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Autore: post it    04/10/2012    4 recensioni
Louis è uno spensierato bambino che, tra piccioni e scope volanti, conduce una spensierata esistenza nell'accogliente cittadina di Doncaster. Un giorno però viene a sapere che il suo cantante preferito è stato rapito da un'oscuro nemico, così decide di partire, insieme ai suoi due migliori amici, per cercarlo. Riusciranno i nostri eroi a superare le avversità e i pericoli che incontreranno in questo viaggio e a salvare il loro idolo?
Lo scoprirete nella prossima puntata (?)
Genere: Comico, Demenziale, Parodia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Louis Tomlinson, Un po' tutti
Note: Cross-over, Nonsense | Avvertimenti: nessuno
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In un piccolo paese fatato nella campagna inglese, chiamato Doncaster, nasce cresce e corre un bel bambino con gli occhioni blu. Il suo nome era Louis William Tomlinson, ma gli amici amavano chiamarlo Salvatore, semplicemente perché a loro sembrava un nome più figo e virile. Il bimbo viveva con i suoi genitori e con le sue ventisette sorelle, erano molto ricchi e abitavano in una grande fattoria, per questo Louis amava gli animali ed era appassionato di ortaggi di forma fallica, quali cetrioli, zucchine e, in special modo, carote. Aveva un allevamento abusivo di piccioni viaggiatori nel retro del porcile, ogni settimana infatti vendeva senza fattura questi magnifici volatili al mercatino del paese, dove saltuariamente spacciava carote alla julienne insieme ai coetanei. Louis frequentava l'unica scuola elementare di Doncaster, che si trovava nel centro della cittadina. Aveva molti amici, i suoi migliori amici si chiamavano Harry e Dora. Il primo assomigliava a Mick Jagger, solo più carino e con più capezzoli, la seconda invece la riconoscevi perché girava con uno zainetto viola e chiedeva sempre indicazioni a tutti, benché abitasse a Doncaster da tutta la vita. Louis amava cantare, infatti si esibiva tutti i venerdì insieme ad Harry alla serata karaoke di Doncaster, i loro pezzi forti erano le canzoni del periodo d'oro di Renato Zero, di cui erano grandi fan. Erano sorcini, ecco.

Quel giorno Louis si stava recando a scuola a bordo della sua Nimbus 2012, come ogni altro giorno, quando si imbatté in Harry che frignava seduto sul marciapiede. Louis inchiodò di colpo, tanto che per poco non mise sotto un compagno di classe, e si avvicinò all'amico.
-ciao, Harry, va tutto bene?-
-ehi, no, non va bene.-
-perché?-
-perché sono triste.-
-perché?-
-perché Renato Zero è stato rapito.-
-perc... Ah... Dai, vedrai che lo ritrovano.-
-ma io sono triste lo stesso...-
-... vuoi un po' di carote?-
-ti sembra questo il momento di mettersi a spacciare?-
In quel momento arrivò Dora.
-ciao, ragazzi, dov'è la strada?-
-ci sei sopra.- rispose Louis.
-dove? Non la vedo...- disse lei, guardandosi intorno.
-la strada è... -
-esatto!- esclamò la dolce bambina, senza nemmeno aspettare una risposta. Louis e Harry la ignorarono, lo faceva sempre, quando chiedeva le cose a lei non importava mai la risposta. I due amici le raccontarono l'accaduto e insieme decisero che l'unica cosa da fare era partire alla ricerca del loro idolo scomparso. Quindi lo stesso pomeriggio, dopo la scuola, si incontrarono a casa di Dora, che aveva preparato una mappa proprio per il viaggio imminente.
-allora, ragazzi, questa è la mappa. Dobbiamo percorrere il fiume Gange per arrivare al Wolverhampton, attraversare il deserto fino a Narnia, quindi camminare nella foresta e, una volta trovato l'armadio, entrarci e sbucare nella casa dello zio. E lì- disse, battendo violentemente la mano sul tavolo -troveremo Renato!-
Dora si disegnò quattro ditate di nero sulle guance (due per lato) e riempì lo zaino di cose utili per il viaggio: una corda, un cannocchiale, un bastone di legno, un antico coltello Maya ereditato dallo zio Indiana Jones, degli sci, una tartaruga di terra di nome Hector, un fucile ad aria compressa, la quarta stagione di Gossip Girl in dvd, due maracas, uno sgabello originario di un locale western del Tennessee, un dente dello squalo bianco che Dora aveva ucciso durante l'ultima sua straordinaria avventura, un temperamatite e lo strumentopolo misterioso. Preparato tutto il necessario per la spedizione, i bambini si misero in marcia verso il fiume. Il fiume Gange non era altro che un ruscello sfigato, popolato da trote albine e lontre con le pinne, che attraversava la campagna inglese e sulle quali rive sorgevano e prosperavano le ridenti cittadine di Doncaster, Paperopoli, Wolverhampton, Diagon Alley e Topolinia. Durante il tragitto i nostri eroi improvvisamente videro dietro ad un albero un'oscura figura, nascosta, che si specchiava. Louis la vide per primo.
-guardate ragazzi, dietro quella quercia, c'è un ombra!-
-aiuto! Di chi si tratterà?- chiese Harry, spaventato. Non era certo noto per il suo coraggio.
-dov'è l'ombra?- chiese Dora, con un sorriso scemo.
-guarda, Dora, è dietro quell'albero!- le rispose Louis, paziente.
-dove? Non la vedo.-
-ma è lì, Dora, come fai a non...-
-esatto!- esclamò lei. Esatto. Vabbè.
Non sapevano chi fosse il misterioso tipo. Poteva essere Antonella delle Divinas o Zayn Malik, un loro compagno di scuola, oppure Paperina, la famosa ballerina di lap dance nota a tutti, a Doncaster, per la sua vanità, o chissà chi altro.
I bambini si avvicinarono di soppiatto, cercando di non far rumore, ma la figura si accorse comunque di loro e si girò di scatto.
-vas happnin'?!-
-Zayn! Ma sei tu! Cosa ci fai qui?- chiese Louis sconcertato.
-non si vede? Sto ammirando la mia persona in santa pace.-
-noi stiamo andando a cercare Renato Zero, qualcuno lo ha rapito. Vuoi unirti a noi? Ho anche le carote.- aggiunse Louis, sottovoce. Dopo l'ultima volta era meglio non farsi sentire, rischiava di essere di nuovo arrestato per possesso di sostanze.
-ma per carità, odio quel tipo, si crede più bello di me. Illuso!-
Salutarono il loro compagno di classe e continuarono il viaggio.
Dopo un paio d'ore di cammino finalmente giunsero alla città di Wolverhampton, meta turistica nota per i suoi sexy shop e per i negozi Lindt. A nord della città si estendeva il famoso deserto di Wolverhampton. In realtà quello non era un vero e proprio deserto, era più una pianura molto arida, nella quale, si diceva, fosse stata avvistata la figura leggendaria della Danielle Peazer, un mostro mitologico, un ibrido, mezzo donna e mezzo stecca di zucchero filato, che si nutre di bei ragazzi intonati. Per questo era necessario che i nostri eroi prestassero la massima attenzione, mentre attraversavano il deserto. Dora, con le righe nere di grasso di foca in faccia e la lama del coltello tra i denti, guidava la spedizione, seguita a ruota da Louis e Harry che, essendo due bei bambini canterini, stando la leggenda, rischiavano la vita. Improvvisamente furono attaccati da una pecora carnivora, che inizialmente fu scambiata per la Danielle Peazer per via della chioma crespa e voluminosa, ma Dora, sguainando una sciabola simile a quella del tipo con i capelli viola delle Winx, riuscì a metterla in fuga e a salvare i suoi amici. Poi si rimisero in cammino.

Attraversato il deserto, si inoltrarono nella foresta di Narnia, dove Dora sperava di incontrare Peter, perché da sempre segretamente innamorata di lui. Quella era una foresta buia e fitta di alberi, e ovviamente Harry era spaventato a morte, perché era un fifone, ma cercava di farsi coraggio, Louis invece era curioso e non smetteva di guardarsi intorno. Dora aveva la mappa e capitanava la spedizione. Non era stata una decisione democratica, lei aveva preso il potere con la forza, perché era una bambina prepotente e dittatrice e, quando voleva ottenere qualcosa, non guardava in faccia nessuno. Nel bel mezzo della foresta videro davanti a loro un albero, con una porta intagliata nella corteccia.
-ecco la porta dell'armadio!- esclamò Louis.
-dov'è la porta?- chiese Dora ai suoi amici, con aria interrogativa.
-ma è proprio davanti a te! Cogliona!- sbottò Harry, esasperato.
-dove? Non la vedo.-
-Louis, cosa le hai venduto? Che cazzo si è fumata?!-
-credo sia così per natura, Harry. Ignoriamola e proseguiamo.-
Si avviarono seguiti da Dora che borbottava il suo tipico "esatto", sebbene anche questa volta non avesse ricevuto alcuna risposta.
-ma non sarà pericoloso?- chiese il riccio, preoccupato, ignorandola.
-è l'unica via per trovare Renato.- rispose, determinato, Louis.
Così aprirono la porta ed entrarono.
Si ritrovarono in un guardaroba che sembrava quello della sorella pacchiana di Moira Orfei. Harry era agitato.
-è tutto buio qui, io ho paura del buio! E poi sono claustrofobico! Fatemi uscire!- si mise a piangere.
Dora, spazientita gli piazzò un ceffone.
-Harry, non è il momento di fare i coglioni! Smettila di frignare come una fottuta ragazzina e fai l'uomo una buona volta! Ripigliati, soldato!- ordinò, per poi schiaffeggiarlo nuovamente sull'altra guancia.
-Dora, smettila di picchiare Harry e andiamo.-
Detto questo, Louis aprì l'anta dell'armadio e uscirono cautamente. Si ritrovarono in una stanza spoglia, con diverse finestre decorate da imponenti e preziosi tendaggi. Nella stanza non c'era nessuno, solo una piccola porticina nella parete davanti a loro.
-andiamo ragazzi, dietro quella porta potrebbe esserci Renato!- li esortò Louis, speranzoso.
Harry assunse un'espressione strana e si rivolse a Dora.
-Dora, dimmi, dov'è la porta?-
-beh, è proprio davanti a te.-
-dove, Dora? Non la vedo.-
-ma è lì, Harry, come fai a non veder... Aspetta. Mi stai prendendo per il culo?!- disse lei, strabuzzando gli occhi, incazzata a bestia.
-esatto!- disse lui, sorridendo beffardo. A Dora cominciò a uscire il fumo dal naso per la rabbia (faceva davvero paura) e si lanciò su Harry, gonfiandolo di botte.
-te lo tolgo io quel sorriso, brutto stupido...- non riuscì a finire la frase che Louis la placcò e la tenne ferma.
-lasciami, brutta merda, lo devo picchiare!- ruggì lei, dimenandosi. Sembrava la bimba de "l'Esorcista".
-Dora, basta, dobbiamo trovare Renato, non possiamo confonderci così. Potrai picchiare Harry una volta tornati a Doncaster, te lo prometto.-
-e va bene, stronzo, ma lasciami!-  
Tirò una gomitata sul naso a Louis che la lasciò libera e insieme si avvicinarono alla porta. Dall'altra parte non c'era Renato Zero, ma un corridoio sul quale si affacciavano diverse porte tutte uguali.
-e ora come facciamo??- chiese Harry, in preda al panico.
-niente paura, pivelli. Ci penso io.- disse Dora, combattiva.
-cosa intendi fare?- chiese Louis, intuendo le sue intenzioni.
Senza rispondergli, Dora sfondò con un calcio la porta più vicina a loro, ma dietro non ci trovò nessuno.
-Dora...-
Senza batter ciglio, lei sfondò anche quella dopo, ma senza risultati.
-Dora, ma..-
Alla terza porta distrutta finalmente la bimba trovò quello che stavano cercando.
-Dora, le porte sono aperte, non potevi usare la maniglia?- chiese Louis, confuso.
-NO!- tuonò lei, entrando nella stanza camminando a grandi falcate.
Vicino alla parete opposta rispetto alla porta, c'era Renato. Era legato ad una sedia e imbavagliato con un fazzoletto rosa a fiorellini, lui appena li vide cominciò ad agitarsi. I nostri eroi andarono da lui e cominciarono a liberarlo, quando sentirono un rumore di scarpe col tacco. Sentirono una voce minacciosa alle loro spalle.
-cosa credete di fare, sporchi baba?!-
I tre bambini si girarono di scatto e videro una bella bionda, che indossava una salopette rosa a fiori, sembrava appena uscita da un negozio Chicco; inoltre era una bambina come loro, non aveva proprio l'aria di una criminale, se non fosse stato per il ghigno malvagio dipinto sul suo volto.
-e tu chi cazzo sei, biondina?!- chiese Dora.
-io sono Perald Edwards.-
-hai un nome di merda.-
-anche tu.-
-tu non sai il mio nome!-
-oh certo che lo so, io so molte più cose di quante immagini.-
-lascia andare il nostro idolo!- intervenne Louis. La bionda rise fragorosamente.
-no.- disse, tornando improvvisamente seria.
-allora lo liberiamo noi!- disse Harry, sorprendendosi subito dopo per il coraggio appena dimostrato.
-non credo proprio.- replicò Perald, estraendo due mitra dalle tasche fiorite della salopette. I nostri eroi erano terrorizzati, ma si pararono davanti a Renato, per proteggerlo. Louis fu il primo a parlare.
-ma tu chi sei? Cosa vuoi da noi? E perché hai rapito Renato?-
-Io sono Perrie Edwards! Sono nelle Little Mix! Sono famosa! Perchè nessuno ci si incula?! Sono stufa che questo pagliaccio mi rubi i fanz!-
-solo per questo?!- chiese Louis.
-no, fammi finire di parlare, stronzo! Io ho partecipato ad X-Factor! Con la mia band abbiamo fatto ben due canzoni! Sono stufa che la gente su twitter segua Renato Zero e non me!-
Era furiosa e gli occhi le uscivano dalle orbite.
-hai finito? È tutto?-
-e inoltre per colpa di X-Factor mi sono persa tutta la quarta stagione di Gossip Girl! Sapete quant'è snervante vedere le puntate nuove e non capire più un cazzo della trama?! Chi si è scopata Blair nel frattempo? A chi l'ha data Serena questa volta? Come è successo che Blair alla fine si mettesse con quello sfigato di Dan?!- urlò Perald, esasperata e sull'orlo di una crisi di nervi. A Louis venne un'illuminazione.
-Perald, ti propongo uno scambio.-
-vai avanti.- ordinò lei, diffidente, senza abbassare le armi.
-il cofanetto della quarta edizione di Gossip Girl in cambio di Renato.-
-voi avete la quarta edizione di Gossip Girl?!- chiese lei, ancora più diffidente.
-ebbene sì. Dora, tira fuori i dvd.-
Dora prese lo zaino, ma, dopo averlo aperto e guardatoci dentro, si bloccò di colpo. Alzò la testa.
-dove sono i dvd?-
-nello zainetto viola, li vedo da qua.- rispose Louis.
-dove? Non li vedo.-
-SONO NEL CAZZO DI ZAINO! DORA DIMMERDA!!!- sbraitò Harry.
-esatto!-
Così tirò fuori il cofanetto, tenendolo in mano. Perald sembrò colpita.
-dammelo!-
-prima libera Renato, troia!- ordinò Dora.
La bionda allora slegò Zero, che si alzò, entusiasta.
-siete stati... GRANDI!- urlò, nel suo tipico modo un po' gay.
-taci, brutta merda! Io non volevo nemmeno salvarti! Volevo solo una scusa per andare a Narnia e far innamorare Peter! E non l'ho nemmeno incontrato!!! Perciò vaffanculo!- lo zittì Dora, dopo aver ceduto controvoglia il cofanetto di dvd a Perald.
-ora andatevene, sporchi baba, prima che mio zio torni dal Puttantour e vi veda!-
-ma come facciamo a tornare a casa?-
-ci penso io!- esclamò Louis, prima di recitare la sua filastrocca:
-SEMBRA TALCO MA NON E', SERVE A DARTI L'ALLEGRIA! SE LO ANNUSI E LO RESPIRI TI DA SUBITO L'ALLEGRIA!-
-Louis, questa non è una formula, questo è il tuo slogan di spacciatore!- esclamò Harry.
-ah, già... Pensavo che fosse magico. Beh allora non ci penso io.- abbassò lo sguardo, deluso.
-e tra l'altro non è nemmeno originale, l'hai plagiato da Pollon- lo accusò acido Harry.
-io ho la soluzione.- esordì improvvisamente Perald.
-tu ci aiuteresti?! Perché?- chiese Harry, sospettoso.
-perché in questa edizione ci sono anche i contenuti speciali e il commento del regista.- rispose lei, gli occhi che luccicavano.
-tu sai come farci teletrasportare a Doncaster?-
-certo, idiota. Secondo te ho un armadio che si collega con una foresta incantata e non ho una cabina telefonica come quelle in Matrix? Andiamo, stronzi.-
Così dicendo uscì dalla stanza e entrò in quella affianco, seguita dai tre bambini e da Renato.
-eccola, andiamo merde, muovetevi!-
Detto questo li salutò, prima che sparissero a turno dentro la cabina rossa.

I tre amici si ritrovarono teletrasportati improvvisamente a Doncaster, senza Renato, che invece era comparso a casa sua.
-dov'è Renato?- chiese Dora.
-non c'è.- Harry era spazientito.
-dove? Non lo vedo.-
-perché non c'è! Ma sei davvero cogliona! Ti droghi tanto?!-
-esatto!- rispose Dora candidamente (lei non poteva evitare di dire "esatto" dopo le sue domande). Poi si avventò su Harry, mordendolo e tirandogli i capelli.
-Dora, smettila di fare del male a Harry!- intervenì Louis.
-tu avevi detto che potevo! E Dora non dimentica.- disse lei, minacciosa con gli occhi stretti e scuotendo leggermente la testa.
-ah, è vero. Ok, continua pure e divertiti.- sospirò Louis, prima di salire sulla sua Nimbus 2012 e tornare a casa.
-bene bene, Harold, a noi due ora. Preparati a maledire il giorno in cui sei nato.- lo minacciò, sorridendo sadica.
Così dicendo riprese a picchiarlo con più violenza di prima.
 

FINE. 









Ciao lettrici! <3
Ho notato che spesso in queste conclusioni si discriminano i maschietti, quindi... Ciao lettori!
Cooooomunque, non so nemmeno come mi sia venuta in mente una storia così cogliona...
Per quanto mi riguarda io adoro il personaggio di Dora. Stavo guardando Dora l'Esploratrice (sfottetemi pure ora) e ho pensato "e se Dora in realtà non fosse così tutta dolce e carina?" e così ho fatto un esperimento.
Mi piacerebbe tanto sapere cosa ne pensate, quindi che ne dite di lasciare una recensionina, eh? Anche piccina picciò, se non avete voglia di mettervi a scrivere dei papiri (come la sottoscritta)... insomma, datemi la vostra opinione, è importante :)
Ok, bene, forse è meglio che la smetta di scrivere che altrimenti mi viene la conclusione più lunga di quel delirio qua sopra che ho spacciato come storia.
Ciao ciao!

P.S. Miao a tutti. :3
 
  
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