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Autore: Free spirit in a can_    06/10/2012    2 recensioni
Arrivi ad un certo punto della tua vita, quando qualcosa segna l'indefinito e indefinibile limite tra bambina e ragazza.
Per certe persone può essere solo un blur, una macchia indefinita che quando diventa nitida puf! Sei grande!
Per altri è progressiva e lenta.
Altri devono diventare grandi a forza, non hanno scelta. Perchè magari ti accade qualcosa di brutto, o perchè lo chiedi, incoscientemente, tu stessa di essere trattata da adulta, e quando succede ti crolla il mondo addosso.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il mondo non ci viene mai presentato come un posto pulito, giusto e sicuro.
Per quello c'è il paradiso, Neverland, Wonderland e favole del genere.
Sin da piccoli ci insegnano a distinguere tra bene e male, giusto e sbagliato, bianco e nero. Ma nessuno metterebbe mai un bambino alla prova per vedere se ha capito la differenza. È quando cresci, ti apri al mondo che devi saper fare la vera distinzione.
Nella realtà il cattivo non svela il suo piano con una canzone e, spesso, nella realtà, il buono non vince. A parole è facile da dire, ma una volta che il cattivo ti è davanti agli occhi, a quel punto che puoi fare? Non sei preparata. Non hai un copione. Niente, non puoi fare altro che subire.
Nella realtà non esistono i supereroi. Sei sola, non puoi sperare che qualcuno ti veda, capisca e ti salvi. È triste e ti fa sentire più sola di quanto tu già non sia-
Per i ragazzi è tutto così facile! E sempre tutto più facile per loro. Non devono affidarsi a nessuno, non si sentono soli nel buio. Non piangono la sera perchè hanno passato un altro giorno di merda da soli. No, i ragazzi non soffrono come cani una volta al mese, e poi di nuovo per la cosa più bella della vita, crearne un'altra. I ragazzi non vengono fermati da vecchietti depravati e schifosi che ti vogliono spalmare la lingua addosso. I ragazzi non vengono stuprati, non rimangono incinta e non devono abortire. I ragazzi non devono passare ore e ore a scegliere cosa mettersi e come truccarsi. I ragazzi non vengono giudicati in base al tipo di persona che frequentano. I ragazzi non si devono depilare. I ragazzi possono dire e fare quello che gli pare, senza preoccuparsi del pudore e di come vestirsi per rispettarlo. I ragazzi possono camminare da soli senza che nessuno chieda loro perchè.
È tutto più facile per loro, ma meno serio, ovviamente. Nonostante tutto, non vorrei mai essere un ragazzo. O se non altro sarei un ragazzo davvero, davvero, molto gay.
Il mondo è pieno di cose difficili. Scelti, ragionamenti, compiti, condizioni. Quando siamo piccoli nessuno ci avverte di quanto possono essere cattivi i cattivi. Da un giorno all'altro, poi, ti ritrovi in uno strano limbo, dove ti sembra di rivedere un vecchio film, ma stavolta ci sei tu dentro.Tutto si muove, parla, agisce come da copione, è naturale, ovvio, per quanto siano strane le cose che accadono. Sai quello che dovrebbe succedere , perchè l'hai già visto, quell'orrore, in favole, film, racconti, storia vecchie ormai. Solo che stavolta non ricordi niente, sei bloccata. È come un sogno, vedi quello che stai facendo, capisci, ma non lo puoi gestire. Succede e basta.
In questo limbo il mondo ti tratta come se ti conoscesse da più di 14 anni. Ti tratta da donna matura e vissuta, mentre tu stai solo riguardando un film. Solo alla fine, verso i titoli di coda, capisci quello che è successo e che non puoi cancellare, per quanto allettante sia l'idea.
Hai paura. Continui a pensare che dimenticherai, che lotterai, che farai di tutto per rialzarti, lottare, vincere e dimenticare. Vuoi scappare via, ora più che mai, per trovare un posto sicuro dove fare il nido.
Sono arrivata a desiderare tantissime cose nella mia vita: un'amore, un amico, un divertimento, un bel futuro, una svolta, un buon risultato, una bella giornata, di smettere di piangere, di essere felice e prima ancora, un giocattolo, un vestito, un cane, uscite domenicali, divertimenti, salire su una giostra, stare alzata fino a tardi, mangiare in camera, e son sembrate tutte, in quei momenti, delle vere utopie. Come tutti i ragazzini ho desiderato di chiudere gli occhi e di aprirli come ventenne, trentenne: un marito, un lavoro, una casa, dei figli. Non ero poi così piccola. Fino a l'altro ieri sognavo di poter avere 18 anni per farmi quei tatuaggi. Ieri sera, per la prima volta in tutta la mia vita, volevo tornare bambina, e scappare, così, da quel mondo orrendo che chiamano reale.
  
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