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Autore: yachan    16/04/2007    5 recensioni
Eccomi con una nuova fiction su Doremì. Un sogno e una premonizione, che sia l'inizio di una nuova minaccia? Nuove avventure e nuovi guai attendono i protagonisti di Ojamajo Doremi (che trailer è? U_U')
Genere: Avventura, Generale, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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TRUST YOU

TRUST YOU

 

Cap.19

 

Una ragazzina dai capelli color rosa magenta correva lungo i corridoi interminabili. Dietro di lei non c’era più nessuno. Di tutte quelle persone che si erano recati in quella dimensione, solo lei era ancora in piedi.

Doveva correre, più in fretta, più in fretta…doveva sbrigarsi ad arrivare a destinazione.

La vita dei suoi amici dipendeva da lei, ormai.

Era dura pensare che ora al suo fianco non c’erano le sue amiche. Le aveva perse durante il percorso. E ad ogni suo passo sentiva che le perdeva una dopo l’altra.

Anche Akatsuki che l’aveva seguita fino all’ultimo, l’aveva protetta per poter arrivare fino alla fine.

-         Vai Doremì, ti copro io- disse il ragazzo, fermandosi davanti a degli oggetti che si muovevano grazie alla magia.

-         Akatsuki…non ti lascio qui.

-         Se vogliamo portare a termine la missione, qualcuno si deve sacrificare.

-         Ma io non voglio!- disse con le lacrime agli occhi.

-         Vuoi rendere invano quello che hanno fatto i nostri amici?!- disse lui, rimanendole di spalla- Per favore…vai.

-         …Akatsuki.

-         Tranquilla…ti raggiungerò non appena avrò sistemato le loro trappole.

-         D’accordo…ti aspetto- disse questo, mentre s’incamminava- Promettimelo.

-         …sì- sorrise lui.

Tutte l’avevano salutata mentre i loro cammini si separavano. Con un sorriso sulle labbra, ognuno di loro aveva deciso di combattere la loro battaglia con un avversario e l’avevano mandata avanti, perché lo sapevano che la vera battaglia doveva affrontarla proprio lei.

Correva con le lacrime agli occhi. Ciò che non voleva che accadesse, stava succedendo davvero. E sembrava un circolo vizioso. Non terminava, non finché non sarebbe stata completamente sola.

Ti toglierò ad uno a uno le persone più importanti per te.

Ma ora era giunto il momento per arrendersi…stava raggiungendo il suo traguardo. Adesso l’avrebbe avuta di fronte a lei.

Si fermò dopo aver attraversato l’ingresso e lì c’era una persona che la stava aspettando.

-         Finalmente…ci incontriamo- disse Doremì guardando di fronte a lei.

-         Già…anche se io ti conosco meglio di quanto pensi.

Doremì vide che la persona si stava avvicinando, permettendo alla poca luce di illuminare il suo viso.

-         Ciao Doremì…sei felice?- sorrise.

La ragazzina rimase paralizzata.

-         Tu…sei…- guardò la ragazzina dai capelli corti neri.

-         Non trovi che ci assomigliamo, eh?- sorrise e si volteggiò come una bambina- Lo dicono in tanti.

-         Ma tu, chi sei in realtà?

La ragazzina si fermò e guardò Doremì.

-         Ma te, naturalmente.

-         Che cosa?!

-         Oh, beh, ma gli altri mi chiamano Welly.

-         N- non capisco…

-         Non sai cosa si dice? Al di là della dimensione, al di là del portale, alberga la parte di noi stessi più nascosta. La nostra oscurità.

-         Non capisco…

Welly alzò lo sguardo al cielo.

-         E’ presto detto…quando nasce una strega, ne nasce un’altra in questa dimensione. Solo che questa metà, nasconde i desideri più oscuri del cuore e quindi è più pericolosa. In questa dimensione vengono raccolte solo le parti oscure, questo perché una regina del passato ha creato questa dimensione per allontanarci dal paese delle streghe e rinchiuderci qui dentro.

-         Voi siete rimaste qui dentro…

-         Sì, senza la possibilità di poter uscire. Per anni e anni. E solo perché ognuna di loro ha paura della sua parte malvagia.

-         Ma io non sono nata nel paese delle streghe…ho ricevuto solo in seguito la magia. Com’è possibile che tu sia me?

-         Non è così…- fece cenno di no con il dito- Chiunque riceve un potere dalla Regina, rientra a far parte di questo mondo e di conseguenza si crea la sua copia oscura.

-         Quindi…tu sei me…sei nata quando Majorika mi ha consegnato il kit per apprendista strega.

-         Ad ogni magia che facevi, ad ogni livello che raggiungevi, io acquisivo sempre più potere e conoscenza. Così che sono cresciuta.

-         Ad ogni magia…- pensò Doremì riflessiva- Allora anche le mie amiche…

-         In questa dimensione ci sono anche le loro copie e mi sono state di grande aiuto il giorno che siete venute qui.

-         Quel giorno…tu eri lì! E scommetto che il vortice che mi aveva risucchiato, l’avevi creato tu.

-         Certo. Chi altro potrebbe essere capace di così tanto?

-         Ma qual è il tuo scopo?

-         Fin da quando sono nata, non bramo altro che di poter uscire di qui e vendicarmi. E per fare questo, mi serviva un grande potere. Un giorno trovai per caso un libro nero con degli incantesimi. Era stato abbandonato in questa dimensione da lungo tempo e nessuno ne conosceva l’esistenza. Ma era stato spezzato in due e molti incantesimi erano incompleti, soprattutto mancava un incantesimo che mi avrebbe permesso di diventare forte. E alla fine ho trovato l’altra copia…

-         Quella della nonna di Moyra!

-         Già. Una volta trovato il modo, dovevo attirarti a me…io non potevo più di tanto avvicinarmi a te, eri tu che dovevi venire di spontanea volontà qui.

-         Ma perché?

-         Perché tu sei la chiave. Il tuo potere è forse così forte che potrebbe sconfiggere la Regina stessa. Ed è quel potere di cui ho bisogno per completare l’incantesimo.

-         E’ assurdo, io non ho mai avuto quel potere. Mi sono sempre limitata a qualche magia, niente di più.

-         A tutti viene affidato la magia, dipende ad ognuno saperlo aumentare in maniera giusta. E tu, mia cara, hai raggiunto una quantità utile per i miei scopi. Insieme alla magia delle tue amiche streghette, distruggeremo queste barriere.

-         Io non te lo permetterò!

-         Non credo che tu abbia scelta. Io e te siamo la stessa persona. Stessi pensieri, stessi ricordi, stesse incertezze. Io so tutto di te, ti ho tenuta d’occhio da così tanto tempo e so con certezza quali sono i tuoi punti deboli.

Doremì indietreggiò intimorita.

Se i nostri nemici posseggono l'altra metà del libro, avranno acquisito molto potere. E mi sembra strano, che non si siano accorti della vostra presenza. In fondo, voi avete avuto a che fare con la magia da pochi anni…il loro livello è nettamente più alto del vostro. E allora, perché non vi hanno fermato?

-         Perché quando siamo venuti qui la prima volta…non sei comparsa subito?

-         Era ancora presto…volevo constatare con i miei occhi la tua debolezza. Il mio obiettivo è che anche tu te ne rendessi conto.

-         Di cosa? Non capisco…

-         Lo specchio, Doremì…- disse lei- Lo specchio rifletteva ciò che abbiamo nel cuore o che scopriremo di avere.

Doremì spalancò gli occhi.

-         …Kotake.

Welly sorrise.

-         E’ lui il tuo punto debole, no?

-         Stavi mirando a lui, fino dall’inizio?

-         Sapevo che prima o poi i tuoi sentimenti sarebbero venuti a galla. Era solo questione di tempo.

-         Tu…tu hai…- disse Doremì arrabbiata- Tu hai architettato tutto questo…- strinse forte le mani- Perché accanirti su di lui…perché non mi hai affrontato di persona!

-         E perdermi il divertimento?- sorrise divertita- Avresti dovuto vederti nei panni della ragazzina confusa dai sentimenti. Eri così patetica- rise.

-         Adesso basta! Tu gli hai fatto del male e io te la farò pagare!

-         Non lo farai- disse sicura.

-         E perché no?

-         Non l’hai ancora capito, Doremì? Io ho il tuo punto debole- si girò- Sei lì? Vieni avanti…c’è una persona che ti vorrebbe vedere.

-         Chi…?- Doremì guardò incuriosita la persona che usciva dall’oscurità e si avvicinò alla ragazzina- Ko…Kotake! Cosa ci fai qui?- spalancò gli occhi dalla sorpresa.

Il ragazzino non rispose e la guardò serio, quasi assente.

-         Non credi che le divise da strega siano piuttosto eccentriche?- disse Welly a Kotake.

Lui non rispose e continuava a guardare Doremì.

-         L’hai portato tu qui?! Come hai potuto! Kotake non ci vede!

-         Ti sbagli…ora ci vede benissimo, con questi speciali occhiali- indicò gli occhiali di Kotake.

-         Kotake…- Doremì guardò il ragazzino.

-         E’ stata davvero una sorpresa per lui sapere che tu eri una strega.

-         Tu…tu gli hai detto…- disse timorosa.

-         Voleva delle risposte, che tu ti rifiutavi sempre di dargli, e io gliele ho date- la ragazzina alzò le spalle- Non sta bene mentire- disse con un sorriso.

Doremì si sentì tremare le gambe dalla tensione. Kotake sapeva che era una strega e ora la stava guardando senza dire niente. Perché non reagiva o diceva qualcosa? Quel silenzio era torturante per lei.

Perché doveva succedere questo…perché?

-         Kotake…- cercò di dire Doremì.

Il ragazzino la guardò arrabbiato, poi voltò la testa.

Doremì rimase impalata a guardarlo. Perché l’aveva guardata con tanto astio? Era arrabbiato perché non gli aveva detto che era una strega?

Non era così che si sarebbe immaginata il loro rincontro.

-         …mi detestavi così tanto?

Doremì guardò confusa il ragazzino.

-         …perché l’hai fatto?

-         Cosa?

-         Hai fatto in modo che io rimanessi cieco…

Doremì stupita guardò la ragazzina che sorrideva e poi Kotake.

-         Io non ho fatto niente del genere, Kotake!

-         Sei una strega, utilizzi la magia e i tuoi amici hanno poteri magici…mi hai tenuto all’oscuro di tutto!

-         E’ vero, io sono una strega, ma non avrei mai potuto farti del male!

-         Ormai non so più cosa sia vero o no…mi hai sempre mentito.

-         Kotake, credimi…tu sei un mio amico e sono affezionata a te. Per questo io non…- delle lacrime uscirono dagli occhi- Io non…- le parole non le uscivano più dalle labbra.

C’era troppa tristezza nel suo cuore. Kotake credeva che lei lo odiasse, mentre invece era l’inverso. Era troppo importante per lui.

Ma ormai qualsiasi cosa tentasse di dire, sarebbe risultata falsa alle orecchie di lui.

Cosa poteva fare? Si sentiva così sola…le sue amiche non erano al suo fianco.

-         Kotake- si coprì gli occhi che lacrimavano- Non posso credere che tu pensi che possa farti del male. E’ solo un inganno di lei. Io non volevo neanche coinvolgerti.

-         Mi sembra che sprechi le parole al vento, mia cara Doremì- Welly si avvicinò a lei e abbassò la voce- Però posso venirti incontro…rinuncia ai tuoi poteri e Kotake riacquisterà la vista.

Doremì alzò la testa e la guardò.

-         Come…?

-         E’ semplice, dammi la tua magia…e Kotake avrà salva la vita.

-         Darti la mia magia…è assurdo! Non lo farò mai!

-         Non tieni alla vista di Kotake?

-         Sì, ma…

-         E allora, perché indugi?- allungò la mano verso di lei- Forza…

Sarebbe bastato quello? Che lei le desse i suoi poteri e Kotake sarebbe stato salvo?

-         M- ma…chi mi dice che manterrai la promessa?

-         Chissà…è un rischio che devi correre per salvare la sua vita…

Doremì guardò da lontano Kotake. Non la guardava ancora.

Tutto quello che era successo, era stata colpa sua. I sentimenti verso di lui, l’avevano messo in quella situazione. Lui conduceva la sua vita senza problemi, finché lei non l’aveva trascinato in quel posto.

Se c’era un modo per rimettere le cose al loro proprio posto, allora lei l’avrebbe fatto a costo di rimetterci i propri poteri.

In fondo…la magia serviva per questo, no? Se l’era sempre ripetuto, con la magia avrebbe cercato di aiutare le persone che le stavano a cuore. E Kotake era uno di questi.

Con la mano toccò una piccola sfera al centro del petto e sprigionando una piccola luce, la divisa di Doremì scomparve, facendo posto ai suoi abiti normali.

Kotake notò la luce e guardò sorpreso Doremì. Non capiva bene cosa stesse succedendo, né di cosa le due ragazze si erano dette.

-         Tieni- diede una piccola sfera alla ragazzina, sentendo il rimorso per le persone che credevano in lei.

“Mi dispiace…mi dispiace”- si ripeteva nella mente.

Sapeva che con quel gesto stava compromettendo l’esito della missione. Ma non aveva alternative.

-         Mh…- Welly la prese e la esaminò- Sorprendente…ma non è questo a cui mi riferivo.

-         Come? Ma è quello il mio ciondolo…

-         Io volevo la tua forza interiore…è di quella che ho bisogno.

Doremì la guardò preoccupata. Non capiva a cosa si stesse riferendo.

-         La magia che ti ha dato la regina non è sufficiente…tu possiedi un potere che si è sviluppato nel tempo.

-         Ma di che potere stai parlando?

-         Uhm, già…non sei riuscita ancora ad utilizzarla…- ci pensò su- In questo caso, farò a modo mio. Lo estrarrò io da te.

-         M- ma…- disse Doremì incerta- Cosa succederà a me?

-         Non sei disposta a perdere la tua vita, per Kotake?

La ragazzina dai capelli color rosso magenta, abbassò lo sguardo.

Se questo potesse bastare…se questo servisse a cancellare il suo senso di rimorso…non le sarebbe importato della sua vita.

-         …va bene- fece cenno di sì. Ormai era decisa.

-         Vedrai, sentirai poco dolore- disse la ragazzina e mise due dite sulla fronte di Doremì- Ti sentirai solo un po’ debole…- una piccola luce nera scaturì dalle dita di lei- Ma del resto è un sacrificio giusto, solo una di noi due può vivere.

Doremì non disse niente e sentì lentamente che le sue forze la stavano abbandonando.

Chiuse gli occhi e aspettò che tutto terminasse, mentre una lacrima le scese sulla guancia.

“Mi dispiace amiche mie…Akatsuki…Hana…Non posso mantenere la mia promessa”

Kotake guardò sempre più preoccupato la scena. Cosa stava succedendo? Perché Doremì se ne stava lì impalata? Cosa le stava facendo?

Pian piano un senso di timore lo pervase, quando vide il volto di lei sempre più pallido.

Non capiva cosa stesse capitando, ma non se la sentiva di rimanere lì a guardare e volle fermarla.

-         Che stai facendo!- cercò di bloccarla, ma la ragazzina con l’altra mano lo sbatté a terra con una magia- Urgh…- disse dolorante Kotake a terra, mentre si toccava il petto dove aveva ricevuto il colpo.

Doremì sentì la voce di Kotake, ma non riusciva più a muoversi e la loro voce sembrava ormai un sussurro. Intorno a lei era sempre più nero, scuro…tutto stava scomparendo.

-         Per chi mi hai preso…? Ora che ho finalmente la possibilità di riscattarmi…non me la farò certo sfuggire.

-         C- che intenzioni hai…?- disse a fatica Kotake, mentre tentava di rialzarsi.

-         Non l’hai ancora capito? Che stupido…- sorrise- E ora mettiti da parte e non darmi noie.

Kotake fece per ribattere, ma non fece in tempo a fare qualche passo, che vide arrivare una scheggia e colpire la mano di Welly, facendola indietreggiare.

-         Ahio…ma cosa?- Welly si toccò la mano dolorante.

Doremì ormai quasi senza energia, cadde a terra.

Kotake guardò come il corpo della ragazzina indietreggiò e lentamente cadeva per terra. E lì rivide la stessa scena del suo incubo. Lei, che priva di vita, si accasciava a terra.

-         Doremì!- il ragazzino che aveva lanciato la scheggia, si avvicinò a Doremì.

Doremì non rispose e aprì debolmente gli occhi. Guardò una figura sfumata di un ragazzo.

Chi poteva essere?

Non fece in tempo a scoprirlo, perché le forze l’abbandonarono prima e chiuse gli occhi.

-         Akatsuki…sei arrivato- disse Welly- Ma troppo tardi…ho già quello che mi serve.

-         Lei è parte di te…perché la vuoi eliminare?

-         Sono stata nell’oscurità troppo a lungo…era questo ciò che volevo, prendermi ciò che mi aspettava di diritto- guardò la mano- E adesso c’è l’ho- la strinse.

Welly allungò la mano nella loro direzione, con sguardo minaccioso.

-         Anche se sei arrivato…il tuo potere è nulla in confronto al mio. Adesso vi eliminerò- una luce nera illuminò la mano della ragazzina, ma non fece in tempo, che si sentì spinta via.

Si alzò arrabbiata e guardò il ragazzino che l’aveva spinta.

-         Kotake, cosa ti è preso!

-         Non te lo permetterò.

-         Perché? Non volevi anche tu la vendetta?

-         Io non ho mai detto questo!- gli occhi si riempirono degli occhi- Io non avrei voluto in nessun caso che le facessi del male! Non avevo idea di quali fossero le tue vere intenzioni!

-         E’ destino. O lei o io- riprovò di nuovo a raggruppare la sua magia- Devo eliminarla per forza!

-         No!- si mise in mezzo- Non puoi farlo!

-         Kotake…- Akatsuki guardò sorpreso il ragazzino umano.

-         Non sei arrabbiato per quello che ti ha fatto? Questo è quello che deve scontare!

-         Non m’interessa…non m’interessa più…qualsiasi cosa abbia fatto o altro…non m’interessa di fronte all’idea di non vederla più. Non voglio che le fai del male.

-         …Non posso crederci- disse arrabbiata Welly- Però per te è troppo tardi. La tua cara Doremì si è sacrificata per farti riavere la tua vista e riportarti alla tua solita vita.

Kotake rimase senza parole. Cosa aveva fatto Doremì? Allora, prima…

Si girò per vedere Doremì e Akatsuki. Lo stregone abbassò lo sguardo amareggiato, come per confermare la verità.

Kotake provò a togliere gli occhiali che aveva addosso e incredibilmente ci vedeva, come se non avesse mai perso la vista.

Era tutto vero.

-         Non è possibile…- disse ancora incredulo.

-         Accettalo Kotake, ormai è finita.

-         …No…- disse come scioccato.

Akatsuki strinse forte le mani. Era davvero tutto perduto? Gli altri erano stati sconfitti e l’unica salvezza, era rappresentata da Doremì. Ma ora lei non c’era più. E per di più, il nemico aveva preso i suoi poteri.

“Doremì…”- Akatsuki guardò la ragazzina- “Perché l’hai fatto? Perché hai rischiato la tua vita per lui? E’ davvero così importante per te…?”

Conosceva già la risposta, ma faceva fatica ad accettarlo. Era bastato così poco per sconfiggerli? E il sacrificio di Doremì era servito a qualcosa? Ora era rimasto solo lui. Cosa poteva fare?

-         …non è finita- disse d’un tratto Kotake.

-         Come?- la ragazzina lo guardò sorpresa.

-         Ho detto che non è finita- disse deciso- Non hai ancora vinto.

Si voltò e raggiunse Doremì.

-         Doremì, io lo so che sei viva!- cercò di scrollarla- Non può averti sconfitto così facilmente.

-         Kotake- Akatsuki non capiva perché si comportava così. Non aveva capito che era ormai tutto inutile?

-         Perché te ne stai lì impalato?- disse Kotake arrabbiato.

-         Eh, io…- Akatsuki non sapeva cosa rispondere.

-         Ti arrendi anche tu così facilmente?

-         Cosa vuoi che faccia? Ormai ha un potere più grande del mio!

-         Senza la magia, non sei niente, quindi? La magia non è la soluzione a tutto!

-         Però…

-         Io sono sicuro che Doremì è ancora viva. Ha solo bisogno di recuperare le energie.

-         Cosa state farneticando? Vi faccio notare che non siete ad un pic-nic, ma avete di fronte me.

Ti avvertirà il destino quando sarà il momento di intervenire

-         Doremì svegliati!- Kotake la strinse forte.

“Io devo salvarla!”

-         Per favore…- disse con le lacrime agli occhi- Ti supplico…non morire…

Akatsuki guardò sorpreso e triste la scena. Era così forte il sentimento che provava quel ragazzo da non lasciarla andare? Anche quando sembrava tutto perduto?

Forse…gli umani non erano così inferiori a loro, come aveva sempre creduto. Credere in quello che si fa. Doremì e le sue amiche avevano dato sempre dimostrazioni in quello che credevano.

Lui…lui non poteva esserne da meno.

Si alzò in piedi.

-         Kotake…ti affido Doremì.

-         …eh?

-         Mentre tu cercherai di svegliare Doremì, io mi occuperò di Welly.

-         Però…

-         Io sono sicuro che se la chiamerai tu, lei ti sentirà.

-         …sì.

 

Continua…

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Beeene, un altro capitolo! E siamo alla fine!! Cioè, non è la fine, manca un poco…ma proprio poco! Cioè, aspetta che conto…dovrebbero essere giusto due capitoli!! Incredibile, è quasi terminato!! Non ci posso credere! Uhm…però prima di esultare, aspetto fino alla fine, poi festeggerò.

Alla prossima!

By Ya-chan

   
 
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