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Autore: 0wen    07/10/2012    1 recensioni
Due amiche, una passione in comune. Un libro misterioso e tanti sogni da realizzare.
One dream one soul one prize one goal, one golden glance of what should be...
Genere: Sentimentale, Song-fic, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Brian May, Freddie Mercury, John Deacon, Nuovo personaggio, Roger Taylor
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 8 - « Honey you're sparking something! »
 

Mi stiracchio nel letto, ho ancora gli occhi chiusi. Quando li apro vedo Gwen che sfoglia il libro verde.

-Ehi, buon giorno!- Chiude libro e si siede sul mio materasso.

-Giorno! Che facevi?-

-Nulla... riflettevo su una cosa-

-Ossia?- Mi stropiccio gli occhi.

-Se noi provassimo a scrivere qualcos'altro nel libro...dici che si avvererebbe?-

-Ad esempio 'voglio Roger nel mio letto'?- Chiedo entusiasta.

-No! O meglio...sì. Ma io facevo questo discorso per la casa!-

-Giusto! Come ho fatto a non pensarci?- Mi mordo il labbro. -Dammi 10 minuti, mi preparo e scendiamo a fare colazione al bar-.

-Ok!-

-Ah, ovviamente portiamoci dietro il libro-.

In un quarto d'ora siamo giù. Avvistiamo il bar e ci mettiamo a contare i soldi che ci sono rimasti. Una volta entrate ci sediamo ad un tavolo e ordiniamo due ciambelle e due caffè.

-Allora. Ecco qui- Gwen tira fuori il libro dalla borsa e lo apre su una pagina bianca.

-Scrivici: 'Vorremmo una casa tutta per noi'. Dico dopo aver bevuto un sorso di caffè.

-Va bene. Hai una penna?-

-Tieni- Gliela passo e lei inizia a scrivere.

-Fatto. Ho messo anche che la vorremmo vicino al pub-

-Benissimo! Aspettiamo un po' e vediamo che succede- Bevo un altro sorso di caffè. -Che figata. Se spunta fuori anche la casa vuol dire che è anche un libro dei desideri!-

Finiamo la colazione e decidiamo di fare una passeggiata per le vie del centro. Passiamo davanti al pub in cui lavoriamo e vediamo Roxy.

-Ciao belle!- Esclama da lontano.

Noi ricambiamo il saluto con un cenno della mano.

-Capitate proprio al momento giusto. Una delle cameriere si è ammalata e si è presa un giorno di ferie per rimettersi in sesto. Non è che una di voi potrebbe passare a darmi una mano questo pomeriggio intorno alle 17?-

Gwen ed io ci guardiamo.

-Non ci sono problemi- Inizio. -Posso aiutarti io-.

-Grazie! Sei un tesoro! Sappi che per questo extra aggiungerò qualcosa in più allo stipendio settimanale. Allora ti aspetto per le 17-

-Sì. Ora noi andiamo...-

-A più tardi!-

Continuiamo a camminare sul marciapiede.

-Grazie- Gwen mi sorride.

-Di cosa?-

-Beh, oggi andrai tu ad aiutare Roxy... io onestamente proprio non ce la facevo. Grazie per questo!- Dice la biondina gesticolando.

Giriamo l'angolo e ci troviamo davanti una casetta graziosa.

-Aspetta. Questa non c'era.- Gwen si avvicina alla cassetta delle lettere.

-Direi di no. Controlla il nome sulla cassetta!-

-C'è scritto Mason-Kelly!- Inizia ad urlare e a saltare per tutto il giardino.

-Calmati, calmati!- Controllo anche io... è proprio nostra!

Da fuori è davvero carina. E' ricoperta da mattoncini bordeaux, la porta di ingresso è bianca ed è preceduta da un vialetto di ciottoli. Ai lati ci sono dei cespugli con dei fiori coloratissimi.

-Dai, entriamo!- Dico io entusiasta.

Percorriamo il vialetto ed arriviamo davanti alla porta bianca.

-Le chiavi?- Gwen ha un tono preoccupato.

-O porca mis... ECCOLE!- Ad un tratto le intravedo, sono sotto lo zerbino. Le recupero e le dondolo davanti agli occhi di Gwen.

-Dai, apri!- Esclama saltellando.

La casa è davvero fantastica, sono senza parole. E' perfetta per noi! Ci sono due camere da letto, un bagno, una cucina e un salone abbastanza ampio... In effetti è anche grandicella per due persone! Il giardino non è particolarmente grande, ma è ben curato. L'arredamento è piuttosto moderno, per quanto possa esserlo alla fine degli anni '70.

Vado in cucina e apro la dispensa, è piena di cibo. La richiudo e con un sorriso a 32 denti corro da Gwen che nel frattempo si è stesa sul divano.

-Abbiamo una scorta di cibo per almeno un mese!-

-Grandioso! A proposito... io ho fame-

Tanto per cambiare, penso. -Dai, facciamoci qualcosa per pranzo-

Ci gustiamo un buon piatto di spaghetti e dopo iniziamo a curiosare in casa. Apro un paio di cassetti del mobile del salone, sono vuoti. Noto che nel ripiano superiore c'è un giradischi. Fantastico! Così potremo ascoltare tutta la musica che ci pare. Gwen ha trovato dei libri e si è messa in poltrona a leggerne qualcuno. Decido di fare la stessa cosa e scelgo un libro a caso. Il tempo passa in fretta, sposto lo sguardo dalle pagine del libro all'orologio a muro del salone. Sono le 16.30! Corro in bagno e mi do una sistemata, apro l'armadio della camera e con mia grande sorpresa scopro che è pieno di vestiti. All'ultimo momento opto per una doccia veloce e dopodichè scelgo dei vestiti nuovi. Un paio di jeans a vita alta e una camicetta lilla. Mi lego i capelli in una coda di cavallo e mi guardo allo specchio soddisfatta. -Gwen, io vado! A più tardi!- La saluto e mi incammino verso il pub dietro l'angolo.

-Eccoti qui. Grazie ancora per essere venuta- Roxy mi accoglie con due baci sulle guance.

Vado sul retro del locale ed indosso il grembiule verde sopra i miei vestiti. Mi occupo di sistemare i tavoli e le sedie, pulisco il bancone ed inizio a prendere le ordinazioni dei pochi clienti arrivati. Una volta serviti quelli, non ne arrivano altri. Così passo quasi tutto il pomeriggio a girarmi i pollici in attesa di vedere qualcuno entrare. Passo lo straccio su uno dei tavoli che in precedenza era stato occupato da due uomini sulla sessantina quando sento il campanellino della porta trillare.

-Salve- Una voce leggermente roca e molto familiare si disperde nel silenzio del pub.

Alzo gli occhi e mi trovo davanti Roger. Si toglie gli occhiali da sole e se li mette nella tasca della camicia. Cerco di sembrare disinvolta mentre ricambio il saluto. -Buon pomeriggio!-

Lui si guarda intorno con un'aria smarrita, poi alza le spalle e si dirige verso di me. Io intanto ho ripreso a pulire il tavolo con lo straccio e faccio finta di non guardarlo.

-Ciao- La sua voce ora è davvero vicina. Alzo con calma lo sguardo e noto che si trova proprio vicino a me. Con quel 'ciao' mi ha colto alla sprovvista, non so se rispondere dandogli del tuo o del lei. Prendo un bel respiro. -Ciao-. Dico poco convinta.

Lui si appoggia al muro e continua a guardarmi sorridendo, sono in totale imbarazzo. Sento le mie guance che iniziano ad avvampare. E' difficile rimanere lucida con lui davanti. Prendo coraggio, appoggio le mani sui fianchi e mi lascio uscire dalla bocca un confuso 'Posso esserti d'aiuto?'. Solo a quel punto riesco ad osservarlo meglio. E' bello da mozzare il fiato. Indossa una camicia bluette sbottonata con sotto una maglia bianca e un paio di jeans.

-Rebecca, giusto?- Dice allungando una mano verso di me.

-S-sì- Gliela stringo.

-Piacere, io sono Roger... Volevo presentarmi meglio visto che ieri sera non ne ho avuto l'occasione- Gesticola, sembra un po' in imbarazzo.

Mi lascio sfuggire una risata cretina. -Non ti preoccupare!-

-Ero un po'... rimbambito dall'alcool, ecco- Quel sorriso. Di nuovo!

Silenzio. Nessuno dei due parla. Lui decide di romperlo per fortuna.

-La tua amica dov'é?-

In quel momento mi sento morire. Ecco, gli piace Gwen.

-A casa... Oggi il turno lo faccio solo io-

-Mh, capisco. Dove abiti?- Mi chiede di getto.

-Io e Gwen abitiamo insieme in una casetta proprio qui dietro l'angolo-

-Questa zona è molto bella...- Continua lui.

-E i tuoi amici?-

-Sono in studio di registrazione a comporre qualche nuova canzone...-

-Ah. Come mai non sei con loro?- Mi lascio sfuggire.

-Piccole discussioni... Cose normali in una band- Fa spallucce.

-Vuoi accomodarti?- Per un attimo torno al mio compito di cameriera.

-Certamente! Vorrei un tè se è possibile-

Lo guardo interdetta.

-Sì, un tè... So che non sono le 17- Controlla l'ora sull'orologio da polso. -... Però se è possibile ne vorrei ordinare uno-

Alzo le sopracciglia.

-Oh, andiamo. Mica bevo solo alcolici!-

Sorrido. -Lo so, non ho mai pensato questo infatti!- Mento.

-Sono un amante della coca cola, sai? E anche della limonata!- Inizia a ridacchiare.

Vado in cucina e preparo il tè, poi glielo porto insieme a qualche cupcake preparato da Ben.

Mi ringrazia e poi, guardandosi intorno, mi chiede se ho voglia di sedermi insieme a lui.

-Tanto non hai altri clienti da servire... ci sono solo io!- Mi fa l'occhiolino.

Io ovviamente accetto. Continuiamo a chiacchierare fino alle 19. E' un ragazzo molto simpatico, con lui mi sento a mio agio.

-Cosa studi?- Mi chiede all'improvviso. Non so cosa dirgli.

Improvviso. -Ehm. Studiavo storia dell'arte a Cambridge...ma ho mollato recentemente. Non ce la facevo- Una bugia a fin di bene non ha mai ucciso nessuno, no?

-Peccato!-

-Già... Ora però lavoro qui e non posso lamentarmi-

-Cavolo. E' tardi, sarà meglio che vada- Si alza dalla sedia. -Quant'è?- Chiede tirando fuori il portafogli dalla tasca dei jeans.

-Sono 10 £-

-Ecco qui- Mi porge i soldi e li metto nella cassa.

-Grazie! Beh...spero di rivederti da queste parti!- Gli sorrido e stranamente mi viene piuttosto naturale.

-Assolutamente! Aspetta, a che ora finisci il turno?-

-Fra una mezz'oretta, perché?- Chiedo confusa.

-Volevo chiederti se ti andava di venire a casa di Freddie... ci sono anche gli altri, ordiniamo cinese e...-

Non lo lascio finire. -Volentieri!-

-Grande! Può venire anche la tua amica naturalmente-

-Allora dopo passiamo a chiamarla-

Parlo con Roxy e, vista la scarsa affluenza di clienti, mi lascia andar via 20 minuti prima. Aggiunge anche che non è necessario far venire Gwen perché ha intenzione di chiudere prima del solito.

Una volta usciti dal locale io e Roger siamo colti da una bella arietta fresca. Arriviamo in un attimo a casa e suono il campanello. Gwen viene ad aprirmi la porta e rimane sorpresa di vedermi insieme al biondo.

-Ehi!- Mi lancia un'occhiata interrogativa.

-Piacere, Roger!- Esclama lui stringendole la mano. - Scusa se ieri non mi sono presentato in modo decoroso-

-Non c'è problema... Beh entrate!- Dice lei alzando le spalle. -Stavo per andare al pub!-

-Non ce n'è bisogno. Roxy mi ha detto che stasera vuole chiudere in anticipo- Le annuncio io.

-Veramente? Ah! Meno male perché non avevo proprio voglia di passare la serata senza di te!-

-Senti... Roger mi ha invitato a casa di Freddie a mangiare cinese e... insomma, ti va di venire?- Le chiedo.

-Se non disturbo vengo volentieri!-

Roger sorride. -No no, anzi! Ci fa piacere!-

Gwen si prepara in fretta e io mi vado a dare una rinfrescata. Non voglio far aspettare Roger perciò mi sbrigo anch'io.

-Pronte?- Chiede lui alzandosi dal divano su cui si era accomodato.

Annuisco e usciamo. Lui ha la macchina... Quando me lo dice mi sento leggermente in imbarazzo, credevo che avremmo preso la metro. Superato il panico del momento arriviamo alla sua macchina. -Vi presento Daisy- Esclama lui con un gesto.

Non posso fare a meno di scoppiare a ridere e Gwen fa lo stesso.

-Daisy?!- Non riesco a trattenere le risate.

-E' la mia macchina! Perché, scusa, non posso darle un nome?- Chiede lui innocentemente.

-Lascia stare- Mi faccio coraggio e smetto di ridere. Lui alza le sopracciglia, poi ci apre la portiera della macchina. -Prego!- Oh, quanto è galante! Penso.

Entriamo nell'auto e veniamo invase da un odore fortissimo di pino silvestre.

-Ma cos'è?- Chiede Gwen tossendo.

-Deodorante, forse?- Risponde lui con un sorrisetto. -Aspettate però! Non mi va di fare il tassista della situazione! Reb, dai, vieni davanti!-

Reb. Mi ha chiamata Reb! Nessuno mi aveva mai chiamata così... il mio soprannome è sempre stato Becky. Beh, devo dire che non mi dispiace affatto. Mi accomodo davanti, insieme a lui, mentre Gwen rimane dietro.

-Ma tu e gli altri non avevate discusso?- Chiedo io ad un tratto.

-Sì, vabbè... Ma sono cose che capitano in una band, come ti dicevo... Poi passa tutto!-

-Dov'è la casa di Freddie?- Chiede Gwen spuntando da dietro.

-Al numero 12 di Stafford Terrace- Roger la guarda dallo specchietto e sorride.

In quel momento mi sento pervadere da una gelosia inaudita.

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Here we are! Allora, due cosette:
-Freddie ha vissuto davvero al n°12 di Stafford Terrace anche se non ho capito esattamente quando... ho deciso di utilizzare questo indirizzo per la sua residenza nella storia \m/
-Il fatto dell'auto che si chiama Daisy me lo sono inventato io LOOL. Ho pensato 'beh, quel biondastro aveva la passione per i motori... chissà se avrà dato dei nomi ai suoi veicoli!'. Ta daaaan. Ed ecco qui la macchina Daisy! Sto male, lo so.
Beh. Spero che il capitolo vi piaccia, io mi sono divertita a scriverlo! Fatemi sapere, aspetto le vostre recensioni.
Els.

 

  
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