1 Capitolo: Erano le 6.30, e come ogni mattina, dovetti alzarmi per andare nella nuova scuola. Oh, quasi dimenticavo, mi chiamo Diana, ho 16 anni e sono Italiana, trasferita da poco a Londra visto che i miei avevano divorziato e mi era toccato andare da mia madre. Può sembrar strano, ma mi manca tanto Napoli, la mia città. Tutte sognano di andare via da li, ma io ci tornerei molto volentieri, dopo essermi trasferita avevo perso tutti gli affetti, il mio caro papà, i miei amici.. tutto, ma infondo era stato meglio così. A Napoli avevo un ragazzo, si chiamava Giuseppe, era stupendo ai miei occhi, qualunque cosa facesse, ma un giorno scoprii che mi tradiva con mia cugina e lo lasciai, a malincuore. Non perdonerò mai mia cugina per ciò che ha fatto, è stata molto, troppo meschina, e con me, le persone così non vanno d'accordo. Comunque, mi alzai a malavoglia e mi incamminai verso il bagno con i vestiti. Mi guardai allo specchio e quasi mi spaventai, probabilmente uno zombie sarebbe stato più carino di me in quel momento. Mi lavai velocemente e misi un filo di matita nera sopra la palpebra e nell'interno dell'occhio, un pò di mascara e del lucidalabbra fuxia. Scesi di corsa le scale e presi la borsa, addentai una mela e uscii fuori facendo poco rumore visto che mia madre dormiva. Appena chiusi la porta, mi passò il pulman davanti in tutta velocità. -Oh no.- dissi. Cominciai a correre il più possibile, ma appena arrivai alla fermata il pulman partì lasciandomi li. Mi sedetti sulla panchina ormai rassegnata ad aspettare per chissà quanto tempo il prossimo pulman e pensai -Wao, bel modo di cominciare una nuova scuola eh Diana!-. Aspettavo e aspettavo, ma niente, di un pulman nemmeno l'ombra. Una macchina nera si fermò davanti alla fermata e il conducente abbassò il finestrino mostrando il suo viso. Era un ragazzo davvero bello, riccio, con gli occhi verdi, o almeno così sembrava da lontano. -Mi sa che il pulman arriva tra un'ora, tu dove devi andare?- disse lui mostrandomi un sorriso stupendo. -Alla Benetton Hight School- -Ti porto io, su sali- disse facendomi cenno con la mano. -Non fa niente, davvero, aspetto.- -Che c'è? Non ti fidi di me?- disse ridendo -Sai, è difficile fidarsi di un ragazzo sconosciuto- -Sono Harry Styles, su sali, muoviti- Guardai l'orologio, le 7.25, tra poco sarei dovuta stare a scuola e così, con un pò di paura, mi alzai ed entrai. -Se mi fai qualcosa giuro che ti sfracasso il cervello- dissi infilandomi in macchina. Rise e partii a tutta velocità.