Il soldato semplice Bonagli era accucciato dietro all banchettone principale della trincea, fumava un mozzicone di sigaretta e vicino a lui a terra vi era il suo fucile. inspiroò un tiro di sigaretta poi alzo e si recò verso il suo comilitone Di Maggio - ehi, come va?- il soldato si voltò -tutto bene. Hai una sigaretta?- Paolo estrasse dal taschino della camicia un pacchetto di sigarette ne tirò fuori una e gliela porse. -ecco a te- l'amico lo ringraziò e disse -sai stavo pensando che...- non finì la frase che subito un ordine attirò la sua attenzione -tutti alle scalette per saltar fuori!!! si assalta!-. Paolo disse -madonna mia! assaltiamo, io non ce la faccio più!- 
-a chi lo dici!- rispose Di Maggio. poi si avvicinarono alla scaletta più vicina Paolo prese il fucile e lo caricò poi come tutti gli altri innestò la baionetta e tese l'orecchio pronto a sentire l'ordine di attaccare. iquel momento a lui parve interminabile, dopo di che arrivò. -FUORI!- paolo subito saltò fuori dalla trincea e si mise a correre verso le postazioni nemiche ripetendo nella sua mente una preghiera per poter sopravvivere. corse senza mai voltare lo sguardo, puntando gli occhi in un punto inpreciso davanti a lui quasi credendo di cadere a terra da un momento all'altro, colpito dai nemici. correndo lo fece riportare alla realtà un fischio proprio vicino all'orecchio. un proiettile. che gli fece perdere l'equilibrio capitolando al suolo. subito si rialzò e corse di nuovo. ormai le trincee nemiche erao a poche decine di metri. arrivò proprio davanti a esse e con il suo moschetto 91 fece fuoco su un fuciliere uccidendolo poi saltò dentro le postazioni e col la baionetta trafisse un altro soldato e dietro di lui altri suoi comilitoni andarono avanti a ripulire il resto della trincea. ce l'avevano fatta. avevano vinto. per ora.