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Autore: Iris14    04/10/2012    1 recensioni
Giulia si è sempre sentita una ragazza diversa e quando se ne accorge tristemente ne rimane sconvolta, ma capisce che la vita è così preziosa che basta un attimo per distruggerla...
"Poi cambiò tutto da un momento all'altro, la terra su cui ero ormai sdraiata di schiena cominciò a tremare con una forza spaventosa. Tutti cominciarono a strillare come se si fossero accorti solo in quel momento che la vita era un bene prezioso."
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CONTATTO

 

A volte sembra che il mondo mi voglia isolare, che mi costringa a fare un esame alla mia coscienza stessa. Non ascolto più nulla, il brusio incessante nella mensa della scuola divenne improvvisamente silenzio, la ragazza dagli occhi verdi che avevo di fronte divenne solo un’immagine di sfondo, qualcosa di superfluo e insignificante.
Non aveva più importanza dove o a chi rivolgessi il mio sguardo, o quanto ascoltassi le altre ragazze che mangiavano con foga spettegolando.
Mi chiesi che cosa fosse la vita, che cosa fosse quell’ammasso di organismi che continuavano a sprecare energia parlando, gesticolando senza un vero e proprio scopo.
Non se ne accorgevano nemmeno, che il tempo stava piano piano scorrendo, che vivere non era una cosa semplice, non era scontato. Cercavo di dare un  senso generale a tutto quello, allo stesso universo.
L’universo, quell’enorme quantità di ignoto che ha sempre affascinato tutti in un modo o nell’altro. Erano tutti ansiosi di cercare una spiegazione a tutto, ma forse il bello stava nel non sapere. Siamo consapevoli che non riusciremo mai a capire la vera natura della vita, dell’esistenza di questo enorme “qualcosa” che sorveglia su di noi.
Forse la nostra vita deve andare avanti con l’istintiva consapevolezza che qualcosa vigila su di noi, ci protegge, ma si nasconde. C’è chi non riesce a sopportare di rimanere nel dubbio e fa di tutto per capire, c’è chi invece spreca la propria esistenza vivendo solo nel proprio piccolo e ignorando l’esistenza di qualsiasi altro fatto che non appartenga strettamente alla sua vita.
Avevo la sensazione che stessero tutti prendendo alla leggera quella vita che molti prima di loro avrebbero desiderato svolgersi con quella stessa tranquilla quotidianità.
A loro non importava invece, erano tutti troppo presi a parlare di presunte relazioni sentimentali, di quanto il cibo fosse cattivo e di quanto disgustosa fosse quella mensa. Nessuno avrebbe mai ringraziato, per quello che la vita aveva saputo regalargli.
Io mi sentivo diversa, mi prese improvvisamente un dolore allo stomaco di cui non riuscivo a capire la natura. Mi piegai dal dolore e caddi rapidamente dalla sedia.
Tutti si girarono verso di me e calò improvvisamente il silenzio, nessuno mi porse la mano per soccorrermi, sembravano tutti magicamente ipnotizzati. Le loro palpebre sbattevano a fatica da quanto gelido e stregato era il loro sguardo.
Poi cambiò tutto da un momento all’altro, la terra su cui ero ormai sdraiata di schiena cominciò a tremare con una forza spaventosa. Tutti cominciarono a strillare come se si fossero accorti solo in quel momento che la vita era un bene prezioso. I piatti e i bicchieri caddero a terra, le schegge di vetro schizzarono sul pavimento.
Eravamo intrappolati, riuscivo già ad immaginarmi la mensa nei telegiornali della sera, completamente rasa al suolo. Tutti cominciarono a correre verso l’uscita, ma non servì a nulla.
Il loro cuori smisero ben presto di battere, le loro esistenze andarono tristemente sprecate, non ebbero mai la possibilità di capire quanto preziosa e fragile fosse la vita come ebbi io. Fui l’unica che riuscì a salvarsi in quella trappola mortale, era come se me lo fossi sentito prima. Non so se chiamare la mia una previsione, ma fu qualcosa di semplicemente terribile, fu il contatto diretto con la realtà. 

  
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