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Autore: dragon_queen    08/10/2012    0 recensioni
Può un agnello innamorarsi di un lupo? Può un carceriere provare qualcosa per la propria vittima? Può un amore sbocciato nell'oscurità di una prigione rivelarsi qualcosa di vero?
[Comunicazione di servizio: ho concluso di modificare e/o ampliare alcuni dei capitoli. Grazie ;D]
Genere: Dark, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Hidan, Nuovo Personaggio
Note: Lime, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Naruto Shippuuden
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Eiko si voltò quando avvertì un grido soffocato alle sue spalle.

Vide Amatsu con la schiena inarcata mentre, all'altezza dello stomaco un punteruolo che lo passava da parte a parte.

Poi, veloce come un ombra, qualcuno si pose tra lei e il nemico.

Lei non lo riconobbe, ma le sembrava di averlo già incontrato, tanto tempo prima.

Amatsu fissò l'aggressore negli occhi, mentre, con un colpo secco, si estraeva il punteruolo dall'addome.

-Come fai ad essere qui?- chiese, mentre la bocca gli si riempiva di sangue.

Una risata si propagò nella grotta, mentre anche Eiko cadeva a terra, una ferita che si apriva nello stesso punto.

Lo sconosciuto però non se ne accorse. Continuò ad avanzare verso il nemico, mentre estraeva la sua vera arma.

-Brutto coglione, sono un immortale. Hai commesso un errore, che ti costerà caro- e alzò la falce sopra la testa.

-Credo invece che sia tu ad aver commesso un errore-

Una lama trafisse la spalla dell'aggressore da parte a parte, facendogli mollare la presa sull'arma.

Quello imprecò, mentre si teneva il braccio. Si voltò.

Il corpo di Eiko fu percorso da un tremito. Nonostante di lei fosse rimasta solo la volontà, l'aveva riconosciuto: quegli occhi, quel colore di capelli, quella pelle candida.

Avrebbe voluto correre ad abbracciarlo. Ma allora perchè lo teneva ancora sotto tiro con la sua arma?

-Eiko? Che cazzo ti ha fatto?-

Alle sue spalle la divinità si alzò, ridendo trionfante.

-La ragazza che conoscevi non esiste più. Adesso è una mia marionetta e l'arma per la mia vendetta-

-Sei un maledetto bastardo. Giuro che ti ammazzo!!-

-Certo, se non lo fa prima lei-

Hidan si voltò di nuovo a guardarla.

-Eiko, ti prego...-

Un altro fendente lo spedì lontano, mentre una ferita gli si apriva sul petto. Si ritrovò sulla schiena, una mano sul taglio dal quale fuoriusciva sangue, gli occhi iniettati di una strana follia, mista però a tanta delusione.

-Piccola, so che sei lì...-

Un colpo di tosse lo costrinse a sputare sangue. Fece per alzarsi, ma il braccio gli fu bloccato da Amatsu con un piede, gesto che lo fece gridare di dolore.

-Dimmi albino, come ci si sente a dover essere ucciso da una donna?-

Quello lo fissò, stranamente con un'espressione strafottente che fece tremare di collera il dio.

-Lei non mi ucciderà-

-Ne sei certo? Della Eiko che conoscevi non esiste più niente...-

-Taci!! Non è vero!!-

Il corpo della ragazza si fermò di botto, come se le avessero improvvisamente tagliato i fili che la guidavano.

Qualcosa dentro di lei si stava risvegliando. Non voleva che Hidan morisse per colpa sua, non avrebbe perduto per la seconda volta l'unica persona che aveva creduto in lei.

-Come fai a dire che non sto dicendo la verità? Non hai visto? Ti ha colpito senza il minimo rimorso- stava dicendo ancora Amatsu.

Hidan poggiò malamente la testa a terra, mentre la mano libera stava sulla ferita del petto.

-Io credo in lei-

-Credere in lei? Che assurdità-

-Eiko è forte, la sua volontà lo è. Se non fosse così, con quello che ha passato, che la tua maledizione le ha fatto passare, a questo punto sarebbe crollata da tanto di quel tempo che tu non l'avresti mai neanche trovata-

-Sembra che tu la conosca meglio di chiunque. Ma devo deluderti: nonostante la sua volontà sia stata forte, adesso ha ceduto al mio potere. Di lei non è rimasto niente- e si mise a ridere.

Hidan sollevò un poco la testa, tanto per incontrare gli occhi di quella ragazza che da tempo aveva cominciato ad apprezzare.

-Eiko, so che sei ancora là dentro, da qualche parte. Non mi interessa se sarai tu ad uccidermi, me ne andrò volentieri se sarà la tua mano a darmi la morte. Ma lascia solo che ti dica una cosa: dal primo momento che ti ho visto ho subito pensato che noi due fossimo accomunati da un passato in comune e che, in qualche modo, avremo potuto aiutarci a vicenda. Poi ho pensato che fosse un'assurdità, per poi ricredermi quando mi hai regalato il tuo primo bacio. In quel momento ho capito di essermi innamorato di te, senza possibilità di fuga. Eiko, ti amo-

-Taci!! Non ho tempo per queste scemenze!!- ringhiò Amatsu, calpestando ancora più forte il braccio ferito dell'albino, il quale però rimase con il sorriso sulle labbra.

Alzò lo sguardo verso Eiko e ciò che vide lo fece rimanere di sasso: stava piangendo.

Le sue non erano lacrime di sangue, ma lacrime cristalline e trasparenti, come quelle di un normale essere umano.

-Guarda cosa hai combinato, impiastro. Io...- disse furente rivolto ad Hidan mentre stava per colpirlo.

D'un tratto il fiato gli si mozzò in gola, mentre una macchia di sangue gli si allargava all'altezza del petto. L'albino riuscì in quel momento a liberarsi della costrizione.

Amatsu però non stava guardando lui, ma qualcuno alle sue spalle.

-E così infine hai scelto? Che tu sia dannata...-

Hidan non lo fece concludere, assestandogli un sonoro calcio all'altezza del petto e facendolo cadere di sotto. Con un grido inumano, Amatsu sparì tra i flutti del fiume di magma.

 

-Ce l'abbiamo fatta...- sospirò lui, dopo un attimo di silenzio.

-Eiko...- aggiunse, mentre si voltava.

Quando la vide però, rimase di stucco. Lei lo guardava, sorridente, gli occhi tornati del loro particolare colore rubino. Le ginocchia leggermente piegate ed entrambe le mani all'altezza del cuore.

Hidan le si avvicinò, mentre inorridito fissava lo stiletto conficcato nel suo petto.

Quando le fu a pochi centimetri, lei cadde, ma lui la afferrò in tempo, portandola delicatamente a terra.

-E' tutto finito...- disse lei con un filo di voce.

-Si. Adesso possiamo andarcene e ricominciare una nuova vita- rispose lui, accarezzandole i capelli.

-Hidan, ho paura, tanta. Non voglio morire, non adesso che so che tu sei vivo-

-Non morirai, piccola. Non lo posso permettere-

-Mi dispiace. Sono stata solo un impiccio per te- disse Eiko, carezzandogli una guancia, lasciandogli un'impronta di sangue sulla pelle diafana.

-Non è vero. Tu sei ciò che mi ha riportato a vivere. Io...-

Un dito di lei gli si posò sulle labbra, facendogli segno di rimanere in silenzio.

-Shhh, non dirlo...-

Un colpo di tosse la scosse, poi però trovò la forza per circondare il collo di Hidan con le braccia e arrivargli a pochi centimetri dal suo viso.

Gli sfiorò le labbra, mentre lui sentiva quelle di lei farsi sempre più fredde. In un sospiro poi, Eiko disse:

-Ti amo, Hidan-

 

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