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Autore: SectumsempraByGinny    09/10/2012    1 recensioni
Accadde una cosa molto brutta quell'anno. Non era un anno speciale paragonato a quelli che lo precedevano e a quelli che lo avrebbero seguito. Era un anno in cui aveva piovuto il 15 di Luglio e, seguendo la credenza popolare, per quaranta giorni di seguito. Quell'anno, lo stesso in cui Nynphadora Tonks spense venti candeline, lo stesso giorno di Selene, che era nata solo un giorno prima. Era l'anno in cui Nynphadora si era seduta sulla bacchetta di legno di sorbo, lunga 10 pollici e mezzo con il nucleo di piuma di fenice di Selene, spezzandola in due. Era l'anno in cui erano diventate Auror a tutti gli effetti, dopo un anno di studi. Quell'anno sarebbe potuto essere uno dei più felici delle loro vite se non fosse stato per quel brutto fatto: avevano finalmente realizzato il loro sogno più grande, che coltivano da quando si erano conosciute un pomeriggio sul finire dell'estate a Diagon Alley.
Scritta per "Nuovo personaggio: un contest a pacchetti"
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Alastor Moody, Altro personaggio, Nimphadora Tonks
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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Questa one-shot è stata scritta per il contest Nuovo personaggio: un contest a pacchetti indetto da Thegostofyou.

Spero che vi piaccia.



Accadde una cosa molto brutta quell'anno.
Non era un anno speciale paragonato a quelli che lo precedevano e a quelli che lo avrebbero seguito.
Era un anno in cui aveva piovuto il 15 di Luglio e, seguendo la credenza popolare, per quaranta giorni di seguito.
Quell'anno, lo stesso in cui Nynphadora Tonks spense venti candeline, lo stesso giorno di Selene, che era nata solo un giorno prima.
Era l'anno in cui Nynphadora si era seduta sulla bacchetta di legno di sorbo, lunga 10 pollici e mezzo con il nucleo di piuma di fenice di Selene, spezzandola in due.
Era l'anno in cui erano diventate Auror a tutti gli effetti, dopo un anno di studi.
Quell'anno sarebbe potuto essere uno dei più felici delle loro vite se non fosse stato per quel brutto fatto: avevano finalmente realizzato il loro sogno più grande, che coltivano da quando si erano conosciute un pomeriggio sul finire dell'estate a Diagon Alley.
Nynphadora se lo ricordava molto bene.
Una pioggerellina cadeva fitta senza bagnare molto.
Selene sembrava uno spettro, bianca come la Luna.
Aveva sempre avuto una pelle chiarissima, Selene, in netto contrasto con la bocca rossissima ed a cuore.
Quel giorno d'Agosto indossava un paio di jeans attillati ed una T-shirt gigantesca per il suo fisico minuto.
I capelli corti, quasi bianchi, le ricadevano lungo il viso sottile e le si appiccicavano sugli occhiali.
Selene portò sempre lo stesso paio di occhiali rossi fino alla fine.
Anche quelli erano un po' troppo grandi e le scivolavano sulla punta del naso dritto, con le lenti spesse che le ingigantivano gli occhi neri come il carbone.
Nynphadora era molto eccitata quel giorno perché doveva comprare il necessario per il suo primo anno ad Hogwarts, ma si fermò ad osservare Selene immobile sotto la pioggia.
Era seria, serissima, e fissava un punto della strada.
Solo dopo un po' Nynphadora si accorse che stava contando i secondi con le dita.
Improvvisamente, dal punto che veniva fissato ormai da entrambe le ragazze, si sprigionarono fiamme viola, verdi, azzurre e rosse che lambivano le caviglie dei passanti.
All'inizio la folla si spaventò, poi rimase a guardarle catturata da quel piccolo prodigio di magia.
Mentre le fiamme ancora si allungavano, torcendosi, verso il cielo, come a volerlo sfiorare, ma crudelmente ancorate a terra, Selene rivolse a Nynphadora un sorriso.
Chi avrebbe mai immaginato che quel sorriso sarebbe stato l'inizio di quella che loro stesse definivano 'la più grande amicizia di tutti i tempi'.
Davvero una bella amicizia fu quella che legò una Grifondoro e una Tassorosso con la voglia di cambiare il mondo.
E finalmente c'erano riuscite, non senza problemi.
Selene rideva ancora dei giorni passati a dare ripetizioni di Pozioni a Nynphadora (anche se il suo forte era sempre stato Aritmanzia) e quest'ultima ribatteva facendole ricordare quale frana fosse stata lei in Trasfigurazione.
Ma erano tutti ostacoli scavalcati e non contavano più ormai, talvolta anche grazie all'aiuto di Alastor Moody, detto Malocchio, che era particolarmente affezionato a loro.
Selene per poco non aveva potuto realizzare il suo sogno per via della perizia psicologica.
La Grifondoro aveva un carattere molto impulsivo, esuberante, amava fare scherzi e le feste e bisogna dire che non prendeva le cose molto sul serio.
Non prese sul serio neanche la perizia psicologica che concludeva il ciclo di esami che un aspirante Autor deve affrontare e la bollarono come 'incostante e superficiale'.
Per fortuna Alastor ottenne che ripetesse l'esame.
Ed era passata.
Si era trasformata in una donna seria e per bene.
Nynphadora ringraziava il cielo che lo fosse stata solo in quell'occasione perché altrimenti non avrebbe potuto supportarla.
Quello che accadde in Dicembre di quell'anno senza infamia né lode fu davvero un brutto affare.
Fu un brutto affare perché ci rimisero un sacco di innocenti.
Evidentemente quella sera di Dicembre nel Ministero c'era qualcuno che, secondo gli attentatori, meritava di concludere bruscamente la propria vita.
Ritennero il Fuoco Maledetto, l'Ardemonio, un modo molto pulito per svolgere il loro dovere e, per non sbagliarsi, lo appiccarono a tutto l'edificio.
Coloro che si trovavano all'interno del Ministero si precipitarono verso le uscite ed attesero in strada che fosse domato l'incendio.
Solo sull'asfalto umido Nynphadora si accorse che mancava Selene.
La giovane donna appariva di nuovo come un fantasma mentre cercava di domare le fiamme.
Non era potuta uscire, non per qualche impedimento fisico, ma perché sapeva di non poter sopportare la consapevolezza di non aver fatto tutto ciò che era in suo potere.
Non aveva avvertito Nynphadora perché non voleva averla accanto in quello che probabilmente era un suicidio.
Il soffitto incominciava a crollare davanti a lei in macerie infuocate.
Le fiamme erano ovunque, come minacciose presenze che allungavano i loro arti bollenti per accarezzarle la pelle d'alabastro.
L'aria entrava nei polmoni e negli occhi come tizzoni ardenti e si faceva fatica a respirare.
Aiutò una donna ad entrare nel camino.
"Grazie" tossì questa prima di smaterializzarsi.
Grazie.
Sarebbe stato l'ultima parola pronunciata da un essere umano in sua presenza perché il camino, unica sua speranza di salvezza, crollò subito dopo.
Il corpo bianco come la Luna da cui l'Auror prendeva il nome* spiccava tra le fiamme di sangue.
Quella notte di Dicembre di un anno che passò per molti inosservato, le urla di Nynphadora si levarono alte e disperate, mentre veniva tenuta ferma da Malocchio e Kingsley.
Le tornò in mente il ricordo delle fiamme colorate del giorno in cui aveva conosciuto Selene, di come si torcevano verso il cielo nella loro danza disperata.
Dal fuoco era nata la loro amicizia e nel fuoco finiva.
Si accasciò a terra, le mano nei capelli neri come la pece, gridando il suo desiderio di vendetta e la sua maledizione.
Forse per i Metamorphomagus è più facile cambiare forma del proprio Patronus, sta di fatto che fino a che le pene d'amore non avessero in parte preso il posto del suo scottante dolore, il suo Protettore fu un leone bianco, in ricordo della Grifondoro bianca come la Luna. 

*Selene in greco antico significa Luna.
   
 
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