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Autore: hiccup    04/10/2012    1 recensioni
Ottobre e le sue giornate.
Trentuno giorni per cambiare.
Trentuno albe da guardare, trentuno notti in cui sognare.
Trentuno poesie per guardarsi dentro.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quattro ottobre




E fu quasi come cadere.
Scivolasti nel tuo stesso dolore,
uno squarcio nel cuore e
tutto ti apparve così vuoto,
inutile,
grigio,
impossibile.
 
E fu quasi come morire.
Non incontrasti i suoi occhi
cerulei, né un suo cenno,
nulla.
Solo un momento
nello spazio,
solo un secondo
per disintegrare i tuoi sogni.
 
E fu quasi come affogare.
Le lacrime continuarono a scorrere,
nonostante il volto
nel morbido cuscino
e il soffocare
dei singhiozzi violenti.
 
E fu quasi come volare.
La lametta luccicava
nella pallida luce della stanza,
mentre il sangue stillava,
dai tuoi polsi,
lentamente denso.
 
E fu quasi come inghiottire ossigeno a vuoto.
Cos’avevi fatto?
Perché?
Dove mettere tutto quel sangue?
Come nasconderlo?
 
Cos’avevi fatto?
 
E fu quasi come uno schiaffo.
Ti abbracciò stretto,
singhiozzando contro il tuo collo debole e pallido,
Ti strinse forte nel suo tiepido petto.
 
E fu come una domanda.
Perché piangeva?
 
E fu come un sogno
l’addormentarsi tra quelle braccia profumate,
le labbra rosee contro la tua fronte.






  
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