-Mamma, io esco con Taylor!-
-Ok, verso che ora torni, Alice?-
-Non lo so, mà- Tento di aprire la porta e uscire velocemente, ma lei mi prende per le spalle. 
-Chiama tuo padre e chiedigli se può venire a prenderti lui, che io non posso.-
-Ok, lo chiamo.- Mi lascia le spalle e io ne approfitto per uscire. Mi sentivo soffocare. Perché dovevo stare con lei se mi faceva stare male? Non vedevo l' ora di andare a vivere da mio padre. Già, strano, eh? Dovrebbe essere il contrario. Comunque, questa sono io, Alice Price, vivo a Stratford. Mio padre è la persona migliore che abbia mai conosciuto in tutti i miei 17 anni di vita. Si chiama Anthony, e io lo amo. Poi, è entrata da 4 mesi nella mia vita, la sua compagna, Alene. La donna a cui io voglio assomigliare. Lei è semplicemente... Perfetta. E poi ci sono io, che sono io. Carattere strano, mentalità strana... Se mi trovate per strada vi sembrerei un angioletto. AHAHAH. Tornando a noi... Mi riporta alla realtà sentire le goccioline di pioggia che mi cadono addosso. 
-TAYLOOOOOOR!- Arrivo a casa del mio migliore amico. Mio padre ha sempre avuto una grande avversione per lui, nonostante lui sia un angelo davvero. 
-Arrivo!!- Lo sento urlare da dentro. Sorrido. Ogni volta che sento la sua voce mi tranquillizzo. Taylor è un ragazzo bellissimo.. Moro, alto, fisico perfetto, occhi da cerbiatto... La prima volta che lo incontrai mi mise paura. Stava per scatenare la terza guerra mondiale quando aveva visto un ragazzo che dava uno schiaffo ad una ragazza durante un litigio. Era una scena impressionante. 
La porta si apre. 
-Perché sei... In accappatoio?-
-Perchè avevo freddo, sai. Magari in un mondo parallelo potremmo uscire dalla doccia e andare ad aprire a bellissime ragazze nudi. Che ne dici?- Sorride. Io rido.
-Ok, ok... Hai intenzione di farmi bagnare ancora un po'?- Sorrido. Lui spalanca gli occhi.
-Oddio scusa! Non avevo visto che pioveva.- Si sposta da davanti alla porta e mi fa entrare. Vedo la madre che cucina. 
-Hey, Aliceeee!- Mi saluta. Vado ad abbracciarla. 
-Beh, grazie. Abbracci lei e a me no!- Sporge in avanti il labbro inferiore ed incrocia le braccia. Mi metto a correre e gli salto addosso. Lui mi prende senza problemi. Lo circondo con le braccia e metto la testa nell' incavo del suo collo. Lui mi carezza la testa. Lo sento spostarsi. Alzo la testa e vedo che stiamo andando in camera sua. Apre la porta e mi lancia sul letto. Apre l' armadio e ne tira fuori una t-shirt e un paio di jeans, poi prende le sue adorate blazer.
-Hey, vado a vestirmi e torno. Non combinare casini.- Sorride. Ho già detto che amo il suo sorriso? Si accende una lampadina nel mio cervello. Stava uscendo dalla camera. Mi metto a correre e gli salto sulle spalle. 
-NON ABBANDONARMIIII!- Mi metto a piagnucolare. Ride. 
-Al, vuoi che mi ammali?- Mi guarda, e per poco non mi sciolgo. 
-Dai, se vuoi vai al computer.- Ci pensa un po' e poi annuisce. 
-Davvero? Posso?- Gli faccio gli occhi da cucciolo. 
-Si, dai. Ma mandami a vestirmi.- Scendo dalle sue spalle e vado verso il computer, accendendolo. Vado sulla cronologia per farmi gli affari suoi... Nulla di interessante, Facebook, Twitter, Streaming. Film, Twitter, Streaming. Oh...Guarda guarda. La sua casella postale è ancora aperta... Spalanco gli occhi. Non posso credere a quello che sto leggendo. Non può essere. Il cuore mi parte a mille. Non ci capisco più nulla.