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Autore: Sihaya    15/06/2004    6 recensioni
Severus Piton come non l'avevamo mai visto prima: perdutamente innamorato...di Lucius Malfoy!
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Severus Piton
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era un freddo e piovoso pomeriggio di Novembre, e nello studio di Severus Piton l’aria era gelida e fumosa. Accanto alla finestra, un uomo dai lunghi capelli neri e dal naso adunco guardava fuori, accigliato. Non sorrideva, come sempre, ma stavolta era davvero triste. Si chiedeva per quale motivo fosse condannato a quell’atroce solitudine. Sebbene fosse un uomo estremamente freddo, anche lui era capace di amare. Era innamorato, Severus, eppure sapeva benissimo di non essere ricambiato. Era sin dai tempi della scuola che lui viveva quest’ amore a senso unico, era da quasi vent’anni che si faceva del male in questo modo. Se solo non si fosse innamorato di Lucius Malfoy, forse la sua vita sarebbe stata diversa. Era un bastardo, quel Malfoy, e proprio per questo era temuto e rispettato da tutti, sin da quando studiava ad Hogwarts. Ma con Severus lui si comportava in modo diverso. Forse perché vedeva in lui un degno compagno, poiché entrambi erano spinti dagli stessi ideali: la stessa passione per le Arti Oscure, la stessa ossessione del sangue puro ad ogni costo, la stessa ammirazione che entrambi nutrivano per Salazar Serpeverde, erano solo alcuni degli interessi che accomunavano i due giovani. Sev, così lo chiamava Lucius, era l’unico che Malfoy trattava da suo pari. Piton però, affascinato com’era da Lucius, finì per diventare soltanto la sua ombra. D’altro canto lui non chiedeva di meglio: essere il servo fedele di un discendente dell’illustre casata Malfoy era per lui già un grandissimo onore. I primi anni di amicizia tra i due furono meravigliosi, almeno secondo l’idea di amicizia che avevano Severus e Lucius. Piton amava ricordare spesso quello che forse fu il momento più bello della sua vita, quel caldo pomeriggio di fine Maggio, dopo la partita di Quidditch… Corvonero contro Serpeverde. Ovviamente la vittoria era spettata a questi ultimi, che all’epoca avevano una squadra molto forte, anche perché il loro Cercatore era Lucius, il quale era praticamente imbattibile: era davvero molto agile, oltre a possedere una notevole prestanza fisica. Severus naturalmente non giocava, era molto debole di salute, senza contare che a Quidditch era un vero disastro. Spesso però andava a vedere le partite, e faceva un tifo sfegatato per il suo amico. A questa partita però, Sev non potè assistere: aveva molto da studiare, perché doveva sostenere l’esame G.U.F.O. . Si trovava da solo in biblioteca, cercando di concentrarsi nonostante il caldo, quando ad un tratto qualcuno irruppe nella biblioteca deserta: era Lucius, con la divisa da Quidditch dei Serpeverde, ansimante e coperto di sudore. “Sev! Abbiamo vinto! ABBIAMO VINTO!” Gli corse incontro e lo abbracciò. Severus rimase allibito: nessuno si era mai comportato in modo così affettuoso con lui. Eppure stava così bene, tra le braccia calde di Lucius, con il naso affondato nei suoi lunghissimi capelli biondi…Era stato un attimo, ma a Severus era sembrata un’ eternità. Per Lucius quello era un semplice gesto amichevole, ma Sev aveva frainteso tutto. Troppo tardi: era già perdutamente innamorato. Piton ripensò a quel momento per giorni e notti, e si chiedeva quando avrebbe avuto di nuovo la possibilità di stringersi a lui. Nel frattempo continuava a stargli accanto, ed era ritenuto da Lucius un ottimo amico. A Piton questo rapporto sembrava perfetto, finchè non arrivò a Hogwarts una certa Narcissa Black: anche lei discendente da un’antica famiglia di maghi purosangue, aveva subito catturato l’attenzione di Lucius con la sua bellezza eterea e il suo fascino misterioso. Severus odiava a morte quella Narcissa: gli aveva portato via ciò che di più caro aveva. Naturalmente faceva buon viso a cattivo gioco, per non deludere Lucius, che continuava a considerarlo il suo migliore amico. Severus soffrì per moltissimo tempo a causa di Lucius e Narcissa, ma ciò non fu nulla in confronto a ciò che sarebbe successo dopo pochi anni dall’uscita da Hogwarts. Lucius, recatosi da lui, gli disse che aveva intenzione di sposare Narcissa, e desiderava che il suo migliore amico gli facesse da testimone. Per Piton questa fu la goccia che fece traboccare il vaso: fare da testimone al matrimonio della persona che amava significava tradire se stesso. Severus pensava spesso di prendere in considerazione l’ipotesi di togliersi la vita e porre fine alle sue sofferenze: in fondo era un gioco da ragazzi, una quantità eccessiva di pozione soporifera avrebbe soddisfatto le sue esigenze. Tuttavia ogni volta si tirava indietro:si rendeva conto che il gesto estremo che aveva intenzione di compiere non gli avrebbe potuto dare ciò che davvero desiderava. Si sentiva patetico e provava vergogna di se stesso. Passarono molti anni e Lucius, sposatosi con Narcissa, divenne molto ricco ed ebbe un figlio, Draco, che sarebbe poi andato a studiare ad Hogwarts, mentre Severus, sempre più solo e triste, divenne insegnante di Pozioni nella scuola dove aveva studiato. Lucius gli faceva spesso visita nel suo studio ad Hogwarts, ma erano per lo più motivi di convenienza che lo spingevano ad andare fin li: una raccomandazione per il figlio Draco, faccende da sbrigare per il ministero, e cose di questo genere. Severus lo assecondava sempre, affascinato com’era da quell’uomo che un tempo era stato il suo migliore amico, ma si sentiva sempre più in colpa verso se stesso, a causa del suo masochismo sfrenato che non gli avrebbe portato altro che dolore e sofferenza. Pensava giorno e notte a lui, sognava di poterlo stringere a se e vivere insieme a lui senza curarsi del giudizio degli altri, soprattutto dei compagni Mangiamorte, i quali avevano basato la propria vitasu valori morali dai quali non si poteva in alcun modo prescindere. Piton però era perfettamente conscio della natura utopistica dei suoi desideri: essendo un uomo estremamente razionale, conosceva benissimo il limite tra ciò che poteva e ciò che non poteva fare. Per questo motivo aveva messo a tacere i suoi sentimenti, tanto più da quando Lucius si era sposato con l’odiata Narcissa, la ragazza-bene con la puzza sotto il naso che credeva di avere il monopolio assoluto su Lucius.Una notte però Severus, più triste ed afflitto del solito, si versò in un calice dell’estratto di assenzio, e vi mescolò una ventina di gocce di Lexotan, una sorta di pozione che aveva acquistato in una farmacia Babbana per pochi soldi, utilizzato dai Babbani come tranquillante. Dopo aver bevuto quell’intruglio, più per sedare l’ansia e il nervosismo che per altro, Severus si trovò a fare considerazioni che mai gli erano passate per la mente prima di quel momento. “In fondo, cosa c’è di male, se gli confesso i miei sentimenti? Per me sarebbe una liberazione, e forse…c’è qualche possibilità, seppur minima, che lui mi ricambi.” Piton non si rendeva conto delle velleità che il suo cervello stava partorendo. Non sospettava minimamente che quella per lui non sarebbe stata affatto una liberazione, bensì si sarebbe sentito ancora più frustrato, umiliato e mortificato di prima. Per quanto riguarda poi i sentimenti di Lucius, Sev si richiamava a quell’unico e remotissimo episodio dell’abbraccio, e se anche Malfoy gli avesse detto più di una volta di volergli bene, si riferiva senza dubbio alla sfera fraterna ed amicale e non, come credeva Severus, a quella sentimentale. Assorto nei suoi velleitari pensieri, Piton trascorse la notte senza chiudere occhio, emozionato anche dal fatto che il giorno dopo il suo amato Luciussarebbe venuto ad Hogwarts per sbrigare delle faccende per conto di Cornelius Caramell. La fredda alba novembrina giunse velocemente, e Severus, stanco ma determinato, era decisissimo a portare a termine i suoi progetti, e riorganizzò velocemente i suoi pensieri, che mia prima d’ora s’era sognato di confessare all’uomo che amava. Il momento decisivo infine arrivò: Lucius bussò alla porta dello studio di Piton, con un pesante cappotto di camoscio ed un colbacco di pelliccia di visone. Sebbene non fosse esattamente il re dello stile e dell’eleganza, Sev lo aveva trovato sempre affascinante, e quel giorno più che mai. “ Salve carissimo Severus” esordì Lucius con un gran sorriso che fece sciogliere Piton “ Se non ti dispiace, dovresti firmare questi moduli per il ministero.” “ Certamente, Lucius caro, vorrei però che tu mi dedicassi qualche minuto del tuo tempo, avrei bisogno di parlarti” disse Severus con finta disinvoltura, stupendosi di come fosse riuscito senza troppi sforzi a rivolgergli quelle parole. “Sicuro, caro il mio vecchio Sev! E’ da molto che non ci vendiamo, suppongo che tu abbia molte cose da dirmi, no?” “ Non esattamente, Lucius” disse Piton, cominciando a sudare freddo.” Vedi, quello che vorrei dirti è molto chiaro e semplice, ma è molto difficile, almeno per me, da spiegare in parole povere. Lucius, tu per me sei sempre stato un punto di riferimento ed il mio più caro amico.” “ Si, Severus, questo lo so bene, e me ne rallegro perché la stessa cosa vale per me, ma non capisco dove tu voglia arrivare con questo discorso.” “ Il punto è un altro, amico mio. Devi sapere che, durante tutti questi anni , ho provato per te una devota e fervente ammirazione, che però, con il passare del tempo- e qui Piton tirò un gran sospiro- si è trasformata in qualcos’altro.” “ Continuo a non seguirti. Vuoi forse dirmi che non provi più ammirazione nei miei riguardi?” “Nient’affatto, Lucius ” disse Piton corrugando la fronte. “ So benissimo di non essere nel giusto. E mi rendo perfettamente conto che non dovrei dirti ciò che sto per dirti, ma tu mi fraintendi. E’ che…” “Basta così, Sev, non voglio sentire altro. Ebbene, sei tu che mi fraintendi. Io so tutto, e l’ho capito da molti anni. I tuoi sguardi, la tua voce, la tua ammirazione che spesso sfociava in sottomissione pura nei miei confronti…sono solo alcune delle cose che mi hanno portato a sospettare che a te non bastasse soltanto la mia amicizia!” “ E allora per quale motivo hai sempre fatto finta di niente!?” disse Severus, con la voce ormai rotta dal pianto. “ Perché hai ignorato i miei sentimenti per tutti questi anni?” “ Per tanti motivi, Sev, per tanti motivi” sospirò Malfoy. “ E, che tu ci creda o no, l’ho fatto soprattutto per te. Perché ti voglio bene davvero, Sev.” “E SMETTILA DI CHIAMARMI SEV! Io non voglio essere tuo amico! Io TI AMO!!” urlò Piton, ormai noncurante del giudizio di Lucius e degli altri che avrebbero potuto udirlo. “ Per favore, smettila di urlare” intimò Lucius, imbarazzatissimo. “NON ME NE FREGA NIENTE!Perchè diavolo devo continuare a nascondermi? Mi sono stancato!” “Ti prego, Severus, ascolta le mie ragioni. Ti chiedo cinque minuti, dopodiché sarai libero di mandarmi a quel paese, se vuoi. Ho sempre conosciuto, ti ripeto, i tuoi sentimenti verso di me. Ho fatto finta di niente perché non avevo nessuna intenzione di ferire una delle persone a me più care. Soprattutto perché i sentimenti non sono mai stati corrisposti, almeno non in quel modo. Sai bene quanto tenga a te, ma sai anche quanto ami Narcissa. Quella donna è la mia vita, e non vorrei perderla per niente al mondo, così come non vorrei perdere te. Ma tu e Narcissa siete due affetti diversi, per me. E io non posso rinunciare a nessuno dei due. Ma non voglio neanche che la tua reputazione venga infangata in questo modo. Cosa penserebbero gli altri se sapessero che Severus Piton è omosessuale?” “Severus Piton non è omosessuale” sibilò Piton con freddezza. “ Severus Piton ama Lucius Malfoy. E questo è quanto.” “Sei solo molto triste e molto confuso, Severus. Non posso certo arrogarmi il diritto di giudicare i tuoi sentimenti, per carità, ma non credo che tu sia realmente innamorato di me. Forse mi stimi e mi sopravvaluti troppo, per questo hai creduto di amarmi. Credimi, Severus, hai solo bisogno di rifletterci su, e ti renderai conto che ciò che provi per me non è altro che affetto fraterno.” Improvvisamente, Piton si rese conto di ciò che aveva appena fatto. La sua ragione, come risvegliatasi di colpo da un lungo oblio, cominciò a tormentarsi e a cercare un metodo per porre rimedio al disastro provocato. “Fo…forse hai ragione. Forse sono solo triste e confuso. Non lo so. Sei riuscito a mettere in dubbio tutte le mie certezze.” “Eh già” disse Lucius con un sorriso imbarazzato, cercando, senza successo, di buttarla sul ridere. “Ho bisogno di pensarci e di riflettere a lungo. Non sono più sicuro di nulla…ma spero ugualmente che quest’episodio non abbia intaccato troppo il nostro rapporto.” “Non preoccuparti” disse Lucius, sorridendo tranquillo. “ Da parte mia non è cambiato nulla. Per quanto riguarda te, invece, spero che tu faccia luce su quella che è la vera natura del nostro rapporto, e spero che tra noi non vi siano più fraintendimenti di questo genere.” “E’ quello che spero anch’io” disse Piton con un sorriso che a stento nascondeva la sua tristezza. “Bene, allora. Se non ti dispiace, io dovrei scappare. Ho altre commissioni urgenti da sbrigare, e sono in grave ritardo. Devo andare.” Si salutarono frettolosamente, con una fredda stretta di mano, dopodiché Malfoy andò via, lasciando Piton da solo, in compagnia della sua tristezza e della sua confusione. Dopo aver ripensato a tutto questo, l’uomo dai lunghi capelli neri e dal naso adunco che guardava fuori dalla finestra, cominciò a piangere in silenzio.
  
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