Capitolo VII.

Un mese dopo, quando ci trovavamo ancora a Buenos Aires, feci la mia prima ecografia. Ero quasi nel quarto mese di gravidanza e avrei potuto sapere il sesso del futuro nascituro. La sera prima di quel giorno, ero stata a trovare Patty per raccontargli un paio di cose prima del nostro trasferimento in Spagna a cui mancava meno di un mese. Bruno era dovuto correre a lavoro per preparare alcune cose sul suo trasferimento e così mi feci accompagnare in macchina da Patty. Bruno mi aveva assolutamente vietato di spostarmi da sola, specie di sera. Rientrai a casa verso l'ora di cena ma fuori era già buio, cosa normale visto che eravamo in inverno inoltrato. Salutai Patty con la mano ed entrai in casa. Stranamente, Bruno non c'era ancora e la casa era completamente buia. Mi sfilai il piumino grigio e la sciarpa e li appoggiai all'attaccapanni all'entrata. Provai a fare il nome di Bruno, ma nessuno mi rispose. Evidentemente era sempre a lavoro. Andai in cucina per preparare la cena, inciampando sui numerosi scatoloni sparsi per tutta la casa. Lì, mi accorsi di una flebile luce che proveniva dal salotto. La seguii, e rimasi meravigliata da ciò che avevo intorno. Un immenso corridoio di candele profumate accese illuminava la sala. Spalancai la bocca meravigliata e percorsi il corridoio che portava alla nostra camera da letto.Arrivata, notai i petali di rosa rossa sparsi un po' sul pavimento e un po' sul letto. Le candele illuminavano anche questa stanza. La porta del bagno era aperta, anch'esso illuminato da candele rosse profumate. La vasca era riempita più della metà e cosparsa di sali aromatizzati. Sembrava di essere in un sogno. Assolutamente meravigliata da quella scena, sentii due braccia cingermi da dietro i fianchi. Bruno era dietro di me, con addosso una camicia bianca aperta da cui potevo intravedere il suo magnifico petto.
- Tutto questo è fantastico, Bruno. Non so proprio che dire.- mormorai appoggiando la testa sul suo petto.
- Non devi dire niente, Antonella. Fa parlare me.- disse prendendomi la mano e facendomi sedere sul letto.
Bruno si mise in ginocchio. Quella scena mi sembrò di averla già vissuta.
- Antonella, non immagini quanto io sia emozionato nell'aspettare un figlio da te. Ho sempre desiderato avere una famiglia con la persona che amavo, e io amo te, più della mia stessa vita. Sei speciale e non c'è persona più meravigliosa di te. Ti amo, amore.-
Mentre numerose lacrime inondavano le mie guance, mi strinsi forte a Bruno. Col fatto della gravidanza, in quel periodo piangevo per un nonnulla.
- Ti amo, Bruno, ti amo tanto anche io!- dissi continuando a piangere.
Gli accarezzai il petto con la mia mano e Bruno mi sfilò la maglietta soffermando il suo sguardo sulla mia pancia.
- Si inizia a far vedere il piccoletto, eh.- disse inginocchiandosi per baciarmi il ventre.
- Non vedo l'ora che nasca.- affermai io.- Lo sai, prima quando ti sei inginocchiato ho ripensato a quando mi hai chiesto di sposarti.- dissi stringendomi a lui.
- Lo avrei fatto, se non lo fossimo già. E se fosse possibile, ti risposerei altre mille e mille volte.-

La mattina dopo, fui svegliata dai primi raggi di sole che entravano dalla finestra. Mi trovai seminuda, con la camicia bianca di Bruno addosso. Stiracchiai le braccia e guardai la sveglia. Erano le nove. Guardai verso il lato di Bruno e notai che dormiva sempre. Mi alzai lentamente senza fare rumore e mi feci una doccia veloce. Mi misi l'intimo e tornai da Bruno. Saltai sul letto e mi misi sopra di lui.
- Buongiorno amore mio!- dissi iniziando a baciarlo.
- Mmh... adoro quando profumi di gelsomino.- disse annusandomi.
- Su, alzati, dobbiamo andare dal ginecologo.- dissi staccandomi.
- Dove corri... c'è ancora tempo.- disse riafferrandomi e baciandomi.
Le sue braccia erano il mio porto sicuro.


Usciti dal ginecologo avevamo scoperto che aspettavo una femminuccia e in meno di cinque mesi Anastasia sarebbe nata. Stava bene, così disse il ginecologo, ma dovevo stare attenta perché questo era il periodo dove gli aborti spontanei erano i più frequenti. E io non avrei permesso a niente e nessuno di farmi perdere la mia piccolina.
- Bruno, sono al settimo cielo! Avremo una femminuccia!- dissi esultando.
- Sono felicissimo anch'io amore! Ma il ginecologo ti faceva troppo il filo secondo me....- disse facendo il geloso.
- Dovrebbe saperlo che il mio cuore è già impegnato...- dissi attirandolo a me.



Okey, i miei orari sono sempre più pessimi...
Non è il massimo questo capitolo.. ma spero che vi piaccia ugualmente!
Ci sentiamo lunedì con Ti Voglio Vivere!
Un bacio,
Frà.

P.s : grazie mille delle recensioni! Vi voglio bene! <3