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Autore: OkinoLinYu    05/10/2012    3 recensioni
Due figure su una barca, avvolte dalla nebbia.
«Devi consegnarlo a Re Uther. E’ estremamente importante.»una voce di donna, severa, ma amorevole.
«Certo, madre.» l’altra voce, giovane, ma sicura.
«Sii prudente…» la voce di donna si fa preoccupata.

Una ragazza arriva a Camelot con un messaggio per Re Uther, ma la sua missione avrà dei risvolti inaspettati, che condurranno alla scoperta di altri misteri...
[Dal CAP 3: Erano ad un passo di distanza e Brigit sentì uno strano fremito, dapprima cercò di non pensarci ma poi, sentendo che si faceva più insistente ogni passo che il ragazzo faceva nella sua direzione, decise di ascoltarlo. Come guidata da una forza estranea alla sua mente, si avvicinò a Merlino e gli prese le mani; al semplice tocco aveva già capito, e i suoi occhi s’illuminarono.
«Sei un figlio di Avalon!» esclamò gioiosa.]
Salve a tutti, questa è la mia prima ff su Merlin. La storia che ho pensato è un misto di leggende celtiche, miti dell'antica britannia, del ciclo arturiano, con un po' di storia e un pizzico di fantasia.
Mi auguro che vi possa piacere.
OkinoLinYu
Genere: Avventura, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Galvano, Merlino, Nuovo personaggio, Principe Artù, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Quarta stagione, Contesto generale/vago
Capitoli:
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Writer's Corner: Ringrazio calorosamente chi segue la mia storia e vi prometto grandi notizie nel prossimo capitolo, quindi, continuate a seguirmi :D  E non scordatevi di recensire ;)



Capitolo 5: Andata e Ritorno

Non si accorse di star correndo finchè Gwen non glielo fece notare, chiedendole dove andasse così di corsa. Brigit si fermò e fece la vaga, palesemente imbarazzata. La serva sorrise divertita.
«Il re vuole vedervi. Credo abbia preso una decisione…»
Brigit annuì «Mi ha avvertito prima…stavo giusto andando nella sala del consiglio» si giustificò, poco convinta.
Gwen volle crederci e le sorrise, si salutarono e la principessa continuò il suo cammino. Arrivata nella sala del consiglio vide Artù e Agravaine che confabulavano animatamente. Fece un colpo di tosse per segnalare la sua presenza e i due si voltarono immediatamente; Artù sorrise e l’invitò ad accomodarsi, l’altro uomo la guardò con sospetto. Brigit prese posto e attese composta.
«Dopo aver parlato con mio zio ed essermi consultato anche con i cavalieri ho deciso di darvi una possibilità»
Brigit non capiva, non sapeva se doveva esserne felice o preoccupata
«Vogliamo sentire e vagliare dettagliatamente gli accordi» intervenne Agravaine «Non vorrei avere sorprese»
La giovane sentì un brivido freddo lungo la schiena, abbassò lo sguardo.
Artù lanciò un’occhiata allo zio «In parole povere voglio discuterne con l’ambasceria, poi prenderò una decisione» concluse con un sorriso, per rassicurala. Ma lei non si sentiva affatto tranquilla, Agravaine le trasmetteva brutte sensazioni, aveva una flebile aura che aveva qualcosa di malvagio, non sapeva spiegarselo bene, ma si fidava del suo istinto, quindi fece buon viso a cattivo gioco. Sfoderò un sorriso e annuì con decisione.
«Ho capito perfettamente. Se non vi dispiace, partirei subito per avvertire la regina.» fece una pausa e due calcoli in mente «Tra una settimana tornerò con gli ambasciatori, spero non vi siano problemi»
«Nessuno, nessuno» disse solare Artù. Lo zio invece mugugnò qualcosa poco contento.
«Perfetto» disse Brigit alzandosi «A tra una settimana, sire» fece un lieve inchino ad entrambi e uscì dalla sala a passo svelto.
«Artù, non mi fido di quella ragazza» disse serio l’uomo.
«Prima vediamo cosa ci propone la sua regina…» rispose fissando la porta da dove era uscita.
Brigit corse in camera, era al settimo cielo, non vedeva l’ora di partire, di tornare nella sua amata terra. Raccolse la borsa e i vestiti usati e li buttò dentro alla rinfusa, poi s’infilò il mantello ed uscì alla ricerca di Merlino. Chiedendo un po’ in giro, le venne detto che il giovane mago si trovava negli appartamenti del medico di corte, Gaius. Facendosi dare indicazioni raggiunse presto il luogo, bussò alla porta e attese; un “Avanti” le diede la spinta ad entrare. Vide un uomo anziano, chinato sul tavolo che pesava varie erbe, i capelli grigi gli arrivavano fino le spalle, e indossava una tunica color senape.
«Salve…» disse titubante; l’uomo si voltò e la squadrò da capo a piedi.
«Cosa ti porta qui?»
«Io…ehm…sto cercando Merlino…» non fece in tempo a finire la frase che dietro di lei comparve affannato il giovane mago.
«Gaius, aiuto sono riuscito a scampare per un pelo ad Artù…oh ma che ci fai qui?»
«Ti stava cercando» rispose semplicemente Gaius, tornando ai suoi affari.
Brigit annuì. «Ti devo assolutamente parlare…» sussurrò con una mano a lato della bocca.
Merlino ridacchiò «Non ti preoccupare, di Gaius ci si può fidare, anzi, voglio presentartelo» indicò con una mano il vecchio medico e con l’altra spinse leggermente la giovane per farle fare qualche passo in avanti.
Gaius nel frattanto si era alzato e le stava porgendo la mano. Brigit fece un veloce inchino e la strinse. Sgranò gli occhi e restò a fissare gli occhi dell’anziano con insistenza. Lui le lanciò uno sguardo stupito, che poi diresse anche a Merlino che scosse la testa e alzò le spalle.
«Anche voi…» disse sorridendo, e in un impeto di felicità abbracciò il medico che rimase a bocca aperta.
«Sono davvero contenta di avervi conosciuto, voi siete un discepolo della grande madre!» disse estasiata.
Gaius rimase sconcertato. «Come? Cosa?»
«Non vi preoccupare Gaius, è normale» disse Merlino cercando di rassicurarlo; «Viene da Avalon e pare che li sia normale scoprire gli esseri magici con un semplice tocco» concluse sbrigativo.
Brigit gli lanciò un’occhiata di rimprovero «Non è proprio così...»
«Avalon dici?  Ma non era una leggenda?»
«A quanto pare no» esclamò Merlino, facendo un mezzo sorriso. Brigit annuì con vigore.
«Voi in passato avete praticato la magia, l’ho sentito perché dentro di voi scorre ancora» disse la giovane felice
Gaius sorrise sconcertato e poi scosse la testa, non riusciva a crederci, si risedette con calma, fissando ancora la giovane con sguardo stupito.
«Merlino, io devo andare…» iniziò Brigit; il giovane mago la fissò interrogativo.
«Ti prego, seguimi devo dirti un paio di cose importanti, ho bisogno del tuo aiuto»
Un po’ titubante Merlino annuì e dopo aver salutato Gaius, i due giovani si avviarono verso l’esterno del castello. Nel cortile principale incrociarono Gwen, Brigit la salutò con un abbraccio e si premunì di avvertirla del suo ritorno nel giro di una settimana; la giovane serva ricambiò l’abbraccio e saluto calorosamente i due ragazzi, che si avviarono verso la foresta.
«Cosa devi dirmi?» chiese Merlino una volta imboccato il sentiero per il lago.
Brigit si assicurò che non vi fossero orecchie indiscrete. «Devo tornare ad Avalon, Artù vuole parlare con gli ambasciatori» disse preoccupata.
«E non è una bella cosa?» esclamò stranito il mago.
«Si, se non ci fosse di mezzo quel piantagrane di Agravaine» rispose la giovane, seccata.
Merlino annuì, capendo perfettamente. «Nemmeno io mi fido di lui»
Nel frattempo erano arrivati al lago.
«Farai lo stesso giochino dell’altro giorno?» chiese scherzoso
«Si, e magari un giorno di spiegherò anche come funziona, così potrai venire a trovarmi»
Il mago ne rimase alquanto sorpreso, lei si limitò a sorridere.
«Ti devo chiedere un favore» chiese lei, accorata.
«Certo, dimmi tutto»
«Dovrebbe passare circa una settimana, se i miei calcoli sono giusti» disse pensierosa.
«Calcoli? Giusti? Che intendi?» chiese sorpreso lui.
«Ti spiegherò poi…» rispose sbrigativa; «Devi farti trovare qui e assicurarti che nessuno li veda arrivare»
Merlino annuì. «In questo mondo dove la magia è proibita, sarebbe un bel problema…» lasciò la frase a metà, evidentemente preoccupata.
«Non preoccuparti, penserò a tutto io!» esclamò fiero; Lei sorrise e l’abbracciò, ringraziandolo. Merlino arrossì e imbarazzato salutò la giovane. Brigit con passo deciso entrò nel lago, nuotò fino al centro e dopo aver fatto un ultimo saluto con la destra si inabissò. Merlino rispose al saluto e la vide svanire tra i flutti, restò ancora per qualche minuto, si voltò indietro e tornò al castello.
«Cos’ha detto?» chiese Lady Viviana
«Vuole parlare con gli ambasciatori…» cominciò a raccontare Brigit ; «E poi c’è quell’uomo…non mi piace affatto, odora di morte» concluse schifata.
La madre annuì «Spero che non ci siano ulteriori problemi» esclamò preoccupata.
«Non ve ne saranno, confidate» disse un’altra voce, maschile, leggermente roca.
«Ne siete così sicuro?» domandò con irriverenza la giovane principessa.
 L’uomo la squadrò con sufficienza, lei rispose con uno sguardo fisso e indagatore.
«Se Fergus dice che andrà tutto bene, allora non c’è da preoccuparsi» intervenne la regina, facendo cessare quella battaglia silenziosa.
La principessa sbuffò, voltandosi, mentre l’uomo diede una profonda boccata alla sua pipa, facendo uscire il fumo da un lato delle labbra.
«E’ tutto pronto mia regina» disse un paggetto appena arrivato
«Perfetto.» lo mandò via; «Brigit, tu andrai con loro» disse rivolta alla figlia.
«Cosa?» era sbigottita
«Non fare la bambina. Andrai. E’ così che è stato deciso.» rispose perentoria la madre e chiuse definitivamente il discorso.
«La tua roba è già pronta. Va’ e non deludermi.» disse abbracciando la figlia.
Lei rispose con poco affetto e mise il broncio, uscì nera di rabbia.
Il consigliere Fergus rise e si avvicinò alla regina. «Ha proprio un bel caratterino, no?»
«E’ come me…» esclamò con dolcezza la regina, fissando la porta; «Mi raccomando, non dirle nulla, aspetta il momento giusto.»
L’uomo annuì, sorrise alla donna e si avviò verso l’uscita.
Era passata una settimana precisa e Merlino, come d’accordo, si trovava nei pressi del lago in attesa. La giornata volgeva al termine, ma il sole non era ancora al tramonto. Poche nubi correvano nel cielo e la vegetazione iniziava a tingersi di quei caldi colori autunnali. Il giovane mago si era assicurato che nessuno lo seguisse e controllò scrupolosamente nei dintorni più volte. Stanco di aspettare, si sedette a riva e cominciò a lanciare dei sassi nel lago, cercando di farli rimbalzare. D’un tratto vide avvicinarsi, ad una velocità inusuale, una strana nebbia comparsa dal nulla, che ben presto ricoprì tutto il lago e parte dei dintorni; era fitta e fredda, sembrava potersi tagliare con un coltello, Merlino si alzò di scatto e mosse qualche passo in avanti. Dopo pochi secondi, strizzando gli occhi, riuscì ad intravedere delle ombre che si avvicinavano leggere e silenziose. Nel giro di pochi attimi, due barche approdarono sulla riva. Avevano degli intricati intarsi di legno, delle decorazioni di un verde brillante e un drago intagliato sulla piccola polena. Le persone che vi erano sopra non erano ancora visibili tanto che Merlino, leggermente spaventato, si fece indietro.
«Brigit?»
«Merlino! Merlino!»
Sentì la sua voce e si rassicurò. La nebbia si ritirò quel tanto da mostrare i nuovi arrivati. Brigit scese veloce dalla barca ed andò incontro al ragazzo, salutandolo frettolosamente, poi si mise subito a dare indicazione a due paggetti che li avevano accompagnati, che cominciarono a scaricare i bagagli dalla prima barca.
«Mi sarei aspettato un saluto migliore» borbottò il ragazzo.
Lei sbuffò; «Ma se ci siamo visti poco fa…» si bloccò, alzando gli occhi al cielo. «Scusami, poi ti spiegherò...» disse sbrigativa.
«Ci sono un sacco di cose che dovrai raccontarmi!» esclamò spazientito.
Anche la seconda barca approdò sulla riva e i suoi occupanti misero piede a terra.
«Merlino, voglio presentarti gli ambasciatori di Avalon» disse gioiosa la ragazza.
   
 
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