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Autore: Notperfect    04/10/2012    3 recensioni
-Guarda…-. Dico indicando un punto nel cielo. –...una stella cadente!-.
Subito si affretta a seguire con lo sguardo la direzione del mio dito.
Sorride non appena vede la scia bianca nel cielo scuro.
-Esprimi un desiderio-. Esclama, felice.
‘Vorrei che lei non se ne vada mai da qui, che rimanga sempre con me’.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Oggi arriverà la ragazza dall’Italia che è stata assegnata a mia sorella.
Si tratta di quei cosiddetti gemellaggi, tipo uno scambio culturale.
Lei verrà da noi quest’inverno e mia sorella Waliyha andrà in Italia a casa sua quest’estate.
Naturalmente questa ragazza sa parlare inglese, si tratta solo di doverlo potenziare. Così come mia sorella sa parlare l’italiano.
Waliyha è molto emozionata all’idea di poter avere un’amica straniera, per di più italiana.
L’Italia è sempre stato un paese che affascina molto me e la mia famiglia, alimentiamo un ‘mito’ nei riguardi di quel piccolo stato.
Waliyha non ha molte amiche, purtroppo. E’ sempre chiusa in se stessa, non si lascia conoscere da nessuno, oltre che da me.
Io so che il suo è un guscio che si è creato negli anni, determinato dall’abuso che ha subito da nostro padre quando lei aveva cinque anni.
A quell’epoca non si rendeva conto di cosa le stava succedendo ma adesso che è grande e matura, tutti i ricordi le vengono a galla come rimorsi ed errori.
I miei genitori hanno divorziato da quando mia madre ha scoperto dell’avvenimento di quei terribili episodi e lei, proprio come me, non trovava nessuna giustificazione per mio padre. Così vedeva ovvia anche la separazione.
-Su, andiamo!-. Esorta mia madre, allegra. –Rebecca sarà a scuola a momenti!-.
Rebecca è il nome della ragazza italiana e arriverà prima a scuola di mia sorella dove si terrà una piccola festicciola; dopodiché ogni alunna italiana sarà affidata alle rispettive famiglie.
Io, Waliyha e mamma ci avviamo verso scuola, che anch’io frequento, con l’unica differenza che io sono al quarto anno e mia sorella al secondo.
Dopo dieci minuti circa, arriviamo fuori l’enorme stabilimento scolastico dove vi sono già varie auto e un enorme pullman, quello che ha accompagnato gli italiani.
Non sono molto entusiasta all’idea di dover ospitare una ragazza a casa. Ho a che fare già con due donne e non è il massimo per me. Figuriamoci una terza ragazza nei miei spazi.
Tuttavia sono felice che mia sorella riuscirà ad istaurare un legame con questa ragazza, o almeno è questo lo scopo di questo progetto culturale.
Scendiamo dall’auto ed entriamo in palestra, dove ci sono vari festoni e luci colorate; vari tavoli pieni di bevande e stuzzichini e il palco è stato allestito con stoffe e palloncini blu e rosa.
Mi imbatto verso i miei amici, un gruppo formato da cinque ragazzi che hanno più o meno la mia età.
-Ehi, Zayn!-. Harry mi chiama da lontano ed io mi avvicino con la solita camminata trasandata e lo sguardo serio.
Nessuno in questa scuola, e sottolineo nessuno, vorrebbe farmi un torto.
Non sono il genere di ragazzo con cui si può scherzare, mi arrabbio facilmente e la mia rabbia si trasforma bene presto in una rissa.
Ed è questo mio atteggiamento da stronzo che attira le ragazze.
Non voglio essere superbo, ma sono molto popolare in questa scuola, tutti vorrebbero far parte del mio gruppo e tutte le ragazze vorrebbero scoparmi.
-Hai visto le italiane?-. Mi chiede con un ghigno sul volto.
-Non ancora, perché?-.
-Sono uno schianto, tutte bombe sexy-. Dichiara ammiccando un sorriso malizioso.
Non dico e non faccio nulla, lo guardo solamente indifferente per poi scansarlo e dirigermi verso il resto della banda.
-Zayn! Eccoti finalmente-.
-Louis, non rompere-. Lo ammonisco.
-Dovresti vedere le ragazze, sono bellissime-. Esclama Niall pimpante.
Accenno un micro sorriso, guardando nella direzione opposta a loro.
Niall è l’unico di cui mi fido e l’unico che voglio bene per davvero.
E’ molto differente da me: è timido, allegro, dolce e delicato. Farebbe di tutto per me ed io saprei ricambiare. Siamo ottimi amici ed è solo con lui che riuscirei ad esprimere le mie emozioni se un giorno decidessi di farlo.
Ci dirigiamo verso il centro della pista, dove vedo mia sorella affiancata da una ragazza alta, dai capelli lunghi e biondi. E’ di spalle, non riesco a vederla completamente ma ha un fondoschiena che farebbe invidia a Jennifer Lopez. La squadro per un po’ da capo a piede per poi capire  che è la ragazza italiana assegnata a mia sorella.
Le vedo parlare e noto anche che mia sorella sta sorridendo, cosa che non accade da tantissimo tempo.
Questo fa sorridere anche me, ma subito dopo mi ricompongo ricordandomi che sono in un luogo pubblico.
Improvvisamente parte una canzone, penso sia quei balli di gruppo che si fanno al sud dell’Europa.
Alcune ragazze italiane, capitanate dalla bionda, si cimentano in pista ballando questa canzone dalle note latine.
Tutte seguono lei, forse è l’unica che conosce perfettamente i passi di questo ballo latino-americano e penso sia l’unica ad avere un movimento di bacino davvero…sexy.
La ammiro mentre ondeggia da destra a sinistra, avanti e indietro. Sorride sempre e devo dire che ha un sorriso davvero enfatizzante che innalza gli zigomi facendo prevalere i suoi enormi occhi azzurri.
Va verso mia sorella e la incita a seguirla in pista per ballare; ma Waliyha non sembra accettare l’invito.
Continua a ballare, fin quando si volta verso il lato dove ci siamo io e  i miei amici. I nostri sguardi si intrecciano. Lei sorride, abbassa lo sguardo e poi ritorna a ballare come prima.
La guardo con un sorriso malizioso e divertito stampato sul volto. Mi piace il suo atteggiamento, non si cura di nulla e di nessuno, è sfacciata e timida al tempo stesso.
Terminata la canzone, si riavvicina a mia sorella.
Le raggiungo, con passo lento e deciso.
-Oh, Zayn!-. Esclama Waliyha, venendomi incontro. –Voglio presentarti Rebecca-.
Volto lo sguardo su Rebecca, sorridendo lievemente.
Lei fa altrettanto e per la prima volta una ragazza sorregge il mio sguardo profondo e interessato, senza abbassare il volto.
-Piacere-. Mi dice lei, porgendomi la mano e sorridendomi calorosamente.
Ha un accento davvero adorabile.
-Sono Zayn-. Dico solamente, ricambiando il sorriso.
Possibile che la situazione si sia ribaltata? Io sto sorridendo come un ebete e una ragazza mia sta scrutando attentamente.
 
 
 
Qualche giorno dopo, io, Waliyha e Rebecca ci stiamo dirigendo in macchina verso il centro commerciale.
Ho promesso alle due ragazze di portarle a fare shopping in quanto mia madre non poteva: deve lavorare.
Quando ho chiesto a Waliyha se voleva andare a fare shopping, ho visto un luccichio negli occhi di Rebecca e subito ho capito che sarebbe stata un’ottima idea.
In questi tre giorni, per quel poco che ho potuto capire, ho scoperto che Rebecca è una ragazza molto allegra e pimpante, sfacciata ed esuberante ma anche molto timida. Parla molto; anche se non sa parlare l’inglese perfettamente ci prova e cerca sempre di farsi capire, anche con i gesti. E’ molto divertente e penso che anche lei abbia capito il disagio di Waliyha. Naturalmente non le ha chiesto nulla, penso per il rispetto nei suoi riguardi.
Entriamo in un negozio proprio sulla sinistra dell’entrata del centro commerciale.
Le lascio libere per un po’ mentre provano vari vestiti.
Nel frattempo fumo una sigaretta, fin quando Rebecca mi si avvicina e mi chiede se posso entrare un attimo nei camerini.
-Certo-. Rispondo, gettando immediatamente la sigaretta in un vaso di fiori e iniziando a seguirla.
-E’ vero che sta benissimo con questo vestito?-. Mi chiede poi, indicando Waliyha.
Guardo prima lei divertito per poi posizionare lo sguardo su Waliyha.
Rimango a bocca aperta. Mia sorella è uno schianto. Ha un fisico perfetto e un viso stupendo. Lei non lo mette mai in mostra, si nasconde sempre dietro delle enormi felpe e dei normali jeans strappati. Ora però, con questo mini-dress, che le mette in mostra le curve, è bellissima.
-Waliyha…sei stupenda-. Articolo imbarazzato.
Non ho mai fatto un complimento a mia sorella, anche perché non ho mai avuto modo di farlo.
-Vedi? Cosa ti avevo detto?-. Esclama Rebecca divertita, rivolgendosi a mia sorella. –Grazie Zayn!-. Dice poi, spingendo Waliyha nei camerini per ritornare a provare altri vestiti.
Dopo un quarto d’ora, usciamo finalmente da questo negozio d’abbigliamento. Waliyha e Rebecca hanno due buste in mano e un sorriso soddisfatto stampato sul volto.
-Vi va di prendere un gelato?-. Chiedo.
Entrambe acconsentono così ci dirigiamo verso la gelateria a pochi metri dal centro commerciale.
-Zayn…sapevi che Backy ha due sorelle? Sono più piccole di lei…anch’io vorrei tanto una sorella-. Esclama sognante e allegra Waliyha, mangiando il suo gelato alla nocciola.
-Non è così bello avere due sorelle! Io vorrei avere un fratello più grande che mi protegga sempre, che sia geloso e che mi portasse a fare shopping! Proprio come Zayn!-. Seguita Rebecca pimpante.
Ha un sorriso così sincero, così genuino.
-Io non sono un fratello perfetto-. Constato.
-Nessuno è perfetto-. Ribatte Rebecca convinta. –Se esistesse la perfezione il mondo sarebbe noioso, non credi?-.
La fisso per un po’ in silenzio, contemplandola.
Ha delle labbra enormi, sembrano soffici e morbide. Il suo naso è molto aggraziato così come la sua voce: è dolce, delicata. Per non parlare dei suoi occhi: sono grandi e vispi, di un azzurro chiaro con qualche venatura dorata. E, per finire, adoro le poche lentiggini che si estendono sul naso e sulle guance.
E’ davvero bella, devo ammetterlo. Ma non sono attratto da lei, non ancora…forse.
Il fatto è, che oltre all’aspetto fisico, lei ha anche un carattere meraviglioso. Lo si può notare anche dall’atteggiamento che ha avuto oggi nei confronti di Waliyha. L’ha aiutata a sentirsi bella, ad apprezzare il suo corpo e se stessa.
Waliyha non ha mai avuto un’amica che l’ha spronata a piacersi.
E poi, Rebecca sorride sempre, è sempre allegra e vivace ed è molto divertente, soprattutto quando non sa un’espressione in inglese e cerca di farci comprendere a gesti.
-Certo-. Articolo poi, confuso e imbambolato.
La osservo ancora per un po’ mentre mangia il suo gelato e mentre parla con me e con Waliyha, ormai avendo capito che il fulmine dell’amore di cui tutti parlano e al quale io non ho mai dato importanza, esiste sul serio e penso proprio di essere stato appena colpito.
 
 
 
Sono passati dieci giorni dall’arrivo di Rebecca a casa mia e, se prima ne ero contrario, ora sono più che felice di avere quest’ospite così desiderato.
Lei e mia sorella hanno stretto un legame molto solido e si sono conosciute fino in fondo.
L’altra sera per esempio, sono entrato in camera loro per augurarle la buonanotte –in realtà era una scusa per vedere Rebecca-, e ho visto quest’ultima in lacrime.
Mi sono subito allarmato e ho chiesto perché stava piangendo; mia sorella mi ha risposto dicendo che le aveva raccontato la sua storia, dell’orribile avvenimento che è accaduto dieci anni fa.
Da ciò ho dedotto anche che è molto sensibile e questo non ha fatto altro che alimentare ‘l’amore’ nei suoi confronti.
Non so precisamente se ciò che provo sia amore in quanto questa è una parola molto grossa e con un significato sin troppo profondo. Eppure mi sento molto attratto da lei e non ne so il motivo e penso che sia proprio il fatto di non sapere il perché mi piaccia così tanto che mi spinge a pensare che sia amore.
Waliyha stanotte ha avuto la febbre molto alta così stamattina non è andata a scuola e anche Rebecca è rimasta a casa a farle compagnia.
Io sono appena rientrato a casa; ho passato la solita giornata di merda a scuola, con le gatte morte che hanno cercato di scoparmi nei bagni della scuola e i soliti idioti che hanno cercato di avvicinarsi a me. Per poi andare in quello squallido locale a lavorare come barista, fino a tarda ora.
Mamma ancora non è ritornata.
Da quando non ha più un marito che la sostiene, fa doppi turni in ospedale; così lavora fino all’alba.
-Sono a casa!-. Urlo, chiudendo la porta alle mie spalle.
Mi dirigo al piano di sopra, in camera di mia sorella. Spalanco la porta e le vedo entrambe dormire: Waliyha è nel suo letto, coperta completamente dalle lenzuola e dal piumone mentre Rebecca è seduta sulla poltrona accanto a Waliyha, accovacciata in avanti fino ad appoggiare la testa e le braccia sul busto di mia sorella e il resto del corpo dritto sulla poltrona.
E’ una posizione un po’ scomoda per dormire così penso che sia meglio se la poggi sul suo letto.
Mi avvicino e la cerco di prenderla in braccio; ma è difficile così, i vari movimenti che compio per portare a termine ciò che voglio fare, la fanno svegliare e nel momento in cui la tengo finalmente tra le braccia, vedo i suoi grandi occhi aprirsi e sorridermi.
Che spettacolo!
E’ come osservare una delle meraviglie della vita, quando un cucciolo di cane apre per la prima volta gli occhi e inizia a respirare.
Nonostante sia molto alta, riesco a sorreggerla.
Non a caso faccio pesi ogni giorno in palestra.
Le sorrido anch’io, un po’ intimidito.
Possibile che mi faccia intimidire da una ragazza? Non sono un femminuccia, appunto.
Non dice nulla. Sospira solamente e appoggia la sua testa al mio petto, socchiudendo gli occhi.
Sento il suo profumo inebriarmi e il contatto con il suo corpo caldo e indolenzito mi provoca vari brividi dappertutto.
La appoggio sul letto delicatamente. La vedo girarsi da un lato per poi sgranchirsi e stiracchiarsi. E’ così adorabile.
Apre gli occhi e mi guarda per un po’, con la faccia un po’ arrossata che le mette in evidenza i suoi enormi occhi azzurri.
-Zayn…-. Sussurra.
-Dimmi, Backy-. Dico, avvicinandomi impacciatamente. 
Da quando la chiamo Backy?
-Posso vedere i tuoi disegni?-. Mi chiede.
Come fa a sapere dei miei disegni? Io non ho mai parlato della mia passione per l’arte in sua presenza.
Faccio una smorfia confusa, facendola ridere.
Rido anch’io. La sua risata è contagiosa…e adorabile. –Come sai dei miei disegni?-. Chiedo divertito.
-Tua sorella ti stima molto, sai. Parla quasi sempre di te e mi ha detto che ami disegnare e fai dei disegni bellissimi. Mi piacerebbe vederli-.
Non ho mai fatto vedere le mie ‘opere’ a nessuno, se non a mia sorella.
Ho sempre pensato che avrebbero diminuito la mia aria da ‘duro’, ecco.
Ma penso che Rebecca si sia accorta di quanto bene voglia a mia sorella e di quanta passione metta nelle cose che faccio a casa e come invece mi comporto a scuola.
Sono due persone differenti.
-Vieni-. Le porgo la mano, guardandola intensamente negli occhi.
Come faccia a sorreggere il mio sguardo davvero non lo so. Nessuna ragazza è in grado di farlo, posso dirlo per esperienza.
Mi stringe la mano e si alza in piedi, seguendomi.
Sento dei brividi invadermi dappertutto al contatto con la sua mano calda e piccola rispetto alla mia.
Continuiamo a tenerci per mano, senza un motivo ben preciso, forse solo perché abbiamo questa necessità entrambi.
Apro la porta della mia camera e tiro fuori un cavalletto dall’armadio. Lo posiziono per bene sul pavimento e poi lascio che Backy scorra i vari disegni.
La scruto attentamente mentre osserva i miei disegni. Non sono un granché, eppure vedo Rebecca sorridere intimidita e soddisfatta ogni volta che gira un foglio.
Quando si volta verso di me, ha uno sguardo compiaciuto e meravigliato sul volto. Sorrido anch’io.
-Ti piacciono?-. Domando imbarazzato.
-Se mi piacciono?-. Esclama sorridendo. –Zayn sono…sono…meravigliosi, davvero. Non avrei mai immaginato che avessi tutto questo talento!-. Afferma esuberante.
-Oh, ma grazie!-. Dico sarcastico, alludendo a ciò che ha appena detto.
Si mette una mano in fronte, divertita e intimidita al tempo stesso.
-No! Non volevo dire che non avrei mai pensato che tu avessi talento in qualcosa! Intendevo dire che…-.
-Non fa niente, Backy. So cosa intendevi dire-. La blocco, sorridendole.
Sospira per poi accennare un micro sorriso, imbarazzata.
-Ti faccio vedere una cosa-. Le dico, mostrandole nuovamente la mano sperando che la stringa.
Con mia sorpresa, lo fa ed io ritorno nuovamente a sentire una scarica di brividi su tutto il corpo.
Saliamo fino in soffitta. Da qui, si può accedere tramite una porticina su un piccolo terrazzo solcato nel tetto dove di solito mi accampavo quand’ero piccolo e osservavo le stelle.
Le faccio strada, facendo passare prima lei, da vero gentiluomo che sono.
-Wow-. Commenta Backy estasiata, guardandosi attorno.
In effetti è uno spettacolo meraviglioso: le stelle brillano alte e luminose nel cielo e se ci si sofferma si possono individuare anche varie costellazioni.
-E’ bellissimo qui-. Aggiunge, guardandomi.
-Lo so. Ci venivo sempre quand’ero piccolo. Ora solo qualche volta-. Spiego, osservando la sua meraviglia e il suo compiacimento sul volto.
Ci sediamo entrambi, l’uno accanto all’altra. I nostri corpi si sfiorano ed io posso sentire il suo respiro un po’ affannato e il suo cuore battere a mille.
Perché il suo cuore batte a mille? E perché è così agitata.
-C’è qualcosa che non va?-. Chiedo.
-No…-. Si affretta a rispondere.
Scrollo le spalle, guardandola rassegnato.
Non mi dirà mai cosa c’è che non va, ne sono sicuro.
Passano alcuni secondi in cui stiamo entrambi in silenzio, un silenzio davvero imbarazzante.
-Guarda…-. Dico indicando un punto nel cielo. –...una stella cadente!-.
Subito si affretta a seguire con lo sguardo la direzione del mio dito.
Sorride non appena vede la scia bianca nel cielo scuro.
-Esprimi un desiderio-. Esclama, felice.
‘Vorrei che lei non se ne vada mai da qui, che rimanga sempre con me’.
-Fatto-. Annuncio. –Tu l’hai espresso?-.
Mi sento davvero un idiota, seriamente. Come se avessi undici anni.
Annuisce, sorridente. –Ma non posso dirtelo, non si avvererebbe-. Comunica pimpante e allegra.
Sorrido, abbassando lo sguardo.
Passano altri minuti silenziosi, durante i quali si sentono solo i nostri respiri e il fruscio degli alberi.
-Perché quando sei a scuola non degni tua sorella di uno sguardo e poi a casa la riempi di attenzioni?-. Mi domanda, decisa.
Non rispondo, guardandola solamente.
-Insomma, fai tutto il duro e poi…-. Prende una pausa, abbassando lo sguardo. –Noto come tratti con dolcezza tua sorella a casa, tua madre e addirittura me, che non sono nessuno. E poi se chiedo a qualcuno in giro di te, mi rispondono che sei uno stronzo senza cuore-.
-Tu pensi che io lo sia?-. Mi viene spontaneo farle questa domanda, ma davvero non so cosa rispondere alla domanda precedente.
In effetti non so neanche io perché abbia queste due personalità così contrastanti tra di loro; so per certo che solo una veritiera.
-No, nient’affatto-. Si lascia sfuggire in un soffio di voce, così basso e delicato che quasi a stento riesco a sentirlo.
-Backy…posso dirti una cosa?-. Chiedo, imbarazzato.
E’ come se abbia avuto l’impulso di fare questa domanda, come se questo sia il momento giusto per dirle ciò che provo. In fondo non ci sarebbe momento migliore di questo.
-Certo-.
-Penso che tu sia la ragazza più straordinaria del mondo-. Dico tutto d’un fiato.
La vedo mentre sgrana gli occhi, meravigliata.
-Dico sul serio…-. Aggiungo. –Mi piace ogni cosa di te. Sei così bella, così divertente, dolce e ingenua. Ho visto il tuo atteggiamento nei confronti di mia sorella. Lei non ha mai avuto vere amiche perché non è mai riuscita a farsi conoscere da nessuno. Eppure con te l’ha fatto. So che tra due giorni ci sarà l’Atlantico e mezzo continente a dividerci, ma sappi che sarei capace di attraversarlo una volta alla settimana per vederti. Non è così difficile prendere un aereo-. Prendo una pausa, scrutando accuratamente la sua espressione stupita e allibita. –Voglio solamente che tu sappia queste cose perché mi hai cambiato la vita. Sembra strano che stia dicendo queste cose perché ti conosco solamente da dieci giorni e per di più vieni da un altro paese, ma mi hai trasformato completamente. Io non ridevo mai, possono garantirtelo tutti…e adesso guardami! Sono così felice quando sono in tua compagnia, tu mi metti di buon umore-.
 Abbassa lo sguardo e noto che iniziano a scendere delle lacrime sulle sue guance.
-Perché piangi? Non c’è n’è motivo-. Le sussurro, avvicinandomi al suo viso.
Sono a un millimetro dal suo viso. Il mio naso sfiora la sua guancia mentre lei è rivolta con lo sguardo difronte.
-Perché non voglio andarmene-. Bisbiglia flebilmente, asciugandosi una lacrima.
Si volta verso di me ed io mi perdo completamente nei suo occhi, fonte di piacere per me.
Mi sporgo più in avanti, baciandola.
E’ un bacio debole, delicato ma vero e desiderato.
Mi sembra quasi un’esperienza nuova, come se non abbia mai baciato una ragazza. Le nostre lingue si incontrano a malapena e non siamo molto vicini con i nostri corpi.
Ci stacchiamo e noto che i suoi occhi sono pieni di lacrime.
Mi avvicino di scatto a lei e la bacio passionalmente. E’ un bacio più spinto, più voluto. Affonda le sue mani nei miei capelli ed io l’avvicino a me con pressione.
Ho aspettato questo momento dalla prima volta che i nostri sguardi si sono incrociati e nonostante lei sia più piccola di me e con poca esperienza, se non nessuna, io la voglio completamente.
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Abbiamo fatto l’amore, si, illuminati solamente dalla luce delle stelle del cielo e dalla luna che quasi non si vede, nascosta da alcune nuvole.
Sono state le due ore più belle della mia vita e posso giurarlo perché sono stato a letto con molte ragazze prima d’ora ma mai si è trattato di amore.
Con lei posso giurare di aver fatto l’amore, non del banale sesso.
E’ distesa sulle mattonelle fredde, ammirando il cielo che si estende su di noi. Io sono girato verso di lei, appoggiato a terra con un solo gomito. Osservo ogni centimetro del suo viso, ogni sua imperfezione forma una particella che compone la sua perfezione.
Lei ha detto che la persona perfetta non esiste; io posso giurare di averla anche baciata.
 -Zayn…-. Sussurra, voltandosi con aria sognante verso di me. –E’ stato fantastico, davvero ed è stata la prima volta per me-. Mi confessa.
Non sono stupito della sua sincerità. Lei è fatta così, ho imparato a conoscerla in tutto e per tutto.
Le sorrido.
E’ un sorriso vero, sentito, mai fatto prima.
-Non so spiegarti ciò che provo per te, Backy-. Conferisco a bassa voce, prendendole la mano e stringendola forte.
-Non devi spiegarmelo, me ne accorgo da sola-.
Lei ha sempre saputo tutto, l’ha capito sin da subito.
Dopo quindici minuti circa arriva un auto sotto casa. Non potrebbe mai essere mia madre, non è ancora l’alba.
Mi alzo immediatamente in piedi e mi ricompongo, seguita da lei. Mi affaccio dal balcone, ma non riesco a vedere chi sia.
Anche lei si sporge.
Si sporge più del dovuto.
-Rebecca!-. Urlo, allungando la mano verso di lei; un gesto inutile, così inutile da farmi sentire una merda in un secondo.
La vedo mentre si schianta al suolo, con il volto rivolto verso il terreno, ormai senza vita.
-Rebecca!-. Urlo di nuovo, affranto e disperato.
Mi catapulto al piano di sotto, svegliando mia sorella.
Non può essere vero, è impossibile.
Mi è bastato voltarmi dall’altra parte per un istante che lei non c’è stata più.
Mi sembra surreale pensare che sia successo, è tutto così strano e confuso.
Tutto sfocato e senza un senso. E’ impossibile dare un senso a tutto ciò.
Apro la porta di casa, scontrandomi con mio padre.
E’ lui l’uomo misterioso.
Lo strattono, andando dall’altra parte della casa dove affaccia la soffitta.
Vedo il suo corpo immobile, senza apparente vitalità.
Mi avvicino e la volto. L’accarezzo, la bacio, ma lei non risponde, non reagisce ne tantomeno sembra volerlo fare.
-Backy-. La chiamo varie volte, dandogli degli schiaffi qua e la sul volto, invano.
Mi accovaccio su di lei, trasformando tutto in una valle di lacrime.
La ricorderò per sempre, dal primo all’ultimo sorriso che mi ha rivolto, le prime parole che mi ha detto, le ultime che mi ha confessato. La ricorderò come la ragazza che mi ha cambiato la vita, che mi ha reso migliore e che mi ha dato un senso ad andare avanti in questi ultimi dieci giorni.
Ora so per certo che quel desiderio espresso precedentemente ‘Vorrei che lei non se ne vada mai da qui, che rimanga sempre con me’, si è avverato.
Rebecca resterà con me per sempre, incatenata nel mio cuore, tra i ricordi più belli.







 

Non voglio commentarla, lascio i commenti a voi!
Spero solamente che vi sia piaciuto e che, come al solito,
vi abbia fatto sognare un po’.
Un bacio, notperfect. 


 
  

PS: volevo avvisarvi che ho iniziato un nuova
fanfiction...sempre su Zayn! Spero che la leggiate e che mi lasciate
una vostra recensione!Questo è il link:

http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1597792&i=1
   
 
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