Mi chiamano
l’Isola che non c’è.
Non ci sono più. Non ci sono più.
Se porterete i
miei messaggi a lui ditegli che:
ho avuto capelli neri come onde di petrolio –
e ora si gonfiano negli abissi profondi;
ho avuto occhi blu come il mare in bonaccia –
e ora la lava incandescente li ha crepati;
ho avuto un corpo di spuma e madreperla –
e ora la cenere l’ha disperso e graffiato.
Se porterete i
miei messaggi a lui ditegli che
se poserà la sua mano sulla mia bocca lo
brucerò, che se mi stringerà mi romperà
le ossa, che se lui è l’acqua salata io sono
il fuoco che si sta spegnendo.
Ma aspettate!
Se
porterete i miei messaggi a lui ditegli che
se
volesse baciarmi, farò in modo di non
ferirci.