Storie originali > Introspettivo
Ricorda la storia  |      
Autore: Free spirit in a can_    06/10/2012    0 recensioni
Ecco chi sono, o meglio, la differenza tra quello che si vede e quello che c'è. Tra libro e copertina, tra lattina e contenuto.
Testimonianza di una lattina agitata in precedenza;)
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Sono sempre diversa.
La me che scrive non è mai stata e mai sarà la me che parla o quella che si vede. Cerco di nascondere l'una all'altra, perchè so che non coesisterebbero mai. Le persone che mi vogliono bene, quel gruppetto che potrei contare con una mano, conoscono tutte le mie diverse sfaccettature. E anche per questo, mi accettano.
Sembra strano, tutti ti ripetono "sii te stessa" "non nasco
nderti" e altre stronzate del genere. Ma la te stessa fa discorsi strani, che alcuni considererebbero da persone poco sane di mente, altri da sessantottina. Ma è quello che sono. Le mie vere emozioni non sono mai quelle che mostro, sono quelle che scrivo.
Se i miei genitori mi vedono che sono assorta nei pensieri, non pensano che sto pensando a come fare per non perdere la foresta amazzonica nel mio piccolo, perchè certo non posso fare molto, non posso far aprire gli occhi di chi non vuole vedere. Non pensano che sto valutando il mio futuro in un paese come il nostro. Magari credono che stia scegliendo cosa mettermi il giorno dopo.
Se mi vedono piangere e mi chiedono "che hai fatto?" non si aspettano una risposta come "non so perchè continuo a studiare e a farmi il culo per portare a casa buoni voti se gente con anni e anni di studio non ha un lavoro ora come ora". Pensano che piango perchè un ragazzo mi ha respinta, probabilmente.
È questo il mio problema. Se qualcuno non mi conosce tanto, anche coloro che hanno avuto un anno di tempo, ai loro occhi appaio come una secchiona un po' stupida, una che ride e fa ridere, un'irresponsabile, e chissà cos'altro. Non mi importa quello che pensano, almeno questo di giusto ce l'ho. Non ho il minimo interesse a sapere se quello che penso è giusto o sbagliato. Perchè probabilmente è il tipo di involucro che ho scelto. Un involucro superficiale e nemmeno troppo carino. Ma dentro non è così. Dentro quella lattina, quella che non ci fai caso quando la eviti, giusto per prendere dal frigo quella più fredda o quella più buona, o quella con il disegno più figo , dentro quella stupida e insignificante lattina che è facile offendere e giudicare, lì c'è dell'altro. Io so che c'è. E il fatto che lo so è l'unica cosa che mi mantiene integra, altrimenti senza tutto ciò che ho in testa, che molti chiamerebbero "inutili seghe mentali", senza questo sono solo una lattina. Una come tante.
La me che vedi e che parla non è la vera me. La vera me scrive, e quello che scrive è quello che vorrebbe dire, ma non può. Come prenderebbero tutti una ragazzina qualsiasi a cui non sta a cuore il suo presente quanto il suo futuro? Come la prendi una che piange perchè l'alternativa è urlare e sputare il suo malessere e i suoi pensieri? Come anche solo pensare di domare un animale che non riesce a domarsi decentemente nemmeno da sola
Semplice, giri a largo.
È più facile evitarmi che affrontarmi, lo faccio anche io! Se mi affronto mi piace, mi sento libera, serena. Ci vogliono lacrime e tempo, ma non vedi mai l'ora di vedere il risultato quindi lo fai comunque. Anche per gli altri è più facile, però, evitare il contenuto della lattina e focalizzarsi sul fuori. Il fuori quindi va reso migliore, sennò ti evitano del tutto con lo sguardo. Ma il dentro, niente potrà mai cambiarlo.
Io sono così, con discorsi esistenziali e ambientali, quella che piange ai documentari di Greenpeace, quella che non riesce nemmeno a leggere le trame degli horror, quella che non vuole guardare ne' sentire quando i cani piangono, anche solo in televisione. Quella che farebbe di tutto, pur di vedere un amico felice. Quella che si sente felice solo quando sa di aver aiutato qualcuno in qualche modo.
Oggi ho parlato per la prima volta nello stesso modo in cui scrivo. Di getto, aprendo il cuore ma soprattutto la testa. Senza riserve. E non è andata male. Certo, a costo di aver ferito, o anche solo fatto riflettere, le persone, non è più giusto che tenersi tutto dentro?
Pesava troppo per le mie spalle, ne ho dovuta dare via una parte. Non credo avrò il coraggio di farlo di nuovo, ma mi ha fatto capire che magari non sono sola. Che di lattine ce ne sono tante altre, che camuffano un involucro per non far vedere quello che c'è dentro per paura che non venga accettato. Che anche a loro fa male aprirsi e esternare quello che tengono dentro, ma lo fanno, a poco a poco, sono a loro modo espansive. Che magari un giorno permetterò a qualcun' altro di guardare oltre l'involucro, e non si spaventerà. E mi accetterà. Sì, magari, forse. Non lo so. Non voglio pensare di essere totalmente sola, mi rifiuto.
L'importante però è che si sappia, entrambi devono saperlo. È facile, fin troppo facile, fermarsi a giudicare una persona dall'apparenza, così come per le bibite in lattina. Cadi sulle solite, perchè non vuoi rischiare di prenderne una che non ti piacerà, ma non sempre è la scelta giusta. Quello che compri non è fuori, ma dentro. È fin troppo facile anche nascondersi, bisogna uscire fuori se vuoi essere sincera anche solo con te stessa. Sono stanca di nascondermi in un involucro, ma se esco.... che? Che succede?
Molti scapperanno? A nessuno fregherà niente? Arriverà qualcuno? Vale la pena? No? Non lo so. Non so niente. Dopo tutto io stessa ho scelto le solite lattine per molto presto, e a volte non le ho nemmeno aperte. Questo non mi rende una bella persona, ma dimostra quanto cavolo sono superficiale. O almeno lo è il mio involucro.
Perchè il segreto è fare in modo che l'involucro rimanga esterno, che non ti cambi dentro. Io sono così. Involucro e contenuto, lattina e bevanda, fuori e dentro.
  
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Introspettivo / Vai alla pagina dell'autore: Free spirit in a can_