Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: EuterpeIsWriting    05/10/2012    0 recensioni
Dream is not a crime: sognare non è un crimine.
Questa è una raccolta di storie, una raccolta di vite, una raccolta di sogni.
Ho sognato ogni vicenda che racconto.
E' una raccolta d'amore.
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

#Dreamisnotacrime

Rosalie odiava il suo nome. Era così.. roseo.

Chiudendo gli occhi e pensando al nome 'Rosalie' le veniva in mente una bella ragazza con gli occhi azzurri e i capelli carota, con un vestito color pastello, immersa in un mare di fiori e d'erba.

Lei era l'esatto opposto. Anonimi capelli neri, molto anonimi occhi castani e di certo non aveva un vestito color pastello nell'armadio. E poi preferiva il mare, alla campagna.

Infatti in quel momento l'unica cosa apposto nella sua vita era il fatto che era seduta sotto il portico di una bar sulla spiagga, a guardare il mare. E la cosa che invece la irritava più di tutte, come sempre, era lo sguardo assillante di Nathan sul suo viso.

Rosalie odiava i ragazzi. Per lei le zanzare erano più utili degli uomini nella scala sociale. Ada le si avvicinava, la vide con la coda dell'occhio.

«Ci ho parlato.» Ada, nonostante fosse la sua migliore amica, era una fan della immaginaria coppia Nathan-Rosalie.

«Che vuole? Perché mi guarda le gambe in quella maniera? Non si può trovare un'altra ragazza attorno a cui costruirsi una vita?». Perché in fondo era così: Nathan era al bar la mattina perché sapeva che c'era Rosalie, Nathan era in spiaggia la mattina perché sapeva che c'era Rosalie, era al pub la sera perché sapeva che c'era Rosalie.

«E' innamorato di te.» Rosalie rise, forte. Nathan la sentì e sorrise.

«Innamorato di una donna pessimista e arrabbiata col mondo come me?»

«Hai ragione. Forse è pazzo.»

«Smettila!» Risero.

«Senti.. So che tu non hai mai voluto accettare le avance di nessuno, anche se di corteggiatori ne hai avuti tanti. Ma con nessuno di loro ti sei mai comportata così, almeno parlagli.»

«Ci ho parlato! E l'ho fatto anche con gli altri.»

«Vero. Ma agli altri non hai rovesciato il frullato dentro la maglietta dopo la conversazione. Tu stai sulla difensiva. Ti conosco, e l'ho capito.»

«Difensiva? Pff»

«Allora vai da lui e parlagli. Se è così brutto e cattivo e maleducato come pensi, lasci perdere.»

«Lo faccio solo per te. Digli di venire in spiaggia. Accanto alla doccia 6.»

La sabbia era calda. Stese subito la tovaglia, si sfilò la maglietta e si sedette. Ed eccolo arrivare, Nathan. Stirò la tovaglia un po' lontana da quella di Rosalie e si sedette anche lui sulla sua. Mormorò un timido ciao e Rosalie fece lo stesso. 

«Ti piace il mare?» chiese debolmente. Rosalie faceva addirittura fatica a sentirlo.

«Sì. Mi piace anche il calore del sole sulla pelle.» Rispose lei sorridendo.

«Allora perché non togli i pantaloncini?» Le parole gli erano uscite da sole dalla bocca, i denti non erano riusciti a fermarle. Se ne pentì subito.

«Ti piacerebbe vedermi in costume. Con un po' più di carne in mostra.» Lui si scusò farfugliando e Rosalie quasi rise.

Lei si alzò per andare verso la doccia. Una volta là provò ad apire il rubinetto, ma acqua non ne usciva. Imprecò, lui la sentì e venne verso di lei. 

«Che numero è la doccia?» , chiese Nathan, senza più nessun residuo di imbarazzo nella voce.

«Sei», rispose Rosalie.

«E' l'unica in tutta la spiaggia che non funziona». Bene pensò Rosalie. Si appoggiò sfinita al palo di legno verde della doccia e Nathan continuò a provare a far funzionare miracolosamente il rubinetto. Lei guardava alle spalle di lui, in fondo alla spiaggia, dove gli altri si bagnavano tranquillamente e felicemente con l'acqua dolce. Scese i talloli, si portò i capelli dietro l'orecchio e abbassò lo sguardo. Sentiva quello di lui addosso e non aveva nessuna intenzione di sfidarlo. Maledetta Ada che era riuscita a convincerla. Ma in fondo perché continuare a comportarsi così? Sua madre era stata messa incinta e poi lasciata sola senza un soldo e adesso era una donna forte. E poi era nata lei, Rosalie, il nome che sua madre preferiva, una donna altrettanto forte, ma solo di fuori, perché in realtà aveva solo paura. Una paura tremenda di finire anche lei incinta lasciata da uno stronzo e sola, senza una lira o anche solo di essere scaricata da qualche bel ragazzo, dopo una bella storia fiorita. Ma sua madre era forte adesso, dopo tutto quello che aveva passato. Ed era anche una su un milione. E Nathan non era proprio il tipo da lasciarla incinta. Ma lei era già forte e anche se l'avrebbe portata in qualche camera d'albergo si sarebbe impuntata, negandogli tutte le voglie di questo mondo.

Così alzò lo sguardo e lo ancorò a quello di lui, che si avvicinò, riempiendo col viso quel po' di spazio che rimaneva tra loro, e la baciò. Fu prima un bacio timido, labbra su labbra. Poi divenne più intimo e rassicurante e le labbra di lui la portarono in un posto in cui non era mai stata e in cui l'avrebbero portata ora, domani e fino alla fine.

  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: EuterpeIsWriting