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Autore: BluePrimrose    08/10/2012    3 recensioni
La relazione di Blaine e Kurt non è sopravvissuta alla lontananza. Kurt ormai vive a New York da tempo, è sposato e ha un bellissimo bambino. Ma allora perchè sente che gli manca qualcosa?
Future!Klaine, Hummelberry, Blaintana, Broadway.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Buonasera. Non ho molto da dire, il che è strano, vero? Hahahahahahaha.








Capitolo 27




Daniel lo stava aspettando seduto sul divano,  le braccia incrociate sul petto. La sua espressione sembrava vuota.
 
Kurt prese un respiro profondo e andò a sistemare Ryan (che si era svegliato nell’appartamento di Blaine per poi riaddormentarsi durante il tragitto in taxi) nel suo lettino e chiuse la porta della cameretta.
Tornò in salotto in punta di piedi.
 
Daniel non si era mosso. Lo seguì con lo sguardo mentre si sedeva sul puf di fronte a lui (non se la sentiva di avvicinarsi di più).
Kurt unì le mani davanti a sé e iniziò ad intrecciare le dita ripetutamente tra loro.
- Allora… - disse, ma venne interrotto subito da suo marito.
- Voglio il divorzio. –
Kurt spalancò gli occhi, sorpreso.
- Cosa… -
- Mi credi davvero così stupido, Kurt? – Daniel si alzò in piedi, la voce carica di risentimento, i pugni stretti lungo i fianchi per contenere l’ira.
- So benissimo che eri con qualcuno, la scorsa notte. Non negarlo, è evidente. –
- Non avevo intenzione di… -
- Quindi, hai un giorno di tempo per levare le tende. Ti voglio fuori di qui entro domani mattina. –
- Cosa… io… posso spiegare…  sono venuto qui per farti un discorso… -
- Non mi i interessano le tue spiegazioni, non cambierò idea! – Daniel alzò improvvisamente la voce.
- NON VOGLIO CHE TU CAMBI IDEA, VOGLIO CHE TU MI ASCOLTI UNA VOLTA TANTO, CAZZO! – Kurt iniziò a urlare a sua volta per sovrastarlo.
Daniel lo fissò per un attimo, poi si sedette nuovamente.
- E va bene, parla. Sentiamo cos’hai di così importante da dire. –
Kurt decise di ignorarlo, o non ne sarebbe mai venuto fuori.
- So che probabilmente non mi crederai, ma quello che voglio dirti è che mi dispiace. – Daniel aprì la bocca per intervenire, ma lui lo zittì con un gesto della mano.
- Fammi finire, ti prego. Mi dispiace di non avere avuto il coraggio di ammettere, anche con me stesso, che stare con te, soprattutto in questi ultimi mesi, non mi rendeva felice. Non ero soddisfatto della mia vita, non ero affatto contento di aver rinunciato a tutti i miei sogni per sposarti e costruire una famiglia. Pensavo fosse tutto ciò che volevo, invece, anche se mi ci è voluto un po’ per capirlo, mi sono reso conto che non è così. Mi sono buttato in questa relazione, per anni ho creduto di amarti, quando invece quello che ho sempre desiderato era passare il resto della mia vita con… - sentì che le lacrime iniziavano a inumidirgli gli occhi e gli tremò la voce - ..con Blaine. Il mio unico obbiettivo è sempre stato dimenticarlo, per questo ho accettato tutti quei compromessi pur di stare con te. Allora credevo fosse amore, mentre adesso… Adesso mi è chiaro che ti ho sempre voluto bene, ma non sei la persona con cui sono destinato a restare oer sempre. Quindi ti chiedo scusa per averti illuso. In realtà credo di aver illuso entrambi, in effetti… Non è stato affatto intenzionale. –
Stava piangendo da un pezzo. Si asciugò le lacrime con il dorso della mano destra, poi riportò lo sguardo su Daniel, aspettando che dicesse qualcosa.
Lui chiuse gli occhi e sospirò, cominciando a piangere a sua volta.
- Era questo tutto quello che volevi dirmi? –
Kurt si fece coraggio prima di ricominciare a parlare.
- No. A dire il vero, avrei voluto spiegarti che ho passato la notte con Blaine. Avrei voluto dirti che so che non avrei dovuto, e non c’è nessuna giustificazione per quello che ho fatto, ma non riesco a pentirmene fino in fondo, perché quando sono con lui… solo allora mi sento davvero me stesso. – fece di nuovo una pausa.
- Quindi ti avrei detto che voglio chiedere il divorzio. – lo fissò, in attesa.
Daniel aprì gli occhi lentamente e mormorò, le lacrime che continuavano a scorrergli lungo le guance: - Mi fa piacere che almeno su questo siamo d’accordo. –
Poi proseguì, alzando lievemente il tono di voce: - Kurt, voglio che tu sappia che io ti amo, e quando ti ho chiesto di sposarti, volevo davvero passare il resto della mia vita con te. Lo vorrei ancora, ma mi è chiaro che non è possibile. Sono arrabbiato con te, accidenti, se non mi fossi preso un paio d’ore per riflettere questa mattina probabilmente non sarei riuscito a fare altro che urlarti in faccia quanto mi hai ferito, quanto mi hai deluso, e quanto tu sia stato stronzo con me a farmi questo. Poi ho capito che ho anch’io le mie colpe. Perciò sono convinto anch’io che divorziare sia la scelta migliore, ma non credo che potrò mai perdonarti fino in fondo.  Se penso a quello che dovrà passare nostro figlio per colpa nostra… Voglio che Ryan stia bene, non mi importa se rimarrà a vivere con te o con me. E non smetterò mai di esserci per lui. -
 
Quello fu solo l’inizio di un lungo discorso. Parlarono per tutto il pomeriggio, mentre cenavano, e anche per gran parte della notte.
Alle sette della mattina successiva Kurt stava uscendo di casa, con sé la valigia più grande che aveva.
- Tornerò nel pomeriggio a prendere il resto delle mie cose. Mi dovrò far dare una mano. –
Disse appena prima di andarsene.
Daniel annuì.
- Farò in modo di non farmi trovare qui. Magari io e Ryan ce ne andremo a fare un giro al parco. –
Kurt si rabbuiò.
- Lo lascio da te solo per oggi, perché traslocare così in fretta sarà complicato. – chiarì per l’ennesima volta.
- Lo so. – fece Daniel.
- Fossi in te mi procurerei un avvocato al più presto. – aggiunse mentre si allontanava lungo il ballatoio, verso l’ascensore.
Ancora una volta Kurt non rispose, o avrebbe rischiato di esplodere.



 




Blaine non ci mise molto ad aprire la porta. Non era riuscito a dormire, aspettava notizie.
Si trovò davanti un Kurt ancora una volta sconvolto e sull’orlo del pianto. Aveva con sé una valigia dalle dimensioni spropositate, e appariva così fragile.
 
Non riuscì a fare altro che stringerlo tra le braccia.
- Non ti lascerò mai più andare, te lo prometto. – sussurrò.
- Sono venuto per restare, stavolta. Ti amo. – rispose Kurt, tremando.














Già, è breve anche questo, ma a me piacciono così. E non è tutto, è anche - non riesco a crederci in realtà- l'ultimo. La prossima settimana pubblicherò l'epilogo. Probabilmente questa storia mi mancherà e mi mancherete anche voi (nonostante non siate stati molto attivi ultimamente). Ma i ringraziamenti li lascio da parte per la prossima volta, non sono in vena di fare la sentimentale oggi. Un abbraccio.
                                                                                                                                                                  BluePrim
   
 
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