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Autore: Ordinaryswan    06/10/2012    4 recensioni
Serena, non è la solita ragazza sfigata, è bella con un autostima sotto le scarpe. Passa i giorni a studiare per non deludere i propri genitori. Non si lascia andare mai. E' all'ultimo anno di liceo, tormentata per non aver mai avuto esperienze con un ragazzo. Beh, prima che non le si presenti alla porta di casa un odioso fratellastro.
-“A casa mia, tranquilla non c'è nessuno” Se ne uscì con il suo sorriso malizioso che mi fece perdere un battito. Non doveva avere quell'effetto su di me. Non poteva. Lui era solo uno stronzo, bello e stronzo come tutti, come tutti quelli, no come tutto il genere maschile. -
Genere: Fluff, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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pov Mattia

 

Al mio risveglio la casa era vuota. Mi sentivo decisamente meglio. Sicuramente il giorno seguente sarei tornato a scuola. Poi mi mancava la mia solita routine e non mi piaceva stare in una casa non mia senza far niente.

Già non poteva esserci niente di mio finché non avrebbero messo la mia camera apposto.

Forse una settimana o dieci giorni e sarebbe stata pronta.

Nel frattempo andai a vedere cosa ci aveva combinato il giorno prima Serena. Aveva dipinto una parete tutta in beige e con un colore un po' più scuro aveva disegnato un ramo che sembrava uscire dalla parete ed abbracciarmi, infine due rondini in lontananza. E sul comodino un biglietto enorme con scritto: NON TOCCARE. Non avrei mai rovinato quella bellezza. Era fantastica. Mi persi un po' ad osservare la parete e poi me ne tornai nella stanza di Serena. Le rifeci il letto ed iniziai a guardarmi intorno.

Vidi un quaderno enorme, non era di quelli scolastici.

Lo aprii in una pagina a caso e iniziai a leggere. Probabilmente non dovevo.

 

Potevano aspettare a dirmelo, cosa gli costava aspettare che finissi l'anno.

So che la sfortuna è sempre stata dalla mia parte. Ma non ora, non ad inizio anno della quinta liceo. Non dopo l'estate di merda che ho passato. Non dopo che..

Oh è inutile, tanto l'hanno detto e basta. Si separano. Niente amore. Amore per i figli?Quello l'hanno buttato nel cesso.

Alice è turbata, l'ho vista, ma reagirà meglio di me. A lei basta stare insieme a me, e poterli vedere tutti e due. Devo farmi forza, se lei mi vede triste, lo sarà di conseguenza.

Non ho la forza adesso.

Non ho nemmeno la voglia.

Sarebbe inutile anche parlarne con qualcuno, chi cazzo capirebbe che io volevo semplicemente avere una famiglia? Eh. Io avrei capito, pensai.

Silvia pensa solo a divertirsi, so che mi farebbe star meglio con qualche battuta ma adesso ho voglia solo di essere lasciata da sola. Non continuo a scrivere perché mi vien da piangere, e io non piango da quando avevo otto anni, era una promessa. Io sono più forte. Io l'avevo vista singhiozzare, possibile?

 

Lo chiusi. Non dovevo entrare ancor di più nella sua privacy. Era forte sì, ma aveva sofferto, tanto quanto me.

In maniera diversa ovvio. Ormai erano dieci anni che vedevo mio padre in carcere, e finalmente c'era un po' di luce nella mia famiglia con il loro arrivo.

Aprii per sbaglio l'altra anta dell'armadio invece che la mia e trovai dei vestiti ancora imbustati. Di quelli non modificati da lei. Quelli che non erano il suo genere. Vestiti provocanti e molto belli.

Ne tirai fuori due o tre. Li guadai, erano regali. Una volta mi aveva detto che i suoi nonni avevano tanti soldi, ma stavano lontano.
Tirai fuori un vestito dalla busta e lo misi sul letto.

Doveva almeno provarselo.

 

Rientrò per l'ora di pranzo.

“La Meri è una troia!” aveva ragione.

“Che è successo?”

“Niente, per domani c'è da fare dieci domande aperte, complicate”

“E io copierò dalle tue”

“Fottiti” si diresse in cucina scansandomi e prese un sorso d'acqua.

“Ehm non so cucinare e non ho preparato niente”

“Infatti ci ho pensato io ieri sera, vieni” Ci mettemmo in cucina a mangiare in silenzio. Era stanca, si vedeva. Pulì tutto e poi si diresse in camera per studiare.

“Perché hai frugato nel mio armadio?”

“Non ho frugato, ho trovato questo vestito e voglio che tu lo provi”

“Mi starà male tanto”

“Se ti sta bene, però, venerdì vieni a ballare” notai un po' di titubanza ma poi afferrò l'abito nero e corto e si diresse in bagno.

Uscì coprendosi il viso con i capelli. Si vergognava, mi venne da sorridere per questo.

La misi davanti ad un specchio.

Il vestito era bellissimo, e le lasciava le gambe nude, forse era la prima volta che le vedevo così tanta pelle; le stringeva la vita magra, le donava tantissimo.

“Ah, non dire niente, tu venerdì vieni in discoteca” scosse la testa, ma avevo già vinto.

“Quindi dici che mi sta bene?” mi avvicinai. Le spostai i capelli dal viso e non potei aspettarmi la mia reazione alla vista dei suoi occhi, così vicini. Il labbro inferiore leggermente sporgente. La baciai, mossi le mie labbra sulle sue, ma non reagiva. Le succhiai e continuai a baciarle. Ma niente. Mi aveva appena rifiutato. Si allontanò da me e prese il libro di chimica. . .

 

 

POV Serena

 

Non riuscivo a muovere un muscolo. Si muoveva sulle mie labbra, mi teneva i polsi. Eppure non reagivo. Io non lo volevo baciare, io lo odiavo, però lui aveva baciato me e sentii un sfarfallio nello stomaco. Mi allontanai incredula e feci i compiti come sempre.

Non ci parlammo più, quando ebbi finito i compiti gli buttai il mio quaderno addosso, che copiasse pure! Tanto ignorante era, ed ignorante sarebbe rimasto.

Ridacchiò, ma poi uscii a lezione di violino. Mi avrebbe proprio fatto bene in quel momento.

 

Mentre tornavo, tanto per essere perseguitata dalla mala sorte, vidi Silvia e Alessandro insieme, mi stavano venendo incontro.

“Ehi” li salutai entrambi.

“Stavamo andando a prenderci un gelato, ti va?” Annuii e basta, e come nulla, Silvia trovò una scusa per andarsene e lasciarmi da sola con suo fratello. Mi voleva proprio vedere con un ragazzo accanto eh?!

“Quindi vivi con Mattia?”

“Già, ma per poco, tra un settimana sarò da mia madre finalmente”

“Senti, forse lo sai, ma tu mi piaci davvero troppo per starmene qui a parlare senza baciarti” Si avvicinò e mi diede un bacio, risposi per un attimo, e per un attimo pensai al bacio di Mattia.

“Aspetta” dissi portando una mano sul suo petto per staccarlo “ Tu sei carino davvero, ma io non provo niente e non voglio illuderti”

Diretta e chiara, stammi bene S.” se ne andò, me ne tornai a casa ancora più stanca e ancora più nervosa.

Erano rientrati già tutti, chiesi scusa e mi infilai sotto le coperte. Non poteva andare peggio di così.

Non riuscii ad addormentarmi, e Mattia non si mise a letto con me. Si sdraiò per terra come il primo giorno.

Cosa non andava in me? Per la prima volta che qualcuno si interessava a me, io lo rifiutavo, ovviamente stavo parlando di Alessandro. Per Mattia era tutto un gioco. Si divertiva.

So che non è ancora chiarissima la situazione, ma pian piano scoprirete tutto.. eh beh, l'hanno baciata tutti e due .-.
Fatemi sapere cosa ne pensate, soprattutto della reazione di Serena. Un bacio, Cri

 

  
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