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Autore: telesette    05/10/2012    1 recensioni
Che grande diplomatico il Terzo Hokage!
Che sommo ambasciatore!
Che mente arguta e che politico fenomenale, nello scongiurare il conflitto coi ninja di Kumo.
Sicuramente le sue parole hanno toccato le corde del Raikage, convincendolo a sedersi al tavolo delle trattative... Ma sarà proprio TUTTO merito suo?
Genere: Comico, Demenziale, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Asuma Sarutobi, Iruka Umino
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Grande festa oggi al Villaggio della Foglia...

Dopo anni e anni di conflitti, grazie all'abilità diplomatica del Terzo Hokage, Konoha e Kumo hanno stipulato un accordo di pace. Le trattative tra il venerabile Hiruzen Sarutobi e il Raikage, avvenute tramite uno scambio di messaggi, si sono risolte felicemente. Di fronte all'eloquenza dell'anziano Sarutobi, il Raikage non ha saputo obiettare alcunché: le parole dell'Hokage infatti, oltre ad essere convincenti, hanno saputo delineare alla perfezione i motivi per cessare le ostilità; lo stesso Raikage, riconoscendo le eloquenti capacità dell'altro, ha riconosciuto i vantaggi di avere dalla propria un simile ambasciatore.
Ecco dunque perché, in questo giorno memorabile, Hiruzen Sarutobi veniva acclamato dal suo villaggio con cori e grida di giùbilo.
Tutti, tutti devono gioire!
Se non fosse stato per la saggezza del Terzo Hokage, Konoha e Kumo sarebbero ancora in guerra.
E mentre il villaggio intero festeggiava in letizia, lanciando fuochi d'artificio e sventolando nastri colorati, Iruka Umino e Asuma Sarutobi ( figlio di Hiruzen ) se ne stavano in piedi e in disparte dal frastuono generale.

- Tuo padre ha salvato il villaggio ancora una volta - esclamò Iruka, guardando Asuma con un sorriso. - Sarai orgoglioso di lui, immagino!

Nessuna risposta.
Gli occhi socchiusi e la mano impegnata nel tentativo di accendersi l'ennesima sigaretta, Asuma era praticamente estraneo all'atmosfera di festa che regnava intorno a loro.
Iruka lo osservò perplesso e, non ottenendo alcuna risposta, provò a domandargli il motivo di tanta indifferenza.

- Non ti capisco, Asuma - osservò. - Dovresti sentirti onorato di essere figlio di un così grande uomo!

Lo scatto metallico dell'accendino, Asuma sollevò la sigaretta accesa con due dita e dalle sue labbra fuoriuscì un sottile filo di fumo. Iruka non poté fare a meno di notare la sua espressione assente e, pur non capendone il motivo, intuì che c'era qualcosa che non andava.

- Andiamo, Asuma - lo rimproverò Iruka scherzosamente. - Non sarai mica geloso di tuo padre, alla tua età poi...
- Hmpf - ribatté l'altro con una smorfia quasi divertita.
- Se l'Hokage non avesse scritto quella lettera al Raikage, staremmo ancora combattendo una guerra sanguinosissima: tanti giovani ninja si ritroverebbero al fronte, senza il dovuto addestramento, e chissà quante vite verrebbero ancora spezzate; potresti mostrare un po' più di riconoscenza verso di lui, se non come figlio almeno come abitante di questo villaggio!

Senza fare una piega, Asuma infilò una mano nella tasca della giubba ed estrasse un rotolo.
Prima che Iruka avesse il tempo di proseguire il suo discorsetto di rimprovero, il jonin consegnò il rotolo nelle sue mani e continuò ad aspirare lunghe boccate di fumo dalla sigaretta.

- E questo cos'è? - domandò Iruka sorpreso.
- Leggilo!
- Non capisco, cosa...
- Questa è la "lettera diplomatica" che mio padre stava per inviare a Kumo, almeno prima che io la sostituissi con quella che ho scritto a nome suo!

Iruka guardò prima il rotolo poi Asuma, sbattendo ripetutamente le palpebre in preda alla confusione.

- Ma io... io non capisco - mormorò Iruka con un filo di voce. - Se tu hai... se questa è... allora cosa... cioé, mi stai dicendo che...
- Leggila e capirai - tagliò corto Asuma, scrollando la cenere della sigaretta al suolo con noncuranza.

Iruka obbedì e, srotolando piano il documento, iniziò a scorrerlo con curiosità.
Già dopo aver letto le prime righe, il giovane maestro dell'Accademia Ninja non riusciva a credere ai propri occhi.
Il suo volto passò da varie tonalità, dal bianco pallido al rosa fucsia, mentre la sua mandibola ricadde aperta e contratta in una smorfia di assoluto stupore.

***

LA LETTERA DIPLOMATICA DEL TERZO HOKAGE
( Attenzione: il contenuto è strettamente riservato & confidenziale! )

Carìsimo Raicàghe

E' con grandisimo onorre e profonndo rispeto che mi rivolllgo ala sua grannde pespicaccia e senso delo Stato.
Da tropo temmpo i notri villlagi sono in guera ed è notro precizo doverre penzare anzituto al futurro dela notra gennte.
Mi renndo connto perfetamennte che non è facille dimenticarre ani e ani di ostillità.
Tutavia, per quannto dificille, la preggo di considderarre quannto dolorre e soferennza provocherebero ancorra le lote e gli sparrgimennti di sanngue.
Penzi ai bambinni.
Penzi ale familllie.
E' asurdo continuarre sula via dela guera, quanndo posiamo braciàrre il sentierro dela pace.
E col cuorre in manno, facio dunqe apèlo ala sua ummannità.
Zarà mio somo piacerre disscutere perzonalmennte con lei, davannti al tavollo dele tratativve.
Corrdiallmennte

Hiruzen Sarutobi

***

FINE 

   
 
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