riesco a sorridere quando dentro sono disperata
a mandare affanculo qualcuno quando in realtà vorrei solo scappare via a piangere
ma con i miei è facile, altre volte no.
Così sono crollata
in tutti i modi possibili in cui una persona può crollare:
mentalmente
fisicamente
esistenzialmente
metaforicamente
una, due, tre, quattro, cinque volte sono crollata
mentre la fiamma di cui vado fiera sembrava spegnersi.
Ho tenuto duro per l'ennesima volta.
Mi sono fatta forza con la musica.
Ma ora non devo più.
ora che la rabbia si è unita alla tristezza e alla stanchezza, ora che mi devo muovere per raggiungere il mio salvagente,
Ora.
Ora posso dirti quanto mi faccia schifo la tua idiozia, la tua estrema e continua attitudine da stronzo che ha tutto quello che vuole e come lo vuole.
Non hai capito un cazzo.
1500 persone ti muoiono davanti e tutto quello che sai fare è bestemmiare al mondo che ti annoi, che il film è da froci.
La vita ti spalanca le porte. Le spalanca proprio a te.
A te che non vali niente, a te che ferisci con la lingua, per quante possono essere le scuse che hai chiesto. A te che non sei capace di fare altro se non disprezzare tutto quello che hai intorno.
La vita spalanca a te le sue enormi porte.
E mentre continui a insultare chi ti da tutto, non vivi niente.
Ti vanti di quanto tu sia migliore degli altri, vivi come se non volessi fare altro che peggiorare.
A te va lei.
E io.
Io devo vedere quanto il mondo sia aperto agli ingrati come te.
E con me? Niente, se non timori.
Dio è una donna. Di quelle stereotipate per giunta. Più lo tratti male, lo insulti, più lui ti ama. Siamo messi bene.
Non ti importa delle conseguenze delle tue azioni.
Ferisci senza pentirtene.
Ti vanti di quante persone sono crollate sotto il peso delle tue parole. Come me.
Io sono crollata con loro e non posso salvarmi. Era troppo difficile fingere anche davanti a lei, che sa leggermi come pochi, quindi sono crollata.
Ma io non sono come gli altri nel crollare. Le mie emozioni, costruzioni, sentimenti, crollano con me.
Crolla la rabbia, il furore, la pazienza.
Se facessi caso ora alle tue vittime, non farei una piega.
Ma dopo tutto ti ringrazio, sai? Ora fingere è superfluo.
Posso odiarti sinceramente, ora ho solo il coraggio per farlo. Comunque manterrò la mia mascherà di felicità, continuerò a recitare. Ma sappi che per me puoi andare all'inferno.
mentre la fiamma di cui vado fiera sembrava spegnersi.
Ho tenuto duro per l'ennesima volta.
Mi sono fatta forza con la musica.
Ma ora non devo più.
ora che la rabbia si è unita alla tristezza e alla stanchezza, ora che mi devo muovere per raggiungere il mio salvagente,
Ora.
Ora posso dirti quanto mi faccia schifo la tua idiozia, la tua estrema e continua attitudine da stronzo che ha tutto quello che vuole e come lo vuole.
Non hai capito un cazzo.
1500 persone ti muoiono davanti e tutto quello che sai fare è bestemmiare al mondo che ti annoi, che il film è da froci.
La vita ti spalanca le porte. Le spalanca proprio a te.
A te che non vali niente, a te che ferisci con la lingua, per quante possono essere le scuse che hai chiesto. A te che non sei capace di fare altro se non disprezzare tutto quello che hai intorno.
La vita spalanca a te le sue enormi porte.
E mentre continui a insultare chi ti da tutto, non vivi niente.
Ti vanti di quanto tu sia migliore degli altri, vivi come se non volessi fare altro che peggiorare.
A te va lei.
E io.
Io devo vedere quanto il mondo sia aperto agli ingrati come te.
E con me? Niente, se non timori.
Dio è una donna. Di quelle stereotipate per giunta. Più lo tratti male, lo insulti, più lui ti ama. Siamo messi bene.
Non ti importa delle conseguenze delle tue azioni.
Ferisci senza pentirtene.
Ti vanti di quante persone sono crollate sotto il peso delle tue parole. Come me.
Io sono crollata con loro e non posso salvarmi. Era troppo difficile fingere anche davanti a lei, che sa leggermi come pochi, quindi sono crollata.
Ma io non sono come gli altri nel crollare. Le mie emozioni, costruzioni, sentimenti, crollano con me.
Crolla la rabbia, il furore, la pazienza.
Se facessi caso ora alle tue vittime, non farei una piega.
Ma dopo tutto ti ringrazio, sai? Ora fingere è superfluo.
Posso odiarti sinceramente, ora ho solo il coraggio per farlo. Comunque manterrò la mia mascherà di felicità, continuerò a recitare. Ma sappi che per me puoi andare all'inferno.