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Autore: meandmrjones    05/10/2012    4 recensioni
Avevo lo sguardo fisso negli occhi di Harry e su quel che rimaneva dei suoi ricci.
Lasciò scivolare la mano giù dal mio viso fino ai miei fianchi, e mi attirò a sé.
I suoi occhi erano dello stesso colore delle mattonelle del bagno, verdi acqua.
‘In quei momenti in cui stava zitto, in quei momenti in cui non apriva la bocca per dire una delle sue solite stronzate, quando i suoi occhi erano nei miei, quando le sue mani grandi mi cingevano i fianchi, quando le sue labbra si poggiavano delicatamente sulle mie, in quei momenti forse Harry non era poi così odioso.’
‘summer, riprenditi cazzo’.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Can you blow my whistle baby? whistle baby, let me know. Girl-
Strabuzzai gli occhi infastidita e afferrai il cellulare sul comodino.
«Summer! Che fine hai fatto!» urlò la vocina stridula della mia migliora amica.
Che fine avevo fatto?  
Mi portai una mano alla fronte, avevo un mal di testa atroce e ricordavo vagamente la notte precedente.
«Summer!» urlò ancora più incazzata « vuoi rispondermi?!»  
Mi guardai intorno confusa, quella non era camera mia.
Non mi stupii, non era la prima volta che mi risvegliavo nel letto di qualcun altro.
Ma quella camera aveva un qualcosa che… io ci ero già stata..
Spostai lo sguardo verso la mia destra e notai un ragazzo a petto nudo che dormiva.
Sbuffai.
«Emma ti richiamo tra cinque minuti» farfugliai attaccando.
Mi alzai recuperando tutti i miei vestiti sparsi sul pavimento e mi vestii cercando di fare il minimo rumore.
Ok, la mia Maglietta? C’è. Gli shorts di Ronnie? Ci sono. La sciarpa di Emma?
La sciarpa di Emma?
Gesù, la sciarpa di Emma! Oddio, mi ucciderà.
Cercai sotto il letto, sopra i comodini, ma niente, la sciarpa si era evaporizzata.
Merda!
-Can you blow m-
«cazzo! Emma ti richiamo tra cinque minuti!»urlai esasperata.
«sono papà, cogliona.» esclamò mio padre divertito «quando puoi torna a casa.»
Porca puttana.
«mmm»  mugugnò il ragazzo, che oltretutto stava per svegliarsi.
Doppio porca puttana.
«efnjnrjkfeklfnfrl eh? papà? Mppekfejlker cosa?» attaccai.
Magari la sciarpa è al locale…
Raggiunsi in punta di piedi la porta, pronta a chiudermi alle spalle quella situazione imbarazzante e ad andare alla maledetta ricerca di quella maledetta sciarpa.
«vuoi andartene senza neanche dirmi il tuo nome?» mi chiese assonnato il ragazzo.
Perfetto ci voleva anche questo tizio qui.
Mi girai verso di lui.
‘Non ci posso credere’.
Spalancai gli occhi.
Il ragazzo si stropicciò gli occhi cercando di capire se era tutto vero, per infine, poi, rispondersi da solo, «Summer.»
«Harry» dissi atona.
Si passò una mano tra i capelli e sorrise divertito alla mia espressione.
Sexy.
Un conato di vomito mi salì su per l’esofago, avevo davvero dato del sexy a quel pallone gonfiato di Harry Styles?
Okay, non era brutto.
Magari era decente.
Carino.
Bellino.
Belluccio.
E va bene, Harry era uno dei ragazzi più belli, che io avessi mai visto. Non era solo il classico ‘figo’, lui era bello davvero, uno di quelli che ti rimangono impressi, uno di quelli tanto belli da far male.
Ma pur sempre un coglione, imbecille, stronzo ed egocentrico.
«Dove sono finiti quegli occhialoni e quella ferraia, Smith?» chiese ironico quello stronzo.
Appunto.
Sbottai a ridere indifferente.
Non ero più quella Summer che si chiudeva in bagno a piangere giornate intere, non ero più quella ragazza che sfogava l’odio verso se stessa incidendolo sul suo corpo, quella ragazza che per lei ogni critica era come una pugnalata dritta al cuore, quella ragazza che lentamente moriva dentro di sé e non lo dava a vedere a nessuno.
Ne erano passati di anni.
«Non cambi mai?» gli chiesi retorica «cresci, Harry.»
Lui sembrò colpito, riuscivo per fino a leggere il senso di colpa sul suo viso ma Harry era troppo orgoglioso per chiedere scusa.
«Summer» riprovò più dolcemente, «non volevo…»
Scossi la testa, cercando di fargli capire che qualsiasi cosa avesse detto in quel momento non avrebbe avuto nessuna importanza, e mi chiusi la porta della stanza alle spalle.
Come avevo fatto a non riconoscerla?
La sua stanza era rimasta così com’era.
Scesi le scale trovandomi una donna di spalle alle prese con i fornelli.
La madre, cazzo.
Cercai di non fare rumore ma ad ogni passo che facevo, il parquet scricchiolava sotto la suola delle mie louboutin rosso fuoco.
La donna si bloccò di scatto al rumore dei miei passi, «Oh, tesoro ti sei svegliato!»
Indietreggiai velocemente, cercando di non farmi vedere.
«Harry?» chiamò la donna.
Salii le scale lentamente ritrovandomi di fronte la stanza di Harry.
Insomma non potevo, spuntarle in cucina tutta tranquilla e magari farle anche i complimenti per suo figlio…
Per ogni genitore, suo figlio sarà sempre il piccolino di casa, okay magari non nel mio caso… Ma comunque un genitore vedrà sempre, in suo figlio, il piccolo bimbo che ha cresciuto e bè non penso che per un genitore, soprattutto per una mamma, sia carino vedere la cruda realtà che suo figlio è cresciuto e che ora se la spassa allegramente con tutte le ragazze possibili, no?
E poi se in questo caso sua mamma fosse stata una specie di pazza isterica e avesse cercato di uccidermi per aver ‘molestato’, ‘infettato’ o ‘portato sulla cattiva strada’ suo figlio?
Sentii la donna avvicinarsi alle scale.
Ecco che mi uccide, non bastava Emma.
Entrai nella stanza e chiusi la porta.
A quanto pare Harry era andato a farsi fottere (per la seconda volta?) insieme alla sciarpa di Emma.
«Harry, posso entrare?» chiese la madre.
Cazzo!
In bagno!
Spalancai la porta del bagno, trovando quel coglione di harry che si stava ammazzando dalle risate per la mia faccia terrorizzata.
«Harry c’è tua madre!» sussurrai.
Spalancò gli occhi.
«Dentro la doccia corri!» mi disse in preda al panico.
Trattenni una risata ed entrai nella doccia, lasciando la borsa sul pavimento.
Intanto Harry chiuse la porta del bagno.
«Amore di mamma?» lo chiamò la madre.
Si girò verso di me, non sapendo che dire.
«Digli che stai facendo la doccia» gli suggerii sussurrando.
«Mamma mi sto facendo la doccia!» urlò il ragazzo.
Harry posò la mia borsa sul bordo del lavandino ed entrò nella doccia.
Silenzio.
La mamma si era arresa.
Sospirammo di sollievo.
«Senza acqua?» chiese insospettita la mamma.
‘Ma non le sfugge niente, eh?’
Harry sillabò uno ‘scusa’.
Alzai un sopracciglio confusa.
‘scusa?’
Ma che caz…
Fu in quel momento che un getto d’acqua fredda mi colpì la schiena.
Aprii la bocca pronta ad urlare, bestemmiare o semplicemente a staccare la testa di Harry a morsi ma lui me la tappò evitando ogni mia reazione.
«shh!» sussurrò divertito.
Imbecille.
Mi sentivo uno straccio, bagnato. Se qualcuno mi avesse preso dai piedi e dai capelli e avesse iniziato a strizzarmi, non mi sarei stupita.
Avevo lo sguardo fisso negli occhi di Harry e su quel che rimaneva dei suoi ricci.
Lasciò scivolare la mano giù dal mio viso fino ai miei fianchi, e mi avvicinò  a sé.
I suoi occhi erano dello stesso colore delle mattonelle del bagno, verdi acqua.
‘In quei momenti in cui stava zitto, in quei momenti in cui non apriva la bocca per dire una delle sue solite stronzate, quando i suoi occhi erano nei miei, quando le sue mani grandi mi cingevano i fianchi, quando le sue labbra si poggiavano delicatamente sulle mie, forse Harry non era poi così odioso.’
‘summer, riprenditi cazzo’.
Scossi la testa e lo allontanai.
Mi guardò confuso,«cosa ho fatto?»
«Sei Harry Styles, ecco cosa hai fatto»  risposi acida.
Si avvicinò malizioso, «eppure stanotte non mi sembrava un problema.»
Indietreggiai fino a toccare il muro con le spalle.
‘calma e sangue freddo, mali estremi gli tagli le palle, ok?’
Era così vicino che sentivo il suo respiro sulla pelle.
Posò la sua fronte contro la mia.
Il mio cuore manco di qualche battito e poi lo sentii cadere giù insieme all’acqua.
Non riuscivo a guardarlo negli occhi.
Non potevo.
Non potevo arrendermi così facilmente.
No.
«Guardami» mi sussurrò dolcemente «ti prego Summer.»
L’acqua continuava a scendere imperterrita.
Magari se fossi stata credente Dio in quel momento mi avrebbe aiutato.
Sentii una lacrima scendermi giù dalla guancia insieme alle tante goccioline fredde d’acqua.
‘perché mi deve ancora fare quest’ effetto?’
No, non l’avrei lasciato riprendersi il mio cuore, non questa volta.
Ora, sono forte, fottiti Styles.
Stinsi i denti e lo spinsi via da me.
Uscii dalla doccia, con i vestiti appiccicati come colla sulla mia pelle.
Davano così fastidio.
Per nulla paragonabili al suo respiro sulla mia pelle.
Il suo respiro.
Lui mi rendeva così vulnerabile, piccola.
Mi si strinse il cuore al pensiero che non era cambiato nulla, potevo ripetermi mille volte ancora che ero cambiata, ma lui mi stravolgeva completamente.
Presi la borsa e uscii da quel fottuto bagno, da quella fottuta stanza, da quella fottuta casa.
‘se il buongiorno si vede dal mattino, questa sarà una giornata di merda’.

PARA-PARA-PARADISE!
saaaaalve a tutte, come potete ben notare non esiste un prologo... Già mi annoiava farlo...
Seconda cosa, metterò il banner appena posso...
ci tenevo a dirvi che questa è come una prima vera ff per me, mi ci sono moltissimo affezionata quindi... so che fa schifo ma non spezzate il mio cuore in tanti pezzi ok?
BANDO ALLE CIANCE,
non voglio essere logorroica, perciò ringrazio anticipatamente tutte le meravigliose ragazze che lo recensiranno (se almeno qualcuno lo recensirà, lol )
non fatemi sentire inesistente: NOTICE ME, per favore.
baci,
la vostra -meandmrjones 

p.s. critiche e suggerimenti saranno ben accetti, d'altronde nessuno è perfetto no?

  
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