Miraede era una di quelle ragazze di una bellezza misteriosa.

Lunghi capelli bronzeii e occhi color cioccolato.

Ogni qual volta sorridesse gli si formavano due bellissime fossette.

Quelle fossette tanto amate che caratterizzavano anche il famoso fratello Harry Styles.
 

Ed era stato proprio per il troppo successo del fratello e per la tanta notorietà della sua famiglia che Miraede aveva intrapeso una via non del tutto femminile.
 

Se era una di quelle ragazze dalla bellezza misteriosa Miraede era considerata anche il tipico ''maschiaccio''.
 

Lo sport praticato da Miraede era uno degli sport più famosi in tutto il mondo:

calcio.
 

Provava molte emozioni,non le importava di avere la manicure e i capelli sempre curati, non le importava che il sudore imperlasse la sua fronte,non le importava avere le gambe perennamente gonfie.
 

Non le importava e basta.
 

Le sue emozioni erano racchiuse tutte in quell'oggetto rotondo che prendeva il nome di palla.
 

Miraede era l'orgoglio della squadra, era la più preparata, era quella che aveva concluso più azioni, era colei che aveva segnato più gol.
 

Miraede non aveva provato emozioni più incredibili di quelle che le dava il calcio.
 

Miraede non aveva mai amato nessuno oltre la palla e il fratello.
 

Miraede non aveva mai avuto un ragazzo nonostante non mancasse di bellezza,ringraziando madre natura.
 

E da quando il fratello era diventato famoso la sua preoccupazione non era andata oltre all'ambito scolastico.

 

 

Tutto fino a quel brutto pomeriggio di pioggia.

Quando insieme ad Indigo,aveva accettato il passaggio del migiore amico Josh.

Fino a quando i vetri si erano appannati.

Fino a quando le goccie insistenti avevano toccato il parabrezza.

Fino a quando Josh era finito fuoristrada.

Fin quando la macchina non si era ribaltata.

 

 

 

Due mesi dopo al suo risveglio dal coma Miraede aveva trovato ad osservarla i volti sciupati ma alquanto felici di famigliari e amici.

Miraede aveva realizzato solo poco dopo, alla vista di Harry che doveva essere successo qualcosa di grave.

 

Parole, solo parole vorticavano nella testa di Miraede:

''....non potrai più camminare...sedia a rotelle... mi dispiace.''

 

Lacrime prepotenti scendevano sul suo dolce viso.

Tutto ciò di cui non si era dovuta preoccupare fino a quel momento era arrivato come un fulmine a ciel sereno.

Doveva sempre avere qualcuno accanto e aveva dovuto imparare a sopravvivere senza più praticare lo sport da lei tanto amato.
 

Poteva guardarlo attraverso uno schermo, poteva assistere attraverso le partite scolastiche.

Niente sarebbe stato più come prima.

 

Ma Miraede avrebbe dovuto imparare a convivere con un sentimento fino ad allora mai provato: l'amore.

 

L'amore per una persona che tornava a casa con il fratello dalle pause del tour, la stessa persona che da poco tempo era diventato il suo migliore amico, la stessa persona che le confideva i suoi sentimenti che però non erano rivolti a lei.

 

E il giorno che il fratello propose a lei e ad Indigo di lasciare tutto, la scuola, Holmes Chapel e trasferirsi a Londra con lui ed il resto della band entrambe avevano accettato pronte a subirne le conseguenze.

 

Da quel giorno ne erano passate davvero tantissime.
 

Miraede aveva imparato a convivere con il suo handicap.
 

Indigo si era persa negli occhi azzurri di Niall.
 

Miraede aveva dovuto asciugare le lacrime versate dal fratello.
 

Aveva fatto ricucire un rapporto.

Aveva conosciuto Eleanor.
 

Aveva assistito alla fine del rapporto di Liam e Danielle.
 

Ma sopratutto aveva assistito alla fine del rappoprto di Zayn e Perrie.
 

Ne era stata felice? Oh sì all'inizio sì, ma quando si era accorta che Zayn aveva cominciato a frequentare altre ragazze,aveva dovuto affrontare un nuovo sentimento fino ad allora sconosciuto: la gelosia.

 

Durante un altro pomeriggio di pioggia Miraede aveva affrontato la sua paura, dichiararsi.
 

Erano sdraiati entrambi nel letto della sua camera,parlavano del più e del meno.
 

Anche del fatto che un giorno Miraede avrebbe potuto recuperare l'uso motorio delle proprie gambe.
 

Tutto era avvenuto in un momento di silenzio.
 

-Forse è troppo tardi, forse non te ne sei mai accorto, forse tre anni per te sono troppi...- avevo detto.
 

Zayn allora la guardava come non aveva mai fatto, come se la vedesse davvero per la prima volta.

Ma l'aveva spinta a continuare.
 

-Mi piaci Zayn, Ti amo- quelle poche parole erano bastate a spalancare una grande porta sulla mia vita.
 

Zayn aveva ammesso i suoi sentimenti verso Miraede.

I due si erano messi insieme.

I due si amavano.

I due quel pomeriggio con tutta la delicatezza possibile di Zayn si erano uniti.

Un solo corpo, tante emozioni.

 

E a distanza di qualche anno dopo il matrimonio, nacqui io.

Sophie Anya Malik.

La felicità di mamma e papà.
 

Mamma dite? Ha ripreso a camminare?

Oh sì ed ora è l'allentrice della mia squadra di calcio.