Cosa ho di errato?
Troppo bene a scuola?
Troppo giusta?
Interessata?
Scelte sbagliate, futuro deciso.
Starei meglio senza?
Troppo seria?
Troppo poco?
Aiutatemi, fatemi capire.
Oppure è vero che a nessuno importa?
Non te ne frega niente.
Lacrime e basta, è tutto quello di cui sono capace.
A bagnare il foglio e la terra.
La pioggia mi piace perchè sento che esiste qualcuno che piange insieme a me.
Forse ho bisogno di donare amore.
Forse solo di dormire.
Chi mi spiega la soluzione?
Come sopravvivo a ciò che non conosco?
Ciò che mi deve aiutare dura poche ore, cinque al massimo.
Poi crollo ancora.
Perchè rimango sola.
Perchè non ti vedo.
Perchè tremo.
Perchè anche nel pieno della crisi una parte di me rimane razionale. Troppo.
Vorrei sapermi lasciare andare come gli animali, liberare le mie sensazioni in un elogio alla mia natura e al mio istinto.
Ma purtroppo l'uomo non può.
Tutto ciò che consiste nella liberazione e nello sfogo in quella sua limitata conoscenza sono bere, sballarsi, quindi da brava bambina dico no. Sarebbe tempo perso e inutile depressione.
Ma allora come posso? Cosa posso?
Sono in gabbia, limitata da me stessa.
Non ho nessuno a confortarmi. A proteggermi dagli schiaffi in faccia della realtà.
Ma sono ancora qui.
Aspetto la fine del tutto.
Il secondo round.
Tanto prima o poi dormirò e domattina potrò ricominciare con la mia tristezza e la mia ribellione.
Ho bisogno di te, chiunque tu sia.
C'è chi preferisce il fumo, ma non è per me; 3 euro non ripagheranno la mia libertà mentale.
Vorrei almeno poter tornare a scrivere un giorno, non più queste cazzate, ma voglio scrivere.
Lasciatemi vivere, e provate a vivere anche voi. Provate a non giudicarmi.
Troppo seria?
Troppo poco?
Aiutatemi, fatemi capire.
Oppure è vero che a nessuno importa?
Non te ne frega niente.
Lacrime e basta, è tutto quello di cui sono capace.
A bagnare il foglio e la terra.
La pioggia mi piace perchè sento che esiste qualcuno che piange insieme a me.
Forse ho bisogno di donare amore.
Forse solo di dormire.
Chi mi spiega la soluzione?
Come sopravvivo a ciò che non conosco?
Ciò che mi deve aiutare dura poche ore, cinque al massimo.
Poi crollo ancora.
Perchè rimango sola.
Perchè non ti vedo.
Perchè tremo.
Perchè anche nel pieno della crisi una parte di me rimane razionale. Troppo.
Vorrei sapermi lasciare andare come gli animali, liberare le mie sensazioni in un elogio alla mia natura e al mio istinto.
Ma purtroppo l'uomo non può.
Tutto ciò che consiste nella liberazione e nello sfogo in quella sua limitata conoscenza sono bere, sballarsi, quindi da brava bambina dico no. Sarebbe tempo perso e inutile depressione.
Ma allora come posso? Cosa posso?
Sono in gabbia, limitata da me stessa.
Non ho nessuno a confortarmi. A proteggermi dagli schiaffi in faccia della realtà.
Ma sono ancora qui.
Aspetto la fine del tutto.
Il secondo round.
Tanto prima o poi dormirò e domattina potrò ricominciare con la mia tristezza e la mia ribellione.
Ho bisogno di te, chiunque tu sia.
C'è chi preferisce il fumo, ma non è per me; 3 euro non ripagheranno la mia libertà mentale.
Vorrei almeno poter tornare a scrivere un giorno, non più queste cazzate, ma voglio scrivere.
Lasciatemi vivere, e provate a vivere anche voi. Provate a non giudicarmi.