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Autore: Doherty21    09/10/2012    1 recensioni
Amy, trentanni, Londra, ballerina.
Jared, trent'otto anni, Los Angeles, troppe cose.
Due persone troppo diverse per avere lo stesso cognome.
Due persone troppo diverse, che condividono anche le stesse idee.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jared Leto
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Vaffanculo a Brian.
Con un gesto quasi fulmineo mi catapulto in camera da letto, cabina armadio, jeans e felpa. Mi precipito giù per le scale, a momenti non mi spacco la faccia.
Accendo la macchina e mi do all'inseguimento matto e disperato del taxi di Jared.
Londra è odiosa, ogni volta che ho qualcosa di urgente da fare sembra che tutte le forze dell'universo si sovrappongano ai miei impegni, creando un traffico intenso, tale ad un magma caotico.
Prendo la scorciatoia, strada provinciale, metto la quinta e in meno di dieci minuti arrivo in aereoporto.
Spero solo che non sia già al gate, sarebbe troppo tardi. E poi non sono brava a convincere la gente via telefono o mail.
Ho un unica occasione.
Spintono una signora all'ingresso, rovesciando una valigia di un passante e incespicando su un foglio di giornale, capitato li sempre a causa di queste maledette forze dell'universo bastardo ed infimo.
Perfetto, ci mancava solo questo.
Il gate per il nuovo continente ha l'ultima chiamata, tra dieci minuti chiude.
Giro i tacchi. Non ho mai provato più sconforto quanto in questo momento.
Maledetto alcool. Maledetto Brian e maledetta me.
Mi sono fatta talmente inebriare dalla situazione stramba e quasi platonica che si è creata tra me e Jared che ho pensato persino di costruirci una relazione occludendo un particolare rilevante che, ovviamente, sarebbe saltato fuori.
Nei momenti meno opportuni.
Tipo questa mattina.
Avremmo dovuto passare dei giorni in dolce compagnia, tutto ciò che mi è rimasto è un ubriaco isterico ad aspettarmi sul divano di casa mia. Aggiungerei anche incazzato.
Brian ha sempre odiato Jared, scoprire così che siamo stati a letto assieme, scoprire che ho mentito ad entrambi, che in un certo modo ho tradito la fiducia di entrambi.. non la prenderà bene.
Pochi passi mi separano dall'enorme vetrata per uscire dall'aereoporto.
Sospiro.
A questo punto posso benissimo lasciare tutto e rintanarmi in una qualsiasi caverna in Tibet, penso, mentre distrattamente urto contro qualcuno, ritrovandomi frastornante sul pavimento con una pesante valigia addosso.
Sono ancora stesa per terra impietrita, quando due occhi dello stesso colore di un ghiacciaio mi fissano, quasi turbati.
Senza dire una parola, Jared mi porge la sua mano e mi aiuta ad alzarmi.
"Che ci fai qui?"
"Sono venuta a fermarti, dannazione! Pensavo fossi già su quel fottutissimo aereo, visto che è questo quello che vuoi."
"Pensavo fossi sincera con me, sopratutto quando mi facevi capire che non ero solo un passatempo. Invece.."
"Brian è un cazzone, devi scusarlo."
"Dovrei scusare Brian? Dovrei perdonare te, piuttosto. Lui è stato solo sincero, la sincerità degli ubriachi."
Ha ragione. Ogni volta cerco una scusa per non ammettere le mie colpe.
Ho un carattere pessimo.
"Allora scusami, Jared. Era una storia vecchia, Brian ci tiene a me. E' per questo che non appena ti ha visto ha sbottato."
"Non mi sembra una storia vecchia. Tu ci pensi ancora, magari ci stai anche male. Devi chiarirti le idee, ed io di certo non sarei di aiuto rimanendo qui."
"Quindi hai deciso di partire?"
"Se non mi fai andare perderò anche il volo", mi dice prima di scansarmi e dirigersi verso la hostess che lo aspetta impaziente sulla soglia del gate.
Mi verrebbe da gridare di fermarti, ma l'unica cosa sensata che posso fare è rimanere impalata lì, guardarti camminare via da me.
Non ti volti nemmeno per un attimo, nemmeno per un accenno, un saluto, nemmeno per mandarmi a farmi fottere.
Che situazione assurda e patetica, penso, mentre suono il campanello.
"Cubbins? Mi hai svegliato. Che ci fai qui?", uno Steve con le occhiaie palesemente sorpreso mi apre la porta.
"Non posso tornare a casa, non finché l'istinto omicida nei confronti di Molko si sarà neutralizzato o finché non se ne andrà dal mio divano. In questo caso credo che non tornerò più a casa."
"Beh, sei davvero disperata se sei venuta qui da me."
Lo guardo scocciata.
Mi pesa ammetterlo, ma è così.
"Sei l'unica persona in grado di capire", dico infine, mentre Steve mi fa spazio per entrare in casa sua.




*allora, da dove iniziare? Ho letteralmente accantonato questa storia, seppure avessi tutti i capitoli già belli pronti che non aspettavano nient'altro che essere letti da voi. E siete tantissimi a seguire questa pazza storia che non vede un aggiornamento da circa l'età paleolitica.
Dovete solo perdonarmi, sono stata presa da altre cose. E come potete notare ho un avuto un rilevante blocco dello scrittore. 
Odioso.
Sembrava quasi che le storie decidessero di iniziare una dietro l'altra senza vederne nemmeno lontanamente uno sviluppo o una conclusione.
Maledetta testa distratta e disordinata! 
Ora mi ritrovo con un account un po' incasinato, ma fa niente.
Ho deciso di aggiornare, se pur di rado, anche questa ff perché non trovo giusto tenervi tutti quanti in sospeso, anche se a me come lavoro non convince poi tanto.
Spero in una qualche recensione, anche dei semplici vaffanculo sospesi per aria, me li merito tutti per avervi lasciato sulle spine!
BTW, questo http://www.facebook.com/La.Tossy è il mio account facebook, se volete inviarmi domande o semplicemente aggiungermi non esitate.
Baci e abbraccioni a tutti,
B.

 
   
 
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