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Autore: Lily_and_the_Marauders    07/10/2012    4 recensioni
31 Ottobre.
Per tutti questa data rappresenta il giorno di Halloween. La notte delle streghe.
Ora rettifico.
31 Ottobre 1981.
Per un Babbano può significare ben poco effettivamente ma noi sappiamo che in questo giorno James e Lily Potter sono morti, uccisi nella loro casa a Godric's Hollow, traditi da una persona di cui si fidavano.
I coniugi non hanno lasciato solo un figlio quella notte, hanno lasciato un uomo pieno di dolore.
Sirius Black.
Facciamoci raccontare da lui la storia.
Il tutto accompagnato dalla meravigliosa canzone di Jovanotti, 'Le tasche piene di sassi'
Spero vi piaccia :)
Genere: Drammatico, Guerra, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Sirius Black
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica, Durante l'infanzia di Harry
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SONO SOLO STA SERA SENZA DI TE.

 

 

 

Volano le libellule sopra gli stagni e le pozzanghere in città,

sembra che se ne freghino della ricchezza che ora viene e dopo va.

Prendimi, non mi concedere nessuna replica alle tue fatalità,

eccomi, son tutto un fremito, ehi.

 

E' il 31 Ottobre 1981, sono quasi le sei del pomeriggio, ha appena smesso di piovere.

Il Sole sta per nascondersi definitivamente dietro l'orizzonte, solo alcuni caldi raggi ci illuminano.

L'atmosfera che aleggia nelle strade è allegra, festosa. Questa è la notte delle streghe, la notte in cui gli spiriti vengono cacciati via.

Ad Halloween tutti si mascherano, i bambini sono felici al pensiero delle caramelle che riceveranno.

Proprio perchè è la notte magica posso girare tranquillo. Il mio mantello non desta sospetti, il mio pugno stretto intorno alla bacchetta non crea domande sospettose.

Il mio volto cereo sembra quasi dipinto apposta per l'occasione.

In realtà però, sento che questa notte non sarà divertente come le altre. Una strana sensazione mi attanaglia, lo stomaco è attorcigliato su se stesso.

A passo moderato mi sto dirigendo verso un'abitazione nel centro di Londra.

E' una casa grigiastra, piccolina e non particolarmente bella. Nessuno ci vivrebbe eppure là dentro c'è qualcuno che sto cercando.

La porta è chiusa. Un rapido movimento del polso basta a far schioccare la serratura.

Le luci sono spente. Mi aggiro furtivo tra le stanze ma niente. Nessuna traccia di vita. Per un momento sento il terrore invadere il mio corpo.

Cosa gli hanno fatto? Dove lo hanno portato?

Non c'è nessun segno di lotta però, nessuna traccia di rapimento o di un possibile combattimento.

Qualcosa non va. Esco velocemente senza premurarmi di chiudermi la porta alle spalle. Vedo una libellula svolazzare sopra una pozzanghera, sembra incurante del pericolo eppure è talmente palpabile ora.

 

Passano alcune musiche ma quando passano la Terra tremerà,

sembrano esplosioni inutili ma in certi cuori qualche cosa resterà.

Non si sa come si creino costellazioni di galassie e di energia,

giocano a dadi gli uomini, resta sul tavolo un avanzo di magia.

 

Sbaglio o tutto si è fatto improvvisamente più cupo? Il Sole è sceso rapidamente e anche gli ultimi raggi hanno smesso di illuminare la via.

I bambini sono rientrati in casa, tra poco sarà ora di cena.

Raggiungo in fretta la mia moto e sfreccio verso Godric's Hollow.

Il rombo provoca un eco che sbatte sulle case e va pian piano svanendo. Spengo le luci e scendo.

La strada è deserta e buia. La luce proveniente dalle zucche provoca delle strane ombre, quasi inquietanti. Somigliano a figure incappucciate.

E' la mia fantasia? Sto diventando matto?

Sento freddo.

Lentamente procedo verso un'altra casa. Molto lentamente. Sembra quasi che sia stato colpito da chissà quale misterioso incantesimo.

Tutto è possibile nella notte delle streghe. Tutto è possibile quando le forze oscure incombono su di te.

Tutto è possibile quando si vive in un mondo come il mio, un mondo dove i potenti vincono sui deboli.

Un mondo bizzarro dove tutto sembra un gioco da tavola in cui noi siamo le pedine. E' un po' come negli scacchi magici, le pedine sono fatte per distruggersi a vicenda sotto gli ordini di un padrone. E' lui che decide la sorte del gioco, è lui che decide le sue mosse sperando di vincere la battaglia.

Cosa ne viene a noi? Sangue e distruzione. Tutti questi pensieri mi portano ad immaginare altre strane cose.

Per esempio quella figura che è appena sparita dietro l'angolo.

Mi avvicino di più alla meta. Una casa completamente diversa da quella di poco fa. Una casa calda, accogliente.

Una in cui tutti vorrebbero vivere, una casa in cui c'è amore, in cui c'è vita.

Un bella casa, quella di mio fratello.

O almeno lo era fino a poco fa.

Può una bella cosa diventare improvvisamente terrificante?

Può la vita trasformarsi in morte in pochi secondi? E l'amore trasformarsi in desolazione?

Sì, in questo gioco può succedere di tutto.

 

Sono solo stasera senza di te,

mi hai lasciato da solo davanti al cielo,

e non so leggere, vienimi a prendere,

mi riconosci ho le tasche piene di sassi.

 

Riemergo dai miei pensieri nell'esatto momento in cui sfioro il cancello di casa Potter.

Sento gli occhi andare a fuoco. Tutto è dovuto a quella terribile vista.

La casa è distrutta per metà. Il tetto completamente crollato, niente più luci accoglienti provengono dall'interno.

Solo buio. E freddo.

Con l'orrore dipinto sul volto mi avvicino alla porta, è completamente spalancata. Entro, le gambe mi tremano, sento la bacchetta scivolarmi dalla mano.

Con uno sforzo enorme mi impongo di proseguire verso quello scempio.

Sussurro qualche preghiera, invoco più volte il nome di Dio ma quella scena non pare cambiare.

Mi domando da dove provenga la voltontà che mi fa ancora camminare in cerca del più minimo segno di vita.

-James..- la mia voce è un flebile sussurro. Non giunge nessuna risposta.

Forse non mi hanno sentito. -JAMES!- urlo con tutto il fiato che ho.

-SONO IO, JAMES! SONO TUO FRATELLO!- mi sgolo per cercare di farmi sentire.

Forse sono al piano di sopra, forse sono fuggiti. Forse sono morti.

No. No.

Non sono morti, non sono morti. Non posso essere morti. Nessuno sapeva del nostro nascondiglio.

Per un attimo mi balena in testa l'immagine di Remus.

No. Non poteva di certo essere stato lui. Era Peter il custode segreto, Peter non avrebbe mai rivelato a nessuno il posto, Peter era un ragazzo timido e impacciato, nessuno lo conosceva, nessuno lo prendeva in considerazione tranne noi, i suoi migliori amici.

Ma non c'era in casa sua però. Niente segni di lotta.

Poteva il nostro migliore amico averci tradito?

Poteva? Sì, in questo gioco tutto può accadere.

Chiamo ancora il nome di James e quello di Lily. Niente.

Decido di salire al piano di sopra. Al secondo scalino mi blocco. Una scarpa. Una scarpa, solo una scarpa rovesciata.

Non ci vedo più, la luce dei lampioni svanisce in quel punto della casa, sulle scale. 

Salgo un altro scalino e poi un altro e un altro ancora.

Un'altra scarpa, questa volta però è indossata da un piede che a sua volta è attaccato ad una gamba.

La gamba di James. James. Steso a terra. E' steso a terra privo di sensi. E' morto?

No, non può essere morto. Sento un urlo ma solo dopo mi accorgo che è il mio, perchè non c'è anima qua dentro che possa urlare.

Mi accascio sul corpo di mio fratello. Urlo, urlo così tanto da farmi male alla gola. Urlo così tanto da esaurire la voce.

Urlo di disperazione, di rabbia. Piango.

 

Sono solo stasera senza di te,

mi hai lasciato da solo davanti a scuola,

mi vien da piangere, arriva subito,

mi riconosci ho le scarpe piene di passi, la faccia piana di schiaffi,

il cuore pieno di battiti e gli occhi pieni di te.

 

Perchè te ne sei andato James? Perchè mi hai lasciato solo?

Non dovevi farlo, non dovevi lasciarmi. Ora io sto qui a piangere mentre tu sei volato via, di te mi resta questo corpo inerme e freddo, come la notte che ormai è calata su di noi. Ti guardo per qualche minuto, hai gli occhiali storti sul naso. Cerco di rimetterteli dritti ma non ci riesco, le mie mani tremano.

Lascio stare, in fondo in un modo o nell'altro i tuoi occhiali sono sempre stati storti. Forse è perchè non facevano che rompersi e tu non facevi che ripararli.

E lo sai che se rompi una cosa così tante volte dopo non tornerà mai più come prima

Il mio cuore ora è rotto. L'hai rotto tu, adesso. Una sola volta. Eppure sono convinto che comunque non tornerà sano come prima.

E' strano vero? Tutto questo. E' strano, non pensavo potesse accadere proprio a noi. Non pensavo che ci fosse qualcuno in grado di separarci veramente.

Ma non dovevo sottovalutare la Morte vero? Lei ha questo potere in fondo..Lei può separare chiunque, non ha problemi. Ci ha messo un secondo a portarti via da me.

E ora sono solo, qui, mi hai lasciato da solo e so che non ritornerai.

Vado James, vado a cercare Lily ora.

Vado a vedere se sta bene, se ti ha raggiunto.

Vado. Mi mancherai, fratello.

 

Sbocciano, i fiori sbocciano

e danno tutto quel che hanno in libertà,

donano, non si interessano di ricompense e tutto quello che verrà;

mormora, la gente mormora,falla tacere praticando l'allegria.

Giocano a dadi gli uomini, resta sul tavolo un avanzo di magia.

 

Non so come faccio ad arrivare in cima alle scale. Le gambe non smettono di tremare, la bacchetta l'ho lasciata di sotto, è caduta.

Non sono riuscito a reggere il suo misero peso.

Eccoti qua, Lily. Anche tu mi hai lasciato vero?

Il tuo petto non sembra aver voglia di muoversi al ritmo dei tuoi respiri. Le tue guance solitamente rosee hanno perso tutto il colore, ora sono pallide e fredde al tatto.

Hai gli occhi spalancati, c'è dipinto il terrore dentro. Il terrore e la consapevolezza di aver appena perso tutto, anche te stessa.

I tuoi occhi verdi, Lily, sono senza vita. Proprio come te.

Mi inginocchio al tuo fianco proprio come ho fatto con James poco fa e, lentamente, abbasso le tue palpebre. Voglio cullarmi nell'illusione che tu stia dormendo.

Mi ricordo dei giorni ormai così lontani in cui non eri niente per me, in quei giorni ero costretto a sentire il tuo nome più volte di quanto lo avessi desiderato.

Però era James a parlare di te, era lui ad amarti e io non potevo far altro che appoggiarlo.

Mi ricordo di come improvvisamente per me sei diventata più di una confidente, sei diventata quasi una sorella.

Tu c'eri ad aiutarmi con Marlene, c'eri quando le ho dichiarato il mio amore e c'eri anche quando me l'hanno portata via.

Hai raccolto il mio dolore e l'hai fatto tuo, mi hai risollevato.

Sei sempre stata una ragazza immune a tutte le critiche, una forte.

In tanti parlavano di te, di indicavano come 'la sporca Mezzosangue' e, persino quando il to migliore amico te l'ha detto in faccia, tu non hai mai fatto un frizzo. Sei sempre stata così allegra, così solare. Tua sorella è stata davvero una grande cretina.

Lily Evans, il tuo nome dice tutto. James aveva ragione quando diceva che eri il fiore più bello.

L'hai reso felice, sai? E te ne sono infinitamente grato.

Un magnifico fiore, già. Hai aiutato Remus e anche di questo non posso che essertene grato.

Il Giglio è un fiore che indica purezza, me l'ha detto Marlene tempo fa.

Ha detto che ti rappresentava ed aveva ragione.

Mi dispiace Lily, mi dispiace così tanto averti perso. Mi dispiace che sia finita così.

Ti sistemo una ciocca di capelli rossi dietro l'orecchio. Prenditi cura di lui ancora una volta, Lily.

Salutamelo e digli che gli vorrò sempre bene, okay? Abbraccia mio fratello da parte mia e amalo anche là.

 

Sono solo stasera senza di te,

mi hai lasciato da solo davanti al cielo,

e non so leggere, vienimi a prendere,

mi riconosci ho un mantello fatto di stracci.


Mi alzo, cercando di non guardare la figura stesa a terra ma un rumore mi ferma.

Con il cuore in gola cerco la bacchetta che, tranquilla, riposa ancora qualche scalino più in giù. Sono disarmato.

Cerco la fonte del rumore anche se l'oscurità che invade la stanza rende tutto più difficile.

Un gemito.

Sono forse tornati?

Poi ricordo. Ricordo che c'è un altro nella stanza. Harry.

Harry, il mio figlioccio. Mi ero dimenticato del piccolo. Ancora un gemito, proviene da qualche parte alla mia sinistra.

La culla. Mi avvicino lentamente, il mio cuore ha ripreso a battere velocemente, sento il sangue riscaldarmi e la sensazione di freddo improvvisamente svanire.

Tutto questo accade quando scorgo una manina muoversi sotto la coperta.

Un paio di occhi verdi colmi di lacrime mi fissano, sono uguali a quelli di Lily. E i capelli, già so che quei capelli neri diventeranno come quelli di James, sempre scompigliati.

Mai come ora mi rendo conto quanto il piccolo somiglia ai suoi genitori e d'improvviso mi risento di nuovo solo, abbandonato.

Harry mi fissa senza piangere, mi riconosce. Lo prendo in braccio con un po' di timore e, sempre senza prestare attenzione alle figure stese sul pavimento e sulle scale esco da quel luogo pieno di orrori. Orrori che segneranno per sempre la mia vita.

Fa freddo fuori, è il 31 Ottobre. La notte delle strghe.

Alcuni schiamazzi provengono da angoli bui della strada, sono i bambini che fanno chiasso. E' la loro notte questa, ignari del pericolo gironzolano indisturbati di casa in casa.

Io invece devo fuggire, devo portare via Harry. Il bambino trema, lo avvolgo nel mio mantello logoro sperando che gli tenga un po' più caldo.

Mi chiedo se Silente abbia saputo.

-Sirius, sei tu?- una voce roca e profonda richiama la mia attenzione.

Porto la mano alla bacchetta che però, è ancora là da qualche parte in casa Potter.

James. Scuoto la testa per eliminare il pensiero. Sono disarmato e con un bambino in braccio.

-Chi sei?- chiedo.

-Sono io, Hagrid.-

Un omone alto e robusto spunta fuori dal buio, tiro automaticamente un sospiro di sollievo.

-Cosa è successo, Sirius? Dove sono Lily e James?-

Non ho la forza di rispondere, di nuovo quella sensazione di freddo mi avvolge, di nuovo mi sento solo.

Sento Hagrid singhiozzare, deve aver intuito la risposta. Deve aver notato le macerie che hanno preso il posto di casa Potter.

Mi sfugge un'altra lacrima, credevo di averle prosciugate tutte. Cola lenta giù per il mento e finisce sulla guancia della creatura che ancora stringo tra le braccia.

Passo un dito sulla gota di Harry per eliminare la traccia di bagnato.

Hagrid si avvicina. -Harry è sopravvissuto.- borbotta felice squadrando il fagotto.

-Portalo da Silente, Hagrid.-

-Cosa?-

-Portalo da lui, ti dico. Io ho delle commissioni da sbrigare-

-Ma come faccio?-

-Ti presto la mia moto. Ora però contatta Silente e porta in salvo Harry, lui non deve essere toccato intesi?-

Hagrid annuisce. -Harry James Potter- sussurro al pargolo guardandolo bene negli occhi. -Abbi cura di te, ci rivedremo presto. Io verrò a prenderti dovunque tu sia-

Poggio le mie labbra sulla sua fronte, cercando di essere il più delicato possibile.

 Nascosto da un ciuffo di capelli neri c'è uno sfregio a forma di saetta.

La ferita pulsa ancora ma il piccolo non sembra turbato da questa cosa.

Non do molto peso alla cicatrice e passo la creatura all'uomo davanti a me.

-Alla prossima Hagrid- con un cenno della mano lo saluto e mi volto per andarmene.

-Mi dispiace Sirius. Per James..Mi dispiace molto-

Il mio cuore vuole esplodere e lo lascerei fare se solo questo facesse diminuire anche un po' il dolore.

Mi smaterializzo.

 

 

Sono solo stasera senza di te,

mi hai lasciato da solo davanti a scuola,

mi vien da piangere, arriva subito,

mi riconosci ho le scarpe piene di passi, la faccia piana di schiaffi,

il cuore pieno di battiti e gli occhi pieni di te.


-SEI UN LURIDO BASTARDO!- urlo in faccia a Minus.

Non so come l'ho trovato ma ora è qui davanti a me, il piccolo traditore.

-Sirius, Sirius..Stai diventando pazzo, io non ho fatto niente, niente..-

-SMETTILA DI MENTIRE! Hai tradito James e Lily questa notte, tu li hai consegnati al Signore Oscuro!-

Siamo in una strada Babbana, la gente ci guarda come fossimo matti ma non se ne cura. E' la notte delle streghe, questa, ed hanno altro a cui pensare.

Ce ne sono tante di liti in giro, ormai è abitudine.

Minus si torce le mani nervoso, sta mentendo e si vede. Ho passato sette anni in Dormitorio con lui, era uno dei miei migliori amici!

Era uno dei migliori amici di James e lo ha tradito, questo schifoso.

Caccio fuori la bacchetta, questa volta ce l'ho con me.

Gliela punto alla gola.

-Cosa vuoi fare Sirius? Vuoi uccidermi? Sono io, Peter. Sei matto Sirius, non puoi uccidermi, non ho fatto niente.-

-BUGIARDO! Non mi importa se sarò un assassino d'ora in poi, tu hai tradito James! LUI E' MORTO PER COLPA TUA! Mio fratello è morto, Peter. E' morto perchè tu l'hai venduto al Signore Oscuro. Meriti di morire e sarò io stesso a ucciderti.-

Pigio la punta della bacchetta sul suo collo. Le mie mani tremano di rabbia, la testa mi scoppia.

Non avrei mai pensato che sarebbe stato capace di tirare fuori la bacchetta a sua volta ed invece eccolo qui. Cosa crede di fare? E' un fallito, lo è sempre stato.

Mi sorride improvvisamente. Anzi, ghigna. Ghigna divertito.

Dovevo ucciderlo prima, senza esitare.

Cosa fa?

-Avad...- mi peparo ad urlare ma non faccio in tempo.

James..Mi hai lasciato solo, James..

 

 

Sono solo stasera senza di te,

mi hai lasciato da solo davanti al cielo,

vienimi a prendere, mi vien da piangere.

Mi riconosci ho le scarpe piene di passi, la faccia piana di schiaffi,

il cuore pieno di battiti e gli occhi pieni di te.

 

Credo di essere svenuto per qualche ora, o per qualche giorno, chissà.

Sono steso su un freddo e lurido pavimento di pietra, provo ad alzarmi ma non ho più forza nelle braccia. Mi riaccascio a terra.

E' una sensazione strana quella che provo ora, mi sento svuotato. Come se non potessi più essere felice.

E fa freddo, tanto freddo.

Sento il soffio del mio respiro lento scivolare fuori dalla bocca e lo vedo condensarsi in aria mentre si dissolve piano.

So cosa sono quelle figure incappucciate. Dissennatori.

Sono ad Azkaban.

E' giunta la fine anche per te, Sirius Black.

Sono solo qui dentro, solo come mai sono stato ed ora mi rendo conto di cosa è successo nelle ore appena trascorse.

Mi rendo conto del vuoto che hanno lasciato queste perdite, mi rendo conto che la mia vita non sarà più la stessa.

E ancora una volta, prima di abbandonarmi a Morfeo, penso a mio fratello.

Penso a lui, accasciato sulle scale della sua stessa casa, privo di vita.

Penso a lui, in sella alla sua scopa, seduto in riva al Lago Nero.

Penso che non lo rivedrò mai più e solo questo basta a farmi male, solo questo basta a spezzarmi.

Addio, James.

 

 

ANGOLO DELL'AUTRICE:

Bonsoir à tout le monde! 

Sono tornata con una delle mie Fan Fiction tristi al massimo ç.ç

Ma che ci posso fare? Mi sentivo particolarmente ispirata e tutto questo lo devo alla MERAVIGLIOSA canzone di Jovanotti. 

Una poesia messa in musica, che grande uomo. Lo amo. 

Ho pensato che fosse particolarmente adatta per questo momento difficile.

Ho scitto tutto ciò che potrebbe aver passato Sirius quella notte del 31 Ottobre 1981, la notte delle Streghe.

Spero vi sia piaciuta, è da un po' che mi girava in mente quest'idea e finalmente sono riuscita a trascriverla.

Beh, che altro posso aggiungere? Nulla di nulla perciò lascio a voi i giudizi ♥

Alla prossima!

 

Vostra,

Lily.

 

P.S.: L'ho letta e riletta ma non mi fido molto della mia vista, spero non ci siano errori di battitura!

   
 
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