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Autore: MissKuruta    06/10/2012    3 recensioni
Questa storia parla di una ragazza, Violet.
E' cieca dalla nascita, e il suo unico amico e sostegno è Sun, il suo cane.
Ma cosa succede se la fragile vita di Violet viene turbata da un invasione aliena, soprattutto se è costretta ad affrontarla con il suo compagno di classe da lei odiato?
Spero che abbiate la pietà di leggerla... ç_ç e magari lasciare anche qualche commentino... >.
Genere: Sentimentale, Sovrannaturale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Avete presente le ragazze insopportabili, vanitose, antipatiche che girano per le classi?
Ecco, Violet non era così. Eppure per qualche strano motivo i miei compagni non la sopportavano.
Per me era indifferente quello che facesse. Mi importava di lei così tanto che sapere cosa stesse facendo una mosca dall’altra parte del globo mi sarebbe risultato più interessante.
 
<< Dylan, non capisco... perché la odi? >> domandai giustamente al ragazzo.
Il mio amico, se così si poteva definire, mi fissava << Ma che razza di domande fai? Tu perché la odi? >>
<< Io non la odio. Trovo ridicolo, al contrario, il fatto che tu la odi >>.
Dylan scoppiò in una fragorosa risata, mentre scuoteva la sua chioma bionda.
Sembrava pensasse di essere in una pubblicità per sponsorizzare l’ennesimo shampoo entrato in commercio.
Poi puntò i suoi occhi grigi nei miei << Lei è debole. E’ solo questo che mi spinge a odiarla. Lei, essendo in quella situazione, può permettersi moltissimi privilegi. Noi no. Perché? >>.
<< Ti sei dato la risposta da solo, deficiente >> sbuffai.
Dylan si bloccò un momento, ripensando alle sue parole.
<< Beh, non me ne frega. Non la voglio più in questa scuola. Le renderemo la vita impossibile >> sorrise maligno.
<< Bene... fai quello che vuoi >> sbuffai << ma non chiedermi di mettermi in mezzo. Non c’è cosa più insensata di quello che tu ora stai facendo >>.
Il loro era un ragionamento illogico. Loro la odiavano perché era cieca. La odiavano perché era diversa?
Non era mica colpa di Violet se era nata così!
Uscii dalla classe, dato che la campanella che annunciava la fine delle lezioni era già suonata da una decina di minuti.
 
 
Fissavo il soffitto.
Non mi piaceva quella situazione.
Non lo facevo per Violet. No, di lei me ne importava davvero poco. Ma se fossi stato io il ragazzo al suo posto? Non potevo far finta di non vedere.
Pensavo al futuro di questa ragazza. Come avrebbe potuto continuare a convivere con quei bulli? Io li avrei già pestati a sangue.
Per me loro non erano amici. Solo qualcuno con cui divertirmi. Ma io ero superiore a loro, lo sapevo, ma non me ne vantavo.
<< DESMOND, SVEGLIATI! >> bussò violentemente mia madre alla porta.
Sbuffai. << Che rompi? >>
<< Cavolo, vestiti e prendi le tue cose. Ce ne andiamo subito. Sbrigati! >> urlava in preda al panico, mentre apriva la porta.
La luce del corridoio mi accecò momentaneamente.
Poi mia madre corse verso la camera di mia sorella.
D’improvviso un urlo raccapricciante mi perforò i timpani.
Scattai in piedi. Che era successo?
Sembrava la voce di Anne, mia sorella.
<< Anne! Anne! Che succede? Va tutto bene? >> mi diressi verso la sua stanza, ma quando la aprii scoprii amaramente che non c’era nessuno.
Chiudendo la porta scorsi qualcosa in salotto.
Mia mamma, seduta a terra, che piangeva di terrore.
<< Mamma, che succede?! >> mi avventai verso di lei.
<< Desmond, vai via di qui! Sono qui per te! DESMOND, SCAPPA! >>
La raggiunsi lo stesso. << Mamma, che vuol dire “sono qui per- >> la voce mi morì in gola.
Indietreggiai, mentre osservavo quelle cose di fronte a me.
<< Cosa sono? >> domandai spaventato.
<< Desmond, VAI VIA O TI PRENDERANNO! >> continuò mia madre terrorizzata.
Orripilato osservai quelle creature.
Non potevano essere umane. Non DOVEVANO essere umane.
Erano alte un paio di metri e avevano delle lunghe braccia, molto simili a tentacoli, che scendevano lungo i fianchi.
Le gambe erano molto fine, scheletriche, mentre la loro pelle era decisamente insolita. Era di un bianco tendente all’azzurro.
Avevano un occhi solo, che fissava avanti. Ogni tanto i due alieni sbattevano le palpebre, in perfetta sincronia, ma non mi guardavano. Fissavano il muro sopra di me.
E intanto le loro mani – tentacoli si tendevano in avanti, per afferrarmi.
O almeno pensavo. Infatti presero mia sorella che era sempre stata davanti di me, ma che non avevo nemmeno notato.
<< Anne... vai via... >> sussurrai.
Lei non mi ascoltava. Era immobile, paralizzata, e sussultò appena quando il tentacolo di un alieno le avvolse la vita.
Speravo e pregavo che avessero intenzioni amichevoli.
Ma in cuor mio sapevo che, forse, non era così.
Il secondo alieno raggiunse il tentacolo del primo. Apparentemente poteva sembrare che la stessero accarezzando dolcemente, ma ad un attento esame si vedeva che la stavano studiando.
Stavano studiando la sua spina dorsale, infilandole un sottile tentacolo tra le vertebre.
Il primo alieno mugugnò qualcosa d’incomprensibile, e il secondo scosse la testa.
Mia madre si tappò gli occhi, urlando, mentre gli alieni spietati spezzavano il collo a mia sorella.
Fu come se comprendessi per la prima volta la gravità della situazione.
Mio padre giaceva senza vita accanto al corpo di Anne.
Mia madre singhiozzò e gli alieni si diressero verso di lei, ripetendo l’esame che avevano fatto alla mia defunta sorellina.
Lei si dimenava mentre le lacrime le solcavano il viso << NON MI TOCCATE! >>.
Mi aspettavo che anche a lei avrebbero rotto l’osso del collo, ma non andò come previsto. Un alieno annuì soddisfatto. Poi l’altro pronunciò una parola incomprensibile e l’altro scosse nuovamente la testa.
<< DESMOND SCAPPA! >> fu l’ultima cosa che urlò mia madre, mentre mi voltavo verso la porta e con passi veloci mi allontanavo. Diedi un ultimo sguardo indietro.
Mia madre, al suolo, aveva la testa rotta, e gli alieni avevano un organo gelatinoso in mano, che pulsava ancora.
Mi tappai la bocca per non vomitare quando compresi che si trattava del suo cervello, con il midollo spinale attaccato.
Sbattei violentemente la porta dell’entrata, sperando di poter fuggire da quell’incubo.
Chiusi a chiave la serratura, dopodiché guardai avanti a me.
Le case erano distrutte, si sentivano urla ovunque, e qualche alieno avanzava per strada.
I soldati con i loro cannoni sparavano contro queste creature, che si rivelavano estremamente agili, avendo un corpo molto sottile.
Dove sarei fuggito? Per quanto sarei sopravvissuto?
Cosa volevano loro da noi?
Da dove erano spuntati fuori?
Mi voltai verso la strada che mi sembrava più deserta, ma un occhio privo di espressione mi fissava. 



Mini angolino dell'autrice:
Ok, mi scuso per il ritardo, ma non avevo l'ispirazione per scrivere ç.ç
Una mia amica (ogni riferimento a GiuliHazza_ è puramente casuale u_ù) ne sa qualcosa LOL
Ok, non mi sembra che sia una cosa così violenta da dover alzare il rating O.o
Ma se secondo voi è meglio alzarlo ditemelo :/
Spero vi sia piaciuto il capitolo ^w^
Alla prossima...
Cosa succederà al nostro eroe? Lo scopriremo nella prossima puntata! *parte la sigla di Dragon Ball*
Ok, basta fare pubblicità occulta!
E ricordate... i porcellini d'india comanderanno il mondo................................

  
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