The Sky Cries

Cammino in questa valle oscura.

Ho lasciato tutto solo per diventare più forte.
Assaporare il gusto della vendetta.

Mi sento stranamente vuoto, dovevo aspettarmi una cosa del genere
ma non pensavo che sarebbe stato così strana la sensazione.

Mi giro un’ultima volta sul villaggio di Konoha.

Questa sera la luna regna sul cielo. Ha una luce così opaca ma brillante allo stesso tempo,
sembra vicinissima a me come se potessi almeno sfiorarla.

Cammino ancora.

Il segno mi fa male è insopportabile ma lo sopporto anche se il bruciore è straziante
come anche la mia anima stessa, ormai nera.

Il danno è irreparabile, lo so questo.

I miei passi si fanno sempre più pesanti come se il mio corpo non volesse lasciare il villaggio
e tutte le poche persone che hanno fatto sì che mi sentissi a casa.

Cammino per quel piccolo viale che conduce nei meandri più tenebrosi dei boschi.

Sono solo e la odio questa sensazione ma mi ha sempre accompagnato
come lo sta facendo adesso, ancora.

La brezza estiva mi scompiglia i capelli e accarezza la mia pelle
provando dei brividi di sollievo regalandomi un attimo di pace.

Porto la mia mano sulla fronte e sento che ormai la mia placca non c’è più e mi ritrovo una fronte leggermente sudata e fredda come ormai sono io e tutto il mio corpo.

Ho lasciato il mio migliore amico o unico fratello,
come lui stesso mi ha definito e l’amore capito all’ultimo.

Una fitta mi attanaglia lo stomaco e il segno non smette di bruciare sulla mia pelle fredda.
Questo è il mio destino, il destino di un vendicatore, di un Uchiha.
Combattere per se stessi e basta.
Assetati di potere e di sangue per unico interesse proprio.

La valle si fa sempre più scura ma io cammino ancora,
non ho paura e poi di cosa?

Il tempo, improvvisamente, è cambiato dando spazio a impetuose nuvole.
La pioggia cade.

Cammino mentre la pioggia estiva scende su di me.
Anche il cielo è triste?
Non dovrebbe esserlo, sono uno che pensa solo a se stesso e niente più.

La pioggia cade, ancora, scivolando su di me sta lavando il dolore e il peccato commesso.
Dovevo rimanere ma non potevo e, sicuramente, non varcherò, di nuovo, più quella soglia.

Il cielo versa lacrime per me e per questo addio straziante verso
ormai un’era nuova, un’esistenza che si prospetta in solitudine e spargimenti di sangue.

La pioggia non dovrebbe sprecare così tante lacrime per me ma per le persone
che ho fatto soffrire e che farò soffrire fino alla mia esistenza,
tutte le persone che mi hanno voluto bene, veramente.

Alzo il viso verso le nuvole guardandole e quelle gocce
continuano a rigare il mio viso e

penso a tutte le avventure passate insieme a Naruto e a Sakura.
La squadra sette. Invidiata da tutte e temuta da molti.
Ma adesso questo magico legame non esiste più.

Nella mia faccia esce un sorriso divertito grazie
alle continue immagini di quello sciocco di Naruto, il mio migliore amico, che mi tornano in mente.

Diventerai grande amico mio, ne sono certo e un giorno ci riscontreremo ancora.
Tu ed io.

Sakura, tu, per favore perdonami per tutto questo dolore e
dimenticami perché io non mi merito questo tuo amore.

Troppe volte ti ho evitato, troppe volte ti ho voltato le spalle ma tu continuavi a tenere a me, e io come ti ho ripagato? In nessun modo.
Mi dispiace.

Fitte continue mi attanagliano la gola come se non avessi più la forza
di emettere suoni o lacrime che in questi anni non sono mai uscite.

Cammino ignaro del come o del dove, debba andare ma continuo perché il mio destino è questo.

Ha smesso di piovere e nella valle il silenzio regna
donando un minuto per ricordare chi sono e cosa mai diventerò.

Il mondo sta piano piano crollando su di me e non importa quanto abbia provato duramente,
non posso sfuggire a queste cose dentro di me e al destino stesso.
Io adesso vado via per sempre da voi.

Mi fermo.
Sono arrivato.
Questa grotta è così profonda e buia.
Io non ho paura.

Mi avvicino ancora di più facendo rumore tra le foglie sparpagliate lì a terra.
Una vocina sibillina si fa avanti in quella valle.

“Finalmente sei arrivato, Sasuke.”

Addio Amici.
Addio Konoha.