Storie originali > Drammatico
Ricorda la storia  |      
Autore: Ashfenfi_    08/10/2012    0 recensioni
A volte per il tuo stesso bene devi favorire un' idea che è difficile accettare.
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Ci sono volte in cui la forza non basta. Per quanto tu ti sforzi, dovrai sempre piegarti ai tuoi sentimenti. Loro sanno quanto puoi essere ferita e sfruttano la tua debolezza. Ci giocano. Sembra che si divertano in questo. Vorrei che una bella tazza di tè fumante facesse evaporare tutti i miei crucci in un’ unica grande nube e che poi con un soffio potessi scacciarla via per sempre. Invece no, non è possibile. Ti ho amato, l’ ho fatto con tutta me stessa, e tu non mi hai nemmeno dato la possibilità di dimostrartelo. Tutto ciò che mi hai detto era senza significato, solamente suoni che le tua voce dal tono roco produceva. Il canto di un usignolo avrebbe significato molto di più. L’ amore è cieco, l’ amore è sordo. Ogni volta che mi guardo allo specchio vedo un cadavere, due occhi senza luce e due guance che hanno perso le loro sfumature rosate per far posto a due occhiaie solcate. Eravamo solo all’ inizio della nostra storia. Poco tempo è bastato perché tu mi facessi innamorare di te. Probabilmente abbiamo corso troppo, tu sei stato imprudente e io sono stata ingenua. “Non fidarti mai di un ragazzo che conosci appena”, mi ha sempre detto mia madre. Ovviamente, da brava adolescente ribelle, non l’ ho ascoltata, pensavo che non potesse capire. Sedotta e abbandonata? Si, anche se per poco più di un mese. Ma un mese ti è stato sufficiente per approfittarti di me. Mi sono concessa a te perché ero convinta che mi amassi. Mai è esistito un bugiardo tanto sincero. Essere mollate per la ex è l’ incubo di ogni ragazza, per me è stato molto più di un incubo. Credevo vivamente si essere più sveglia delle mie coetanee, invece mi sono dimostrata stupida, tu mi hai reso stupida. E non posso sopportare che di questo tu non ti vergogni. Così un giorno sei sparito, abbandonandomi. Le notti passate a piangere ascoltando musica deprimente sul letto non sono servite a niente. La notte di San Lorenzo non ho visto nessuna stella cadente in cielo, però ero talmente disperata da pregare comunque. Ho scoperto che in certe circostanze i miracoli possono accadere, quando dopo tre mesi ho letto il tuo messaggio. Non riuscivo a placare gli spasmi che pervadevano il mio corpo, agitazione, tensione ed emozione. Ho ricordato il dolore che ho provato quando mi hai lasciata: “cuore spezzato” non è un eufemismo, anzi. Sembrava proprio che il cuore mi si fosse aperto in due, che tra i ventricoli e gli atri si stesse espandendo una crepa. In quel momento il dolore mi è sembrato nullo in proporzione al misto di gioia e sbigottimento. Mi hai trascinato fuori da un tunnel buio con la tua cometa, forse non è stato un caso che nella settimana prima io ti abbia sognato per tre notti... Speravo che con le tue ali d’ angelo mi riportassi al Paradiso. Con le tue ali da demone mi hai riportato nell’ Inferno dantesco in cui sono stata rilegata per tutto il tempo della tua assenza. Sei un vile. Non meriti la vita, è troppo preziosa per essere sprecata da te. “Sei meravigliosa ma…. Mi dispiace, non ti amo più” mi dicesti, dopo avermi illusa e ingannata per la seconda volta. Ora puoi anche rimangiarti tutto quello che mi hai sempre detto, non importa. Basta che sparisci dalla mia vista e lasci in pace il mio povero cuore che non ce la fa più a sopportare i tuoi comportamenti infantili. Perché cazzo devo soffrire? Ne varrebbe la pena per un ragazzo più intelligente e serio di te... o per Jake Gyllenhaal… Ma non per te! Non vali niente di tutto questo. Non vali un mio respiro. Hai giocato? Bene. Ti sei divertito? Piacere al cazzo. Non sarò più la tua bambola. Non sarò la spalla su cui piangerai. Non sarò la strada giusta che riprenderai a percorrere. A mala pena riesco a pensarti adesso, mentre solo tre settimane fa eri la mia ossessione. Mi stavo perdendo. Fanculo alla gentilezza, con te ho solo imparato a perdonare azioni imperdonabili. E questo non mi ha di certo aiutato a crescere e formarmi il carattere. Mi ha insegnato solamente a non aprirti più le mie braccia e la mia anima. Mi hai fatto troppo male. Non voglio più vederti.
Imparate a dire di no contro il vostro cuore, perché non sempre per il nostro bene è meglio seguirlo.
  
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Drammatico / Vai alla pagina dell'autore: Ashfenfi_