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Autore: imapenguin    06/10/2012    5 recensioni
Cosa avevo fatto? Perché sono così maledettamente stupida. Mi sono innamorata di un ragazzo che a mala pensa sa il mio nome,mi sono innamorata di un ragazzo che nemmeno io conosco, forse anche lui è come il fratellastro. Sono proprio una povera sognatrice, in cosa speravo? Che sarei arrivata qui a Gloucester e lo avrei ritrovato e avremmo vissuto felici e contenti? Dovevo convincermi che non era il sogno della scorsa notte, Nathan era solo un sogno, appunto. Un sogno irrealizzabile, qualcosa che non puoi raggiungere. Ma cosa ne potevo sapere io, ero solo una fottuta sedicenne innamorata di un sorriso magnifico e un paio di occhi grigio-azzurri. il mio era solo un amore platonico, un di quelli che non hanno mai un buon fine, ma cosa dico? non ci si può innamorare di una persona a primo istante, o forse si? non esiste 'l'amore a prima vista' mi sono solo innamorata del suo aspetto, non di come è lui davvero. ma quel suono della sua voce vive ancora in me, quel momento in cui lo sentì cantare, quella sua voce profonda. io lo amo, ma purtroppo sono solo una sognatrice, oppure stupida. Ecco cosa sono.
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quindici.

‘Nathan, per favore raggiungi gli altri.’ Dissi.
‘io non ti lascio da sola con lui.’ Disse.

Lo presi e lo guardai negli occhi dicendogli di fidarsi di me così mi lascio da sola con Jay.

‘Ho combinato un casino, non dovevo dirti nulla.’ Disse Jay.
‘non hai combinato nulla, io so che quello che provi non è amore, è un semplice sentimento di forte amicizia quello che provo anch’io.’ Dissi.
‘non hai capito nulla.’ Disse Jay afferrandomi.

Mi guardava con quegli occhi azzurri,ormai diventati freddi, in quegli occhi avevo sempre trovato sicurezza e calore, in quel momento non riuscivo a capire nulla. I nostri corpi si avvicinarono, sempre di più, le nostre labbra erano ad un passo a incontrarsi quando scossi la testa.

‘non posso, non voglio.’ Dissi. Amavo Nathan, il mio sentimento per Jay era solo amicizia, non potevo farlo.
‘tu lo vuoi invece.’ Continuò Jay, avvicinandomi ancora.

Lo spinsi via.

‘no, no voglio nulla. Io ho un ragazzo, ho un ragazzo che mi ama e io amo lui, la nostra è solo amicizia e basta, e rimarrà tale, per sempre.’ Dissi.
‘ti sbagli invece.’ Rispose abbassando la testa.
‘no, non mi sbaglio.’ Dissi.
‘si, perché la nostra amicizia non durerà per sempre. È finita proprio ora.’ Disse. Le sue parole mi uccisero dentro, non volevo credergli.
‘tu non sei Jay McGuiness.’ Dissi incredula.
‘si, sono io e ora ho capito che ho sprecato tempo standoti appresso.’ Quelle parole mi stavano uccidendo, non era possibile.
‘sai, cosa ti dico? Vaffanculo.’

Corsi via in lacrime, volevo morire in quel momento.
Corsi via, lontano da tutti lontano da quella maledetta casa, sentivo chiamarmi era Tom, ma io non mi fermai continuai per la mia corsa volevo solo un posto dove stare da sola. Corsi fino allo Stamford, quella era la mia vera casa, quello stadio era la mia seconda casa, mi sedetti lì per terra, alzai la testa al cielo, le nuvole si stavano avvicinando, l’azzurro stava andando via e il grigio stava approdando.  Inziò a piovere, i miei occhi bruciavano, sentivo le lacrime salate sulle mie labbra, avevo perso uno dei cinque ragazzi più importanti che avevo, avevo perso il mio migliore amico, per cosa poi? Non avevo risposte dentro di me. Il telefono iniziò a vibrare, era Siva, non volevo parlare con nessuno, nemmeno con il mio stesso fratello, non ero io.

‘Sapevo di trovarti qui.’ Mi girai e trovai Tom.
‘come facevi a sperlo?’ dissi.
‘magari non te lo ricordi ma anche Siva quando era piccolo scappava di casa certe volte e i tuoi genitori mi chiedevano di andarlo a cercare. Tu eri sempre preoccupata per lui nonostante fossi piccola,
così ti portavo con me e lo trovavamo sempre qui.’ Disse.
‘è vero ma comunque lasciami stare, sono una persona orribile.’ Avevo perso il mio migliore amico, per colpa mia era finita un’amicizia speciale.
‘non è vero, non sei orribile, lascia perdere Jay.’ Disse.
‘come fai a saperlo?’ non avevo detto niente a nessuno era strano che Tom sapesse qualcosa.
‘ti abbiamo vista correre via, Nathan si è avvicinato a Jay chiedendo cosa fosse successo e sono scoppiati in una rissa.’ Le parole di Tom non mi aiutarono a farmi tornare il sorriso.
‘vedi cosa provoco? Non dovevo mai essere nata.’ Dissi.
‘smettila di dire cazzate, conosci Jay, non riesce a rimanere calmo. Non è colpa tua, non permetterti di dire queste cose.’ Disse.

‘Tom..’ dissi.
‘Dimmi’ rispose.

‘Abbracciami ti prego.’ Avevo bisogno di un abbraccio, avevo bisogno di sentirmi al sicuro.
‘Andiamo a casa sei fradicia.’ Disse Tom posandomi la sua giaccia sulle spalle.

Ci incamminammo a piedi verso casa e incominciai a chiedere di Nathan e Jay , della loro ‘rissa’.  Tom non voleva dirmi nulla, cambiava sempre discorso, in poco tempo arrivammo a casa.
Quando bussai mi aprì Siva.

‘oh mio dio Drew, sei fradicia, entra!’ disse.

Quando entrai vidi delle ciocche di capelli uscire da divano, era un ciuffo, un ciuffo irriconoscibile, era di Nathan. Mi avvicinai al divano e lo ritrovai dormendo con una busta di ghiaccio sull’occhio, alzai pian piano la busta e vidi che sotto di essa c’era un occhio nero e gonfio.

‘Jay gli ha dato un pungno all’occhio, ma nonostante tutto è uscito a cercarti, è abbastanza stanco.’ Disse Siva sussurrando.
‘è colpa mia..’ dissi, era tutta colpa mia, se non fossi scappata non sarebbe successo ciò.

‘Drew..’

disse Nathan svegliandosi. Mi misi sul divano dicendogli di riaddormentarsi ma lui come al solito non mi diede retta. Si alzò pian piano mantenendosi la busta davanti all’occhio.

‘chiudi gli occhi.’ Mi disse.
‘perché?’ risposi.
‘chiudi gli occhi ti prego.’ Insistette.
‘ok, li ho chiusi.’ Dissi.
‘non voglio che tu mi veda così, immaginami bellissimo, come Cech, il tuo idolo.’ Mi disse. In quel momento aprii gli occhi.
‘non voglio tenere gli occhi chiusi,tu sei bello anche così, per me lo sei sempre.’ Dissi.

‘sei fin troppo dolce lo sai?’ disse sorridendo.
‘ma stai zitta putty.’ Dissi ridendo.
‘che significa putty?’ mi chiese.
‘Puttana, perché tu sei una puttana.’ Dissi con tono dispettoso.
‘Ah, io sarei una puttana?’ mi chiese standomi al gioco.
‘si.’ Risposi.

Nathan incomincio a ridere, amavo quella sua risata, è incredibile quanto quel ragazzo riusciva a cambiarmi umore, fino ad un attimo prima volevo mollare tutto, poi lui, il suo sorriso, mi hanno cambiato la giornata. Nathan si alzò dal divano andando in cucina.

‘Tom, lo sai che sono una puttana?’ urlò.
‘Drew, dimmi che cosa hai fatto a questo ragazzo?’ disse Tom impressionato.
‘Non lo so.’ Iniziai a ridere.
‘Vogliamo andare dillà Tom, non dire nulla a Kelsey dai facciamo di tutto e di più.’ Disse Nathan, io stavo per morire dalle risate.
‘Il ghiaccio ti ha dato alla testa secondo me, allontanati!’ disse Tom.
‘dai Tom, vieni qui!’ disse Nathan, e in quello stesso momento Tom iniziò a correre.

I due si rincorrevano in casa, era uno spettacolo stupendo, io e Siva stavamo morendo dalle risate, ma dentro di me una parte si sentiva vuota, mancava qualcuno.

Mancava Jaybird.

chiedo perdono a tutte le ragazze che volevano questo capitolo al più presto.
mi dispiace tanto non aver pubblicato subito il capitolo ma ho avuto  una serie di problemi.
ora cerchèrò di pubbicare un capitolo ogni sabato dato che è l'unico giorno in cui sono libera.
allora cosa ne pensate? 
lasciate sempre un piccolo commento, voglio davvero un vostro parere sincero.
credo che inzierò un 'altra storia oltre a questa ,
preparatevi perchè sarà totalmente il contrario di questa lol.
bene, aspetto le vostre recensioni.
per qualsiasi cosa sono su twitter qui:  https://twitter.com/ximapenguin
c
i vediamo nel prossimo capitolo. :) 

  
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