Titolo: Just. One. Shot. (...please...)
Serie: Supernatural
Character: Sam Winchester, Dean Winchester, Madison Owens
Pairing: SamxMadison, DeanxSam {oneside; platonic - wincest}
Rating: Nc-14
Genre: Drama, Death
Warning: Slash, Missing moments
Words: 834
Note: Supernatural mi uccide. E uccide anche i miei feelings. Oh, anche
Sam mi uccide... e uccide pure tutte le tipe che mi piacciono e con cui sta
troppo bene... maledetto, è proprio vero quello che si diceva di te: sei un
porta-sfiga di prima categoria! Certo è, che per finire a letto con Sam,
potrei comunque immolarmi alla causa... magari evitando di venir bruciata viva,
ecco. coff. Scherzi a parte, ho appena finito di guardare la puntata 17
della seconda serie e il finale ha distrutto il mio cuore già troppo piccolo e
inutile, straziandomi per le suppliche di Madison, per la disperazione di Sam e
per il modo in cui si chiude la puntata, con Dean che piange e lo sparo che
trancia via ogni possibilità di salvezza.
Dannato Supernatural e dannati Winchester!
Disclaimers: i personaggi appartengono agli aventi diritto, anche perchè
se fossero miei ci sarebbero molte più scene come questa e il cuore dei fan si
spezzerebbe in continuazione.
missing moment della puntata 2x17 ~ Heart
«You don't have to be.»
Stringere il calcio della pistola.
Caricare il proiettile.
Guardarla negli occhi e sapere che è soltanto la vittima di un destino crudele,
aver visto quanto sappia essere dolce e intelligente e divertente, conoscere il
suono della sua risata ed il calore del suo corpo, ricordare ancora il profumo
dei suoi capelli ed il sapore della sua bocca contro la propria.
E poi...
Sam aveva voluto credere di poterla salvare -di poter salvare entrambi- e aver
trovato un modo per strapparla da quella natura crudele che non le apparteneva,
ma che qualcun altro aveva deciso di far affondare in lei, così profondamente
che, forse, soltanto un proiettile d'argento l'avrebbe guarita.
Ci aveva provato, Dio solo sapeva quanto ci avesse provato e quanto
avesse pregato perché funzionasse. Ogni fottuto minuto delle due notti
precedenti, ogni secondo da quando il proprio sguardo si era spalancato sul
volto deforme di Madison, sulle sue fauci spalancate in un ringhio animale e sui
suoi occhi sostituiti da quelli della Bestia.
Ma gli esseri umani sono destinati al fallimento, vero? Era questa la morale che
avrebbe dovuto imparare da una vita passata a cacciare mostri, demoni, spiriti,
poltergeist, fantasmi, trickster, shapeshifter, wendigo, vampiri... mannari...
Tutto qui? Altri decidono al tuo posto di farti diventare un fottuto mostro,
contro la tua volontà, ed è TUTTO QUI?!
Il rumore dello sparo era riecheggiato per le pareti del piccolo bilocale per
qualche secondo, facendo vibrare le finestre una volta sola e poi c'era stato
solo un pesante silenzio.
Dean era rimasto in corridoio, i pugni stretti e un'unica lacrima a rigargli la
guancia. Aveva aspettato il ritorno di Sam, ma il ragazzo non era più uscito dal
salotto. Aveva sparato, uccidendo un altro essere umano -e potevano dire
quello che volevano, ma Madison non era un mostro, non aveva scelto lei di
esserlo- ed era rimasto lì, a guardarla morire.
Non l'amava. Forse, però, avrebbe potuto, col tempo, con un po' di fortuna, con
qualche difficoltà, qualche litigio e qualche "Ti prego, non andare a caccia
stanotte, stai con me".
Non l'amava, ma forse Madison avrebbe potuto renderlo felice per un po', per
quel poco che chiunque si merita e Dean sapeva che suo fratello lo meritava più
di chiunque altro, perché era buono, perché era dolce, perché era gentile,
perché era più umano di quanto non lo sarebbe mai stato lui che non era stato
contagiato dal sangue demoniaco o morso da un lupo mannaro.
E sì, forse una parte di sé -crudele, egoista e bastarda-, voleva che quella
storia si chiudesse in fretta e che quella ragazza uscisse presto dalla vita di
suo fratello (suo, suo, suo), ma non a quel prezzo. Non facendolo
soffrire a quel modo. Non sporcando le sue mani di sangue innocente.
Quando ebbe la piena coscienza di quello che Sam aveva dovuto fare, si
affrettò ad affacciarsi alla porta, temendo che potesse togliere la vita anche a
se stesso e dare finalmente una fine all'agonizzante speranza che stava ormai
andando a puttane, in tutti e due.
Non farmi questo, Sammy. Non lasciarmi da solo.
Lo trovò inginocchiato in una pozza di sangue che continuava a colare dalla
ferita aperta al petto di Madison e in cui si mischiavano le sue lacrime.
Piangeva e ne stringeva il corpo a sé, ancora caldo contro il proprio,
nonostante fosse ormai morta da un pezzo.
«Sam...»
«Non...»
La cullava piano, dolcemente, guardandone il volto rilassato, le labbra piegate
ad esalare un ultimo respiro e un ultimo disperato "Sam... thank y..."
che lui aveva spezzato con una pallottola soltanto.
Una pallottola dritta al cuore.
Non era servito altro ed era esploso anche il proprio.
«Sam...»
«Rimani lì, ti ho detto.» implorò con la voce rotta dai singhiozzi, il corpo
ampio piegato su quello di Madison e lui che, in fondo, era ancora così
piccolo. «Aspetta... solo un altro po'... please... please...
please...»
Dean annuì, morendo ad ogni "please" dell'altro, guardandone le spalle tremanti
e il capo chinato, i capelli arruffati e la pistola abbandonata accanto alla
propria gamba.
«D'accordo Sammy, prenditi tutto il tempo che vuoi. Non c'è fretta.» affermò,
indietreggiando di un passo, poi un altro, per tornare a voltarsi, con le spalle
al muro e lo sguardo spalancato davanti a sé, verso un futuro che prima o poi
avrebbe dovuto affrontare anche lui.
Una pistola puntata al petto.
Una pallottola dritta al cuore.
E questa volta, il dito sul grilletto sarebbe stato il suo.
Poteva non crederci, Sam, poteva pensare che fosse un ipocrita e che non gli
importasse molto degli altri, al di fuori di loro due, ma aveva davvero, davvero
-davvero!- sperato che quella potesse essere la via giusta per regalare uno
schifoso e misero happy ending a quella ragazza e che, quindi, ne esistesse uno
anche per suo fratello...
Non doveva finire così.
«Mi dispiace, Sam... Mi dispiace da morire...»
Una pallottola, era bastata una sola pallottola al petto.
E i cuori maciullati e fatti a pezzi furono tre...