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Autore: Ailel    08/10/2012    0 recensioni
vidi intorno a me solo grandi scatoloni ed al loro interno quello che rimaneva della mia vecchia vita, della mia vecchia casa e della miei amici...
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era una tiepida mattina d'autunno e per la prima volta nella mia vita mi svegliai al cantar del gallo.Appena aperti gli occhi vidi intorno a me solo grandi scatoloni ed al loro interno quello che rimaneva della mia vecchia vita, della mia vecchia casa e dei miei vecchi amici. Dieci minuti dopo un'ombra varca la soglia: è zia Gisella , una vecchi cugina di mia madre, tutto quello che è rimasto della mia famiglia.Vi assicuro, non assomiglia per niente alle ziette dolci e simpatiche che potete immaginare; ha i capeli nero corvino , pochi, ma lunghi e legati in una coda; è magra, pallida , malata.
Mi dice di alzarmi e di sbrigarmi per non far tardi a scuola, una volta pronta esco di casa, pronta ai quaranta minuti da camminata che mi aspettano per raggiungere scuola.Zia Gisella vive in un piccolo paesino in provincia di Genova che conta al massimo cinqucento abitanti. Nella mia "vecchia" vita vivevo a Genova, in centro, raggiungevo scuola in autobus, ma qui sembrano non esistere. La mia casa era grande con tutti i  comfort , e qui non prende neanche la rete del cellulare! La mia scuola era bella grande, con un bel giardino, completamente differnte da questo edificio malconcio che mi trovo avnti; eccomi, sono arrivata.Avanti al portone vidi una signora,  credo una prof. , bella , alta e sorridente, mi guarda e quando la avvicino mi dice : " Lucia? ", io annuisco, lei schiarisce la voce e poi dice: "sono la dottoressa Scalzi, psicologa. Sappiamo che sei più avanti di noi nel programma, quindi passerai con ma questi primi giorni di scuola. ", la guardai allibita. Senza dire più una parola si incammina all'interno ed io la seguo. MI porta in una piccola stanza infondo ad un lungo corridoio. Una volta dentro si siede dietro ad una scrivania , mi fa segno di accomodarmi difronte a lei, poi estrae dal casstto un fascicolo giallo con il mio nome a  caratteri cubitali ed ad alta voce dice:"Lucia Marini, V A ", io annuisco, mi guarda sistemandosui gli occhali sul naso, infine li toglie mi dice di accomodarmi sul lettino.
  
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