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Autore: axeldj    05/10/2012    1 recensioni
Jon, un ragazzo di 17 anni con notevoli capacità matematiche, incontra un'attraente ragazza, Miriam, con una strana mania: World of Warcraft. Lei consiglia al ragazzo a provare il videogame e lui accetta la proposta solo per poter passare la notte con lei.
Improvvisamente per cause misteriose i due si ritrovano intrappolati nel videogioco e scoprono, grazie ad un applicazione che la ragazza ha scaricato sul cellulare, di non essere gli unici ad aver fatto quella fine. L'unico modo per avere speranze di ritornare nel mondo reale è ricongiungersi con le altre vittime sparse per tutta Azeroth e, con il loro aiuto, capire chi ha costruito la "Trappola Virtuale" che li ha imprigionati.
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Ho impiegato tanto tempo a pubblicare questo nuovo capitolo per un semplice motivo: la mia ragazza mi ha regalato un libro con una trama quasi del tutto identica a quella della mia FF. L'idea di poter essere risucchiati in un videogioco mi sembrava assai accattivante ed il fatto che un altro autore avesse avuto la stessa idea mi ha fatto perdere quasi del tutto la voglia di continuare questa storia. Adesso è passato un po' di tempo e ho deciso di riprendere in mano questa storia. Forse l'idea di base è la stessa, ma gli sviluppi saranno sicuramente diversi. Se dovessero esserci errori (di trama o grammaticali) contattatemi pure così li correggo! Buona lettura...

Capitolo VII – Estorsione


"Che cavolo... succede?" Annaspò Miriam alzandosi repentinamente, affacciandosi alla finestra del campanile. La sua vestaglia azzurra era ancora alzata fin sopra i fianchi e Jon, che ancora fremeva dall'eccitazione, non riusciva ad ignorare il perizoma brasiliano che enfatizzava la rotondità del sedere della ragazza, la pelle era liscia e chiara e delle piccole fossette si delineavano alla base della sua schiena. Perché ogni qualvolta che una cosa stava procedendo nel verso giusto, doveva sempre succedere qualcosa che l'interrompesse?

"Non riesco a vedere nulla..." continuò Miriam cercando di sporsi maggiormente alzandosi sulle punte. I muscoli delle sue gambe si irrigidirono nello sforzo rendendole ancora più aggraziate e Jon ebbe un fremito quando la veste scivolò morbida celando quel meraviglioso spettacolo.

"Scendiamo giù!" decise il moretto cercando di ragionare "Se Khelden ci becca nuovamente quassù vorrà sicuramente delle spiegazioni!"

Miriam si voltò e annuì leggermente "Scendiamo e cerchiamo di capire cosa sta succedendo."


Nel giro di qualche minuto erano fuori l'abazia, faceva abbastanza freddo e l'aria era satura d'umidità. Miriam aveva un leggero fiatone ma non sembrava voler riposare: "Da dove veniva l'esplosione?" chiese appoggiandosi con una mano al legno dell'arcata dell'ingresso dell'abazia.
"Di certo non proveniva dall'interno" intuì il ragazzo guardandosi intorno e notando delle ombre danzare sull'erba dietro l'angolo alla loro destra. Sembra che quelle ombre fossero generate da delle fiamme."Adesso stai calma e in silenzio..." sussurrò portandosi un dito alla bocca e lentamente si avvicinò all'angolo. Probabilmente in una delle ali dell'abazia doveva doveva essere scoppiato un incendio e c'era qualcuno che parlava ad alta voce, ma non si capiva bene cosa dicesse: "...Da questo momento dovrai sottostare a Morgan... ...nostra protezione... ...non fare scherzi...". Si sentiva anche una donna piangere ed il tipico rumore di vetri rotti.

Si acquattò vicino l'angolo con l'intento di sbirciare quando percepì una mano sulla sua spalla che lo fece trasalire. Si girò di scatto temendo di essere stato scoperto a fare qualcosa di sbagliato e nel farlo perse l'equilibrio inciampando goffamente sull'erba davanti a lui. Miriam fece un passo indietro scusandosi con lo sguardo, non intendeva spaventare il ragazzo.

"Chi va là!" Urlò la voce di poco prima e Jon voltandosi e notò che apparteneva ad un uomo giovane che lo minacciava con un pugnale. Dietro di lui le cantine di Milly erano avvolte nelle fiamme e la proprietaria giaceva in ginocchio sul prato con le lacrime agli occhi.

"Buonasera" esclamò terrorizzato Jon ancora disteso sul terreno "mi chiedevo... non le sembra troppo appuntito quel coltello..."

Il giovane analizzò la propria arma con fare interrogativo per poi sorridere "Già è molto appuntito!" scoppiò a ridere volgarmente avvicinandosi pericolosamente al ragazzo. Jon cercò di rialzarsi velocemente ma fu colpito al fianco da un calcio.

"Con calma ragazzino!" ringhiò il bandito bloccandolo al suolo premendogli lo stivale sulla spalla. Jon afferrò la caviglia per ridurre la pressione ma come risposta ricevette un nuovo calcio. Miriam osservava la scena ancora nascosta dietro l'angolo. L'uomo era girato di spalle e stava percuotendo il suo amico. Doveva fare qualcosa. Cercare aiuto era un'idea allettante, ma purtroppo era da scartare in quella situazione. Non voleva attirare l'attenzione del bandito e soprattutto sapeva che i rinforzi non sarebbero arrivati tanto velocemente. Un altra alternativa era quello di attaccare il bandito alle spalle dando la possibilità a Jon di rialzarsi. Forse in due avrebbero avuto qualche chance ed in oltre dopo l'attacco a sorpresa avrebbe potuto comunque chiedere aiuto. Si era la scelta migliore, anche se molto rischiosa. Uscì lentamente dal nascondiglio avvicinandosi, Jon gemeva sotto i calci del bandito e Milly osservava impotente. Aveva parecchia paura, ma ormai aveva deciso e non poteva tornare sui suoi passi. Prese una piccola rincorsa e si scagliò verso il bandito caricandolo con la spalla. L'impatto fu terribile; il malvivente si accorse all'ultimo momento della ragazza e tentò di colpirla con il pugnale con una rapida torsione. La mancò, ma riuscì a proteggersi dalla carica perdendo solo leggermente l'equilibrio. Jon approfittò di quell'attimo di distrazione e con un pugno ben calibrato colpì le parti basse del suo aggressore stordendolo per qualche secondo. Ebbe il tempo di rialzarsi e raggiungere Miriam che nel frattempo si era messa a distanza di sicurezza. Non ebbe nemmeno il tempo di ringraziarla che il bandito tornò ad attaccare con più impeto di prima imprecando volgarmente con il coltello tra le mani. Miriam a quel punto si frappose tra lui e Jon con l'intenzione di affrontarlo. Jon rimase sconcertato da quel gesto, tanto da non riuscire nemmeno protestare. Il bandito sferrò un avventato colpo con la lama mirando alla gola della ragazza, ma lei fu rapida a scansarsi spostandosi sulla sinistra. Dopo di che afferrò il polso del suo avversario con la mano destra facendo in modo da assecondare il suo gesto e con la mano sinistra fece leva sotto la sua ascella in modo da fargli perdere l'equilibrio. Subito dopo puntò la gamba tra le sue e con una rapida torsione del busto lo scaraventò per terra stando attenta a non mollare la presa sul polso. Il risultato fu devastante, si sentì un sinistro scricchiolio seguito da un urlo. Jon non riusciva a crederci, Miriam aveva spezzato il braccio a quell'uomo ed ora si ritrovava con il suo pugnale tra le mani.

"Puttana!" Urlò il bandito rialzandosi velocemente stringendosi il polso ma Miriam lo incenerì con lo sguardo "Cosa?" lo minacciò mostrandogli il pugnale "Ti ho messo già fuori combattimento a mani nude, immagina cosa posso farti con questo gingillino tra le mani!"

Il bandito fissò i due mortificandosi e batté in ritirata "Non finisce qui!".

Intanto tutt'intorno si era radunato un piccolo gruppo di persone, alcuni stavano provvedendo a spegnere l'incendio mentre altri stavano accudendo Milly. Uno in particolare con un folto pizzetto castano e i capelli raccolti un una coda di cavallo si avvinò ai ragazzi proferendo due semplici parole rivolte a Miriam: "Letteralmente impressionato!" strappò il pugnale dalle mani della ragazza e si diresse verso la cantina per dare il suo contributo.

"Mi spieghi come hai fatto?" chiese dopo un po' Jon dopo un colpo di tosse.

"Non ho fatto nulla di straordinario, due anni fa ho seguito un corso di difesa personale e semplicemente ho applicato gli insegnamenti che mi diedero." rispose cercando di calmarsi, evidentemente anche lei era sconvolta dall'accaduto "Non pensavo che questa tecnica fosse così..."

"Efficace?" chiese Jon divertito ma la ragazza non sorrise nemmeno "Gli ho spezzato un braccio..." si limito a dire tastandosi il polso. Jon capì immediatamente che la ragazza si sentiva in colpa per quel che era successo. "Miriam, quell'uomo ha tentato di ucciderti... aveva un coltello tra le mani..."

Miriam si girò dall'altra parte e si incamminò verso l'ingresso dell'abazia. "Dove vai adesso?" chiese Jon afferrandole la mano. Solo allora si accorse delle lacrime e istintivamente l'abbracciò.


Il giorno dopo Maestro Khelden convocò nel suo studio tutti i testimoni per interrogarli. A suo fianco c'era l'uomo che prese in consegna il pugnale del bandito mentre Milly Jon e Miriam erano seduti su delle sedie di fronte a loro. La contadina presentava una vistosa bendatura sulla testa.

"Quel che è successo ieri notte mi rammarica Milly, come mi dispiace doverti fare alcune domande sugli eventi accaduti. Però prima di iniziare questa chiacchierata colgo l'occasione per presentarvi Jorik, una delle persone più importanti dell'abazia."

L'uomo non si scompose e continuava a fissare Miriam con sguardo penetrante assaggiando la lama del pugnale.

Milly, se non ti dispiace, puoi iniziare a raccontarci ciò che è successo ieri...” iniziò così il racconto della contadina:

Ero in cantina a travasare il vino prodotto oggi pomeriggio quando all'improvviso qualcuno mi ha colpita sul collo...” disse guardandosi le mani che nervosamente tremavano.

Immagino che si trattasse di quel bandito di cui tutti parlano...” ipotizzò il maestro e la donna annuì “dopo di che cos'è successo?”

Milly si irriggidì sulla sedia “dopo... dopo mi venne addosso...” non terminò la frase.

Ha approfittato di te?” chiese freddo il maestro senza mezzi termini ma la donna scosse la testa.

Ha porvato, ma non gliel'ho permesso...” rispose velocemente “Il motivo della sua visita era un altro...”

Sarebbe?” chiese Khelden con espressione anonima. Il suo sguardo era penetrante ed enigmatico. Il solo intuire i suoi pensieri era quasi impossibile.

Ha parlato di un certo Morgan... un uomo che mi avrebbe garantito protezione più di quanto facesse il Re”

A quelle parole sia Khelden che Jorik trasalirono “Cosa garantiva?”

Si così ha detto...” precisò Milly continuando “Re Varian usa l'intero esercito per difendere i suoi territori dagli attacchi dell'orda, ma nessuno dei suoi soldati si è mai preso briga di evitare rapine, saccheggi e stupri all'interno dei confini. Fu così che dopo aver tentato invano uno stupro decise di dar fuoco alla cantina... Terminò dicendo che con la protezione di Morgan tutto questo non sarebbe successo... Dopo di che esplose una delle botti ed approfittai di quell'attimo per colpire il bandito con una zappa.”

E non ci sei riuscita...” continuò Khelden “Hai corso un grosso pericolo.”

Si...” affermò lei “quell'uomo andò su tutte le fure e mi colpì alla testa con il manico del pugnale iniziando a scagliarmi contro tutte le parole offensive che conosceva. Alcune di queste nemmeno le conosco!”

Quindi mi stai dicendo che quest'uomo ti ha proposto un affare?” Chiese con calma Khelden tornando al discorso principale “Cosa voleva in cambio della protezione?”

Milly si prese qualche secondo per rispondere, quell'interrogatorio era molto pesante e la presenza di Jorik la intimidiva. “Soldi... o merce da barattare... In cambio voleva un quinto del raccolto o degli incassi... mi dava anche la possibilità di scegliere!”

Come può proteggerti un uomo che ti distrugge la cantina?” esclamò Jorik infilando il pugnale nella fondina.

So cosa succede in questi casi...” azzardo Jon. Tutti si voltarono per ascoltare le sue frasi “Si chiama estorsione ed è un metodo vile per sfruttare coloro che hanno una piccola attività”

Non ti seguo” esclamò Khelden fissandolo mentre Miriam con la punta del piede gli diede un calcetto. Jorik intanto arricciò il naso.

Offrono protezione quando in realtà fanno dei ricatti, se non vengono pagati o le loro richieste non vengono esaudite, possono diventare molto violenti.”

Tu sai troppe cose per essere uno sbarbato...” esclamò sospettoso Jorik mentre Khelden si limitò ad annuire con il capo.

Maestro Jorik, deve sapere che il ragazzo era figlio e assistente personale di un mercante. Probabilmente sarà stato il padre a spiegargli queste cose.”

Jorik non rispose ma rimase con lo sguardo fisso sul ragazzo mentre Khelden si rivolse nuovamente alla contadina; “Quando arrivarono Jon e Miriam?” lei rispose e iniziò a descrivere la colluttazione tra i due ragazzi ed il Brigante. Miriam aggiunse qualche dettaglio e Jon rimase in silenzio.

Alla fine anche Jorik intervenne descrivendo dettagliatamente come Miriam spezzò il braccio del malvivente.

Quella di ieri sera è stata una contromossa che ho visto eseguire solo da un gruppo ristretto di monaci e dopo anni di addestramento” concluse Jorik “Se non le dispiace, Maestro Khelden, vorrei addestrare personalmente questa ragazzina, vorrei iniziarla all'arte del combattimento!”

Nella studio calò un lungo silenzio che venne interrotto nuovamente da Jorik “quando avrai terminato l'addestramento riceverai questo stesso pugnale che strappasti dalle mani del bandito!” dicendo questo si alzò dalla sedia “Signorina, la prego di non ignorare la mia richiesta. Maestro, con il vostro permesso...” e dopo il segno di Khelden abbandonò la stanza.

Io guerriera?” chiese emozionata Miriam “Non credo di esserne all'altezza...”

Io e Jorik ne abbiamo parlato poco prima del nostro incontro” spiegò il maestro con calma “crediamo che le tue abilità innate possano farti diventare una delle migliori guerriere donna degli ultime quattro generazioni... Inoltre c'è un altra piccola cosa da dire... Jon, anche tu mi hai sorpreso in questi giorni, sei un ragazzo intelligente e si vede da lontano. Mi piacerebbe davvero tanto che tu diventassi mio discepolo. Poi qualcosa mi dice che il lavoro nei campi non ti si addice... vero Milly?” la contandina arrossì commentando tra le labbra “Ci può scommettere, Maestro!”

   
 
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