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Autore: Giada_Directioner1D    07/10/2012    0 recensioni
Questa storia parla di una ragazza che si trova in collegio e lì con lei c'è la sua migliore amica..
Conosce 5 ragzzi e... LEGGETEEEEEEEEEEE
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: Bondage
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I BELIEVE IN WE. FF by Giada.

CAPITOLO 1 - L'amicizia.

Ero stesa sul letto della mia camera di collegio. I miei genitori mi avevano lasciato lì all'età di tre anni, ero ancora molto piccola e di loro non ricordo quasi niente, solo una cosa: la voce. Si, lo so, è strano, ma ricordo che la sera mi stendevano nel loro lettone e iniziavano a canticchiarmi una canzoncina che ancora adesso risuona nella mia mente. I ricordi sono sbiaditi, le immagini in bianco e nero, ma la melodia è chiara e potente dentro di me, ancora adesso la sera mi addormento con quella musichetta in testa. Adesso però, di loro non mi rimane niente, una fotografia, una lettera.. niente di niente.
Già da 14 anni vivevo in quella camera, lì da 10 viveva con me la mia migliore amica, Martah.
Fissavo il soffitto in silenzio, le goccioline d'acqua cadevano rigando il vetro della finestra, facevano un rumore piacevole, conciliante al sonno, e proprio mentre stavo per chiudere gli occhi e dimenticarmi della mia vita, Martah entra in camera rovinando i miei piani.
Martah: -Eieieiei- Disse piombandomi addosso.
Io: -Oh scema! - Dissi sorridendo, ma anche dolorante dal peso del suo corpo: -Mi stavo per addormentare..- Dissi.
Martah: -E' si, okaay.. perchè sono io la scema, vero?! Sono io che alle 3 del pomeriggio dorme...- Disse stampandomi un bacio sulla guancia.
Io: -Ehm.. Okay, ti voglio bene, eh! ma esci da sopra il mio povero corpo e spiegami cosa cavolo ti è preso!- Dissi scollandomela di dosso.
Martah: -OkOk..- Disse andandosi a sedere sul suo letto a gambe incrociate, mi misi davanti a lei: - Aaaaaaallora, sono arrivati cinque ragazzi nuovi, li ho incontrati nel corridoio della scuola e..- La interruppi con uan serie di sospiri.
Martah: -Vaaabbene, non fare quelle facce, eh! Dovresti vederli.. sono.. così..- Disse con occhi sognanti.
Io: -Ascolta, sarnno i soliti bulletti rifiutati dalla famiglia che vengono a romperci le palle e a metterci i piedi in testa a noi, vengono a rovinarci la vita, conosco questo tipo di ragazzi e.. NON VOGLIO AVERCI NIENTE A CHE FARE.-Urlai per poi girarmi dall'altra parte a vedere le gocce d'acqua scorrere sul vetro, cavolo se era deprimente.
Martah: -Ok Jade, fai come vuoi, ma sarei felice se almeno provassi a parlarli, almeno provaci.- Disse sdraiandosi proprio accanto a me nel mio letto.
Io: -No, se non li vedrò mai.- Dissi sorridendo.
Martah: -Invece dovrai, perchè sono nelle stanze accanto e davanti alla nostra.- Disse felice di aver rovinato i miei piani.
Io: -Merda! Che giornata pessima!- Dissi, ma a lei scappò una risatina che subitò represse. Rimanemmo lì un po', ma poi la pioggerella divenne un vero e proprio acquazzone e noi per non deprimerci ancora di più decidemmo cosa fare. Martah era l'unica a capirmi, a conoscermi veramente, e infatti capì subito cosa avevo bisogno di fare.
Martah: -Vorrei andare per Londra a comprare qualcosa.. ma almeno che non vogliamo farci una doccia gelata è meglio di no.. Dai, alzati mettiti qualcosa di carino e andiamo nell'aula di musica a cantare un po'... ANDIAMOOO!- Disse tirandomi per le braccia nel tentativo di alzarmi.
Io: -Okok :D- Dissi sorridendo.
Con lei ero veramente me stessa, dolce, simpatica, scherzosa.. con gli latri ero una stronza, lei era l'unica persona a cui tenevo, l'unica che non mi aveva ancora voltato le spalle e mai abbandonato, a differenza del resto del mondo.
Andai in bagno, mi misi un paio di jeans a vita alta, una mglietta larga con la bandiera inglese infilata dentro i calzoni e un giacchettino nero. Mi misi le mie Bleazer rosse; mi diedi un filo di matita nera sugli occhi e lasciai i capelli ricioli color ciccolato cadere morbidi sulle spalle.
Mi piaceva sentirmi a mio agio con me stessa, apparire bella, per quanto potevo esserlo.
Uscii dal bagno e Martah era veramente stupenda, forse sperava di fare colpo su quei ragzzi e se continuava così ci sarebbe proprio riuscita.
Aveva un cannottiera bianca con scritto 'I Can Fly', un paio di jeans scuri molto attillati e un giachetto azzurro di lana. Si mise anche lei le Bleazer azzurre, si truccò con un filo di matita nera e lasciò i capelli leggermente mossi circondare il suo viso di una carnagione abbronzata. Aveva un corpo stupendo. Spesso io e lei facevamo conquiste, ma tutti i ragazzi erano degli stronzi.
Entrambe alte, more io riccia e lei leggerente mossa, entrambe magre con un corpo che molte invidiavano, carnagioni un po' abbronzate, come se stessimo sempre al sole.
L'unica cosa è che noi a differenza di chi il corpo ce lo aveva perfetto, non lo mettevamo in mostra, ci piaceva essere carnie, ma mai indossavamo maglie scollate o minigonne.
-Woooow- Esclamammo insieme.
Martah: -Sei stupenda!!- Disse.
Io: -Anche tu..e farai colpo su quei cinque, ne sono sicura.- Dissi strizzando l'occhio.
Martah: -E chi ti ha detto che voglio fare colpo su di loro?!- Disse, ma poi accorta di aver detto una grande stronzata scoppiò a ridere e io con lei.
Ci prendemmo abraccetto e ridendo attraversammo tutto il dormitorio fino ad arrivare nel teatro della scuola, dove c'era un palco, un pianoforte posizionato nel centro della stanza e degli stereo con delle casse enormi.
Aprimmo la porta e fortunatamente era vuota, non c'era nessuno.
Martah si posizionò al pianoforte, la sua passione, era davvero bravissima.
Io mi appoggiai a questo, sapevo suonarlo, ma Martah era 1000 volte più brava di me; a me piaceva cantare e lei diceva che avevo una bella voce.. ma non sapevo se crederle o no.
Io: -Cosa vuoi suonare?- Chiesi impaziente.
Martah: -Ehm... Total Eclips Of The Heart!- Esclamò.
Iniziò a suonare, le sue piccole dita accarezzavano i tasti come se avesse paura di sciuparli, come se fossero d'oro.
Produceva un suono stupendo e mi feci trasportare da quelle dolci note e iniziai a cantare.
La canzone ci trasportava e in quel momento dimenticai tutto, chi ero, da dove venivo, i miei problemi.. Qualche lacrima mi scese, ma forse era giusto e bello proprio così.
Martah fece l'ultima nota, mi sedetti accanto a lei e ci abbracciammo, ma degli applausi proveniente da dietro di noi ci interruppero.
Ci voltammo e sulla porta..

CONTINUA<3
  
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