Mi guardo allo specchio e vedo una ragazza dai capelli arruffati e gli occhi ancora assonnati.
Perché esiste la scuola?
Me lo domando ogni mattina.
Cosa ho fatto di male per meritarmi delle compagne arpie?
Me lo chiedo da cinque anni oramai.
Mi guardo allo specchio e vedo una ragazza come tante.
Due occhi, un naso, una bocca e… tutto il resto.
Cosa ho di così diverso?
Le mie compagne di classe mi guardano come se fossi atterrata nel loro giardino, con la pelle verde e le antennine al posto delle orecchie.
Non ho mai detto nulla di male, sono sempre stata gentile, affabile e tutto ciò che una brava ragazza avrebbe potuto fare per stringere amicizia.
Ma non è servito a nulla. Perché?
Perchè non amo la danza classica come Erica, non mi piace Gabriel Garko come Sabrina e non metto il tacco dodici come Mara, inoltre a dir loro sono fuori moda come tutte.
Sono bastate queste poche cose per essere scartata da quella piccola ed insulsa società che può essere una classe di liceo.
Ma non mi sento diversa, ho anche io un nome: Elisa.
Ho anche io una vita al di fuori della scuola: i veri amici che purtroppo non sono nel mio stesso liceo.
Ho anche io qualcuno da amare: Luca, il mio fidanzato.
Allora perché creano queste differenze che poi differenze non sono?
Ma sapete una cosa?
Non mi cambierei mai.
Sono Elisa, ed Elisa è proprio così.