Louis.

Non vedevo l'ora di essere sul palco. Questa canzone, la sua voce, il suo assolo.
Quando iniziò a sussurrare nel microfono quelle parole dolci, destinate ad una lei, le sue labbra rosate che sfiorano la plastica nera che amplifica nel palco tutto ciò che trasmette.
E per me è amore. Cosa trasmette.
I suoi ricci che gli tagliano gli occhi, cerca di scostarli senza smettere di cantare...I suoi occhi scrutano fra le prime file del pubblico, le facce tutte uguali:aperte in urla o chiuse in pianti sbalorditi. Vorrei andare da loro, abbracciarle e dire loro: si, è un Dio. Lo so.
É Perfetto.
Ma è Mio.
Non loro. Bionda, Mora, Bella, Magra, Meno Magra, Directioner, Fan.
Spera.
Ma lui è mio.
E lo sarà ancor di più fra poco.

Harry.

Ecco, è già finito l'ennesimo concerto. E io non ce la faccio più a mentire alle directioner,come faccio? Sono così convinte che io sia con loro, disposto ad amarle...
Mi fa male pensare che proprio con Lui non posso stare...
Mentre in camerino mi lavo la faccia, e scopro tutte le piccole imperfezione che ho, ma che tutti vogliono che io nasconda, sento muovere dietro di me.
Lui.
Il mio Louis.
Amo il suo guardarsi intorno innocentemente, quasi nemmeno guardandomi, solo per farmi soffrire di più.
Amo quando tocca i miei vestiti sulle sedie, sfiora i tavolini, magari si blocca vicino alla mia schiena solo per dare un'occhiata al telefono, e ricominciare.
Alla fine, esclamare un “ecco dov'era” e afferrare un qualcosa di mio a caso.
Il suo allontanarsi piano dalla stanza, canticchiando.
Sa che tra poco quella porta sarà chiusa e lui sarà per la mia bocca. Per le mie lacrime.
Per tutto quello che siamo.
Ma si autoconvince di potersene andare così. Senza nemmeno un bacio, una battuta su come lo amo e come non potrei amarlo.
Lo sfioro dalla schiena, adesso è l'unica cosa che voglio, sentirmi dire che sono il suo Harry per sempre.
Non si gira nemmeno, si blocca in una posa naturale, inizio a sfiorare il suo collo con il dorso della mano, e piano piano gli mordicchio l'orecchio.
LO bacio sul collo, sul mento, sui lati della bocca.
Perchè alla fine lui ha la meglio. È lui che vince, sempre.
Quando le mie lacrime finiscono sul suo collo si gira, sorride, mi schiocca una bacio sul lobo ed esce.
Mi lascia lì.
Innamorato. Consapevole. Speranzoso.
E Louis si ferma in corridoio con qualche dj, con qualche organizzatore che grazie a noi si pagherà la prossima piscina.
E così, quando la mia faccia è di nuovo pulita e fresca, e la mia t-shirt è a posto, così come il resto degli indumenti, non posso far altro che mettere il naso nel foulard e fargli un segno con la mano “stiamo andando”
Ma lui è il mio Louis. E vincerà sempre.
-Chiara