglutii.
«Io e Justin… va beh, è successa una cosa tra me e lui. E Hannah sostiene che io sia innamorata di lui, mentre io no… che ne dici tu?»
«Mi dispiace, ma devo dare ragione ad Hannah. A meno che tu non sia una troia, se sei stata con lui un motivo deve esserci, no?»
«Mi faceva pena…»
«E sicuramente non perché ti faceva pena.»
Guardai male Selena, che mi fece una linguaccia.
 
Arrivai al molo, Niall mi aveva detto che Justin era lì.
Era seduto all’estremità della passerella di legno. Lo raggiunsi, mi sedetti accanto a lui.
«Sei qui da stamattina?»
Non mi rispose; fissava il vuoto avanti a lui.
«Hai fame? Ti ho portato dei Nuggets, Niall dice che li adori.»
Gli porsi la confezione di Nuggets, Justin la prese e la aprì. Cominciò a mangiare, senza spiccicare parola.
«Nemmeno un grazie per averti portato i Nuggets?»
Niente. A quanto pare vuole tenermi il muso.
«Dai, Justin, dì qualcosa… anche un ‘vaffanculo’. Beh, in fondo me lo merito… non avrei dovuto trattarti così. È che… fino ad ora ti ho sempre trattato male, volevo portare avanti la tradizione… e non penso mai due volte a ciò che dico, lo ammetto. E poi non te la sei cavata male…»
Justin fece una risatina. Va beh, almeno questo.
«Ok. Ti ho chiesto scusa, ti ho spiegato perché, ti ho fatto anche i complimenti - cosa che non ti farei mai, del resto - e mi tieni ancora il muso?! Poi dite che noi ragazze siamo complicate!»
«Dopo quello che mi hai detto stamattina potrei tenerti il muso per sempre.»
«Ah, finalmente parli!»
Dissi, poggiandogli un braccio sulla spalla. Justin mi fece un’occhiataccia.
«La prossima volta conta fino a dieci prima di parlare, ok?»
«Certo. Ora dammi un Nugget che ho fame.»
Justin mi passò la scatola, presi un Nugget.
Restammo in silenzio per molto, l’unico rumore che si sentiva era quello delle onde che si infrangevano sugli scogli.
«Posso chiederti una cosa?»
Mi chiese Justin, fissando il vuoto.
«Certo.»
«Perché ti chiamano Vans?»
Sorrisi.
«Beh… mio padre mi chiamò così la prima volta. Lui avrebbe voluto darmi questo nome, ma mia madre insistette per Savannah. Lo trovo un po’ stupido come soprannome, ma tutto sommato mi piace.»
«Piace anche a me... posso chiederti un'altra cosa?»
«Chiedi pure.»
«Perché ti hanno chiamata Savannah?»
«Mia mamma amava la Georgia, tutto qui. Pensa che quando era ragazza aveva un gatto che si chiamava Columbus.»
«Mi dispiace che tu abbia perso i genitori.»
«Sono passati cinque anni… ormai ho imparato a conviverci.»
«Come… come sono morti?»
«Incidente stradale. Niall non te l’ha mai detto?»
«No, non gli ho mai chiesto una cosa del genere…»
Justin mi fissò, le sue labbra si fecero sempre più vicine alle mie. Sentivo il suo respiro affannato.
Annullai la distanza fra di noi, premendo le mie labbra sulle sue.
«Ora non dirai che non conta, vero?»
Mi chiese Justin, staccandosi lentamente da me. Parlava a bassa voce.
Non risposi e ripresi a baciarlo.
Non sapevo neanche io se contava o no.


«Can I steal you one minute?
Sono tornata, bitches ☉‿⊙
Scusate se non ho aggiornato per un mese çç (è il ritardo più lungo che abbia mai avuto lol).
Beh... questo capitolo mi piace, dai. Non è tremendo. Almeno c'è un bacio. lol
Adesso... ho qualche idea per il prossimo capitolo, quindi credo non dovrete aspettare molto c:
A pressto.


  
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