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Autore: Severa Crouch    08/10/2012    3 recensioni
Com'è essere un Mangiamorte che lavora al Ministero? Com'è dividere gli stessi ambienti, percorrere gli stessi corridoi di chi ti dà la caccia, continuare a pensare al lavoro mentre il Wizengamot pronuncia condanne ai tuoi compagni? Come ci si sente al pensiero che ogni giorno possa essere l'ultimo prima di essere venduto e dato in pasto ai Dissennatori?
Augustus Rookwood lavora all'Ufficio Misteri e sente incombere su di sé la fine. Karkaroff ha iniziato a parlare, vuole la libertà, Augustus sa che l'amico non è in grado di resistere ad Azkaban e aspetta il tradimento. Ma se una scoperta fatta con una collega desse nuova speranza?
Questa storia si è classificata prima al contest "Morsmordre: parlami di chi lo ha evocato" indetto da Rosmary sul forum di Efp, ha vinto anche il premio speciale "Miglior Mangiamorte"
Genere: Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro personaggio, Nuovo personaggio
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Londra, Ministero della Magia, Settembre 1981


 

Erano giorni che pioveva. Augustus non ne poteva più di quello scroscio incessante, dell'umido che gli indolenziva le ossa, della cappa che opprimeva i suoi pensieri, peggiore della Legilimanzia che usava il Signore Oscuro per saggiare la fedeltà dei suoi seguaci.

Augustus entrò nel suo ufficio, si tolse il mantello fradicio e l'asciugò con un rapido colpo di bacchetta.

“Questo tempo non ci dà tregua, eh?”, dal fondo della stanza arrivava la voce della sua collega Kate Brownhill. Augustus ricordava benissimo il giorno in cui l'avevano affidata a lui un paio di mesi prima: era appena uscita da Hogwarts ed era la figlia della Direttrice dell'Ufficio Misteri, Marlene Turner.

Ricordava quanto aveva dovuto impiegare per mandare giù la presenza di quella che sembrava solo una bambolina viziata, ma Kate aveva presto riservato delle sorprese, tuttora ignote alla sua mammina. Augustus stava per scoppiare a ridere, al pensiero del suo capo, quando se la ritrovò davanti il giorno dell'iniziazione: Kate era appena diventata una Mangiamorte, come lui.

Il sostegno dell'Oscuro Signore agevolò i rapporti sul posto di lavoro, così presto finirono a coprirsi in caso di necessità.


 

Erano tempi piuttosto difficili per i dipendenti del Ministero della Magia. Gli Auror sospettavano di tutti e facevano controlli in continuazione, qualsiasi comportamento al di là degli schemi ordinari era considerato sospetto. A questo si aggiungeva l'ansia che derivava dai processi.

I giudici del Wizengamot avevano deciso di concedere benefici di pena a coloro che si dissociavano dai Mangiamorte e fornivano nomi di maghi che erano affiliati. Augustus passava ogni giorno in ufficio pensando che si trattasse del suo ultimo giorno di libertà. Kate comprendeva la sua tensione e non chiedeva niente, temendo che le conversazioni venissero spiate. Non andavano mai oltre i soliti convenevoli, cercavano di non fare nomi di persone che conoscevano, per evitare di fornire involontariamente degli spunti di indagine.

Riuscivano a parlare dei processi, visto che il fidanzato di Kate era il figlio di Bartemius Crouch e lavorava con il padre all'Ufficio Applicazione della Legge Magica, così che avevano notizie sull'andamento delle udienze e sui vari colpi di scena che vi avvenivano.

Augustus non si sarebbe mai avvicinato al Wizengamot, per timore di essere riconosciuto da qualche prigioniero ed essere venduto in cambio della libertà. Era consapevole di ricoprire un ruolo importante nell'organigramma ministeriale, pertanto la notizia di un suo coinvolgimento tra i seguaci del Signore Oscuro avrebbe certamente destato scalpore.

“Andiamo, Kate. Oggi abbiamo le Profezie da classificare.” disse, alzandosi in piedi. Non ne poteva più di star chiuso in quell'ufficio ad aspettare l'arrivo degli Auror, era meglio lavorare e distrarsi un po', forse anche oggi sarebbe tornato a casa.

Kate lo seguì. Rookwood aveva sempre trovato inquietante la Stanza delle Profezie, il peso del futuro si faceva più opprimente, dando l'impressione che tutto fosse già scritto da qualche parte e che gli esseri umani non fossero altro che interpreti di un copione. Il libero arbitrio sembrava solo una vana illusione, ma se tutto era già scritto, che senso aveva punire qualcuno per aver compiuto qualcosa che non avrebbe potuto evitare? Augustus avrebbe potuto dire di non aver avuto scelta nel diventare Mangiamorte, perché altrove il suo Fato era già stato scritto?

Eppure, sentiva di prendere in giro la propria natura nel fare certi pensieri, perché lui condivideva gli ideali dell'Oscuro Signore, così come la ragazzina che era al suo fianco.

Si ridestò da queste riflessioni alla vista del terrore impresso sul volto di Kate.

Alzò gli occhi al cielo, quante volte le aveva detto di non ascoltare le Profezie?

Le profezie potevano essere ascoltate solo nel caso di incertezza sulla classificazione. Guardò la sfera, prese la nota esplicativa che l'accompagnava, mosse la bacchetta; in effetti c'era un problema, il destinatario della profezia era incerto, ma perché Kate era così spaventata?

L'avrebbe costretta a portare alcuni documenti nell'ufficio di quella megera della Umbridge per punizione, se si fosse lasciata impressionare dall'annuncio dell'ennesima morte per qualche mago. Erano in guerra, la gente moriva in continuazione e la morte era una delle poche certezze dell'esistenza umana e le Veggenti che la predicevano meritavano solo di essere chiamate cialtrone.

La bacchetta colpì tre volte la sfera di cristallo: solo i dipendenti dell'Ufficio Misteri potevano fare un tale incantesimo senza sperare di impazzire o incorrere negli incantesimi di protezione posti a tutela delle Profezie.

Ecco giungere il solo col potere di sconfiggere l'Oscuro Signore... nato da chi lo ha tre volte sfidato, nato sull'estinguersi del settimo mese... l'Oscuro Signore lo designerà come suo eguale, ma egli avrà un potere a lui sconosciuto... e l'uno dovrà morire per mano dell'altro, perché nessuno dei due può vivere se l'altro sopravvive... il solo col potere di sconfiggere l'Oscuro Signore nascerà all'estinguersi del settimo mese...”


 

Deglutì.

Augustus comprese esattamente il terrore e la paura che erano comparse sul volto della collega. Aveva bisogno di pensare, doveva parlarne con Kate, ma in quel posto sarebbe stato troppo pericoloso, sarebbe stato come instaurare una conversazione davanti Alastor Moody in persona. Afferrò il polso di Kate e si mise a correre dentro l'immenso deposito di Profezie. I passi riecheggiavano, amplificandosi nel vuoto, mentre si infilavano in quel labirinto di scaffali alti e ricolmi di sfere di cristallo. Chiunque si sarebbe smarrito in quel posto, ma Augustus lo conosceva come le sue tasche: aveva passato anni all'Ufficio Profezie, era stato lui ad ideare il sistema di classificazione che adottavano adesso.

Sentiva Kate reggere il passo, mormorare incantesimi protettivi e anti-intruso: tutto sommato non era male come collega, capiva al volo.

“Cosa facciamo, Augustus?” gli chiese preoccupata.

“Capisci che se l'Oscuro Signore uccide il ragazzo lo designa come suo eguale? Il ragazzo diviene l'unico in grado di sconfiggerlo.” spiegò, cercando di riordinare le idee. Kate annuiva.

“Chi è il bambino?” gli chiese, mentre anche lei rifletteva il più velocemente possibile. Non avevano molto tempo.

“Nato sull'estinguersi del settimo mese. Luglio, il bambino è nato a luglio.” rispose, la Profezia era chiara sul punto, almeno in questo.

“Da chi tre volte lo ha sconfitto. Cosa vuol dire? Auror?”

“O membri dell'Ordine della Fenice.” aggiunse Augustus, certo di far colpo.

“Cos'è l'Ordine della Fenice?”

Sorrise a quella domanda. Una ragazzina appena uscita da Hogwarts, assorbita dall'addestramento che le impartiva Bellatrix Lestrange non poteva avere il quadro completo dei nemici.

“È un'organizzazione segreta costituita da Silente, che combatte in segreto al fianco degli Auror. Molti Auror ne fanno parte, compreso Alastor Moody, a quanto ne sappiamo noi.” spiegò.

Kate lo ascoltava interessata, mentre pensava.

“Non ci resta che verificare quanti sono nati al San Mungo a fine luglio e considerare i figli di nemici che conosciamo.” concluse Augustus. Kate annuì, agitò la bacchetta, mise a posto la Profezia e si incamminarono velocemente presso il loro ufficio.

“Telefono al San Mungo per classificare la Profezia.” propose Kate, sempre più pensierosa, mentre Augustus si chiedeva quanti figli di maghi nascessero ogni giorno. Lo scalpiccio dei passi si arrestò d'un tratto, si voltò verso la collega con il sopracciglio alzato.

Kate mormorò “Muffliato” e poi aggiunse, “Cosa facciamo quando sapremo chi è il bambino?”

“Impediamo all'Oscuro Signore di ucciderlo. Facciamo noi il suo lavoro, intesi? Lui non deve saperlo, altrimenti vorrà assistere e qualcosa potrebbe andare storto. Non farne parola con nessuno.”

Augustus era estremamente preoccupato. Camminò velocemente in direzione dell'ufficio, solo a metà pomeriggio, dopo che Kate ebbe controllato tutte le liste dei nati del 30 luglio e del 31 luglio la sentì dire: “Paciock e Potter hanno avuto dei figli: uno il trenta, l'altro il trentuno.”

Una matita colpì violentemente la parete di fronte. Non era possibile, doveva essere uno scherzo.

Un membro dell'Ordine e un Auror. Augustus richiamò alla mente gli scontri con l'Oscuro Signore. C'erano state delle riunioni straordinarie ogni volta, le contò: tre per Paciock, tre per Potter.

“Dannazione!” gli uscì, un pugnò batté forte sulla scrivania.

Kate lo gelò con lo sguardo: doveva ricomporsi.


 

Augustus non dormì quella notte. Cercava disperatamente altri indizi: uno dei due bambini doveva essere quello della profezia, ma quale? Più ci pensava, meno ne veniva a capo, in aggiunta aveva un brutto presentimento. Lo confortava sapere di non essere il solo a conoscere della profezia. Era una fortuna avere una collega Mangiamorte, che fosse testimone di quanto aveva sentito. Se il suo Maestro fosse stato sconfitto sarebbe stata la fine per tutti loro. Il governo dei Puri di sangue, la distruzione di quel groviglio di corruzione che era il Ministero della Magia non si sarebbe verificato: bisognava impedire a quella profezia di avverarsi, a tutti i costi.

Il giorno dopo continuava a piovere, Londra era coperta da una pioggia battente talmente fitta da impedire la visibilità, alla pioggia si era aggiunta la nebbia.

“È la fine” fu il pensiero che Augustus ebbe non appena aprì le imposte della sua stanza quel mattino. Ingoiò velocemente la colazione che gli aveva preparato sua moglie Margareth, la baciò dolcemente, perché ogni mattina temeva che quella sarebbe stata l'ultima volta che avrebbe rivisto i suoi occhi blu. Le passò una mano sul volto, accarezzandole i capelli ramati, che portava sempre raccolti, le sorrise e andò al Ministero.

Arrivò per primo, persino prima della sua Direttrice stakanovista, quella che aveva fatto crescere la figlia Kate con un'Elfa Domestica.

Pensò a Margareth, a quanto fosse stato fortunato ad avere a fianco una donna così dolce, una madre esemplare per i suoi due figli che presto sarebbero andati ad Hogwarts.

Scosse la testa, quel giorno si sentiva troppo romantico, mentre aveva bisogno di rimanere concentrato. Continuava a guardare le comunicazioni del San Mungo, a leggere i nomi dei due bambini: Neville Paciock, Harry Potter.

Ci pensò un attimo e disse che doveva essere Neville Paciock per forza di cose: solo un Purosangue poteva avere la forza, il titolo per essere designato come eguale del suo Maestro, non certo il figlio di una Sanguesporco. La matita tamburellava ritmicamente sulla scrivania, tradendo un'ansia che non riusciva a controllare a dovere. Era nervoso quando non c'era Kate, lei gli ricordava la Missione, lo aiutava a continuare a fingere.

Quel giorno, però, l'aveva inviata al Wizengamot, a seguire per lui l'udienza a Karkaroff: molto dipendeva da quell'udienza e la sua agitazione era in parte dovuta anche a questo. Il Signore Oscuro si era mostrato preoccupato: c'erano state molte perdite dalla loro parte, numerosi arresti e Karkaroff era un grande mago, certo, ma tutti sapevano che la resistenza alle avversità fisiche non era una sua dote e che su questo avrebbe potuto cedere. Se l'avessero interrogato con il Veritaserum, poi, sarebbe stata la fine per Augustus.

Avrebbe dato qualsiasi cosa per sapere cosa gli stavano chiedendo, poteva persino immaginare la voce di quel vecchio beccamorto di Crouch dire: “Vogliamo nomi.”

L'orologio scorreva troppo lentamente quel giorno.

Aprì l'archivio, alla ricerca di un po' di lavoro arretrato. C'erano alcune pratiche della Stanza del Tempo e di quella dello Spazio che doveva finire di protocollare e vistare. Si immerse nell'analisi dei fascicoli.

Dopo pranzo, quando stava tirando un sospiro di sollievo, pensando che forse anche oggi avrebbe rivisto la sua Margareth, la porta dell'ufficio si aprì.

Kate era livida, inespressiva, terrorizzata in modo ben peggiore di quanto non l'avesse vista nella stanza delle Profezie. Neppure la prima volta al cospetto del Signore Oscuro lei si era mostrata così terrorizzata. Stava per chiederle qualcosa quando una mano enorme finì di aprire la porta, rivelando la presenza di Alastor Malocchio Moody.

Augustus capì subito che erano venuti per lui, si alzò in piedi.

Alastor gli lesse l'imputazione: lo avrebbero condotto immediatamente davanti il Wizengamot, per essere processato per direttissima.

Evidentemente, era proprio destino che oggi avrebbe dovuto vedere quel beccamorto di Crouch.

Guardò Kate, prese il mantello, le sue cose e seguì Moody fuori dall'ufficio. Dovette mascherare un sorriso quando l'Auror le disse: “Brownhill, puoi stare tranquilla, ti verrà assegnato un collega che non sarà un Mangiamorte!”, fuori, nel corridoio, Marlene assisteva sbigottita. Diceva a tutti che non poteva credere che un Dipendente del suo Ufficio, un Indicibile, fosse un Mangiamorte!

Augustus pensò a Kate, alla faccia che avrebbe fatto il suo capo se avesse saputo che anche la figlia era una Mangiamorte.

Non l'avrebbe tradita, lui non era come Karkaroff, e lei aveva una missione ben più importante delle loro misere vite da compiere.

Si voltò un attimo con la testa per rivedere la sua collega, la vide fare un leggero cenno di assenso.

Mentre Bartemius Crouch urlava la sua condanna, Augustus sorrise nel vedere tra i presenti il figlio, Barty jr, impegnato a prendere appunti. Un altro genitore che si illudeva di manipolare i figli.

Il sorriso gli si spense in viso con l'arrivo dei Dissennatori, da quel momento sarebbe stato solo vuoto, dolore, angoscia e rimpianto. Restava solo la fiducia nella grandezza dell'Oscuro Signore e in una ragazzina, che doveva impedire l'avverarsi della Profezia. Prepotente, tornava la domanda che si era posto ad inizio giornata: gli eventi erano già decisi?


 


 


 


 

Note dell’Autore: Ho voluto descrivere un momento molto importante della vita di Rookwood, quello in cui viene tradito da Karkaroff e “venduto” al Ministero in cambio della libertà. Il Lexicon mi dice che l'arresto di Rookwood è avvenuto poco prima della caduta di Voldemort, quindi io l'ho posizionato a Settembre. Visto l'anno e il lavoro di Augustus presso l'Ufficio Misteri gli ho fatto conoscere la Profezia. Questo mi consente di usare la storia come una sorta di missing-moment di una mia long “Come un satellite”, incentrata proprio sulla collega di Augustus, Kate e Barty Crouch jr. La conoscenza della Profezia a ridosso della caduta, insieme agli incanti posti a protezione delle abitazioni dei membri dell'Ordine della Fenice, ci spiegano perché Kate non riesce ad impedire la Caduta. Quello che Augustus e Kate non sanno, però, è che Lord Voldemort conosce già la Profezia, seppure non completamente. Non sanno che Severus Piton era alla Testa di Porco e l'ha riferita. Se neanche i Lestrange o i Malfoy sapevano della Profezia quando è caduto Voldemort, è ragionevole pensare che il Signore Oscuro non l'abbia detto a nessuno.

Ho letto diverse storie sulla data della profezia, secondo alcuni sarebbe avvenuta nel 1979, perché Voldemort dava la caccia ai Potter. In realtà, la Cooman inizia ad insegnare il primo settembre del 1981 (quando la Umbridge le chiede da quanto insegna lei dice 14 anni, ovvero il 1981), proprio come Piton, se Silente l'ha assunta per proteggerla da Voldemort ed impedirgli di conoscere la Profezia, sapendo che ne conosce solo una parte, non avrebbe avuto senso che l'avesse assunta qualche anno dopo.

Mi è stato chiesto (nella long) come mai Voldemort non abbia mandato qualcuno a controllare la Profezia all'Ufficio Misteri, come ha fatto nell'Ordine della Fenice. La mia tesi è che inizialmente fosse convinto di conoscere interamente la Profezia, inoltre non voleva divulgare la notizia (si parlava pur sempre di qualcuno in grado di sconfiggerlo), infine era ignota la persona a cui si riferiva: sappiamo che fino all'ultimo il Prescelto sarebbe potuto essere Harry o Neville ed è stata proprio la scelta di Voldemort a rendere identificabile la Profezia come riferita ad Harry.

Ho voluto inserire una sfumatura che sottolinea la differenza tra i Mangiamorte Purosangue e Voldemort: loro pensano a Paciock, mentre Voldemort sappiamo che sceglierà Potter, ma loro non sanno che il loro Maestro è un Mezzosangue. u.u

Spero che lo stile non sia noioso, volevo ricreare l'atmosfera di ansia e preoccupazione che si respirava in quei giorni. Volevo dare l'idea che i Mangiamorte fossero molto di più di Cruciatus e torture e che ci fosse anche una sorta di progetto politico dietro e come viveva chi lavorava al Ministero pur essendo un eversore del sistema. 



Ecco il giudizio del contest:


Prima classificata: su sentieri già scritti di Shallo con 48.6/50
Grammatica: 9.1/10 
Tutto perfetto, solo alcune sviste, eccole:
“non ci da tregua”: -0.15; “dà” anziché “da”, trattandosi del verbo. Sicuramente una svista! 
“a ridere,al”: -0.05; manca lo spazio dopo la virgola. 
“Wizengamot per”: -0.10; è preferibile inserire la virgola tra “Wizengamot” e “per”. 
“umana che le Veggenti”: -0.10; “che” appesantisce il periodo e lo rende poco armonioso, è preferibile sostituirlo con la congiunzione “e” oppure con la virgola. 
“predivano”: -0.15; “predicevano” anziché “predivano”. 
“incantesimi di protezione posto”: -0.10; “posti” anziché “posto”, visto che è riferito a “incantesimi”. 
“san Mungo”: -0.10 (ripetuto due volte: 0.05x2); “San Mungo” anziché “san Mungo”. 
“Cosa facciamo dopo che sappiamo chi è il bambino?”: -0.10; l’espressione “dopo che sappiamo” è poco armoniosa, è preferibile sostituire “dopo che” con “quando”. 
“elfa domestica”: -0.05; essendo un termine relativo all’universo di Harry Potter, è necessaria l’iniziale maiuscola, dunque “Elfa Domestica”. 

Lessico e Stile: 9.5/10 
Il lessico utilizzato l’ho trovato estremamente appropriato e ricercato al punto giusto, hai utilizzato diversi sinonimi, rendendo la lettura piacevole e non appesantita da ripetizioni. Lo stile, invece, è maturo e capace di narrare gli eventi in modo perfetto. La scelta stilistica da te utilizzata, l’ho trovata “coraggiosa”, volendo utilizzare impropriamente un termine! Hai narrato degli eventi, esattamente come si narra in un romanzo. Hai inserito diversi personaggi, hai reso il tuo protagonista fulcro della situazione, pur mantenendo un certo distacco nelle vesti di narratrice. I dialoghi sono relativamente pochi rispetto al discorso indiretto, ma sono funzionali e ben caratterizzano i protagonisti della storia. Non ti ho dato il massimo perché, in taluni punti, ho trovato i periodi un po’ troppo articolati, avrei inserito qualche pausa in più, rendendo più agevole la lettura, ma è un dettaglio minuscolo, davvero, poiché ripeto che hai saputo gestire perfettamente la scelta stilistica adottata, dunque bravissima! 

Caratterizzazione ed IC dei Personaggi: 10/10 
Chapeau. Io avrei concluso, ma non credo a te farebbe piacere, dunque spiego nel dettaglio il perché del 10/10. 
Iniziando dal protagonista, ho trovato Augustus caratterizzato alla perfezione, di lui non abbiamo molte notizie, ma sappiamo quale ruolo ricopriva al Ministero, sappiamo che sposa le idee di Voldemort e che sarà sempre un suo servitore, tu hai racimolato queste poche informazioni, ci hai probabilmente ragionato su ed hai costruito un personaggio. Ho apprezzato tantissimo i continui riferimenti al suo essere un “uomo di Voldemort” ed “un uomo del Ministero”, perfetto il suo continuo timore di essere scoperto, poiché consapevole del pericolo, perfetta la fede che ripone in Voldemort, questa devozione muta, sorda e cieca che, in un momento come la cattura, lo porta a pensare non alla libertà persa ma alla profezia nelle mani – fortunatamente – dell’alleata. Ho apprezzato anche il riferimento alla sua compagna, perché hai saputo utilizzare l’amore di Augustus come uno strumento per la sua caratterizzazione: lui ama lei alla follia, vorrebbe passare ogni istante della sua vita con lei, ma nonostante tutto è a Voldemort che pensa mentre viene condannato, è al lui che pensa quando incrocia lo sguardo di Kate. Il tuo Rockwood è un Mangiamorte e poi un uomo, un’immagine coerente. 
Abbiamo poi Kate, lei è una tua creazione, dunque non giudico l’IC ma la caratterizzazione: è un personaggio ben costruito, intrigante e coerente con se stesso. Non conosco la tua long, dunque non conosco la storia di Kate, ma ciò che emerge dalla tua storia è una Mangiamorte fedele, abile ma comunque alle prime armi e vogliosa di “crescere” (in più è la fidanzata di Barty, quindi deve essere un po’ fuori di testa anche lei! Questo commento potevo risparmiarlo, lo so). 
In conclusione, complimenti, il tuo Augustus mi è piaciuto moltissimo. 

Titolo: 5/5 
Perfetto. Riesce a calamitare l’attenzione ed è coerente con quanto scritto. Bravissima anche qui! 

Originalità e Trama: 10/10 
Nonostante tu abbia narrato un momento relativamente noto, ossia la cattura e la condanna di Augustus, hai saputo trattarlo in modo originale, costruendo una trama avvincente e coerente. 
Hai introdotto i patemi di quest’uomo, la sua avversione nei confronti del destino, il suo essere continuamente ossessionato dal timore di essere scoperto. Ci hai narrato gli ultimi momenti di libertà di Augustus ed attraverso quei momenti hai saputo dargli vita. Originale l’introduzione del tuo personaggio, poiché è ben inserito nella trama, originale il far coincidere l’arresto di Rookwood con la scoperta della Profezia. Ecco, quest’ultimo dettaglio trovo sia davvero interessante e non improbabile a dire il vero: ci sta che né Kate né Rookwood sappiano che Voldemort conosce già la Profezia e già si sta muovendo, ci sta che pensino a Neville quale “Prescelto”, poiché Purosangue. Complimenti per aver messo in evidenza un dettaglio importantissimo: i Mangiamorte ignorano la discendenza Babbana di Voldemort. La trama è ben costruita, ogni dettaglio è spiegato, quindi non posso darti meno di 10/10, perché la storia merita, poiché originale e ben strutturata. 

Gradimento personale: 5/5
Mi è piaciuta tantissimo la tua storia, la caratterizzazione di Rookwood combacia con quanto ho sempre immaginato. Mi è piaciuta la trama, l’originalità di questa one-shot e ti dirò che sono curiosa di capire come agirà Kate! Ecco, ora ho voglia di leggere la long sul tuo personaggio e credo proprio che lo farò, ci metterò secoli a leggerla forse, perché sono impegnatissima, ma leggerò sicuramente altro di tuo riguardo i Mangiamorte! 

Totale: 48.6/50


 

   
 
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