Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |      
Autore: aryCloud_    06/10/2012    1 recensioni
Da uno dei capitoli della storia:
- Ti giuro che ti voglio bene, che mi manchi tantissimo e che vorrei tornassimo ad essere quello che eravamo prima-. Mi prese la mano.
- Cos’è, una proposta di matrimonio?- chiesi avvampando per l’imbarazzo Ci stavano guardando tutti.
- Di amicizia- disse, e sorrise. – E ora sei obbligata a dire di sì, perché non mi sono mai inginocchiato nemmeno davanti a mia madre-.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
- Sono stufa di questa situazione, Zayn- dissi, facendo sobbalzare l’individuo che, appoggiato al vetro della finestra, mi dava le spalle.
Zayn si voltò e mi piantò addosso i suoi occhi neri, che negli ultimi tempi erano diventati ancora più cattivi del solito. Poi sorrise obliquamente, sollevando solo un angolo della bocca in un ghigno.
- Tu saresti stufa, Hope? E dimmi, di cosa non  sei stufa da quando ci siamo lasciati?- chiese ironicamente.
-Non prendermi in giro, sai bene quello che intendo. Ne abbiamo già parlato-.
-Purtroppo sì- mi apostrofò mentre armeggiava con la tasca dei pantaloni, da cui estrasse un pacchetto di sigarette e un accendino. Sbuffai.
-Non avrai intenzione di fumare qui, vero?- dissi alzando un sopracciglio. Lui mi guardò con aria di sfida mentre si posizionava la sigaretta tra le labbra e azionava l’accendino.
- Ti ricordo che questa è casa mia, e le regole le detto io-. Sorrisi beffarda.
- E io ti ricordo che a tuo figlio il fumo non fa bene- dissi, osservando con orgoglio la sua smorfia e la sua velocità nel riposizionare la mercanzia in tasca.
Abbassai lo sguardo, e quasi senza accorgermene, incontrai la mia pancia leggermente gonfia, arrotondata da quell’errore che io e Zayn avevamo commesso solamente tre mesi fa. La accarezzai, e sorrisi involontariamente. Lui era l’unica cosa che impediva a Jawaad di lasciarmi sola e in mezzo ad una strada. Si era preso le sue responsabilità,questo dovevo riconoscerlo. Ma questo non voleva dire che amasse anche me come amava il mio bambino.
Avevo sempre immaginato la maternità come una cosa meravigliosa, da condividere con una persona speciale, e soprattutto, non avrei mai immaginato che mi sarei ritrovata incinta a soli 19 anni. Guardavo spesso film come “Juno”, o “Sixsteen and pregnant”, ma ero convinta che a me non sarebbe mai successo. Sarei stata attenta, e tutto sarebbe andato per il meglio. Invece eccomi qua, a dipendere dal mio ex ragazzo a cui di me non importava niente.
- Non ti sopporto, sai? Non sopporto né te né il tuo bambino- disse ad un tratto, sottovoce. Magari sperava che io non avrei sentito, ma si sbagliava. Avevo sentito eccome. Fortunatamente, ero abituata ai suoi insulti.
- Siamo in due- ribattei. Mi stupii del mio tono di voce, così forte e battagliero. Forse diventare madre rende davvero più forte, come le leonesse dopo il parto. Perché io dovevo proteggere due persone, non più una sola. Ed ero determinata a farlo. –Non sopporto il fatto che tu sia sempre fuori con i tuoi amici a spassartela, che torni a casa alle tre o alle quattro del mattino, che ti scopi tutte le ragazze che vuoi e che però, finora hai messo incinta solo me. Non sopporto che mi parli solo per insultarmi e per litigare con me,
e che per te non sono niente. Ma più di tutto, non sopporto il fatto di dipendere da te, tu che non perdi occasione per umiliarmi con chiunque. Lo odio-.
Zayn sorrise, di quei sorrisi che usava quando sapeva di avere ragione su qualcosa che stava per dire. M aio non avevo paura. – Sei tu che mi hai lasciato, non io. Se tu non te ne fossi andata via, se mi avessi detto quello che stavi passando senza andare da Dan, forse le cose sarebbero andate diversamente- mi apostrofò. La mia rabbia crebbe.
- Non tirare in ballo Dan, ora. Ero spaventata, Zayn, spaventata a morte. Credevo che tu non mi avresti voluta con te dopo quello che era successo, ed ero convinta che Dan mi amasse. Che si sarebbe preso cura di me, invece non è stato così. Mi sono illusa, è vero, e ti ho lasciato. Ma non mi sembra che tu abbia sofferto così tanto. E poi non riesco a capire cosa c’entri questo con la tua cattiveria nei miei confronti-. Mi veniva da piangere, ma ricacciai indietro le lacrime. Ero sempre stata molto orgogliosa, e mettermi a frignare davanti a lui poteva solo rendermi ancora più vulnerabile e fragile ai suoi occhi. E questo non doveva accadere.
- Ora smettila- disse, alzando la voce. –Sapevi benissimo che ti amavo e che mi sarei preso cura di te, proprio come sto facendo adesso se tu non mi avessi spezzato il cuore in quel modo. Te ne sei andata così, di punto in bianco, proprio la sera in cui ero a Los Angeles per i VMAs. E’ stato un gesto orribile e meschino, e mi hai spezzato il cuore. Non ti ho sentita per settimane: non mi rispondevi al telefono né ai messaggi. Credevo fossi morta, o che perlomeno ti fosse successo qualcosa di brutto. Quando ho telefonato a Dan e lui mi ha detto che eri li da lui ho provato sollievo, un sollievo che non saprei spiegare. Ero così felice. Ma poi lui mi ha detto che tu non volevi parlare con me. E io ho passato notti intere a chiedermi cosa ti avessi fatto di male per farti scappare via da me senza lasciare neanche un biglietto. Ho creduto che mi avessi tradito, che non mi amassi più ma che eri troppo codarda per dirmelo. E due settimane dopo, ti sei presentata qui abbracciandomi e dicendomi che ti dispiaceva, che eri incinta, e che mi amavi. Come credi che mi sia sentito, Hope?- gridò alla fine del lungo discorso.
Ci fissammo per qualche minuto in silenzio, durante il quale avemmo modo di scrutarci in viso l’un l’altro. Sul suo non c’era neanche un accenno del dolore che aveva messo nelle parole di poco prima, che mi aveva scaricato addosso come un fiume in piena per la seconda volta.
Mi sedetti sul divano,e mi raggomitolai su me stessa stringendo le ginocchia al petto. Nel frattempo Zayn mi diede di nuovo le spalle, troncando definitivamente la litigata. Osservai come il pull panna gli cadeva sui blue jeans a vita bassa e non potei fare a meno di sentire una stretta al cuore nel vedere ciò che avevo perso. Lui era stato mio, ed ora non lo era più per colpa di un momento di pazzia e di paura. Lo amavo ancora da morire, questo era evidente, anche se speravo che lui non lo avesse capito.
All’improvviso un telefono squillò, e Zayn rispose senza esitazioni.
-Pronto?- disse con voce dolce. Ero sicura che fosse qualcuna delle troie che si portava a letto, si vedeva da come teneva la cornetta e da come parlava.
- Che ne dici di anticipare un pochino? Fra venti minuti?Perfetto dolcezza, a dopo- disse, e chiuse la comunicazione. Vedere quella scena mi ricordò le nostre telefonate, così lunghe e smielate che chiunque ci ascoltava alzava sempre gli occhi al cielo. Ero sicura che quello che avevo appena visto non era niente di simile.
Zayn si allontanò dalla finestra e indossò la giacca, poi si bloccò e mi fissò. – Esco- disse semplicemente.
- E quando torni?- chiesi.
- Non lo so- rispose, e si chiuse la porta alle spalle.
Rimasi sola come sempre, ad ascoltare il rumore del mio silenzio.
 
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: aryCloud_