Angolino
dei ringraziamenti:
celina e AYRILL sono felice che vi
piaccia e spero che con il proseguire la storia vi affascini sempre di più.
sesshydil : come sempre posso contare sul tuo
commento ^^ non hai idea di quanto mi rendi felice. Sono contenta che il mio
personaggio ti piaccia e di sicuro questa sarà solo la prima delle tante volte
con cui Amarael si farà valere ( vedi di non prenderci troppo la mano ndSecchan; no, no… tranquillo… sarà
solo peggio ndMe).
Sperando di non deludervi alla prossima.
PS: a proposito degli aggiornamenti, sono spiacente di comunicarvi che purtroppo
appena ritoccato l’ottavo e trascritto il nono non potrò più proseguire per un
po’. quest’anno ho la maturità e la mia situazione
scolastica non mi permette di prendere alla leggera questi ultimi mesi. Cmq state tranquilli, anche se non aggiornerò continuerò a scrivere
in ogni ritaglio di tempo.
E con questo ho detto tutto, spero di non avervi scorggiato
A presto e buona lettura^^
NarayaEdea.
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-Totosay-.
-Totosay?... Si, forse potrebbe fare qualcosa… ma da quello che mi
risulta non è il suo campo, lui si occupa per lo più di armi-
-si
può sempre provare-
-scusate,
ma chi sarebbe questo Totosay?-
-è
un demone-fabbro, forse il migliore di tutte le Quatto Terre-
-si
ma io cosa me ne faccio di un fabbro?-
-un
demone-fabbro non è come un misero fabbro umano, può creare armi dotate di
grandissimi poteri- rispose sprezzante Sesshomaru –perciò gli dovrebbe
risultare facile creare un oggetto in grado di contenere anche uno youki come il tuo-
-considerando
che non so dove sbattere la testa mi sembra un’ottima offerta. Non capisco però
perché siete così ansioso di aiutarmi. Per voi demoni io rappresento
l’eccezione alla regola, per assurdo io dovrei temere più un essere umano che
non ha poteri che un demone. Che cosa ci ricavate dal
darmi il vostro aiuto?- chiese Amarael poco convinta dal cambiamento del
giovane youkai.
-restituisco
i favori per principio-
Amarael
alzò un sopracciglio perplessa, era assolutamente
certa che ci fosse qualcos’altro sotto, ma per il momento decise di lasciar
perdere, non poteva sprecare un’occasione così preziosa.
-bhe,
non ho motivo di rifiutare- accettò la ragazza –più o meno dove si trova questo
Totosay?-
-se non
erro- rispose Inuken –dovrebbe essere a tre giorni di viaggio da qui-
-uno
e mezzo se ci sbrighiamo e partiamo subito-
-subito?-
domandò sorpresa Amarael -Ma ormai è tardi e tra poco
si farà buio…-
-e
allora? I demoni ci vedono altrettanto bene di notte. Non dirmi che non ti sei accorta che È già buio- replicò Sesshomaru
-no, in effetti non me ne
ero minimamente accorta- ammise lei guardandosi meglio in torno.
-non
preoccuparti, ritengo che nelle tue condizioni sia normale che non te ne sei accorta-
intervenne Inuken -D’altra parte fino a poco fa eri
umana e ora ti devi abituare alle capacità dei demoni che sono molto più
sviluppate. Non mi stupirei se, saltando, tu perdessi l’equilibrio… quindi- si
rivolse a Sesshomaru – non mi sembra una buona idea raggiungere Totosay correndo-
-ma
io non ho mai parlato di correre- si difese
-conosco
il tuo concetto di “passo veloce”-
-e
comunque io non mi muovo- aggiunse invece Amarael – se prima non mi permettete
di cambiarvi la fasciatura-
-e
questo che c’entra? E poi tra un po’ le ferite cominceranno a rimarginarsi-
-si
ma fa schifo e, grazie al vostro superolfatto, l’odore del sangue mi sta
facendo venire la nausea- spiegò lei -…oltretutto la perdita di sangue vi ha
fatto diventare più pallido dei vostri capelli-
-in
effetti…- concordò anche il padre guardandolo meglio.
-non
mi interessa e poi per trovare delle bende tra quelle macerie ci vorrebbe
troppo tempo- si rifiutò.
-veramente
ce l’ho a portata di mano- lo bloccò lei tirando fuori
dalla sacca una cassetta del pronto soccorso.
-e
va bene- acconsentì Sesshomaru esasperato –però poi
partiamo subito- decretò chiedendosi mentalmente cosa diavolo lo aveva spinto
ad aiutare quella strana ragazza.
E
così poco dopo l’odore acre del disinfettante si sparse nuovamente attorno alla
ex-casa, irritando un po’ i nasi dei tre demoni.
-con
che cosa è fatto- si interessò Inuken
-di
preciso sarebbe lungo da spiegare. Comunque è una
medicina chimica del mio paese che per metà ho allungato con degli infusi che
ho imparato qui- spiegò Amarael –ho finito, potete alzarvi-
-non
so cosa sia una medicina chimica ma questo coso mi sta ammazzando l’olfatto-
dichiarò Sesshomaru.
-
via! come odore non è malvagio. Anzi sa di pulito. E
poi tra qualche ora dovrebbe sparire-
-dovrebbe?-
-Bhe…
si…-
-lasciamo
perdere e mettiamoci in viaggio-
-un
attimo devo rimettere le bende nello zaino- disse riponendole velocemente nella
loro cassettina e poi nella strana borsa.
-cosa
è uno zaino?- chiese Inuken
-è
una specie di sacca- rispose il figlio –come era già pronto? Dove dovevi
andare?-
-veramente
non l’ho mai sfatto- rispose Amarael laconica, mentre recuperava anche le
spade.
Al
che il giovane youkai decise di lasciar cadere il discorso e di incamminarsi.
Tanto non aveva fretta, prima o poi avrebbe scoperto chi era quella ragazza e
perché aveva con se uno zaino.
“Quello
non è un oggetto di questa epoca. L’unica persona che lo usa, che io sappia, è
la miko di quel deficiente di Inuyasha. Possibile che venga anche lei dal mondo
oltre il pozzo?”