One Direction, 'Non lasciarmi mai più, ho bisogno di te' di Ely

Stavo ancora aspettando l’aereo, era da più di un’ora che ero lì seduta nella sala d’attesa. Ero agitata, dopo ben due anni stavo per ritornare a Londra, dopo due anni avrei rivisto Louis. Ascoltavo musica, per cercar di passare il tempo visto che mi stavo annoiando.
Altri dieci lunghissimi minuti d’attesa e finalmente l’aereo arrivò. Dopo una fila lunga e di una lentezza assoluta mi sedette anche io nel mio posto, per fortuna ero vicina al finestrino.
Dopo la spiegazione dei casi d'emergenza in tutte le lingue finalmente si decollò. Ascoltai sempre musica e guardai fuori dal finestrino per tutto il tempo. Finalmente stavo lasciando l’Italia, era un bel Paese ma non faceva per me.
Durante il volo mi vennero in mente i momenti prima della partenza...

-1 Ottobre 2010-
Ero seduta sul mio letto a leggere, quando venni interrotta da mia mamma che mi chiamava. Odiavo essere disturbata soprattutto mentre leggevo. Andai in cucina sbuffando e le chiesi cosa voleva. Era agitata si vedeva, cosa era successo? Cosa doveva dirmi?
 “Tesoro devo dirti una cosa” iniziò lei “Dobbiamo trasferirci..in Italia” aggiunse.
Rimasi paralizzata da quelle parole, no non era possibile. Non volevo andarmene da Londra, soprattutto per andare in un posto così lontano. Non volevo abbandonare la mia casa, la mia adorata camera. Non volevo lasciare Louis, il mio migliore amico.
“La sede di papà si è spostata in Italia e quindi dobbiamo per forza andare ad abitare là” aggiunse lei.
Andai in camera, sbattei la porta e mi buttai sul letto. Volevo piangere. Come l’avrebbe presa Louis? Come avrei fatto ad abbondare tutto? [...]

-2 Ottobre 2010-
Andai a scuola a piedi come al solito, per fortuna abitavo vicino così non dovevo prendere l’autobus. Presi i libri dall’armadietto e aspettai Louis, visto che il suo armadietto era vicino al mio. Oggi stranamente era in ritardo, ero agitata, avevo paura della sua reazione. Cercai di non pensarci, di liberare la mente. Ma come cazzo si faceva a liberare la mente? Come facevo visto che tutti quei pensieri mi vorticavano in testa?
Sentii dei passi, si avvicinavo sempre di più. Era lui. Cercai di stare calma, non poteva vedermi così. Poi sentii la sua voce.
“Ehi Ashley” mi disse facendomi un sorriso smagliante.
Quella sua voce fantastica, rassicurante. E il suo sorriso? Quel sorriso maledettamente perfetto e contagioso.
“Ehi” aggiunsi io accennando un sorriso “Louis..ti devo dire una cosa” aggiunsi in fretta.
“Mi preoccupi così, dai dimmi tutto” continuava a guardarmi con i suoi occhi azzurri, dove ogni giorno mi ci perdevo.
Era arrivato il momento, dovevo dirgli tutto. Possibilmente senza piangere.
“Io...mi devo trasferire”mi bloccai, però poi aggiunsi in fretta “In Italia”.
Rimase immobile. Vidi il suo sorriso spegnersi. I suoi occhi riflettevano tristezza. Stava per piangere. E anche io fra poco sarei scoppiata. Merda.
Poi, senza dire nulla mi abbracciò. Era uno di quei abbracci caldi, protettivi, mi strinse.
Una lacrima stava per uscire ma la bloccai. Volevo stare tra le sue braccia per sempre, però l’abbraccio si sciolse.
“Mi mancherai, tanto” lo sentii dire.
Vidi una lacrima sul suo viso, l’asciugai e aggiunsi “Anche tu mi mancherai” accennai un sorriso. Poi lo abbracciai, questo abbracciò però durò di più e i nostri visi ormai erano ricoperti di lacrime. [...]

-3 Ottobre 2010-
“Louis mi farai perdere l’aereo” dissi ridendo. Era da dieci minuti che continuava ad abbracciarmi, la cosa non mi dispiaceva però.
“Ok, va bene ti lascio” aggiunse lui sorridendo.
Come avrei fatto a passare un giorno senza il suo sorriso contagioso? Senza perdermi nei suoi occhi? Senza i suoi abbracci?
“Ashley mancano dieci minuti, fra poco dobbiamo salire quindi fatti trovare pronta” sentii dire da mia mamma, poi lei andò in bagno e restai sola con Louis visto che mio papà stava leggendo il giornale.
Questi sarebbero stati gli ultimi dieci minuti che avrei passato con il mio migliore amico.
Non parlammo tanto, ci guardavamo e basta sorridendo, però entrambi cercavamo di non piangere.
Guardai l’ora, dieci minuti erano passati.
“Devo andare” dissi io abbassando la testa.
Mi abbracciò per l’ultima volta e infine mi disse “Ashley ti voglio bene, non dimenticarlo mai” sorrise, lo vedevo era triste, ma lui sorrideva per non farmi soffrire di più, anche se in quel momento voleva solamente piangere. Odiavo vederlo soffrire e lui odiava vedere me soffrire.
Una lacrima mi scese e dissi “Non me lo dimenticherò mai, però neanche tu devi dimenticarti che ti voglio bene”.
Queste furono le ultime parole che gli dissi. Me ne andai, lasciandolo lì, solo in mezzo a tutte quelle persone sconosciute. [...]

Angolo Autrice:
Salve a tutti! Se siete arrivati a leggere questo punto vuol dire che avete letto la storia no? Allora come vi sembra? Potreste lasciarmi una recensione, oltre a farmi felice poi potrò continuare.
Ashley ora ha 18 anni e nel prossimo capitolo capirete meglio come è, il suo aspetto fisico e il suo carattere, questo capitolo era per farvi capire un po'. Spero di avervi incuriosito e voi non volete cosa è cambiato in due anni? Allora recensite e seguite la storia!