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Autore: April_    07/10/2012    2 recensioni
Quello era il fatidico giorno.
Ma perché non capivano? Perché loro avevano un ragazzo che faceva sport, che amava la pallacanestro o il calcio.
E comunque, lei lo sapeva bene, Louis non stava così male come tutti pensavano. Era un adolescente come tanti, che aveva bisogno di non sentire più il sangue raggelarsi per la solitudine, di sentirsi amato e parte di qualcosa.
E lei lo stava per lasciare.
L’avrebbe distrutto.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Louis Tomlinson
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Spin-off di 'Trust me'. Avevo voglia di scrivere e, bè, eccomi qui. Spero vi piaccia. 
April_







Tania prese quel borsone che tanto conosceva, salutò la madre con un caloroso abbraccio. In quel momento non le diede molto retta, impegnata com’era a cercare di completare i moduli per l’adozione di una bambina asiatica. Da lì a pochi mesi sarebbe, finalmente, arrivata a casa e la ragazza non vedeva l’ora di avere quella bambina a correre per casa. In realtà era già il terzo tentativo.
Quello era il fatidico giorno.
Le sue compagne l’avevano attaccata, senza dar conto ai sentimenti, la mattina prima. Che hai in testa?, E’ un drogato!, E’ terribile., Non puoi!, Lo odio., Come fa a piacerti? Questi erano stati i loro commenti. Ma perché non capivano? Perché loro avevano un ragazzo che faceva sport, che amava la pallacanestro o il calcio.
E comunque, lei lo sapeva bene, Louis non stava così male come tutti pensavano. Era un adolescente come tanti, che aveva bisogno di non sentire più il sangue raggelarsi per la solitudine, di sentirsi amato e parte di qualcosa.
E lei lo stava per lasciare. L’avrebbe distrutto.
Ma quale altra alternativa? Nessuna. La sua, di scuola e di compagni non aveva pietà per nessuno tantomeno per un ragazzino che cercava di sentirsi grande.
Quell’anno, di liceo, Louis l’avrebbe sicuramente ripetuto ma ora non importava, aveva detto, perché c’era lei.
‘Ti amo.’gli era anche sfuggito di dire, una volta. E Tania si era sentita perfetta, bene, in pace con l’anima ed il cuore. Ma la realtà era che i suoi sentimenti non erano pienamente ricambiati.
Lei, infatti, gli voleva bene ma mai quanto lui a lei. Gli piaceva passare il tempo con lui, ridere, abbracciarlo, sentirne il suo calore –perché Louis era molto caldo, in tutti i sensi, quando voleva- ma non avrebbe mai detto di amarlo.
-Hey, tesoro.- le aveva detto, quando era arrivata al luogo dell’appuntamento ed aveva provato a stamparle un bacio che, però, essendosi spostata, non aveva raggiunto la destinazione.
-Che hai?- chiese subito. Lei era una tipa di poche parole, amava esprimersi, ridere, scherzare. E il fatto che fosse incredibilmente seria fece scattare qualcosa nell’animo del ragazzo, che si incupì.
-Nulla, andiamo.- disse lei sorridendo. Non se la sentiva ancora.
Quella sera visitarono un piccolo locale isolato e subito dopo fecero un giro nel parco. Tutto era buio, tranne un piccolo ruscello illuminato dalla luce della luna. Si sedettero, Louis per primo e subito dopo Tania.
-Louis, ti devo parlare.- disse lei, abbassano gli occhi. –Oh, lo so bene.- rispose lui, sorridendo sarcastico. –Sei strana, si vede che c’è qualcosa che non va. Comunque va bene tutto per me, dimmi solo che non sei incinta o già sposata, però.-
Tania alzò gli occhi al cielo, ma lui non la notò. –No, è che…- Louis le strinse la mano, come per farla continuare a parlare.-Io, noi, non possiamo più frequentarci.- -Perché?- -Perché tu sei tu, ed io ho delle regole da seguire, delle persone da non deludere…- -…e io sono una delusione.- concluse lui.
Tania tacque per qualche minuto, mentre un dolore silenzioso attraversava il cuore del ragazzo.
A lei poco importava: avrebbe trovato qualcuno migliore, a cui affezionarsi. Ma lui? Lui che era stato già deluso tante volte, per lui che conosceva così bene quella sensazione di vuoto e solitudine? Lui a chi si sarebbe affidato? A se stesso, come sempre. Però ci teneva così tanto a lei e dirle addio, sotto una notte così, proprio non gli andava. Perché in fondo, molto in fondo, era un romantico. Ed amava Tania. Non l’avrebbe dimenticato.
Le strinse i polsi, e la trascinò sotto la luna, a ballare. Erano stretti l’uno all’altro e, nonostante ormai Louis sapesse che il suo sentimento non era condiviso, sentiva di dover far qualcosa per non lasciare che lei lo dimenticasse. Qualunque cosa. La strinse ancora di più, iniziando a sussurrarle il testo di quella vecchia canzone che tanto amava.
-Tania?- -Sì?- -Sai che ti amo e non voglio che tu mi dimentichi. Posso baciarti, per l’ultima volta?- Lei sorrise e si avvicinò alle labbra di lui, che subito le accolse con gioia.
Sarebbe davvero stato l’ultima volta che toccava quelle labbra, che ne assaporava la dolcezza? Sì, sicuramente sì, si disse.
Sembrarono diventare amare, man mano che si allontanavano da lui.
-Louis ti devo dire un’altra cosa…- -Non mi ami, non come io amo te.- la precedette di nuovo lui, e lei si trovò costretta ad abbassare ancora lo sguardo. –Ma non ti dimenticherò, e non dimenticherò quest’ultima notte passata sotto le stelle.- Gli lasciò un ultimo bacio e corse via, verso casa perché nonostante quel ragazzo non fosse l’amore della sua vita, gli voleva bene e sapeva di avergli appena spezzato il cuore.
Decise che, prima o poi, si sarebbe fatta perdonare prima o poi, a qualunque costo. 
   
 
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