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Autore: Delena85    07/10/2012    3 recensioni
"sono passati molti giorni da quando Elena si è trasformata e Stefan, sta provando ad insegnarle a controllarsi, ma le cose non vanno come vorrebbe tutto è più complicato di come si aspettava, e l'indifferenza di Damon a tutto ciò non le è di aiuto."
ho provato ad immaginare i primi episodi della stagione quattro, naturalmente secondo il mio punto di vista, spero che vi piaccia e che commenterete in tanti. vi dico da subito che questa è la mia prima storia quindi se potete siate magnanimi. (Vi sono alcuni spoiler riguardanti la stagione 4, tutti di carattere generale.)
Genere: Drammatico, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Caroline Forbes, Damon Salvatore, Elena Gilbert, Stefan Salvatore | Coppie: Damon/Elena, Elena/Stefan
Note: Lime, Otherverse | Avvertimenti: Triangolo
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Lo seguii in silenzio fino al grill, nonostante fosse tardi c’era ancora parecchia gente, appena aprì la porta del locale l’odore di sangue mi colpì in pieno viso, era ovunque ed io ero famelica vedevo tutti come possibili prede e non come persone. Damon mi si parò davanti e mi afferrò per le spalle
“Guardami Elena...guardami" mi strattonò con violenza e io alzai gli occhi come un automa "molti dei presenti li conosci, sono tuoi amici, cerca di ricordare cosa ognuno di loro rappresenta per te, cerca di andare oltre la sete”
Li guardai tutti ad uno ad uno, erano miei compagni di scuola, alcuni mi avevano aiutato ad organizzare feste, altri avevano studiato con me, erano persone e facevano parte della mia vita. Questa consapevolezza mi aiutò a calmarmi anche se il morso della fame ancora mi attanagliava lo stomaco. Damon mi sorrise soddisfatto e  mi prese per mano conducendomi al bancone
“Vieni beviamo qualcosa” 
Non era una cattiva idea, l’alcol mi avrebbe aiutata a rilassarmi.
Rimanemmo li a bere e scherzare per qualche ora, dopo mezza bottiglia di tequila tutto mi sembrava più sopportabile e poi c’era Damon chi avrebbe potuto resistere a quel sorriso contagioso, e a quell'ironia pungente. Gli ero grata per quello che stava facendo per me anche se non ne capivo a pieno il senso.
Dopo aver scolato l'ennesimo bicchiere di bourbon si alzò dalla sedia
“La lezione numero 1 è finita “
Lezione numero1 ??? dovevo essermi persa qualcosa, qual era la lezione?
“Possiamo passare alla prossima”
“Damon non capisco, qual è la lezione numero 1?”
Mi puntò sul viso i suoi occhi di ghiaccio sorridendo 
“Dimmi Elena, quanto tempo siamo stati seduti a questo bar?”
“Non saprei, un paio d’ore”
Continuavo a non capire, dove voleva andare a parare?
“E avevi fame quando sei entrata?”
“Sì ”
“E quante persone hai ucciso?”
“Nessuna”
“Ecco la lezione, quando sei entrata hai saputo guardare oltre il tuo istinto hai lasciato prevalere il tuo lato umano e hai riconosciuto i tuoi amici, questo ti ha impedito di nutrirti di loro, e la tequila… ha fatto il resto”
Avevo fatto tutto questo senza nemmeno rendermene conto.
“Vieni usciamo”
Mi lasciai guidare fuori, era buio e le luci dei lampioni illuminavano a stento la strada deserta, era tutto così silenzioso o almeno lo sarebbe stato per chiunque, ma non per me, sentivo l’aria sul viso, gli insetti che si affollavano sui bidoni dell’immondizia, e dei passi. Qualcuno si stava avvicinando e dal profumo era umano, un ragazzo. Mi voltai verso Damon in preda ad un ansia inspiegabile, lui mi sorrise rassicurante.
Cosa aveva in mente?
Il ragazzo si avvicinò a noi, era uno dei giocatori della Squadra di football della scuola, lo avevo visto parlare con Matt altre volte. Ci superò senza darci troppa importanza, fino a che Damon gli sbarrò la strada, e ammaliandolo gli ordinò di stare calmo. Era evidentemente spaventato ma i poteri di Damon gli impedivano di dare libero sfogo alla sua paura. Senza troppi preamboli gli lacerò il collo, l’odore di sangue fresco mi riempì la testa e in un attimo mi sentii schiava di me stessa. Dopo una breve sorsata Damon si voltò verso di me pulendosi il viso 
“Bevi Elena”
Era come se ci fossero due persone dentro di me, la donna e il vampiro, la donna  mi urlava di scappare, di allontanarmi da tutto questo, ma il vampiro mi teneva inchiodata lì, bramoso di sangue. 
Persa in questa lotta interiore rimanevo immobile incapace di andare via, incapace di rimanere.
“Ti ho detto di bere “ mi incalzò nuovamente
E così mi avvicinai a lui e lo morsi. Sentivo il liquido denso scendermi lungo la gola, il piacere che invadeva ogni fibra del mio essere. Damon era vicino a me e mi parlava
“Sentilo Elena, senti il battito del suo cuore, è lui la chiave, ascoltalo e appena rallenta fermati”
Lo sentivo pulsare sotto le mie labbra dall’arteria recisa, continuai a bere, e poi lo sentii rallentare prima quasi impercettibilmente poi con decisione, mi sarei dovuta fermare, ma non lo feci, non potevo ne volevo ancora, ne volevo sempre e non mi importava se questo voleva dire uccidere delle persone. Damon capì e mi afferrò per il collo
“Fermati” mi intimò “Lo ucciderai…Elena basta!!”
Non so se fu il tono della sua voce o la donna che era in me a darmi il coraggio, ma riuscii a fermarmi. Lo guardai e mi persi nei suoi occhi, non ero così sicura di voler  smettere ma il suo sguardo non ammetteva repliche, così riluttante mi allontanai da quella tentazione. Damon si voltò verso il povero malcapitato e mordendosi il polso gli lasciò bere il suo sangue , poi lo guardò negli occhi
“Ora cerca di rimanere vivo per un po’, torna a casa e dimentica tutto”
Mi venne incontro fermandosi di fronte a me con un sorrisetto malizioso che gli aleggiava sulle labbra, mi pulì il mento sporco di sangue con il pollice e se lo mise in bocca divertito, assaporandolo con gusto.
“Mmm non era male il nostro amico”
In altri tempi quelle parole mi avrebbero fatto saltare i nervi, ma non sta sera, sta sera ero io il predatore e ora capivo realmente cosa volesse dire, gli sorrisi a mia volta abbassando lo sguardo e lui mi posò un braccio sulle spalle 
“Vieni, torniamo a casa , per sta sera direi che hai fatto abbastanza”
   
 
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